PÙTRIDO agg.

0.1 putrede, putredissimo, putredo, putrida, putride, putridi, putrido, putridu, putrite.

0.2 Lat. putridus (DELI 2 s.v. putrido).

0.3 Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): 1.5.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Tesoro volg., XIII ex. (fior.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.).

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>; Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 [Rif. a una materia organica:] in stato più o meno avanzato di decomposizione (anche in contesto fig.). 1.1 Estens. [Rif. a rifiuti guasti]. 1.2 [Rif. al marciume di organi, di tessuti, di fluidi corporei]. 1.3 [Med.] [Rif. a una patologia, che implica la corruzione degli umori]. 1.4 Estens. Che esala fetore (di decomposizione). 1.5 [Rif. a un luogo naturale o all'ambiente di un edificio:] pieno di sporcizia o di materia in decomposizione (anche rif. ai miasmi che ne derivano). Anche in contesto fig. 1.6 [Rif. all'aria, all'acqua, al suolo:] inquinato da materia infetta, da sudiciume. 1.7 [Rif. a un terreno ricco di materia organica fermentata o putrefatta]. 1.8 Fig. Moralmente corrotto; di qualità vile e abietta.

0.8 Zeno Verlato 10.05.2017.

1 [Rif. a una materia organica:] in stato più o meno avanzato di decomposizione (anche in contesto fig.).

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 28, pag. 124.12: Upupa è uno uccello con una cresta in capo, e vivono di cose putride e laide, e però è il loro fiato puzzolente molto.

[2] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 8.33, pag. 69: quel gran fallimento / di quei che ne la lor sanguinità / ànno gittato 'l putrido fermento; / però nomata è da la pravità / del mal Cayn...

[3] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 40, pag. 298.26: l'uomo batte fortemente la carne d'uno vitello, et quando sua carne ène bene putrida sì ne nascono cotali vermicelli et poscia si fanno l'api...

[4] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 134, pag. 299.26: rifiorisca la santa Chiesa di fiori odoriferi di buoni e santi pastori, e con l' odore spenga la puzza degl' iniqui fiori e putridi.

[5] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 22, pag. 393.1: delle acerbe, putride e secche uve grande danno ne seguita al vino.

[6] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 37, pag. 74.32: El iacincto, la porpora, el paonazo, el rosato, la seta diventano putride nel fango.

[7] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 75, pag. 196.11: polve f(ac)ta d(e) mi(r)ra secca [[...]], item ling(n)o março lontanam(en)te putrido...

1.1 Estens. [Rif. a rifiuti guasti].

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 263, vol. 2, pag. 344.12: se alcuno assiduo abitatore o vero forestiero, denanzi la casa [[...]] deponarà di notte [[...]] ossa o vero corna o vero carname o vero cosa putrida...

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 27, pag. 584.1: cloaca, cioè fogna, per la quale trascorrono tutte le putride cose, che discorrono dalle case nelle vie, e poi mettono fuori in fiumi, o in alcuno altro luogo.

1.2 [Rif. al marciume di organi, di tessuti, di fluidi corporei].

[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 28, pag. 152.33: de kistu corpu ischìa tantu oduri, comu si nche fussiru tucti li oduri de lu mundu, cum zo sia cosa ki illu, standu vivu, fussi statu tuctu putridu e plagatu.

[2] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 14, pag. 65.15: l' uomo che cade nel peccato perde la parte del merito di tutti i fedeli [[...]], e come membro putrido e secco è ispartito e tagliato dalla Chiesa.

[3] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VIII [Phars., VIII, 663-691], pag. 157.18: Allora con isconcia arte fecioro trarre il grasso del capo, e trattone il cerebro, la cotenna fue rasciutta, e 'l putrido homore discorse dall'alta parte...

[4] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 80, col. 2.18: E sse alcuno gli pare andare in sognio per luoghi molti fangosi et puççolenti, significa abondare in lui humori putridi.

[5] a Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 3, cap. 34], pag. 285.2: Et acciò no(n) si ricevi infermità, cognoschisi se -l testicolo è putrido.

- [Rif. a un organismo vegetale (anche in contesto fig.)].

[6] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. XVII, cap. 6, pag. 678.29: E con ciò sia cosa che gli rami della umana generazione sieno diventati putridi nella loro radice, pertanto essi non possono durare nella verzura della loro propria condizione. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[7] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 2, cap. 12, vol. 1, pag. 157.7: la pianta che ha l'umore putrido dentro, per la virtù del Sole lo lieva in alto e fallo esalare...

1.2.1 [Rif. a una ferita infetta].

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 6, pag. 166.4: [[il seme dell'aneto]] vale contro ale fedite putrite e diuturne nate nel ventre.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 3, pag. 240.36: infino a tanto che la piaga si nasconde al medico, diviene ella putrida e guasta il corpo, ma, palesata, le più volte lievemente si sana.

[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 9, pag. 14.3: E quando quisti grani se mesea cum la miele, reimpie le ulceracion putride e secce.

1.2.2 [Rif. a un cadavere e alle sue membra].

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 12.19, pag. 40: Questa morte sì fa el corpo putredissimo, fetente...

[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 467.18: vide con lieti e liberi occhi li membri di colui dirittamente putridi, e li membri discorrenti di caldo sangue, e quella diritta mano per lo stare impesa, fracida...

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 9, vol. 2, pag. 101.23: Da la quali cruci la ysula di li Samij [[...]] con franki et alegri ochi vitti li soy putridi membra qui scurrianu di multu sangui...

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 22, pag. 199.3: lo cuorpo de Hector se facea putredo, secundo che èy la nostra fragilitate humana, e volendose conservare, non senza corroctione se potea guardare.

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 175, Ss. Barlaam e Josafat, vol. 3, pag. 1533.28: comandò che fossero fatte quattro casse [[...]], e fecele empiere d'ossa putride di morti...

1.3 [Med.] [Rif. a una patologia, che implica la corruzione degli umori]. || V. febbre, 1.6.

[1] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 36.3: Capitol de la fevra putrida. || Cfr. Bart. Anglico, L. IX, cap. 35: «De putrida febre».

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 101.28: e se ciò è [[febbre]] putrida sì ssi conviene la matera da chapo purghare.

[3] F Libro della cura delle febbri, XIV pi.di. (fior.): Putrida febbre è fatta da principale vizio d'omori putridi... || Manuzzi, Cura febbri, p. 13.

[4] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), De l'aere, pag. 17.14: la humiditade, segondo che dise Aristotile, è mare de putrefaction. Et imp(er)çò in li corpi humedi fevre putrede se gennera spesse volte...

1.4 Estens. Che esala fetore (di decomposizione).

[1] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), Deli veleni, pag. 28.27: ello è algu(n) velen lo qual olçide putrefaçando [[...]], e questo se conose p(er) troppo abomenabele savore e putrido odore lo quale esce dala bocca...

1.5 [Rif. a un luogo naturale o all'ambiente di un edificio:] pieno di sporcizia o di materia in decomposizione (anche rif. ai miasmi che ne derivano). Anche in contesto fig..

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 4: s(an)c(t)o Iob disse: se la sup(er)bia mo(n)trà infine a ccielo (et) col capo tocch(e)rà le nebbe, ala fine pur si p(er)drà (et) andrà a luogo putrido. || Cfr. Iob 20, 7: «quasi sterquilinum in fine perdetur».

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 36, vol. 1, pag. 318.18: egli ha in alcuna parte della terra caverne putride, o per sua natura, o per alcuna mala bestia che vi dimora.

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 9.4409, pag. 383: La femmina ha men fede che una fiera [[...]]. / Tossico dolce, putrida sentina, / Arma di Satanasso e suo flagello, / Pronta nel male, perfida, assassina...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 99.10: La casa [[del Ciclope]] di cose putride e di vivande sanguinose è grande...

1.6 [Rif. all'aria, all'acqua, al suolo:] inquinato da materia infetta, da sudiciume.

[1] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 496, pag. 577: la [[scil.: acqua]] turbida e putrida corrompino la gente, / opilano lo fecato e la splene, / e géneranno febre...

[2] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 29, 40-51, pag. 692, col. 1.6: insemme a quel [[scil.: puzzo]] ch'ésse d'estade de maremma, ch'à in quella staxone pessimo e putrido aere...

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 10, cap. 7, pag. 238.14: Agual si semini il sisamo in luogo putrido, cioè terra grassa, ovver grassa arena.

[4] Doc. sen., 1356, pag. 277.29: per bonificamento di tutta la città fece edificare la fonte del nuovo Mercato del detto Comune [[...]]; la quale acqua com'è notorio è putrida e soza...

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 43, pag. 375.29: essi giacciono sopra il suolo della terra marcio, putrido, fetido e fastidioso, non altrimenti che 'l porco giaccia nel loto...

[6] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 90.9: questo vento [[...]] sana l'aere putrido e pestilenziale.

1.7 [Rif. a un terreno ricco di materia organica fermentata o putrefatta].

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 29, proemio, pag. 494.10: nella generazione di tutti gli altri [[metalli]] occorre solfo bianco, o rosso corrotto, o argento putrefatto in vena di terra putrida...

[2] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 11, cap. 9, vol. 3, pag. 264.15: Nelle terre è da cercar la fecondità, e che bianca e ignuda non sia la zolla [[...]]. Ma sia la zolla putrida e quasi nera, e a coprirsi dalla gramigna e dal suo spandimento, sufficiente.

1.8 Fig. Moralmente corrotto; di qualità vile e abietta.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 321.11, pag. 204: Dee! somo Çove, per tuo honore, squarça / qualunque abute 'l mondo et onne scarso / cum lor falsa pompa putrida e marça...

[2] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 391-400, pag. 109.15: E se niuno mai marcio fu di questa nascenza putrida e villana, tu se' senza niun dubbio desso.

[3] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1372/73] lett. 10, pag. 44.17: la misera miserabile anima, - che s'à posto per specchio alle delettationi carnali, in che s'è involta come porco in loto - , di creatura diventa animale, in quella putrida avaritia sua...

[4] Matteo Corsini, 1373 (fior.), prologo, pag. 11.14: E come l'odore delle rose conforta el celabro, così le parole de' savi conservano i nostri intelletti da ogni cosa putrida e viziosa.