0.1 largità , largitade, largitate.
0.2 Lat. largitas, largitatem (DEI s.v. largo).
0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.
0.4 In testi tosc.: Contr. Croce e Vergine, XIII ex. (tosc.); Petrarca, Canzoniere, a. 1374.
In testi sett.: <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>; Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).
0.6 N Sulla virtù della liberalità, definita da Aristotele nel quarto libro dell'Etica Nicomachea (diffusasi in versione latina nella prima metà del '200) e accolta dalla dottrina tomistica, cfr. San Tommaso, Summa theol., II, ii, 117: «secundum philosophum, in IV Ethic., ad liberalem pertinet emissivum esse. Unde et alio nomine liberalitas largitas nominatur, quia quod largum est, non est retentivum, sed est emissivum». V. avarizia 0.6 N.
0.7 1 Larghezza nel donare, munificenza. 1.1 Estens. Dono munifico. 1.2 Nell'etica aristotelica, virtù consistente in una giusta disposizione a donare agli altri, liberalità. 2 Condizione di prosperità, abbondanza di mezzi.
0.8 Giuseppe Zarra 16.02.2018.
1Larghezza nel donare, munificenza.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 43.99, pag. 156: Lo Patre onnipotente en caritate / lo suo volere sì ha demustrato, / e lo tesauro de la largitate / a la Misericordia ha donato, / che ella possa far la pietate / a l'omo per cui stato è avvocato...
[2] Contr. Croce e Vergine, XIII ex. (tosc.), 215, pag. 314: Perciò le braccia aperte en largitade / al tuo filiolo tanto l'ò tenute, / a dimostrare che 'l fallo perdona / et chi retorna daralli corona.
[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 55, S. Ambrogio, vol. 2, pag. 496.20: Fue ancora di tanta largitade e cortesia che ogne cosa dava a' poveri, né non si riserbava nulla.
[1] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 1.13, pag. 76: Uomo che avanza roba, usi con essa / Facendo sempre al povro largitate; / Chè 'l dar di gran peccati fa rimessa.
[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 350.7, pag. 433: ché Natura non vòl, né si convene, / per far ricco un, por li altri in povertate; / or versò in una ogni sua largitate / (perdonimi qual è bella, o si tene).
1.2Nell'etica aristotelica, virtù consistente in una giusta disposizione a donare agli altri, liberalità. || Si oppone ai vizi di avarizia e di prodigalità.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 9.1241, pag. 203: È largitate con misura dare / A cui e quando e come si conviene: / Questa è virtute nel gentile affare.
[2] Gl <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 25, 28-39, pag. 555, col. 2.3: E nota che 'largità ' si è a dare quello ch'è da dare e tignire quello ch'è da tignire; e tignire quel ch'è da dare si è avaritia, e dare quel ch'è da tignire si è prodigalità.
[3] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 4, prol., pag. 62.12: se per via de invidia e de detratione, ella li darà pietade e caritade; se per via de avaricia, ella li darà largitade...
2Condizione di prosperità, abbondanza di mezzi.
[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 9.171, pag. 518: De libertate intraro in manentia / e dde gintilitate in villania / e dde gran largitate 'n escarsia, / perké lassaro la diricta via / la quale vèr' lo gran Signore gia, / ove regna la Vergene Maria / e ll' altri santi.