CANTO (1) s.m.

0.1 c., caintey, cancto, cant, cant', cante, canti, canto, cantu, ccanto, chanti, chanto.

0.2 Lat. cantus (LEI s.v. cantus).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Albertano volg., 1275 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Egidio Romano volg., 1288 (sen.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. cort., a. 1345.

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Caducità , XIII (ver.); Poes. an. padov., XIII sm.; Poes. an. bergam., XIII ex.; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Columba da Vinchio, XIV (piem.).

In testi mediani e merid.: Miracole de Roma, XIII m. (rom.>tosc.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.); Stat. tod., 1305 (?); Stat. assis., 1329; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Detto dei tre morti, XIV pm. (camp.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343.

0.5 Locuz. e fras. altissimo canto 4.4; amoroso canto 4.1; angelico canto 1.1; bel canto 1.3; canto camerale 1.3.3; canto d'amore 4.1; canto della sirena 1.2; canto di corvo 1.9.1; canto di sirena 1.2; canto fermo 3.2; canto poetico 4; canto rinfranto 1.3.1; canto ritto 1.3.2; canto spirituale 4.3; dolce canto 1.9; dolente canto 1.6; fare canto 1.5.1; fare canto del piangere 1.5.1.1; mettere in canto 3; muovere a canto 4.2.2; muovere canto 4.2.2; novello canto 4.2.1; nuovo canto 4.2.1; triste canto 1.6; vangelico canto 5.1.

0.7 1 Emissione della voce umana, ordinata per ritmo e altezza del suono, che produce una melodia. 1.1 [Rif. alla melodia soprannaturale prodotta da entità spirituali]. Angelico canto. 1.2 [Rif. alla voce con la quale le sirene ammaliavano i marinai]. Fig. Richiamo seducente (anche con connotazione morale di tentazione, lusinga). Canto di / della sirena. 1.3 [Come prodotto dell'arte o della tecnica vocale propria dei cantori]. 1.4 Esecuzione corale di una composizione musicale. 1.5 Estens. Espressione di gioia, in partic. quella d'amore, e capacità o inclinazione a comunicarla. 1.6 Fig. Dolente, triste canto: lamento funebre. 1.7 Fig. Discorso adulatorio e ingannevole. 1.8 Fig. Predicazione. 1.9 Verso degli animali (in partic. quello di uccelli) caratterizzato da un andamento melodico o ritmico. Dolce canto. 1.10 Suono o melodia prodotti da uno strumento musicale. 1.11 Suono prodotto da un elemento naturale. 1.12 Suono armonico, non percepibile dall'orecchio umano, che secondo la dottrina pitagorica è prodotto dal movimento delle sfere celesti. 1.13 [Rif. a una tipologia di verso, per trad. del lat. modulus:] ritmo, scansione. 2 Esecuzione canora di una composizione. 2.1 [Rif. a una composizione di carattere liturgico o celebrativo]. 2.2 Esecuzione di una o più composizioni vocali, finalizzata all'intrattenimento e all'espressione di sentimenti di gioia all'interno di un contesto sociale. 3 Linea melodica, in partic. quella che costituisce l'accompagnamento musicale di un testo in versi. Locuz. verb. Mettere in canto: dotare un testo di musica. 3.1 Meton. La musica (intesa come una delle arti liberali). 3.2 [Mus.] Canto fermo: melodia (e implicitamente la sua esecuzione), composta di poche note di lunga durata, che funge da base o sostegno armonico nella realizzazione di una polifonia. 4 L'espressione poetica, intesa come l'atto creativo o comunicativo proprio di chi compone versi. 4.1 Amoroso canto, canto d'amore: espressione della richiesta d'amore per mezzo dei versi, anche destinati all'esecuzione musicale. Estens. Composizione poetica che ha per tema l'amore (rivolto alla persona amata o, in senso spirituale, a Dio). 4.2 Composizione in versi destinata all'esecuzione musicale. 4.3 [Rif. a un testo di carattere liturgico o in senso più ampio religioso]. 4.4 Componimento poetico, testo in versi (di genere ed estensione diversi). 4.5 Ciascuna delle parti o unità in cui vengono distribuiti i versi di un'opera poetica di impianto narrativo o di ampie dimensioni. 5 Cantilena rituale, intonazione di una preghiera o di una formula magica. 5.1 Vangelico canto: meton., il Credo.

0.8 Speranza Cerullo 17.07.2019.

1 Emissione della voce umana, ordinata per ritmo e altezza del suono, che produce una melodia.

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 11, pag. 93.15: p(ro)nta e sanç'uopo (è) la tua narratione qua(n)do no(n) t'è data audientia, p(er)ciò k'è sì come musica, ciò è suono di canto, nel luogo dov'è pianto...

[2] Caducità , XIII (ver.), 51, pag. 656: Sença mentir, asai desconço fanto / tu fusi da veer quell'ora tando: / e' ben lo so, ke lo [to] primer canto / sì fo sospir e çemi e guai e planto.

[3] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 5.32, vol. 1, pag. 107: Respose a tanto - l'alto mesaio / in suo bel canto: - «Rosa de maio, / Spiritu sancto - fie 'l tuo donaio...

[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 64.4, pag. 261: Sopre el «fa» acuto - me pare en paruto / che 'l canto se pona; / e nel «fa» grave - descende suave, / che 'l Verbo resona.

[5] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 239, pag. 499: Il su' danzar e 'l canto / Val vie più ad incanto / Che di nulla serena, / Ché ll'aria fa serena: / Q[u]ando la boce lieva, / Ogne nuvol si lieva / E l'aria riman chiara.

[6] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 10, vol. 1, pag. 32.2: Lo suono si è innanzi al canto, per ciò che la dolcezza del canto appartiene al suono; ma il suono non appartiene niente alla dolcezza del canto, e non per tanto amendue sono insieme.

[7] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 80, pag. 92.1: poi le menano in de le foreste laove li leofanti sono, e l'una sonando e l'altra cantando, lo leofante a quello luogo tragie, et ingenocchiandosi a li piede loro e per grande dolceçça del suono e del canto s'adormenta...

[8] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 10, pag. 95.9: Unde vedi nel mangiare che v'è necessario lo bere, altrementi non sarebbe mangiare dilettevile. E così è nel canto dell'omo, per ciò che non è però diletto compiuto, ché vorresti udire lo leuto col canto.

[9] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 52.13: Et sempre diceano da capo lo dicto verso quazi per ispatio d'un'ora. Et parea all'omo di Dio et a quelli che co llui erano quazi pianto di canto per soavità.

[10] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 40, pag. 26.16: conciofossecosa che 'l detto Ludio, della sua opera acrescitore, avesse affiocata la boce, perch'era molto spesso chiamato dal popolo, agiugnendo insieme il canto del fanciullo e della tromba, ordinoe danza e ballo.

[11] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 5, 22-30, pag. 79, col. 1.5: Nota che 'l canto si è mutamento de vuxi per assenso e dissenso; e però altro non è a dire o lungo e roco, se no mutazione de vuxi, e ristar l'atto della prolazione de voxe, ch'esser 'roco' si è in privazione de voxe essere.

[12] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, 12.33, pag. 130: Tutto ricolto nella mente attento, / Temperando le corde a suon aguto / Dello strumento, e a canto lento, / Il dolce latte, ch'egli avea bevuto / Del vivo fonte lucido materno, / Mettendo nel soave suo leuto.

[13] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 5, vol. 1, pag. 201.4: E tu, Iapetide, che non dovei essere avuto a così fatti usi, ma che dovei muovere la cetera col canto, opera di pace; a te fu comandato che tu facessi festa col canto ne' mangiari...

[14] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 4, pag. 665.8: Massimamente si studii l'anima che non ricevi e non accetti veruna sensibile o visibile fantasia, ovvero apparizioni di spirito, ovvero di dolcezze o dolci canti o suoni, o odori, ovvero simili cose, acciò che non cada dalla diritta regola della fede...

[15] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 63.12: La musica si divide in tre parti, cioè in armonia, organica, e ritimetica; l'armonia sta nel canto della voce delli uomini; l'organica è quella che si fa con soffito, sì come in trombe...

[16] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), son. fin. 1.8, pag. 663: O sacre Muse, [[...]] di voi la grazia in tal guisa cercando / qual l'acquistaron palidi coloro / a' quai poi deste il grazioso alloro / [[...]] / i versi lor sovente esaminando / col vostro canto sottile e sonoro, / io ho ricolte della vostra mensa / alcune miche da quella cadute, / e come seppi qui l'ho compilate...

[17] f Chiose a Valerio Massimo (C - L. III-IV), c. 1346 (tosc.), chiosa c [III.7.ext.1], pag. 54r.7: Suona a mme e alle Muse -, ciò è alla scienzia della musica, la quale è divisa in armoni[c]a, organica e ritmica. L'armoni[c]a sta nel canto della boce dell'uomo... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[18] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.), L. V, allegoria Z, pag. 286.12: Li naturali dicuno altramente, unde dice Ruberto che per le nove Muse se 'ntendono le novi mestieri posti a formare la boce, cioè el canto e la melodia. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[19] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 47, pag. 276.18: per la Ressurezione la Gramatica ha riavuto il verbo, la Loica la verità, la Rettorica il bel parlare, la Musica il canto, l'Arismetrica il numero...

[20] Diretano bando, XIV (tosc.), cap. 22, pag. 17.2: Et quelli c'ànno lecte le scripture dicono che nonn è sì perfecta cosa come il canto, ché ordinatamente di canto è sì perfecto e sì possente, ch'elli à potere di mutare li coraggi e de cambiare volontà.

[21] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 177, Consacraz. chiesa, vol. 3, pag. 1592.19: Tre sono le maniere de' suoni che fanno tre versi. Fassi suono con toccamento, con fiato e con canto. A la cetera s'appartiene il toccamento, a gli organi il fiato, cioè vento, a la boce il canto.

[22] Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 12, pag. 80.16: Cantasi la seguensia con melodia suave e canto dolce, a significare che Iddio netterà ogna lagrima dagli occhi de' santi...

1.1 [Rif. alla melodia soprannaturale prodotta da entità spirituali]. Angelico canto.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 410, pag. 165: Dig de la quinta gloria, dra sexta v'aregordo, / Zoè odir li canti con delectevre acordo: / Quii canti stradolcissimi trop en de grand conforto, / Li quai resona li angeli lá sus in quel deporto.

[2] Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 5, pag. 105: audì cantar lasuso in paradiso / Sanct<o> Michaël e l'angel<e> Cherubino. / Lo canto è bello, mai no lo so complito; / te laudo, Deu, de ço che nu audimo.

[3] Poes. an. fior., XIII sm., 35, pag. 16: Messer, sette sono i cieli ove sono i tuoi abitanti, / li angieli e li arcangeli e la conpangnia de' santi; / dinanzi a voi, messer, che fanno sì dolzi canti, / per noi siano avochadi a pregarvi tutti quanti.

[4] Passione lombarda, XIII sm., 53, pag. 111: Et batizò lo Spirito Santo, / illuminò lo mondo tanto, / li angeli ne fé sì dolze canto / inanze la maiestat divina.

[5] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 128, pag. 632: Lì è li patrïarchi e li profeti santi, / ke Ge sta d'ogna tempo tuti vestui denançi / de samiti celesti, virdi, laçuri e blançi, / glorificando Lui cun psalmodie e cun canti.

[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 64.11, pag. 262: Li cantatori - iubilatori / che tengo lo coro, / so l'angeli santi, - che fanno li canti / al deversoro, / denante 'l fantino...

[7] Poes. an. bergam., XIII ex., 93, pag. 70: Lo vost fïol coy dolci cant', / con so acort acomplimant, / com grand odor illuminant, / sì-g v'à metut i·lla par driga, / in quella gloria benediga, / la qual zama' no è toliga...

[8] Memoriali bologn., 1279-1300, (1299-1300) App. f.47, pag. 99: Or prego Lui che noi e li altri amanti, / che ssiamo in questo seculo cotanti, / conducali ai gioiosi e dolci canti / di vita eterna, / là ov'è la glorïa soperna / e l'alta maiestà che la coverna...

[9] Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 4, pag. 118.22: la grande (con)pangnia deli co(n)fessori faceano i(n)torno ala beata Vergine dolcissimi canti, la co(n)pangnia dele do(n)minassione la intorneavano di bellissimi balli...

[10] Legg. S. Margherita, XIII ex. (piac.>ver.), 1080, pag. 62: Ognunca chi l'asenpiarà / De iusto presio la farà, / Ke Deo gi faça misericordia / E sì conduga in la so gloria / Là su drito im paradis / O' è li canti e i dolci ris...

[11] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 517, pag. 36: Li angeli comenzaro loro dolce cantu, / cantando portavano l'anima su nello celo sancto.

[12] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 22, pag. 300.40: E chi potrebbe contare la grande beltade di quella cità, né le claritadi né le grande meravillie che là entro erano, né li canti che erano tanto soavi che anco orecchi mortali non udicteno tal canto?

[13] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 15, pag. 140.4: «Tu divj sapiri ki spissi fiati, partendusi li animj di li electi da lu corpu, solinu audirj grandi dulchiza di cantiangeliki, e zo fa ki l'animj di kisti electi, standu cuntenti a killa dulchiza, si partinu da lu corpu senza duluri».

[14] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 20.11, vol. 3, pag. 328: tutte quelle vive luci, / vie più lucendo, cominciaron canti / da mia memoria labili e caduci.

[15] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 4792, pag. 175: Or pregemo de bon cuore / [[...]] / Ch'el ne dia paxe e concordia / Tal, che nu possamo vegnir / In la sua gloria permanir, / O' che abita li santi / In allegreça e in chanti, / A regnar insenbre cum eorum...

[16] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 12, 1-09, pag. 271, col. 1.13: Canto che... Qui vol l'A., quanto pò per comparatione, palesarne della excellentia de quel canto, e dixe che trascende e vince nostre muxe, nostre serene... e però tanto vol dire qui l'A. che in quel canto celeste trascende quel che possemo acquistare per musica, come etiamdeo per pulida parladura.

[17] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 569.16: l'Autore [[...]] dice, che quando si svegliòe, rotto il sonno soavissimo, sì come quello ch'era indotto dallo angelico canto, ed in presenzia di Beatrice, esso tornòe tale, quali tornarono santo Piero, s. Joanni, s. Iacopo, allora che Cristo li aveva menati seco ad orare...

[18] Fazio degli Uberti, Rime varie, a. 1367 (tosc.), 9. O sola eletta, 17, pag. 53: e come con tremor turbata ad esso / tu rispondesti, a l'angelico canto: / «come potrebbe seguir questo eccesso»?

[19] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 9, pag. 34.31: Discendendo questo benedetto e dolcissimo figliuolo nell'anima, falla sentire dell'allegrezza, che ebbe la sua santissima Madre, quando il parturì, facendo risentire l'anima al canto degli Angeli, udendo cantare gloria in excelsis Deo.

[20] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 100.5, pag. 119: Se la fiamma degli occhi, ch'or son santi / [[...]] / mortificasse alquanto le mia pene / e rasciugasse e grevi e lunghi pianti, / io udirei quelli angelici canti, / ch'ode chi vede il sommo e vero bene...

[21] Columba da Vinchio, XIV (piem.), framm. 3.8, pag. 96: Lo me angel te fo mandáa / dulci caintey di cantáa.

[22] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 66, Litanie maggiori, vol. 2, pag. 614.25: uno fanciullo, stando nel mezzo del popolo, fu rapito in cielo [[...]]. E tornando poi al popolo cantòe quello canto angelico dinanzi a tutto il popolo, e inmantanente cessòe la tribulazione.

[23] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 11, 1.7, pag. 137: O porta del superno stabil regno, / umile santa Vergine Maria, / [[...]] / per te si va fra gli angelici canti, / dove si vive con gli etterni santi.

1.2 [Rif. alla voce con la quale le sirene ammaliavano i marinai]. Fig. Richiamo seducente (anche con connotazione morale di tentazione, lusinga). Canto di / della sirena.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 661, pag. 551: Lo cant<o> de la serena tant'è dolz e soave, / ke fa perir li omini qe per mar va ê nave...

[2] Guglielmo Beroardi, Rime, a. 1282 (fior.), 2.29, pag. 93: son rotto - como nave / che père per lo canto, / che fanno tanto - dolze le serene...

[3] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 52.26, pag. 578: Però sacciate che 'n tal guisa pero / com'om[o] ch'è in lo mare / e la serena sente / quando fa 'l dolce canto, ch'è sì fero...

[4] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 113, pag. 491: e 'l bel cantare m'ha conquiso e morto / a simiglianza de la serenella / che uccide 'l marinar col suo bel canto.

[5] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 7, pag. 70.6: E aveano sembianze di femine dal capo infino alla coscia, e dalle coscie in giù hanno sembianza di pesce, ed aveano ale e unghie. Onde l'una cantava molto bene con la bocca, e l'altra di flauto, e l'altra di cetera, e per loro dolce canto e suono facevano perire le navi che andavano per mare, udendole.

[6] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 16, pag. 37.6: Quella che è [meço] pescie si à sì dolce canto che qualunque homo l'ode si è misteri che sse lli apressime.

[7] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 293.9, pag. 120: Per lo palazzo andando i' vidi bene / di nuove cose ch'io non vidi mai, / sì come a grande corte si convene; / e audivi dolzi boci e concordanti, / e nobili stormenti e ben sonanti / che mi sembravan canti di Serene.

[8] Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.), pag. 82.9: m'ab'io adormentato al canto de la serena, ciò fue al dolciore di vossa acontansa e di vosso dolce parlare che per udire fui preso.

[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 145.118, pag. 627: Se for' tu zesi in quelo mar / o le serene soren star, / chi fan per li soi canti dulçi / [...] e inscir sì for de mente / che 'li san far p[o]co o niente, / sápigi stopar le oreje / ché l'oía no ge veje / ni ascoter i lo cantar...

[10] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 210, pag. 881.5: Lotophagi è una generazione di animali marini e così le Sirene le quali colla dolcez[z]a del loro canto fanno adormentare i marinai e poi fanno affondare le navi.

[11] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 5, pag. 386.24: Che è a me con questa voluttà, la quale in breve perisce? Così tu di': Ch'ho io a fare con questo mortifero cantodi Serene?

[12] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 123, pag. 413.19: Così fatte parole, Lucillo, dobbiam noi schifare, e fuggire, come fece Ulisses, che si fece turare gli orecchi per non udire il canto delle Serene...

[13] Diretano bando, XIV (tosc.), cap. 18, pag. 14.12: Ma tuctavia m'aventai, et adormenta'mi al cantode la serena, ciò è al dolzore del vostro acontamento e del vostro parlare, al cui udire fui preso.

[14] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 241.8, pag. 281: L'aere fino questo loco tene, / fiumi corsivi a piè di ciascun monte, / vostri costumi, e vostre donne conte, / con balli e dolci canti di serene; / vin, carne, pesci ed ogni frutto sano, / e ciascuna altra cosa che conforta, / che pare il paradiso deliziano.

[15] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 8.13, pag. 39: Ave, manna gaudio plena, / ke soave aulor mena, / dolce canto di serena / sembra la tua ricordança.

[16] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Prol. Gs, vol. 2, pag. 388.7: e noi andando ratto all'altra vita, dobbiamo li velenosi canti e mortiferi, di quelle bestie che si chiamano Sirene, colle orecchie chiuse fuggire.

1.3 [Come prodotto dell'arte o della tecnica vocale propria dei cantori].

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 13.17: La seconda si è musica, che c'insegna a fare voci di canti e suoni in cetere, in organi, ed in altri strumenti, e accordare l'uno con l'altro, per diletto delle genti, e per far canti in chiesa per l'ufficio del nostro Signore.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 5, pag. 23.7: Onde pare l'uomo essere bello, quando le sue membra debitamente si rispondono; e dicemo bello lo canto, quando le voci di quello, secondo ['l] debito dell'arte, sono intra sé rispondenti.

[3] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 322.12: Il canto è cosa lusinghiera: imparino a cantare le giovani...

[4] f Chiose a Valerio Massimo (C - L. III-IV), c. 1346 (tosc.), chiosa c [III.7.ext.1], pag. 54r.4: Antigienia fu uno grande maestro nel suono delle trombe, avea uno suo discepolo che ottimamente quanto all'arte sapea il canto, ma non era piacevole nel sonare... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 1, pag. 334.35: E appresso questo, essendo di tutto ciò cagione l'amore il quale a Efigenia portava, non solamente la rozza voce e rustica in convenevole e cittadina ridusse, ma di canto divenne maestro e di suono...

[6] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XVI, par. 85, pag. 705.26: «Note» son certi segni in musica, li quali hanno a dimostrare quando e quanto si debba la voce elevare e quando deprimere, li quali vedendo i cantori, e l'ammaestramento di quegli seguitando, vengono ad una concordanza nel canto...

[7] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.), L. XI, cap. 18, pag. 523.6: L'altro figliuolo, ch'ella parturì, ingenerato de Febo, fu chiamato Filomon, el quale fu solenne maestro in canto e fu ottimo sonatore de cetira e d'altri strumenti, sì come 'l padre. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[8] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 14, 112-126, pag. 427.3: la nota; cioè lo modo e l'arte del canto, non è intesa; cioè che non intende l'artificio, e niente di meno à dolcessa del suono.

[9] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 3, pag. 235.11: La prima vergine alimenta i fanciulli, la seconda fa silogismi, la terza col parlare dolcifica, la quarta misura la terra, la quinta insegna l'abbaco, la sesta insegna il canto, e la settima vergine leva in alto il capo al cielo.

[10] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 2, pag. 228.27: Non usa licitamente in cotale modo ciascuno la sua arte? [[...]]. Il cavaliere usa i cavalli, il pescatore l'acque, il cherico il canto, il nocchiero il mare, il combattitore la battaglia, il poeta i versi...

[11] San Brendano ven., XIV, pag. 248.24: e driedo queste bestie sì vegniva tanti fenti pizioli, [[...]], e tuti cantava plu dolzementre e plu soavementre che nesun de nu', siando bon cantador, poria cantar per canto musico e per terza e per quarta e per quinta e per otava...

[12] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 46, S. Gregorio, vol. 1, pag. 392.8: L'Officio e 'l canto de la Chiesa e anche la scuola di cantori ordinòe, e poscia fece fare due abituri l'uno a lato a la chiesa di san Piero, e l'altra a santo Giovanni Laterano, nel quale luogo infino al dì d'oggi è riservato con grande reverenza il luogo suo, nel quale seggendo insegnava il canto...

[13] Stat. bologn., XIV sm., cap. 7, pag. 203.12: E s'el fosse alcuna delle sorori acunça ad imparare e de bono e capace ingegno, la abbadessa, s'el ie pare, faça insegnare a q[ue]lle, deputandoli maestra che sia sufficiente et honesta, per la quale maestra quelle siano amaestrade in lo canto et in lo divino offitio.

[14] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 143.13: Et in quiesto tempo dui homini, l'uno chiamato Quinthio et lu altro Anthion foro li primi homini che fussero in Grecia admagistrati ne l'arte dello canto.

- Bel canto.

[15] Poes. an. tosc. or., XIV, [88].20, pag. 91: «A me pare stormento sì soave / l'esser ingiuriate pur coi facti / che dil bel canto m'insegna la chiave / con gli occhi et con le mani i suo belgli acti...

[16] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [JacBol] madr. 16.6, pag. 42: Per gridar forte non se canta bene, / ma con suave, dolce melodia / se fa bel canto e zò vol maistria. / Pochi l'hano e tuti se fa magistri, / fa ballate, matrical e muteti, / tut'èn Fioràn, Filipoti e Marcheti.

1.3.1 [Mus.] Canto rinfranto: esecuzione a più voci che svolgono variazioni sulla linea melodica principale.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 64.23, pag. 262: En carta ainina - la nota divina / veio ch'è scritta, / là 'v' è 'l nostro canto - ritto e renfranto / a chi ben ci affitta; / e Deo è lo scrivano - c'ha operta la mano, / che 'l canto ha ensegnato. || Cfr. lat. mediev. cantus fractus.

1.3.2 [Mus.] Canto ritto: esecuzione a più voci consonanti della stessa melodia, in partic. di carattere liturgico.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 64.23, pag. 262: En carta ainina - la nota divina / veio ch'è scritta, / là 'v' è 'l nostro canto - ritto e renfranto / a chi ben ci affitta; / e Deo è lo scrivano - c'ha operta la mano, / che 'l canto ha ensegnato. || Cfr. lat. mediev. cantus directus.

1.3.3 [Mus.] Canto camerale: esecuzione canora realizzata con una voce contenuta nel volume e aggraziata nel portamento.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 1, cap. 4.52, pag. 30: E sse avien talora / Le convengnia cantare / [[...]] / D'una maniera bassa / Soavemente canti, / Ferma, cortese, e colgli occhi chinati, / E stando volta a chi magior vi siede. / E questo canto basso, / Chiamato «camerale», / È quel che piacie, e che passa ne' chuori.

1.4 Esecuzione corale di una composizione musicale.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 11, pag. 204.10: molte cose non possono fare niuna cosa, se l'una d'esse non signoreggia sopra alle altre, siccome noi vedemo che se molte voci debbono fare una consonanza ed un buono canto, e' conviene che l'una delle voci sormonti l'altre...

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 17, pag. 144.2: Lo giusto homo molte volte si turba con Dio quando vede che lo peccatore è exaltato, et quando che per lo peccatore è sonata la simfonia, che la sinfonia è uno stormento da sonare - anco si può intendere del canto del choro quando si concorda.

[3] Legg. S. Caterina, XIV in. (tosc.), str. 21.9, pag. 492: «Non vi parleraggio di nascoso; / padre e figlio e spirito santo, / tre persone in uno Idio tanto / sì chome tre voci in uno canto / d'una concordanza e d'uno riposo».

[4] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 17.163, pag. 158: La porta s'apre da ssè, come vuole / Que' che lla chiuse, e vannone insieme / Tutti costoro a mangiare a diletto. / Qui li stormenti e lli canti corali; / Qui dell'afanno nessun si ricorda...

[5] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 7, pag. 14.2: Apreso udi' intorno a me un sì dolce canto e sì grande laudare che, se tutti gli stormenti e tutte le melodie che l'uomo potesse trovare fosero insieme, sì sarebe nulla ad ascoltare inverso quello canto che io udi', ché tante v'avea boce che neuno le potrebe contare né 'l numero dire.

[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 19, vol. 2, pag. 306.24: Come dunque nel canto, acciocchè piaccia agli uomini, si richiede concordia di voce, così nelli cantori, acciocchè piacciano a Dio, si richiede per necessità concordia, e pace di buona volontà, sicchè più si concordino in bene le volontà, che le voci.

[7] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 84, pag. 232.43: Quando l'uomo si leva la mattina, e le rughe son piene di cantatori, sonando trombe, e organi, e molt'altre maniere di strumenti, allora si fa un canto di diverse boci accordate insieme.

[8] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. II, cap. 21, vol. 1, pag. 170.10: quando nelli organi e nelli altri stormenti, e nel canto e nelle voci, è tenuto l'ordine debito, non offende; il qual mutato le voci discordano, li orecchi nol possono sopportare di udire; il qual canto non di meno per temperanza di dissimiglianti voci diventa temperato e piacente... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- [Rif. a una composizione polifonica].

[9] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 13, pag. 128.2: E queste due propietadi sono nella Musica: la quale è tutta relativa, sì come si vede nelle parole armonizzate e nelli canti, de' quali tanto più dolce armonia resulta quanto più la relazione è bella...

[10] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 20, pag. 369.26: noi ridiciamo di Pignaleone di Tiria, e dello avaro Mida, e del folle Acam [[...]]: ed in questo canto alcuno di noi parla con boce piccola, alcuno leva a cCielo il tuono della sua nota, e ciascuno secondo il disiderio suo.

[11] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XVII, cap. 14, vol. 7, pag. 72.13: e d'essa musica servì al Dio suo, il quale è vero Iddio, con mistica figurazione di grande cosa. Però che il razionabile e temperato canto di diversi suoni con accordata varietade mostra la congiunta unità della bene ordinata Città. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[12] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 13, 22-33, pag. 392.2: sua misura; cioè di tempo che era bisogno al suo canto: imperò che la consonanzia del canto non si fa, se non colliendo tempo proporzionato a le note...

1.5 Estens. Espressione di gioia, in partic. quella d'amore, e capacità o inclinazione a comunicarla.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 18.4, pag. 39: Ora che la freddore / desperde onne vil gente, / e che falla e desmente / gioia, canto ed amore, / ho di cantar voglienza / per mantener piacenza...

[2] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 33.15, pag. 537: Per gioi non canto, poi che gioia è canto, / o perch'averla crea, / ma perché si ricrea - lo mio core, / come ferito si ricrea per pianto: / ch'al mio cor è conforto / cantare che m'à porto - lo dolore.

[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 9.24, pag. 39: Così ag[g'] io per somigliante eranza / smisurata la sua dolze speranza: / e so, s'io perdo lei cui amo tanto, / perdut'ho me a gioia e riso e canto.

[4] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 39.14, pag. 99: Amor, merzé, ch'aleni lo mio pianto; / e voi, per Dio, madonna, provedete / che lo dolor del cor ritorni in canto.

[5] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 38.18, vol. 1, pag. 258: A la Verna, al monte sancto, / stava 'l sancto cum gran pianto; / lo qual pianto li torna in canto / el sarapyn consolatore.

[6] Poes. an. padov., XIII sm., 25, pag. 806:/ Tuto el me' planto torna en çogo / e i me' sospiri ven en canto, / membrandome del ben cotanto.

[7] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 32.11, pag. 536: Canto, piacere, beninanza e riso / me 'n son dogli' e sospiri...

[8] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 13.50, pag. 595: O Morte, fiume di lagrim' e pianto, / o nemica di canto, / desidro che visibile ci vegni, / perché sostegni - sì crudel martire.

[9] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 290.5, pag. 119: La gran bieltà che procede del viso / co li amorosi suoi gaï sembianti / chi fosse degno di guardarla fiso / più non vorria che di starle davanti; / ch'al mondo dona canto e gioch'e rriso / onde gioiscon li amorosi amanti.

[10] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 46.8, pag. 591: se non ve prende pietà del mio pianto, / nel qual glie occhie mei triste se bagnaro, / donna, d'allor che turbata lassaro / voi, per cui posso aver tormento e canto.

[11] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 1, pag. 216.11: O buona prosperitade, dove se' tu ora? Il mio canto è volto in pianto, e la dolcezza della mia viuola è convertita in amaritudine di lagrime.

[12] Pianto di San Pietro, XIV (tosc.), 225, pag. 228: Laulde e gratie con savor di pianti / faciamo a Iesù Cristo glorioso, / che n'à dato exemplo dei suoi santi / che del pec[c]ar ciascun sia doloroso; / li nostri lut[t]i convertisca 'n chanti, / con lui senpre stando i· riposo...

1.5.1 Locuz. verb. Fare canto: rallegrarsi.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 68.34, pag. 282: O orecchie mei, e che ve deletta / de odire pianto de amara setta? / Non resentite la voce diletta, / che ve facca canto e iubilore.

[2] Cavalca, Specchio de' peccati, 1333 (pis.), cap. 7, pag. 57.17: E pecca l'uomo col cuore, e colla lingua, e cogli atti, facendo, e facendo fare canti, ed allegrezze delle sconfitte, e de' danni de' suoi avversarj...

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 64.307, pag. 62: Tal fa canto / ch'ha da far pianto...

1.5.1.1 Fras. Fare canto del piangere: gioire delle altrui sventure.

[1] f Bindo Bonichi, Rime, a. 1338 (sen.), canz. IX.43: Foll'è chi sì compreso è d'arroganza / o che di sé presume valer tanto / che fa del pianger canto / perch'omo inciampa talor e non cade. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

1.6 Fig. Dolente, triste canto: lamento funebre.

[1] f Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VIII [Phars., VIII, 729-742], pag. 158.21: «O Fortuna, lo tuo Pompeio [[...]] non domanda [[...]] che la pompa della morte gli porti innançi gli antichi triunfi, non domanda che le piaçe risuonino del tristo canto... || Corpus OVI.

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 11, ott. 43.5, pag. 617: O caro Arcita, [[...]] / prendi le fiamme da me concedute / al rogo tuo, e' dolorosi pianti / per la tua alma in loco di salute. - / E mentre ch'essa ne' dolenti canti / stava così, da lei fur conosciute / le voci funeral che in usanza / erano allor per pelopea mostranza.

1.7 Fig. Discorso adulatorio e ingannevole.

[1] Poes. an. mant., XIII/XIV, 4.25, pag. 231: Però faço recordança / ay inamorati tuti quanti: / no se prende sì d'amança / ch'ey no posa çire av[anti], / e no se creça in le so canti / ch'ela y fa con tradiment.

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 11.2582, pag. 283: Così, con la dolcezza della vita, / Inganna lo nemico l'alma nostra / Fin che la mena alla morte infinita. / Così fa l'uomo falso nel suo canto, / Che con la lingua miele ti dimostra, / E dietro poi ti punge in ogni canto.

[3] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), Cap. 63, pag. 72.8: Li luxengheri et maldichenti sunu di una scola et sunu li dulchi sereni [[...]]: ço sunu li luxengheri ki cum loru bellu cantu fanu adormentari la genti in li peccati.

1.8 Fig. Predicazione.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 377.4, pag. 232: Scese negli Apostoli Spirto Santo, / che, predicando Cristo vero Deo, / mandòe en Armenia Bartholomeo, / Matheo en Ethÿopia fee suo canto, / Tomaso de l'India converse alquanto...

1.9 Verso degli animali (in partic. quello di uccelli) caratterizzato da un andamento melodico o ritmico. Dolce canto.

[1] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 9.12, pag. 116: Confortami d'amore / l'aulimento dei fiori / e 'l canto de li auselli...

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 10.5, pag. 63: gli auscelletti infra gli albóre / ciascun canta in suo latino: / per lo dolze canto e fino / si confortan gli amadore, / quegli ch'aman lealmente.

[3] Miracole de Roma, XIII m. (rom.>tosc.), 32, pag. 576.36: et fecero fare uno caballo de rame narato senza sella pro memoria [[...]] et ne lo capo de lo cavallo pusero la memoria de la cucubaia, per lo canto de la quale fece la victoria.

[4] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. (D.) 132.7, pag. 205: ma pur di doglia canteraggio omai: / come l'augel dolci canti consono, / ch'è preso in gabbia e sosten molti guai.

[5] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 55.2, pag. 850: Veggio l'aloda de terra salire / faciendo dolce canto deletoso, / e veggiola cantando rengioire / quanto più sente l'aire glorïoso...

[6] Compiuta Donzella, XIII sm. (fior.), 1.4, pag. 434: A la stagion che 'l mondo foglia e fiora / acresce gioia a tut[t]i fin'amanti: / vanno insieme a li giardini alora / che gli auscelletti fanno dolzi canti...

[7] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 37, pag. 138.12: E sappiate che il cuculo non canta di state, poi che le cicale cominciano loro canto, che lo odiano molto, chè quando le cicale l'odono cantare, incontanente vanno ov'egli è, ed entrangli sotto l'ali...

[8] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 162.26: Uno altro dì, andò Paris a cchacciare nella selva [[...]] e andò a una chiara fontana maravilgliosamente dilettevole e bbene assisa, nel quale luogho gli uccelli riparavano con dolci chanti.

[9] Muscia da Siena, XIII ex. (sen.), 1.4, pag. 91: Dugento scodelline di diamanti / di bella quadra, Lan'vorre' ch'avesse, / e dodici usignuo', ch'ognuno stesse / davant'a llui, faccendo dolzi canti...

[10] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 8, pag. 51.14: Se 'l vento viene e fiere in questa cammera, li uceli, che qui dimorano intorno, vanno piangendo la sua morte in tale canto, com'elli puono dire.

[11] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 9, pag. 63.2: e instando cusì in questa picciola tenpesta, lo cane si stava a modo di guardia e veghiava sopra lo corpo, e 'l gallo col suo canto dimostrava lo santo martyre ch'era ne la dicta navicella.

[12] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 31.25: La tortore lo canto suo non è canto di diletto, ma di pianto...

[13] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 5, rubricario, vol. 2, pag. 78.32: Come il Campidolio fu difeso da' Galli per lo canto delle oche, e del patto di mille libre d'oro, per lo quale i Galli si partivano dall'assedio.

[14] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 518.19: Canti de uccelli con molte versi quivi s'odono da ciascuna parte.

[15] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 57, gl. f, pag. 36.1: «Mola» era uno imbratto che si facea di farina e d'acqua e di sale e spargevasi tra le corna degl'animali quando si faceano li sacrifici e davasi beccare a' polli, quando si prendeano gl'agurii dal canto de' polli...

[16] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 9, 13-27, pag. 155, col. 1.3: in quest'ora che la rondanella comença li tristi lai, çoè lamenti, forsi (si sono canti o lamenti quilli ch'intendono tal lenguaço lo sano: e perçò dixe l'A. forse) a recordazione di soi primi guai, çoè della soa morte...

[17] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 128.18: ora volendo porre uno suo sogno [[...]] dice, ch'è nell'ora che la rondine comincia i tristi canti; e dice tristi, però che pone che sieno per quello, che lli trae de' suoi primi guai...

[18] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 64, pag. 317.2: Ancora secundo lo detto delo Filosafo lo maschio chiama la gallina per canto et im boce quando vuole luxuriare...

[19] Legg. ss. Piero e Polo, c. 1370 (venez.), 6, pag. 45.15: El terço fo Symon Bariona che vien a dir fiol de columba, per la qual cosa se dà ad intender ch'elo ave beleça de costumi, doni de vertude e çemito de lagreme, perché la columba à çemito in luogo de canto.

[20] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 2, pag. 232.5: Il vipristello fa beffe la notte col suo canto degli altri uccelli: ora non isquarciano il dì lui tutti gli altri uccelli?

[21] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 33., pag. 282.17: colli dulci canti diversi e llosenghevoli con dulce muodo li ocielli vernano nello mese de Mayo...

[22] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 210, pag. 545.19: Venuto il giorno, col canto delle botte e de' ranocchi, si levorono e uscirono del molticcio...

- [Prov.].

[23] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 87, pag. 299: Cicala per canto / criepa per tanto.

1.9.1 Fig. Canto di corvo: lamentela espressa in modo irritante, lagnanza.

[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 23, pag. 111.6: Lo laro senestro començçò anch'ello de far soçço verso e canto de corvo, l'altro fo cognoscente e fè chomo colonbo, «Pentio son», e reprexe 'l compagno...

1.10 Suono o melodia prodotti da uno strumento musicale.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Segre), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 2, pag. 147.6: Onde disse Gesù Sirac: «viole e cennamelle fanno dolce sono e delettevole canto, ma sopra tutte è la lingua che dice soave parole».

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 8, pag. 497.4: Poi che Turno ebbe tratto fuori della città di Laurenza la 'nsegna della battaglia e' corni sonarono con fioco canto, incrudelisce la giovanaglia...

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 4, ott. 13.4, pag. 357: O Anfione, / se tu, intanto che co' dolci canti / della tua lira, tocca con ragione, / [[...]] avessi immaginato questo, / forse ti saria suto il suon molesto.

[4] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 497, pag. 792.25: uno nobilissimo sonatore, nome Arione, era in una nave con grande quantitade di moneta [[...]]; sonoe; al cui canto tratti molti pesci, elli si lanciò sopra uno dalfino, il quale il portò a riva.

[5] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), Dela flebothomia, pag. 7.12: Ancora è da esser co(n) q(ue)sti strum(en)ti musicali, imperciò che ge(n)nera all'anema allegreçça [[...]]: ongna abito dell'anema p(er) canti musicali se mitiga l'ira e fa l'omo benigno e cura le infermitadi del corpo...

[6] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 7, vol. 2, pag. 93.25: eccu, la citara di la cruchi canta cum septi cordi, VII paroli, VII canti, VII virtuti bastanti ad omni homu lu quali cherca la via di Deu...

[7] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 324, pag. 250.15: il qual monte è chiamato Citerone per la frequenzia del canto della cetera, il quale in quello faceva Orfeo.

[8] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 1 Par 15, vol. 4, pag. 83.14: E disse David a' principi de' Leviti, che de' loro fratelli ordinassero cantori in canti di musica, cioè in organi, lire e cimbali, acciò che risonasse in alto il suono della letizia.

1.11 Suono prodotto da un elemento naturale.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 80.51, pag. 330: L'abundanza non se pò occultare: / loco sì se forma el iubilare, / prorompe en canto che è sibilare, / che vidde Elia. || Cfr. 3 Rg, 19.12: «sibilus aurae tenuis», il suono del vento con il quale Dio si manifesta ad Elia.

[2] f Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VI [Phars., VI, 685-718], pag. 115.4: Quella àe abaiare di cani e pianti di lupi, e lamentasi come fanno gli gufi e ' barbagianni che volano la notte, stridisce e urla come fanno le fiere, sufila come serpente, e esprimisce i canti dell'acqua non offesa dalle pietre... || Corpus OVI. Cfr. Lucano, Phars., VI, 691: «exprimit et planctus inlisae cautibus undae».

1.12 Suono armonico, non percepibile dall'orecchio umano, che secondo la dottrina pitagorica è prodotto dal movimento delle sfere celesti.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 19, pag. 229.5: E fuoro aiquanti, li quali vedeano mòvare lo cielo en diverse parti, [e] diceano che imprimea e fregavase l'una parte coll'altra, e de quella frizione uscìa suono e canto molto delettevele, emperciò che 'l cielo era perfetto...

[2] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaest. 59, pag. 101.26: in lo celo son sete armonie, zoè sete suave melodie de canto ke fan li sete planeti.

[3] f Zanobi da Strada, Somnium Scipionis, a. 1348 (fior.), Cap. 7, pag. 56.3: «Questo è quello suono che, congiunto per disuguali intervalli, ma pure, per diterminata parte, ragionevolemente distinti, si fa per lo movimento e grande impeto de' detti cieli; e lle gravi cose colle agute ordinate, fa questi canti igualmente. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 23, pag. 99.21: Ed acciò che voi intendiate che vuole dire questo canto del mondo, dovete sapere che fu oppinione di Pittagora e di altri filosafi che ciascun cielo di questi otto, cioè l'ottava spera e i sette de' sette pianeti, volgendosi in su li loro cardini, facessero alcuno ruggire, qual più aguto e qual più grave, sì per divino artificio di debiti tempi misurati che, insieme concordando, facevano una soavissima melodia, la quale qui intende Macrobio per lo concento...

1.13 [Rif. a una tipologia di verso, per trad. del lat. modulus:] ritmo, scansione.

[1] f Valerio Massimo (red. V2), c. 1346 (tosc.), L. II, cap. 1 strani, pag. 43v.14: L'oste di quella città (ch. s) non solea prima discendere a combattere che per suono di trombe e col canto del verso anapesto (ch.) atraessono ne l'animo uno abrasciamento di confortamento e che elli fossono amuniti assalire il nimico gagliardamente con spesso suono di colpo. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Val. Max., II, 6, 2: «tibiae concentu et anapaesti pedis modulo».

2 Esecuzione canora di una composizione.

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 8.11, pag. 126: M'Amor ne sie con le', s'elli 'l può fare; / ché ma' questa speranza non mi tolle, / che 'l canto non mi torni 'n sufolare.

[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ipermestra, pag. 133.28: Le genti cantavano amorose canzoni di maritaggio; ma Imeneo, Dio delle nozze, si fuggio da quel canto...

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 3, pag. 35.4: avegna che per lo grido di Cato quella masnada, che era attenta al canto di Casella, si disperse per la campagna dove eravamo [[...]] io non mi dispuosi, subintende, ma ristrinsimi al poeta...

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 21, pag. 154.7: Solamente a' tuoi occhi poni freno quando le vaghe giovani scalze vedrai andare per le chiare fontane, coronate delle frondi di Cerere, cantando amorosi versi, però che a' loro canti già molti giovani furono presi...

[5] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 32, pag. 781.12: La donna, finite le graziose parole, con lieto canto appresso mise in nota i seguenti versi...

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 1, pag. 5.15: quey a chi par che a le nostre parole no sia 'dar oregie, [[...]] faran la gran festa canta[n]do 'l reenfranchio de spiritual vichioria - chomo antigamente chi venceva la prova de qualche bataglia otegneva 'l campo - refranzando un canto chi à nome palinodia, e diran soa colpa...

[7] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 52.5: Sommamente si dilettò in suoni e in canti nella sua giovanezza, e a ciascuno che a que' tempi era ottimo cantatore o sonatore fu amico e ebbe sua usanza; e assai cose da questo diletto tirato compose, le quali di piacevole e maestrevole nota a questi cotali facea rivestire.

[8] Jacopo Passavanti, Tratt. vanagl., c. 1355 (fior.), cap. 3, pag. 267.17: Onde conta di quel savio Temistocle, che andando egli al teatro, dove si raccontavano con canto e con loda l'opere virtuose di prodezza, di scienza e d'arte; ed essendo domandato qual voce o 'l cui canto più gli piacerebbe, rispose...

[9] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.), L. V, allegoria S, pag. 281.9: Per queste tre donne dovemo intendere tre modi per li quali tutti li canti e le melodie se fanno perfette, cioè la voce, el fiato, el toccamento. La voce quanto al canto, cioè per formare la parola; el fiato per organizzare e fare la melodia dolce... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2.1 [Rif. a una composizione di carattere liturgico o celebrativo].

[1] Caducità , XIII (ver.), 254, pag. 663: Et a gran pena aspet-egi tanto / ke l<o> presto livro la raxon e 'l canto...

[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 23 parr. 1-16, pag. 97.2: A me parea che questi angeli cantassero gloriosamente, e le parole del loro canto mi parea udire che fossero queste: Osanna in excelsis...

[3] Stat. fior., 1297, pag. 669.21: Ordiniamo che ' chapitani che saranno per temporali siano tenuti e debbiano di far fare solenni vigilie di canto di laude dinanzi a la figura de la Vergine...

[4] Garzo, S. Chiara, XIII sm. (fior.>pis.), 341, pag. 29: Alexandro papa sancto / co la m[i]tria et co l'amanto, / de la suore con gran canto / per cagione è canoniççata.

[5] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 46.199, vol. 1, pag. 365: San Simone iusto e santo / dinanti a Dio glorificato, / te laudamo cum dulce canto, / sancto apostolo bëato...

[6] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 245, pag. 636: E poi canta una prosa k'è de tanta natura, / dananço Iesù Cristo e la Soa mare pura, / che nuia consa è êl mundo, né om né creatura, / ke ve 'l poës cuitar en alguna mesura: / ké 'l canto è tanto bello, sença nexun mentir, / ke cor no 'l pò pensar né lengua proferir...

[7] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 14.2: La seconda si è musica, che c'insegna a fare voci di canti e suoni in cetere, in organi, ed in altri strumenti, e accordare l'uno con l'altro, per diletto delle genti, e per far canti in chiesa per l'ufficio del nostro Signore.

[8] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 58, pag. 291.10: Un giorno che elli riparava col popolo dal sacrifizio, l'uno e l'altro andavano cantando lode a gran canti...

[9] Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.), 4, pag. 121.14: mundus iste una dicta ecclesia se realegre con grandi canti et humili animi, perché ei nostru sengiore Christu triumphans che ane destructi li legami dela impia morte.

[10] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 64.27: Et a vespro cantavano: «Te decet ymnus, Deus in Syon», et «Benedic, anima mea», et «Laudate pueri Dominum», e i xv gradi cantavano sedendo. Et quando fu pervenuto quel canto, incontenente venne nebbia sul'izola di meravilliosa chiaressa...

[11] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 74, pag. 112.1: E quando viene niuna festa di niuno idolo, egli vanno al Grande Kane [[...]]. E quando questi incantatori ànno fatto questo, fanno grande afummata dinanzi agl'idoli di buone ispezie, con grandi canti.

[12] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 355, pag. 67: Quando 'l Segnor Deo li avrà beneii / e k'igi serà for de la val partii, / el g'à corir encontro cun gran canti / lo Par omnipotento e li soi santi / e le Vertue del cel gloriose / cun li confaloni e cun le croxe...

[13] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 16.388, pag. 194: Queli faxeam dozi canti / per onorar lo so segnor / e Maria axerbi pjanti / pim de szheso e d'amaror.

[14] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 28, pag. 36.11: Ite missa est. Dredo el qual canto corse li clerisi de lo re pregando lo vescovo k'el fesse scomençar la messa...

[15] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 11, pag. 137.6: et purtatu ki li fu lu corpu di Xristu, illu si lu richippi multu divotamenti, et acuminzau illu cum tucti li monachi a virsiglari salmj cum canti...

[16] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 5.27, vol. 2, pag. 73: E 'ntanto per la costa di traverso / venivan genti innanzi a noi un poco, / cantando 'Miserere' a verso a verso. / Quando s'accorser ch'i' non dava loco / per lo mio corpo al trapassar d'i raggi, / mutar lor canto in un «oh!» lungo e roco...

[17] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 7, pag. 42.4: E possa començò ad hedificare le sancte croxe in quatro parti de la cità de Bologna, ponandolle cum grande reverentia, façando la processione e gram canti...

[18] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 346.21: Dice l'Autore, ch'elli si trasse sopra quell'anima, dalla quale lo canto del Salmo, Adhaesit pavimento ec., era uscito...

[19] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 2, ott. 91.4, pag. 324: Gli Atteniesi un carro li menaro / più ricco assai che 'l primo, e tutti quanti / generalmente inverso lui andaro / con allegrezza, e con solenni canti / di vittoria doppia il commendaro...

[20] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 20, vol. 1, pag. 152.6: li ministri sono li cuochi, il fumo dell'incenso si è l'odore ed il fumo dei sapori: il canto e l'uffizio son canzoni, e parole lascive.

[21] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 61.13: e pariva a quî chi eran assidiai ch'i fessan procession per voler dir messa e no ghe pariva ch'i tegnessan moho de voler conbater [[...]] ma parivan bali de feste e de noce e canti de sagra de gesia o d'altar...

[22] Stat. palerm., 1343, cap. 2, pag. 9.12: Et vistuti li dicti frati li loru cappi, lu dictu ricturi faza un altru signu, et killi ki ànnu a fari lu cantu, incumincinu lu officiu; e finutu lu cantu, lu ricturi diia fari unu signu, et incuminci li salmi consueti...

[23] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 163, pag. 34: Quando venne lo re in Aquila, lui li uscì innanti / Con quisti cavaleri et con seymilia fanti; / Plu volte appressemòseli, facendo festa et canti: / «Viva re d'Ongarìa!» gridando tuctiquanti.

2.2 Esecuzione di una o più composizioni vocali, finalizzata all'intrattenimento e all'espressione di sentimenti di gioia all'interno di un contesto sociale. || Spesso in dittologia con ballo, gioco, riso, sollazzo.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 23 (84), pag. 247.1: Ma p(er) noi e la nostra ge(n)te se fa balli, ca(n)ti e t(r)esche, p(er) noi le donçelle se rasença, e fasse grandi solaçi, çoie e d(e)porti.

[2] Giac. Pugliese, Morte, XIII pm. (tosc.), 16, pag. 146: or n'è gita madonna in paradiso, / portòne la dolze speranza mia; / lasciòmi in pene e con sospiri e planti, / levòmi da [sollazzo] [e] gioco e canti / e compagnia...

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De die iudicii, 268, pag. 205: Dolenti nu gramissimi, nu misri venenenti, / O è le nost richeze, i amis e li parenti, / Possessïon, palasij, castel e guarnimenti, / Li ris e li conforti, li canti e li instrumenti? / Li canti n'en stravolti in grang ululamenti, / L'aver in grand miseria, li ris im planzementi...

[4] Poes. an. lomb.-emil., a. 1289, 3, pag. 5: Dona, se del partire / mostra' doia cum planto, / ben deço rixo e canto - e çoie menare / et alegrare - da po ke sum tornato.

[5] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 139.3: Crescendo la detta pistolenzia, dissero i preti che a' Dei si facesse sacrificio di bellissimi iuochi e soavi canti: e così, per discacciare la temporale pistolenzia del corpo, si provocava dell'anima la infertà perpetuale.

[6] Poes. an. lomb., XIII, 17, pag. 503: ma qi a la fïaa / fa cosa devisaa, / dret è qu'onor nou ·s covra: / per q'en l[o]go de planto / ri' e canto, - per tornar en 'legreza / la grameza, - de cui remagn'a tanto.

[7] Poes. an. urbin., XIII, 22.100, pag. 587: «Peccaturi, or vo guardate / d'ora 'nnanti de mal fare, / et a Cristo retornate / si volete in gloria stare! / 'n esto mondo guadagnate / lo loco da reposare / in paradiso, - ov'è canto, ioco e rriso / la nocte e la dia».

[8] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 22.69, pag. 142: La settimana santa, ch'onn'omo stava 'n pianto, / mandasti tua famiglia per Roma andare al salto: / lance giero rompenno, facenno danz'e canto; / penso che ['n] molto affranto Deo te deia ponire.

[9] Conv. papa Clemente, 1308 (?) (fior.), pag. 13.5: gli atenti orechi tuti feciono taciere le parlanti lingue, per la soavità de la dolce melodia. Chetato il canto e levata l'ultima vivanda, venono le frutta di diverse maniere...

[10] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 3.11, pag. 407: e la sera tornar co' vostri fanti / carcati della molta salvaggina, / avendo gioia ed allegrezza e canti; / far trar del vino e fummar la cucina, / e fin al primo sonno star razzanti...

[11] Sonn. ann. Vat.Lat. 3793, XIII/XIV (tosc.), 8.7, pag. 44: [le] donne e ' cavalieri e li donzelli / ghirlande in testa portan d'ogni fiore, / e sbernan dolzi canti e gai e belli, / ed ha d'Amor chi tien pregio e valore...

[12] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 61, pag. 87.7: LIX. Ancora perciò k'elli no po sostegnir ensorimenti, se de' alegrar con canti e qualche solazi com'è flabe e simel cose.

[13] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 6.3, pag. 123: Suonan le tronbe e lli stormenti tutti; / Canti soavi, e sollazzi d'attorno.

[14] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 134.3: Bacco ee presente: gli campi risuonano de' festerecci canti: la turba ruina...

[15] Cavalca, Specchio de' peccati, 1333 (pis.), cap. 7, pag. 54.13: Per lo fine, cioè quando n'escono molti mali, e peccati, come diviene de' balli, e de' canti, e dell'altre lascivie, e sollazzi secolari, per li quali caggiono molti in molte, e laide concupiscenzie...

[16] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 117.23: ancora vidi multi persuni ki maniavanu, autri di la parti diricta, autri da la parti sinistra, cantandu allegri et dilictusi canti in killu boscu odoriferu di lauru.

[17] Detto dei tre morti, XIV pm. (camp.), 21, pag. 409: in povertate siamo, ricchi pari nuy, / ca li cante et li rise e li vane parlamente, / li sollanze, [li] iochi, li cavalle currente, / auru, argentu, corone cole altre adornamenti, / lu voltu bellu, che tucto torna a niente».

[18] Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.), II.75, pag. 343: Alla sua mensa la raina stava / e lo re sempre gli facea onore; / con suoni e canti sì la solazzava, / e 'l drago stava lì da tutte l'ore...

[19] Sacchetti, Solian mangiar, XIV sm. (fior.), 62, pag. 6: Ancor vogliàn con dolze melodia, / con istormenti e canti trastullare / la cena e 'l desinare.

[20] Matazone, XIV sm. (lomb.), 200, pag. 798: Zoya e Alegreza, / Prodez[a] [e] Largheza, / Beleza e Ardire; / sì lo ven per servire, / e stavage devanti / con zoya e con canti, / e sì s'inzinogiò / e poy lo salutò...

3 Linea melodica, in partic. quella che costituisce l'accompagnamento musicale di un testo in versi. Locuz. verb. Mettere in canto: dotare un testo di musica.

[1] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 416, pag. 508: Non ti truovi di letto / Matino a qualche canto. / Se ttu sai alcun canto, / Non ti pesi il cantare / Quanto pesa un cantare, / Sì che n'oda la nota / Quella che 'l tu' cor nota.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 11, pag. 115.10: generalmente si chiama in ciascuna canzone 'tornata', però che li dicitori che prima usaro di farla, fenno quella perché, cantata la canzone, con certa parte del canto ad essa si ritornasse.

[3] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 29, pag. 38.10: El terço ave nome Tubal] el qual atrovà la musicha e 'l canto al batter delli maji de Tubalchaym.

[4] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 2, pag. 438.21: Ultimo le sciençe musiche a informare lo suo stile e ornallo di convenente suono, sì che il canto colla materia non dischordi...

[5] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 126.11: e noi che facciamo versi, mandiamo versi con canto: questa compagna siamo presi d'amore inanzi a li altri.

[6] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 123, pag. 412.33: Siccome coloro, i quali avendo udito una sinfonia, ne portano negli orecchi una melodia, e quella impedimentisce il pensiero per la dolcezza del suo canto, e non lascia intendere a cosa utile; così la parola de' piacentieri, che lodano le cose perverse, s'appicca, e stà nel pensiero lungamente...

[7] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), Pistola a Leandro, pag. 7.21: Noi veggiamo chiaramente che gli organi rotti non possono rendere il canto che v'è posto dalla dotta mano: né ancora il vento può rendere voce, se per alcuna fessura il cannone è fioco. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[8] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 8.88, pag. 450: Iabel ed a costui do vanto / che pria s'attenda con le genti sue. / Iubal, suo frate, trovò modo al canto, / ad organi e chitarra e, s'io non erro, / in questo spese il tempo tutto quanto.

[9] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 86, pag. 209.10: Carissimi in Jesù Cristo, sentendo el vostro santo desiderio e fervore sì vi mandiamo questa lalda [[...]]. Per la fretta non l'abbiamo ben corretta; temiamo che lo scrittore non vi abbia fatti falsi. Il modo del canto vi mandaremo notato, però che è molto bello e devoto; non dubitiamo che a voi e a' frategli vostri darà grande consolazione...

[10] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, conclusione, pag. 632.32: Alla quale con festa venuti, [[...]] forse mille canzonette più sollazzevoli di parole che di canto maestrevoli avendo cantate, comandò il re a Neifile che una ne cantasse a suo nome...

[11] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 15, pag. 3.36: i musici ogni loro artificio formano sopra certe dimensioni di tempi lunghe e brievi, e acute e gravi, e delle varietà di queste con debita e misurata proporzione congiunta, e quello poi appellano «canto»...

[12] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 77.16, pag. 84: Ballata, assai mi duole / che a me non lice di metterti in canto; / tu sai che 'l mio cor vole / vivere con sospiri doglia e pianto...

[13] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 16, 124-136, pag. 440.17: nota tanto è quanto segno di canto, e però si può pigliar per lo canto: ancor nota è la lettera e la scrittura...

[14] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [BarPad] ball.24.6, pag. 260: Dunque ragion a te m'obliga tanto / che questa ballatella col suo canto / grazie infinite a te per me si rende.

[15] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 2, parr. 2-12, pag. 101.8: E queste ballate osia cançone sono cantate dale persone secondo lo sòno e canto dato a quelle...

[16] San Brendano ven., XIV, pag. 84.6: E in ziascun so canto tegniva uno muodo de canto (per) ingual tenpo de una ora, e a terza diseva questo verso dolzementre: Psallite deo nostro, psallite regi nostro, psallite sapienter...

3.1 Meton. La musica (intesa come una delle arti liberali).

[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 119, S. Agostino, vol. 3, pag. 1041.19: «Ciò ch'è de l'arte di parlare e di quistionare, ciò ch'è de l'arte del misurare de le figure e del canto e de' numeri, sanza grande malagevolezza e sanza ammaestramento di veruno uomo sì lo 'ntesi. || Cfr. Legenda aurea, CXX, 25: «Quicquid est de arte loquendi et disserendi [[...]] et de musicis et de numeris».

3.2 [Mus.] Canto fermo: melodia (e implicitamente la sua esecuzione), composta di poche note di lunga durata, che funge da base o sostegno armonico nella realizzazione di una polifonia.

[1] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 108, pag. 160, col. 1: Ora non è qui Rainald / ch'el è andà in altra part, / a feste o a predicaçion, / per imparar canteferm.

[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 28, 1-21, pag. 668.40: cioè le quali follie, tenean bordone; cioè lo canto fermo, alle suo rime; cioè ai canti che faceano li uccelli; e dimostra per similitudine com'era fatto quello tenore, dicendo: Tal; cioè sì fatto, qual si raccollie di ramo in ramo Per la pineta...

[3] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 8, 13-30, pag. 256.27: E come; ecco che arreca un'altra similitudine quanto al canto, posta la similitudine de li splendori, in voce; cioè che canti, voce si discerne; cioè si cognosce, Quando una; cioè di quelle voci, è ferma; cioè tiene lo cantofermo, e l'altra; cioè voce, va; cioè in su levandosi, e rede; cioè torna in giù calandosi...

4 L'espressione poetica, intesa come l'atto creativo o comunicativo proprio di chi compone versi.

[1] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 11.14, pag. 118: Considerando la vita amorosa / di l'oselet[t]o che cantar no fina, / la mia gravosa pena porto in pace: / fera pos[s]anza ne l'amor reposa, / c'ogn'amador[e] la dot[t]a e[d] enclina, / e dona canto e planto a cui li place.

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 1.52, vol. 1, pag. 262: Morto fuss'eo pertanto, / o nato non fuss'eo, / o non sentisse ciò ch'eo vegg'e sento! / perché 'l meo dolse canto / amar mi torna e reo, / ed in erransa lo innamoramento.

[3] Bart. Palmieri, XIII sm. (fior.), 5, pag. 173: Riso, gioia de meo canto e d'amore, / gioco, ben fare e dir, tutto ème guerra...

[4] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 7.5, pag. 133: la mia fede m'ha tolta l'allegreza. / Però di canto non posso partire, / poi c'a la morte mi vado appressando, / sì come il ciecen che more in cantando: / la mia vita si parte e vo' morire.

[5] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 64.49, pag. 263: lo Vangelista - la lengua ci ha mista, / c'adorna li cori: / ché null'om con canto - volò tanto ad alto, / sì ben consonato.

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 1.10, vol. 2, pag. 4: Ma qui la morta poesì resurga, / o sante Muse, poi che vostro sono; / e qui Calïopè alquanto surga, / seguitando il mio canto con quel suono / di cui le Piche misere sentiro / lo colpo tal, che disperar perdono.

[7] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 32, 10-15, pag. 747, col. 2.7: Fa l'A. invocazione a le Muxe, poeticamente parlando, che aitino il so canto a proferirlo in sí pulcra locuzione e vera, che l'essere de quel logo non sia diverso da la soa prolazione ...

[8] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 29, pag. 513.8: Qui l'Autore sente crescere la materia; e, ad inalzare il canto, invoca al modo poetico le Muse; e a renderle a ssè più favorevoli, le reverisce...

[9] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 229.2, pag. 291: Cantai, or piango, et non men di dolcezza / del pianger prendo che del canto presi, / ch'a la cagion, non a l'effetto, intesi / son i miei sensi vaghi pur d'altezza.

- Canto poetico.

[10] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 137, pag. 204.37: Che sopra ogni altro com'aquila vola, cioè, come l'aquila vola sopra ogni altro uccello, così il cantopoetico, e massimamente quello di questi poeti, vola sopra ogni altro canto e ancora sopra quello che alcun altro poeta da costoro in fuori avesse fatto...

[11] Landulfo di Lamberto, 1389-99 (napol.>sett.), 81, pag. 212: Napoli mia, tu fosti 'l sommo vaso / d'ogni scïenza e poetico canto, / tu già vestivi 'l manto / di quello pelo ch'ebbe 'l buon Virgilio...

4.1 Amoroso canto, canto d'amore: espressione della richiesta d'amore per mezzo dei versi, anche destinati all'esecuzione musicale. Estens. Composizione poetica che ha per tema l'amore (rivolto alla persona amata o, in senso spirituale, a Dio).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 16, pag. 223.29:. E Venus [[...]] significa pace, e iusticia, e mundità, e belezza, e delezione e amore, e significa tutti li solazzi, e li ciochi, e li giollari e li canti d'amore...

[2] Poes. an. tosc., XIII, 1.39, pag. 168: Lo tempo e la stagione / mi conforta di dire / novi canti d'amore / per madonna servire.

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 64.33, pag. 263: Canto d'amore - ce trova a dottore / a chi ce sa entrare; / con Deo se conforma - e prende la norma / del bel disiare...

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 2.107, vol. 2, pag. 32: E io: «Se nuova legge non ti toglie / memoria o uso a l'amoroso canto / che mi solea quetar tutte mie doglie, / di ciò ti piaccia consolare alquanto / l'anima mia...

[5] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Medea, pag. 114.34: La gente traeva, e cantavano canzoni d'amore; e quanto più mi s'appressava l'amoroso canto, tanto più mi doleva io.

[6] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), Proemio, pag. 19.32: E similmente le mie voci, le quali già alcuna volta mosse, non so da che occulta letizia procedente dal vostro sereno aspetto, in amorosi canti e in ragionamenti pieni di focoso amore, s'udirono sempre poi in chiamare il vostro nome...

[7] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 151.76, pag. 215: Nè giammai sento alcun cantoamoroso, / Ne di stormento suono, / O ragionar d'amore, o por quistioni, / Ch'io non me reche a mente quant'io sono / Lontan dal viso bello e grazïoso / Per cui mi pungon gli amorosi sproni...

[8] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 42.24, pag. 93: No se pò recuntare quella grandeça / né quella tanta nobelle çentileça; / çascuna canta cum gram vigoreça / cantid'amore, / laudando e veniando lo criatore, / chi ll'è ameso in la gloria maore...

[9] Luigi Marsili, Formula Conf., 1387 (fior.), pag. 558.8: Collo udire ho pecato stando a udire volentieri parole disoneste e in chiesa e altrove, e stato volentieri a udire mormorare d'altrui e dilettandomi d'udire suoni, canti e rime d'amore vani e carnali...

[10] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 2, 106-117, pag. 49.23: Se nuova legge non ti tollie la memoria o l'uso a l'amoroso canto; cioè al canto che trattava d'amore, o vero che era sì piacente, che ogni uno facea di sè inamorare...

[11] San Brendano ven., XIV, pag. 246.13: E la canzon fo XXIIII coble ben longe de parole, e fo cantod'amor fato sì como de femena donzela ad un so amador, e como lo ave conplido de cantar la canzon...

4.2 Composizione in versi destinata all'esecuzione musicale.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 41.2, pag. 553: D'una alegra ragione / comincio lo mio canto, / e 'l fin è alegro e 'l suo[n] buon da gradire.

[2] Dante, Rime, a. 1321, D. 72.12, pag. 261: Per te beato far mossi parole / a' suo' propinqui del lontano essilio / che cercar pensa per l'altrui valore. / Donde non nacquer canti né carole, / ma in tra loro facien lungo concilio...

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, 1.3, pag. 13: Io, che compuosi già versi e cantai / Con studio fiorito, son costretto / Di scriver canti di tristizia e guai.

[4] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 12, ott. 72.7, pag. 657: Quivi fur sonatori e istrumenti / di varie condizioni [[...]]; / e canti tai che sarebbero stati / belli a Caliopè, e ben notati.

[5] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), Prologo, pag. 79.9: Altri composero lor opere per comedie. Ed è a dire «comedia» 'canto villano' [[...]]; e càntasse ne li lochi ove se congregano li vilani le feste.

[6] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 22, 94-114, pag. 533.37: tragedia è canto in sublimo stilo [[...]] e dicesi da tragos ch'è lo becco, et oda ch'è canto, quasi canto di becco...

[7] Diretano bando, XIV (tosc.), cap. 6, pag. 6.20: secondo la natura del lupo debbo perdere la voce, poi veduto sono primamente. Quest'è una ragione perché questo escripto nonn è facto in canto ma in conto.

- [Personificato].

[8] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 7, pag. 139.10: Però ti pregu, o sciencia, spandi; et vui autri, canti, muvitivi, azò ki eu poza narrari et diri quali et quanti rigy vinniru a la bactagla in aiutu di Turnu... || Per prob. errore di trad.: cfr. Verg., Aen., VII, 641: «Pandite nunc Helicona, deae, cantusque movete», e Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.): «O iddee, spandete ora piene fonti di scienzie e movete canti».

4.2.1 Nuovo / novello canto.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), disc. 1.19, pag. 67: E l'amanza - per usanza, / c'ho de la frescura [[...]] sì m'incora - e innamora / che mi disnatura. / Und'io trovo novi canti / per solazo degli amanti / che ne canti - tutti quanti.

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 158.14, pag. 226: Renovi en voi, renovi uso e talento, / e con novo stormento / novo canto cantare in novo amore / del novel bon segnore, / und'è ben novo, e veglio ha nascimento.

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 21.32, pag. 71: Quanno era assembiamento - de donne e de donzelli, / andava con stromento - con soi canti novelli; / facean' acquistamento - per lui de taupinelli...

[4] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 21.9, pag. 63: ed eo m'allegreraggio, e 'n poca d'ora / farò de l'amor meo novo cantare. / Ché novo canto vòl lo gran valore / de l'amorosa gioia che mi inama / de l'amo dolze che move d'Amore.

[5] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 96.34: elle [[scil. le vergini]] cantano canzoni novelle e melodiose, sì belle che neune altre non canteranno, che in loro non saranno. Questo novello canto ch'elle cantano significa una novella gioia, e spezial merito ch'elle avranno ben guardato lo stato di virginitade.

[6] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 13, pag. 437.11: Allora anco quelle centoquarantaquattro migliaja di vergini, de' quali parla s. Gio. nell'Apocalisse [[...]], tenendo in mano cetere d'oro, canteranno tutti con mirabile melodia un cantonovello, lo quale soli essi, e non altri dir possono...

[7] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 185, pag. 278.7: et dichi ancura ki illi cantanu canzuni novelli et melodiusi, sì belli ki nulli altri non cantiranu ki lu loru statu non sapiranu. Q[u]istu novellu cantu ki illi cantanu, significa una novella ioia et speciali meritu, kì illi haviranu ben guardatu lu statu di virginitati.

4.2.2 Muovere (a) canto: intraprendere o ispirare la composizione di un testo in versi.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 54.56, pag. 186: Poi ch'io non posso avanti / da la mia gioia parlare, / va', mia canzone, e umilmente la 'nchina: / dille, se movo a canti, / fo·llo pe· rimembrare / del suo valor, ché de l'altre è regina...

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 7, pag. 316.42: O iddee, spandete ora piene fonti di scienzie e movete canti, acciò ch'io possa dire quali re commossi per battaglia e quali schiere, seguitate alcuno, abbiano riempiuti i campi...

[3] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 10, pag. 173.1: «O Elichona, infundi ora la prima funtana di la tua sciencia et movi cantu per lu quali eu poza saviri narrari quali mani sicutaru ad Eneas da la parti di Pugla et di Tuscana».

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 325.23: O Dee, ora mi manifestate Elicona e movete li canti vostri a dire quali popoli seguano allora Enea dalle contrade di Toscana, e armino navi, e si portino per l'alto pelago.

[5] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 22, 1-21, pag. 607.24: Mo pensar lo puoi; cioè avale lo puoi pensare, cioè tu, Beatrice, come m'arebbe mosso lo canto.

4.3 [Rif. a un testo di carattere liturgico o in senso più ampio religioso].

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 493, pag. 229: El no saveva dire ni cant ni lectïon / Ni paternost ni salmi ni oltre oratïon...

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 666, pag. 45, col. 2: E quando in la eglesia ela intróe, / La sancta mesa se ge cantóe, / La mesa sancta e li sermon; / Et oldín lo canto san Simeon...

[3] Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 3, pag. 106.25: Dicesi q(ue)sta t(er)sa festa Candellaia e puote esser dicta p(er)ché (Cristo) è lodato i(n) questo canto sì come pace e salute (et) sì come lumiera e grolia.

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 46, pag. 241.14: [[Santo Gregorio]] fece e ordinò i canti nell'Officio, e 'l Gregoriale...

[5] Stat. assis., 1329, cap. 8, pag. 172.7: Ma a l'ora de prima tucti, vestiti de le veste, vadano a la chiesia de Sancto Francesco e de Sancta Maria degl'Agnoli le lagremose laude e cante dolorosi e amari laminte della Vergene Matre, vedova remasta del Filglo, con reverentia al popolo representeno...

[6] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 206.6: Enea raguarda, e vede altri uomini da destra e da sinistra per l'erba, che si cibavano dolcemente, e cantavano con grande moltitudine lieti canti e laudi d'Appollo, fra una selva odorifera di lauri...

[7] Stat. cort., a. 1345, cap. 2, pag. 129.19: et tornando et entrando nella ghiesa ciasscuno debbia restare, et enginocchiarse denançi a l'altare. Et alora quelgli che saranno posti sopra ciò, debiano dire e[l] canto che se conviene a la tornata...

[8] Comm. Arte Am. (A), XIV pm. (pis.), ch. 168, pag. 577.1: «Hymenea» e «hebeé» erano canti e segni di letisia, sì come oggi è in de la ecclesia «alleluia».

[9] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la mormoracione, vol. 1, pag. 117.7: cossì como lo Spirito Sancto mostra e amaystra de far cantar e parlar li doci canti de lo cel, zoè de regraciar Deo de tuto quanto ello à fayto e mandao e dayto, e cossì lo spirito marvaxe fa cantar li canti d'inferno, zoè de mormorar, chi sempre dura(m) in inferno.

[10] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), I, st. 38.8, pag. 155: secte mese ad onore de li sete doni del Spirito sancto, / le quale mese la gexia dixe in cancto...

[11] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 9, 139-145, pag. 217.38: Te Deum Laudamus; questo è uno canto che compuose santo Ambrogio e santo Agostino...

[12] Stat. castell., XIV sm., pag. 141.10: Et adunata la fratenita, el priore overo el sopriore overo vichario, engenochiato, faccia el cengnio, al quale cengnio sì se cominci el canto: «Aiutorium n(ost)rum in no(m)i(n)e Domini».

- Canto spirituale: inno in lode di Dio (?).

[13] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 25, pag. 307.25: E Iosaphas, quando udicte la buona confectione di suo padre, cominció a ccantare inn audiensia di tucti lo canto spirituale, e tucto lo populo rispuose e disse che «grande est lo Dio deli cristiani».

[14] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 18, vol. 2, pag. 300.35: E per certo tiene la santa Chiesa, che in vita eterna fiè canto corporale, e spirituale; e però la Chiesa ha ordinato li canti, e gl'inni per conformarsi allo stato celeste...

[15] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 2, cap. 38, pag. 150.16: E lo terço dì sequente, seando Beneto in cella, levai li ogli a l'aire, vi' l'anima de la dita soa sor insi[a] de lo corpo in specie de columba andar a cel. Lo qua monto alegrandose de la soa gloria, rendé grande gracie a Dee in psalmi e canti spiritu[a]i.

[16] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 114, Assunz. Maria, vol. 3, pag. 992.23: Nel dì d'oggi è da credere che venne incontro con grande festa la cavalleria del cielo a la madre di Dio, e attorniolla d'un grande lume, e menarla infino a la sedia con laudi e con canti spirituali...

4.4 Componimento poetico, testo in versi (di genere ed estensione diversi).

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 18b.13, pag. 253: In vanitate non voglio più stare: / voi che trovate novo ditto e canto, / partitevi da ciò, che voi peccate. || Antonelli (in PSs, vol. I, p. 369) interpreta ditto e canto come «dittologia sinonimica».

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 4.1, pag. 19: Donna, ciascun fa canto / di gioia per amore: / mostrano ben che 'l core / trovi merzede alquanto...

[3] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 109.5, pag. 272: Sò bene, amico: molto tra'-ti 'nanti / in dir che se' in sengnoria d'Amore [[...]]. / E', perché lo dimostri con tuoi canti, / non credo che risponda, a ciò, lo core...

[4] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 9.2, pag. 61: La doloroza e mia grave dogl[i]ensa / conven ch'eo dica 'n canto, / com'altri lo piacere e l'allegressa, / distringendomi a cciò la mia vogl[i]ensa, / avegna me sia pianto.

[5] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 48.9, pag. 153: E chero a voi col meo canto più saggio / che mi deggiate il dol maggio d'Amore / qual è, per vostra scienza, nominare...

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 1.12, vol. 3, pag. 4: Veramente quant'io del regno santo / ne la mia mente potei far tesoro, / sarà ora materia del mio canto.

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 110.20: Ma Cinegru lu athenisi, [[...]] Grecia parlitera di cantu di li soy laudi per lu pretuniari di soy laudi lu fikà a la memoria di multi seculi.

[8] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ero, pag. 185.31: Tutte queste donne e molte altre, affermano i poeti ne' loro canti che elle s'accostarono compiutamente al tuo amore.

[9] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 451.15: [a] quel modo, cioè quel suono e note, che elli mi fa sentire dentro, con parole le significo di fuori in rime di canto.

[10] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. VI-IX), c. 1346 (tosc.), chiosa c [VII.2.ext.7], pag. 180r.6: (comedia) Ciò è canto iocoso. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[11] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 193, pag. 41: Entrò ad cavallio in Aquila in 'n asenello blanco, / Lo re Carlo adestrandolo, lo filio dall'altro canto / Ch'era re d'Ongarìa, como dice quisto canto.

[12] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 16, pag. 4.11: per che pare che a questi cotali versi, o opere composte per versi, quello nome si convegna che i musici alle loro invenzioni danno, come davanti dicemmo, cioè «canti», e per conseguente quella opera, che di molti canti è composta, doversi «cantica» appellare, cioè cosa in sé contenente più canti.

[13] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 8.13, pag. 11: Ed io presumo in versi diseguali / di disegnarle [[scil. le bellezze dell'amata]] in canto senza suono! / Vedete se son folli i pensier miei!

- Altissimo canto: nella Commedia, la poesia di Omero o, in altre interpretazioni, la poesia stessa oppure il genere poetico al quale viene attribuito maggiore prestigio.

[14] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 4.95, vol. 1, pag. 69: Così vid'i' adunar la bella scola / di quel segnor de l'altissimo canto / che sovra li altri com'aquila vola.

[15] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 137, pag. 204.32: Di que' signor, cioè maestri e maggiori, dell'altissimo canto, cioè del parlar poetico, il quale senza alcun dubbio ogni altro stilo trapassa...

[16] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 4, 85-96, pag. 129.29: Di quei Signor; cioè Omero, Virgilio, Orazio, Ovidio, e Lucano, dell'altissimo canto; cioè del poema eroico: però che tutti e cinque scrissono con verso eroico che suona sopra tutti li altri versi...

4.5 Ciascuna delle parti o unità in cui vengono distribuiti i versi di un'opera poetica di impianto narrativo o di ampie dimensioni.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 11.1405, pag. 212: E mostrerotti nel seguente canto / Se nobil si puo' far chi è nato vile.

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 3, pag. 20.26: E mastro Cecco nel sesto canto dell'Acerba de' venti disse così: Li spiriti son quattro principali...

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 77, terz. 101, vol. 4, pag. 33: Io sono in parte tal, che si richiede / di dare alla mia penna posa alquanto, / e però sopra questa pongo piede, / e muterotti poi materia, e Canto.

- [Rif. alle cento unità che compongono la Commedia dantesca].

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 20.2, vol. 1, pag. 329: Di nova pena mi conven far versi / e dar matera al ventesimo canto / de la prima canzon, ch'è d'i sommersi.

[5] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 10, pag. 124.15: In questo cominciamento del decimo canto la qualità dell'eretica credenza presente si dimostra, nominandone alcun de' seguaci del detto Epicurro...

[6] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 32, 106-114, pag. 761, col. 1.2: Qui poeticamente dixe 'l nomme introduxendo nel canto un, che 'l domandò quel ch'ello avea, cumzosiacosaché 'l bateva cum le masselle e sovra quelle latrava, zoè, abaiava.

[7] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 13, proemio, pag. 236.5: Poi che l'Autore nel precedente capitolo hae trattato de l'uno de' tre membri de' violenti [[...]] scrive nel presente canto di coloro, che privarono se medesi[mi] della vita, e distrussono li loro beni...

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 136, vol. 2, pag. 337.5: E fece la Commedia, ove in pulita rima [[...]] compuose e trattò in cento capitoli, overo canti, dell'essere e istato del ninferno, purgatorio, e paradiso...

[9] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 78.13: De' quali tre libri [[scil. della Commedia]] egli ciascuno distinse per canti e i canti per rittimi...

[10] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 8, pag. 10: Non so per qual fortuna o quale inperio / li miei pensier sospesi fuor tirati, / e condutti a veder novo misterio. / Che vider gli acti nuovi e figurati / per Danti al canto vigiesimo nono / di quella parte che purga ei peccati.

[11] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), Proemio, pag. 7.25: Perché sono li versi distinti in ternario sì, che cantar si possono, si chiamano i capitoli canti, e così li nomina l'autore, ove dice nel canto trigesimo terzo della prima cantica...

5 Cantilena rituale, intonazione di una preghiera o di una formula magica.

[1] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 325, pag. 745.11: e tu, qualunque terra tu amaestri colle potenti erbe i magi li arti e li canti magichi, e o aure, o venti, o monti, o fiumi, o laghi, o idii de' boschi, e o tutti idii della notte, siate presenti a' miei principii...

[2] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), III, ott. 4.6, pag. 40: Nel Borgo de la Noce un casolare / siede cerchiato da ogni bruttura, / dove le vecchie per consiglio fare / tutte si ragunar sanza misura; / or quivi si facea sí gran ciarlare / con urli e canti di maniera oscura, / che nel ninferno non si fece mai / tanto romor di strida o tanti guai.

5.1 Vangelico canto: meton., il Credo. || (Brugnolo, N. de' Rossi, vol. I, p. 267).

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 302.9, pag. 194: ello et ella - dag Magi adorato, / e presentato - seguendo la stella, / per dar novella - fede baptiçato, / dal plu exaltato - di lor parentela; / come favella - el vançelico canto, / predichòe tanto - che sostenne morte...

[u.r. 19.04.2023; doc. parzialm. aggiorn.]