0.1 larçendo, largì, largìa, largir, largire, largirli, largirmi, largirsi, largîrti, largisca, largisce, largisco, largiscon, largiscovi, largisse, largisti, largita, largite, largiti, largito; f: largíto.
0.2 Lat. largiri (DELI 2 s.v. largire).
0.3 Lett. sen., 1269: 1.
0.4 In testi tosc.: Lett. sen., 1269; Dante, Vita nuova, c. 1292-93; Poes. an. aret., XIV in. (?); Fatti dei Romani, 1313 (fior.); a Stat. lucch., 1376; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>; Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342.
0.7 1 Offrire generosamente e in abbondanza (anche in contesto fig.). 1.1 Mettere a disposizione di qno il necessario per il compimento di un'attività. 1.2 [Dir.] Affidare il controllo di beni espropriati. 1.3 [Dir.] Affidare la giurisdizione e il controllo di un territorio. 1.4 Concedere con generosità, permettere. 1.5 Sost. Facoltà (di fare qsa). 2 Consegnare nelle mani di qno. 3 Manifestare, mostrare.
0.8 Giuseppe Zarra 16.02.2018.
1 Offrire generosamente e in abbondanza (anche in contesto fig.).
[1] Lett. sen., 1269, pag. 420.9: (e) tuti i deti d. sì àno in achomanda, salvo se fano venire una quitança da· re Charlo q(ue) se ne tenia a paghato q(ue) lo sieno largiti, (e) se no sì lo lo (chon)verebe rendare indietro.
[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 46.15: Ché, chi ama sé stesso veraciemente, opera opere pertinente a vertut' e propie alo stato suo, segondo migliori e magiori beni, bene concordati a sé, a veritade e opera bona, ch'al prosimo utel sia; e largisce moneta e tutto quanto possede, grasia d'amici...
[3] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 12, pag. 335.11: Se quanta rena volve lo mare turbato dal vento, se quante stelle rilucono, la dea della ricchezza largisca, l'umana generazione non cesserà di piangere.
[4] Poes. an. aret., XIV in. (?), 3.13, pag. 383: Merçé kero ad ella ke m'à e· ballia / ke la kirlanda me deia largire, / ke d'amor tene tutto complimento.
[5] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 14.92, vol. 1, pag. 235: Queste parole fuor del duca mio; / per ch'io 'l pregai che mi largisse 'l pasto / di cui largito m'avëa il disio.
[6] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 45, terz. 43, vol. 3, pag. 5: E 'l Papa appresso tutti i loro beni / largì alla magion dello Spedale...
[7] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 14, 85-93, pag. 389.2: Per ch'io; cioè Dante, il pregai, che mi largisse il pasto; cioè lo saziamento, Di cui largito m'avea il disio; cioè di quello che mi avea dato lo desiderio; cioè che mi mostrasse la notabil cosa di quel fiume, a che l'avea commosso.
- [Con oggetto astratto].
[8] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 65.144, pag. 271: si pensi che comando, - e 'n che cosa me pono, / amor chero per dono, - terra'te de largire?
[9] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 1, cap. 5, pag. 12.8: inperò Dio essendo prima bontà, secondo che decto ène, volse la sua gratia demostrare e comunicare a le cose create, (et) però le creò ke a loro sua gratia potesse largire.
[10] Jacopo Passavanti, Tratt. vanagl., c. 1355 (fior.), cap. 5, pag. 273.8: Non si dee l' uomo gloriare de' beni dell' anima, i quali liberalmente, e non per nostro merito, Iddio ci largisce e dona...
[11] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 710.26: Però, secondo ec. Poetando dice, che secondo che Dio vuole largire la sua grazia, sì fa diversità, così in lume, come in iscanno...
[12] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 22, 112-123, pag. 618.9: E poi, quando mi fu grazia largita; cioè quando a me fu donato grazia.
[13] Pianto di San Pietro, XIV (tosc.), 219, pag. 228: o dolce padre de l' anima mia, / Cristo mio maestro salvatore, / sii pietoso a l' alma mia sbandita, / non m' abandonare, o mia vita: / di tanta gratia quanto m' ài largita, / in cielo e in terra n' ab[b]i tu laldore».
[14] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 12, par. 57, comp. 73.7, pag. 173: Tanto era l'alma mia desiderosa / de vedere l'alta cella ben compita / che imaginata avea per summa cosa / e per governo sempre de mia vita, / che pregando mi fu gracia largita / che alta FENÌ CElla lo mio signore.
1.1Mettere a disposizione di qno il necessario per il compimento di un'attività.
[1] Stat. sen., c. 1318, cap. 115, pag. 110.3: 'l camarlingo del detto Ospitale sia tenuto e degga a quelle donne benigna e graziosamente dare e largire tutte le cose le quali serano bisogno per se medesme e per le baile e per le serviziali e per quelli gittatelli...
[2] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 50, par. 44, vol. 1, pag. 208.28: Ancora statuimo e ordenamo che ei masare del comuno de Peroscia siano tenute e deggano e a loro sia licito [[...]] a esse ofitiagle e notarie loro dare e largire carte, ententa e vernice quante fiade e quando vorronno e domanderonno per cagione del loro ofitio de l'armario e per gle facte e negotie e scriture del comuno de Peroscia...
1.2[Dir.] Affidare il controllo di beni espropriati.
[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 37, pag. 267.22: i cavalieri, i quali il vestivano al pari di loro e non era tenuto a fare alcuna fazione, anzi erano a lui largiti certi beni di sbanditi e rubelli della corona...
[2] a Stat. lucch., 1376, L. II, cap. 5, pag. 91.5: et subito sia ristituito in sua libertà lo dicto forestieri et rilassato et suoi beni largiti, et non di meno lo dicto creditore tenuto della dicta corte per lo dicto judice ipso facto sia exacto et condempnato...
1.3[Dir.] Affidare la giurisdizione e il controllo di un territorio.
[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 49, vol. 2, pag. 354.5: Messer Buoso delli Ubertini vescovo d'Arezzo [[...]] largì al Comune ogni ragione e giuridizione e signoria che 'l vescovado d'Arezzo avea nella terra e distretto di Bibbiena...
1.4Concedere con generosità, permettere.
[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 25 parr. 1-10, pag. 114.1: Onde, con ciò sia cosa che a li poete sia conceduta maggiore licenza di parlare che a li prosaici dittatori, e questi dicitori per rima non siano altro che poete volgari, degno e ragionevole è che a loro sia maggiore licenzia largita di parlare che a li altri parlatori volgari...
[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 99.5, pag. 321: Per sodisfar lo tuo folle ardimento / ti voglio alquanto dare di speranza, / non già perché mi piacc[i]a o sia 'n talento, / ma per quetar la tua gran malenanza: / e quel ch'io ti largisco ed aconsento / è ch'io ti dono alquanta d'intendanza, / ché far potresti ben tal portamento / che 'l tuo mistier mi seria in disïanza.
[3] f Giordano da Pisa, Prediche (ms. Salviati), a. 1311: Il molto parlare è vietato, ma il parlare lungamente con Dio si è largíto. || Crusca (1) s.v. largire.
[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 5, pag. 554.31: Filocolo con la sua Biancifiore cercarono di vedere i tiepidi bagni di Baia, e il vicino luogo all' antica sepoltura di Meseno, donde ad Enea fu largito l' andare a vedere le regioni de' neri spiriti e del suo padre...
[5] Doc. fior., 1367 (4), 12, pag. 414.11: Ancora t' abbiamo largito che per bandiere et altri fornimenti possi spendere sino in centocinquanta fiorini come che crediamo non ne bisogneranno tanti...
[6] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 65.20: priego Iddio che per sua grazia mi largisca di fare tutte quelle cose che sieno di vostro piacere.
1.5 Sost. Facoltà (di fare qsa).
[1] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 208.26: Ciesare, tanto quant'io sono istato i Roma, e la mia parola poteo aiutare e mantenere te e la tua parte, e tanto quant'io poteo esere udito e ascoltato in diciere il diritto e i mantenere la ragione e mostrare dirittura, e tanto quant'ò largire e ispazio di fare tornare ala tua parte chavalieri e popolo per difendere e mantenere la tua ragione...
2Consegnare nelle mani di qno.
[1] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 3.71, pag. 16: Po' che Pilato a llor t'ebbe largito, / la croce grave tu a collo portasti, / ne la qual riconprasti / l'uman lignaggio da pene sì gravi.
[2] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 140.1, pag. 344: Pilato cerca che Iesù largito / si', e quantunque può di ciò s'ingegna.
[1] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 27.28, pag. 525: In quella parte mai non ha possanza / perché da qualitate non descende: / resplende - in sé perpetüal effetto; / non ha diletto - ma consideranza; / sì che non pote largir simiglianza.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 24.71, vol. 3, pag. 399: E io appresso: «Le profonde cose / che mi largiscon qui la lor parvenza, / a li occhi di là giù son sì ascose, / che l'esser loro v'è in sola credenza, / sopra la qual si fonda l'alta spene; / e però di sustanza prende intenza.