0.1 infastidiata, infastidiato.
0.2 V. infastidiare.
0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.).
0.8 Zeno Verlato 03.07.2017.
1Insofferente verso qsa che è percepito come molesto.
[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 1, pag. 7.4: No àno savore, no, credete a me, bono amico, le soie ricchesse al riccho, tant'à inn esse l'animo infastidiato e vago fatto de più.
- [Rif. all'appetito:] rovinato da un'indisposizione, dal senso di nausea.
[2] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. X, cap. 23, pag. 445.27: Se essi sentono l'appetito loro infastidiato, essi s'ingegnano di ristorarlo con diversità di vivande. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[1] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 379.20: non ti piacerà d' essere ne la casa, che ti sarà infastidiata.