SOGGIOGARE v.

0.1 soggioga, soggiogai, soggiogalo, soggiogando, soggiogandosi, soggiogar, soggiogare, soggiogarli, soggiogaro, soggiogarongli, soggiogaronli, soggiogarono, soggiogarsi, soggiogarvi, soggiogasse, soggiogassi, soggiogata, soggiogate, soggiogati, soggiogato, soggiogava, soggiogavano, soggioghate, soggiogherà , soggiogherai, soggiogherete, soggioghi, soggioghiamo, soggioghò, soggiogò, soggiogoe, soggiogòe, soggiugare, sogiogare, sogiogata, sogiogati, sogiogho, sogiogò, sogiugare, sogiugò, sogiugorno, soioga, soiogòne, soiuga, soiugao, ssoiugare, ssuiugare, subgiugare, subgiugaro, subgiugò, suegate, suggiocate, suggiogata, suggiogava, suggiugar, suggiugare, suggiugata, suggiugato, suggiugòno, suggiungarono, suggiuoga, sugiogare, sugiogò, sugiugata, sugiugati, sugiugava, sugiughate, sugiugò, suiugà , suiugade, suiugare, suiugata, suiuge, suiughado, suiugò, sujugà , sujugato; f: soggioghato, sogiugando.

0.2 Lat. tardo subiugare (DELI 2 s.v. soggiogare).

0.3 Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); f Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.).

In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Poes. an. perug., c. 1350.

0.7 1 Sottomettere con la forza delle armi (un territorio o un paese), sconfiggere (un nemico). Anche pron. 1.1 Rendere mansueto (un animale). 1.2 Convertire (a una fede religiosa). 1.3 [Fig. e in contesti fig.:] dominare, sovrastare. 1.4 Fig. [Con rif. alla conquista amorosa o all'esercizio del dominio su un'altra persona]. 1.5 Mortificare (la carne), reprimere (il desiderio sensuale). 1.6 Piegare, subordinare (la volontà di qno). 2 Essere posto al di sopra, dominare per collocazione elevata.

0.8 Sara Ravani 09.05.2019.

1 Sottomettere con la forza delle armi (un territorio o un paese), sconfiggere (un nemico). Anche pron.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 150.3: Iulio Cesare fue il primaio imperadore ch'ebe solo la segnoria del mondo. E fue sì benigno che quelli cui elli sugiugava con arme, sì vinceva con clemenzia e con benignità.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 6, pag. 171.11: e cum questo engenerò sempre lo grandissimo Cesare, lo quale sugiogò e segnoregiò le fortissime rocche de India, e signorigiò e pose giogo a tutto l'altro mondo.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 14, pag. 233.3: la terza cosa si è, l'arme per difèndarsi dai nemici che 'l volessero soggiogare o farli torto ed ingiuria o danno...

[4] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 19, pag. 62.6: i giovani che diligentemente saranno eletti, e continuamente, non solamente di mattina, ma dipo' la merigge messi alle prove d' ogni ammaestramento d' arme, ovvero d' arte di combattere ammaestrati, con quegli vecchi cavalieri, che tutto il mondo suggiungarono, avaccio si ragguaglieranno. || Cfr. Veg., Mil., II, 18: «qui orbem terrarum integrum subegerunt».

[5] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 48, pag. 51.24: E cui Cartagine maliziosa con inganni, e la potente Numanzia per forza, e la savia Corinto per senno corromper non ebber potenzia, sofferrete voi che per uomini aveniticci sia, o cittadini, soggiogata? -».

[6] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 14, pag. 179.20: O mizeri mizerissimi disfiorati, ov'è l'orgoglio e la grandessa vostra, che quazi senbravate una novella Roma, volendo tutto suggiugare el mondo?

[7] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 18, pag. 58.15: Et è statu tuttora, et ènne so convenente de voler, ke 'l grande non suiuge quel k'à men possança de lui, per quello k'a Deo nostro segnore tanto è acetevole lo povre iusto como lo rico possente.

[8] St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.), pag. 163.19: Ma pertanto Marcello Claudio gio con doi Scipioni a ccommactere con Astrubale, frate d'Anibal, lo quale avea lassato kello a ssoiugare Yspania.

[9] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 3, pag. 66.27: e poi tucta Ispagna per forza d' arme vense e come soiogòne per forza d' arme...

[10] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 154.4: E in quel tenpo erano li Greci di tanta nominanza, che ttutte le contrade intorno di loro aveano soggioghate, onde molto erano temuti.

[11] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 192.18: Questo Constantin Spagna suiugà a sí...

[12] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 529.17: Deliberatose Anibalo di secorrere Cartagene, sua cità, Scipione lo sente e tucto suo hoste fece raunare el quale era molto cresciuto per le molte terre che sugiughate avia a li Romani.

[13] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 5, pag. 386.22: In questa parte racconta che la città di Patrasso e gli abitatori di quella si erano soggiogati dal Re di Rascia...

[14] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 53, pag. 619.38: Egli mostrò come di Nebrot fosse disceso Belo, primo re degli Assiri, il cui figliuolo Nino era stato primo prevaricatore de' patrimoniali termini, con mano armata soggiogandosi l' oriente.

[15] f Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. II [Phars., II, 439-477], pag. 29.33: Cesare, con furia corrente nell'armi, alcune vie non si rallegra d'avere se non con isparto sangue, e non si rallegra di suggiugare i confini d'Italia sança trovare nemici... || Corpus OVI.

[16] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), 13.12, pag. 433: Voi solevate soggiogar Toscana; / or non valete en arme tre fiorini, / se non a ben ferir per la quintana.

[17] Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.), I.36, pag. 339: Poi degl'Asirij el suo prençe e segnore / regnando con trionpho e con gran possa / diece provincie ch'eran de valore / sogiugò sotto sè con gran percossa / privando loro d'ogni stato e onore...

[18] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. II, cap. 17, vol. 1, pag. 159.3: È una vergogna ricordare tante ingiuste e disoneste cose delle quali era tempestata quella cittade, con ciò sia cosa che li potenti sempre si sforzavano di soggiogarsi il popolo, e 'l popolo si sforzava di difendersene... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.1 Rendere mansueto (un animale).

[1] Novellino, p. 1315 (fior.), 70, pag. 289.14: «Io vegno dalla foresta, e tutte le fiere ho trovate più umili di te: ché tutte quelle ch'i' ho trovate ho soggiogate, salvo che te...

1.2 Convertire (a una fede religiosa).

[1] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 23, pag. 40.9: Questo Iddio umanato soggiogherà lo mondo e la terra d' Enea, non con arme nè con battaglie, ma coll' amo del pescatore (cioè colla predicazione di santo Piero), e con l' umilità calcherà la superbia.

1.3 [Fig. e in contesti fig.:] dominare, sovrastare.

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 17, pag. 123.34: Perciò che la nave che in tempestade nel mare è sogiogata da l'onde dell'acqua, avegna ch'ell'abbia buon vento, s'ella nonn è ben governata e atata entr'a quel buon vento, picciolino vento l'afonda e va sotto.

[2] f Apollonio di Tiro (B), XIV pm. (fior.), [44], pag. 234.1: E quando Tarsia sentì il duolo incominciò fortemente a gridare, e dise piangendo fortemente: «Ohi alto Idio e Signor mio cilestiale, perché mi lasci sogiogare a cotanta miseria? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] f Tratt. provvidenza di Seneca, XIV s.q. (fior.), pag. 427.24: Vili ingegni divengono prosperi nel popolo; ma proprio di grande uomo è le miserie e le paure soggiogare. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Poes. an. perug., c. 1350, 85, pag. 18: Dè come puote soferir natura / questi vitiosi iniqui scelerati / che senpre vanno con la volglia dura? / O da la forte donna sogiogati / non ve recorda che la fronte nuda / rimarrà calva dai menbra spiciati?

[5] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1372/73] lett. 7, pag. 36.6: ine trovarete e inamorarete delle virtù vere: trovarete una perseverantia che né dimonia né creature vi potrà seperare da esse virtù, con volontà di soggiogarvi e sottomettarvi ad ogni creatura per Dio, con vera e perfetta umilità.

[6] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XIV, cap. 20, vol. 5, pag. 236.8: Adunque si vergogna senza dubbio di questa libidine la natura umana, e giustamente si vergogna. Certo in quella sua disubbidienzia, che s'ha soggiogati li membri genitali, e toltili alla libertà della volontade, assai si mostra che cosa sia stata retribuita alla prima disubbidienzia di quell'uomo... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[7] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 17, 76-84, pag. 458.35: e dice che disse a lui Dante; cioè alla sensualità: Or sii forte et ardito; a resistere al vizio che non ti rompa; ma soggiogalo e cavalcalo, che oggimai il processo di questo disgrada, e fecelo montare dinanzi...

1.4 Fig. [Con rif. alla conquista amorosa o all'esercizio del dominio su un'altra persona].

[1] Guittone, Lettere in versi, a. 1294 (tosc.), 12.34, pag. 137: Ahi, che miracol magno e che doglioso / de femina veder sia suggiugato / barone forte e onrato!

[2] f Eroidi volg. (Ricc.), a. 1325 (fior.), Ep. V [VI] (Ipsipile a Giasone), pag. 1.72: In verità chon quell'arte ch'ella costrinse i tori portare i gioghi e umiliò il serpente, chon quella medesim'arte à ella soggioghato te. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Ov., Her., V, 97: «Scilicet ut tauros, ita te iuga ferre coegit / Quaque feros anguis, te quoque mulcet ope».

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 6.6, pag. 256: Al tempo che Egeo re d' Attene era, / fur donne in Scizia crude e dispietate, / alle qua' forse parea cosa fiera / esser da' maschi lor signoreggiate; / per che, adunate, con sentenzia altiera / diliberar non esser soggiogate, / ma di voler per lor la signoria; / e trovar modo a fornir lor follia.

[4] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), canz. 17.2, pag. 59: Non ha men che temenza chi s'afronta / con chi 'l soggioga et tene / dove circundi, Amore, et pon' tuo grate...

1.5 Mortificare (la carne), reprimere (il desiderio sensuale).

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 2, pag. 101.32: fuggiva ogni unguento e dilicanza di corpo, dicendo che era bisogno di soggiogare il corpo ed imponergli fatiche e asprezze.

[2] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. IV, cap. 11, pag. 139.18: non pertanto bene spesso adiviene che la mente è tanto infiammata d'amore, che bene che essa sia posta in carne, nientedimeno sogiugando ogni carnale desiderio, è tutta in Dio rapita. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 6, pag. 52.14: la tersa la diciplina, per soggiugare la sensualità ch'è ribella; la quarta la vendetta, per vendicare le male suggestione de la carne...

1.6 Piegare, subordinare (la volontà di qno).

[1] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 11.35, pag. 74: Or l'àn condutto in [lor] propïetate, / perché la volontate / lor tanto fèra il senno à suggiugato, / e già non è mostrato / che sol voler, per lor, fèr' e mortale...

[2] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 17, pag. 254.8: Tu, Re del mondo, ma non della mia volontà." Che più ricco e più potente fu Diogene, soggiogando suo volere che Alessandro Re dell'universo...

[3] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 40, col. 2.11: E moralmente significa essa anima la quale diè così virilmente combattere contra el diavolo levandosi contra a lui, acciocchè ella non si lasci soggiogare a così vile signoria, e non si lasci spartire in perpetuo dal dolcissimo Jesù Cristo.

2 Essere posto al di sopra, dominare per collocazione elevata.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 12.101, vol. 2, pag. 204: Come a man destra, per salire al monte / dove siede la chiesa che soggioga / la ben guidata sopra Rubaconte, / si rompe del montar l'ardita foga / per le scalee che si fero ad etade / ch'era sicuro il quaderno e la doga...

[2] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, osservazioni, pag. 303.18: E dette le parole andonne in sulla sommità del monte, che soggioga la città, quasi credibole, e non credibole, alle cose dette da Dio.

[3] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 12, pag. 219.3: quando l' uomo sale al monte, dove siede la Chiesa di santo Miniato a monte, la quale per l' altezza del monte del luogo soggioga Firenze...

[4] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 12, 94-108, pag. 291.15: che soggioga; cioè soprasta, perchè posta in alto...

[u.r. 02.09.2021]