STORDIZIONE s.f.

0.1 stordigione, sturdiciuni.

0.2 Da stordire.

0.3 Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Condizione di momentanea perdita o alterazione delle facoltà mentali, percettive e motorie. 1.1 Mancanza d'intelligenza e di discernimento, stupidità.

0.8 Luca Barbieri 08.10.2019.

1Condizione di momentanea perdita o alterazione delle facoltà mentali, percettive e motorie.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 8, ott. 83.3, pag. 524: Poi sen gì oltre, e costui istordito / rimase in terra lì villanamente; / ma poi che fu di stordigione uscito, / con voce fioca dolorosamente / disse...

[2] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 383 rubr., pag. 389.3: Lo re domanda: chi fosse in cammino, ed egli non potesse avere delle cose, ed egli avesse male al fegato o allo stomaco o di calore o di stordigione, che vi potrebe fare per ricoverare?

[3] f Lancellotto, XIV sm. (fior.), cap. 74, pag. 289.29: Quand'ell'à gran pezza menato su' duolo, sì comincia a pensare: in quel pensiero le monta una stordigione nela testa sì grande che di lei non le soviene... || Corpus OVI.

1.1Mancanza d'intelligenza e di discernimento, stupidità.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 9, vol. 2, pag. 100.32: Li naki di Cimo foru pleni di pachia e li Athenisi senteru li imperij di quilla pachia sanissimi. Adonca issi foru constricti di condannarsi lur medemmi di sturdiciuni et di pachia, però ca issi lu aviannu tenutu per pachu. || Cfr. Val. Max., VI, 9, ext. 3: «Itaque coegit eos stuporis semet ipsos damnare, qui eum stolidum crediderant».