MATTINATA s.f.

0.1 maitinaa, maitinada, maitinadha, maitinata, maitinate, matinaa, matinadha, matinata, matinate, mattinata, mattinate, maytenaa.

0.2 Da mattina.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.

0.4 In testi tosc.: Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Novellino, p. 1315 (fior.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Legg. s. Maria Egiz., 1384 (pav.).

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Anonimo Rom., Cronica, a. 1360.

0.5 Locuz. e fras. fare buona mattinata 1.1.1; fare le mattinate 2.1; fare mattinata 2.1; fare una mattinata 2.1.

0.7 1 Parte del giorno dal levare del sole fino al mezzogiorno, mattina. 1.1 Arco di tempo inteso rispetto alle attività svolte e agli avvenimenti verificatisi. 1.2 Risveglio di buon'ora. 2 Canto intonato al mattino per omaggiare la donna amata. 2.1 Fare (una, la, le) mattinata / mattinate.

0.8 Giuseppe Zarra 25.11.2018.

1 Parte del giorno dal levare del sole fino al mezzogiorno, lo stesso che mattina.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 432, pag. 227: Molta peccunia 'l monego deveva seg portar, / E imperzò i latron lo volen aguaitar, / Lo volen prend e olcir, lo volen tut robar: / La maitinaa seguente s'intenden de sí far.

[2] Legg. S. Margherita, XIII ex. (piac.>ver.), 92, pag. 5: E Margarita era usata / Andar ognuncha maitinata / A guardar pegore e berbis / De questa soa norigaris.

[3] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 615, pag. 581: lo homo che mangia passole de l'arille mundate / vinte et octo per compito cascune matinate / securo poti vivere de onne infermitate...

[4] Novellino, p. 1315 (fior.), 32, pag. 203.9: «Dimmi, donna: hai questa mattinata veduti di questi uccelli grandi, siccome corbi, cornillie o gazze?»

[5] Legg. s. Maria Egiz., 1384 (pav.), 831, pag. 24: Quando veniva la matinaa / andavam fora perch'à soraa, / digando salmi et lor mester / et non avevam altro penser.

1.1 Arco di tempo inteso rispetto alle attività svolte e agli avvenimenti verificatisi.

[1] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 83, pag. 228.14: Lucius Piso essendo guardiano della Città di Roma, poiché s'inebriava una volta, stava ebbro tutto 'l dì, e vegghiava gran parte della notte bevendo, e sollazzando, e po' dormiva infino a l'ora di terza passata, e quest'era la sua mattinata.

1.1.1 Fare buona mattinata: portare a termine in maniera proficua attività svolte durante la mattina.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 95.224, pag. 447: Una veja, per bon destin, / per pan coxer ben matim, / con soe legne <ben> aparejaa, / per far bona matinaa, / a lui dormando sovrevegne.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 188, pag. 467.29: Partitosi Ambrogino con la debita reverenzia, tornò a casa sua, e parendoli avere fatta buona mattinata, si pensò di presentare la trota al signore...

1.2 Risveglio di buon'ora.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, 8.200, vol. 3, pag. 110: E quando il giorno è longo, / mattinate t' impongo. / Posar poi cavalcare / del caldo nel passare, / ma nel tempo contraro / mangerai come avaro / la mattina e ritorno, / cavalca tutto il giorno.

2 Canto intonato al mattino per omaggiare la donna amata.

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 17.13, pag. 135: Ma i' vorrei ched ella mel credesse; / ché tante maitinate e tanti svegli, / come li fo, non credo che perdesse.

[2] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 341-50, pag. 100.14: Canzoni, suoni e mattinate e simili cose più che altra volentieri ascoltava...

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 5, pag. 209.23: La donna, la quale il lungo vagheggiare, l'armeggiare, le mattinate e l'altre cose simili a queste, per amor di lei fatte dal Zima, muovere non avean potuto, mossero l'affettuose parole dette dal ferventissimo amante...

2.1 Fare (una, la, le) mattinata / mattinate.

[1] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 16.6, pag. 375: il lunedì, per capo di semana, / con instrumenti mattinatafare, / ed amorose donzelle cantare / e 'l sol ferire per la meridiana.

[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 64, pag. 236.12: e appresso fae uno motto a Tristano, e dice ch'egli vae a fare far una mattinata a suo piacere, e partesi della camera.

[3] Anonimo Rom., Cronica, a. 1360, cap. 7, pag. 29.15: Questo era omo lo quale se delettava de ire per Roma la notte facenno le matinate, sonanno lo leguto, ca era bello sonatore e cantatore de ballate.