LÀNGUIDO agg./s.m.

0.1 languida, languide, languidi, languido.

0.2 Lat. languidus (DELI 2 s.v. languido).

0.3 Albertano volg., 1275 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Albertano volg., 1275 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Elucidario, XIV in. (mil.).

In testi mediani e merid.: Stat. castell., XIV pm.; Destr. de Troya; XIV (napol.).

0.7 1 Che va perdendo la vitalità, il vigore o la volontà necessaria a svolgere le proprie funzioni. 1.1 [Rif. alle fonti di luce:] di debole intensità. 1.2 [Rif. alle piante e ai fiori:] appassito. 2 Colpito da malattia o infermità fisica o psichica. 2.1 Sost. 3 Che esprime tenerezza, desiderio o tormento amoroso. 4 Che seduce con lusinghe.

0.8 Laura Ingallinella 13.07.2015.

1 Che va perdendo la vitalità, il vigore o la volontà necessaria a svolgere le proprie funzioni.

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 36, pag. 203.3: «Fuggi la pigreçça, k'èe co(n)traria ala vita; ke quando l'animo sta languido, la pigreçça k'èe sança arte co(n)suma lo corpo».

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 10, pag. 376.15: uno die di piova essendo lassi e languidi per argomenti di molti mangani, e per molto saettamento, appiccatevi le torri, preso e disfatto fue.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 429.17: E sì come nel sonno, poi che la languida posa à oppressi gli occhi nella notte, invano ci pare volere fare disiati corsi, e in mezzo di cotale isforzamento infermi e affannati cadiamo...

[5] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 5, pag. 11.7: e che non sieno rintorti, nè sterili, nè languidi di magrezza.

1.1 [Rif. alle fonti di luce:] di debole intensità.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 11, pag. 166.21: per ciò che 'l cielo 'ersera non fu vermellio quando lo sole si colcò; nel mezzo dì ebbe deboli raggi e fue sì languido, che non ebbe segnale veruno di buon tempo.

1.2 [Rif. alle piante e ai fiori:] appassito.

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 46.2, pag. 63: L'oro et le perle e i fior' vermigli e i bianchi, / che 'l verno devria far languidi et secchi, / son per me acerbi et velenosi stecchi, / ch'io provo per lo petto et per li fianchi.

2 Colpito da malattia o infermità fisica o psichica.

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 200.1: Allexandro et Egypto per lo error de Dyoschoro heretigo deventando languido, implida in lo mondo la canina rabia, de spirito comenzà abalgiare.

[2] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaest. 85a, pag. 176.2: El sana molte aneme inferme e languide per li bony exempli de lori e per le bone parole.

[3] Stat. castell., XIV pm., pag. 210.34: Et debiano essare contenti de mangiare doe fiade el die, cioè de pranço et de cena, sciaptati languidi viatori et emfermi.

[4] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 17, 70-93, pag. 504.20: e partitosi di Pisa languido, a Buonconvento nel contado di Siena moritte...

2.1 Sost.

[1] Stat. sen., c. 1318, cap. 103, pag. 96.9: sia tenuto e degga andare nel pelegrinario del detto Ospitale a talliare el pane et a servire a li infermi e a li languidi del già detto Ospitale...

[2] a Vang. venez., XIV pm., Giov., cap. 5, pag. 322.1: Lo languido respondé et disse: «Mesier, io non è homo, quando l'aqua xé torbolada, che me meta en la pescina...

3 Che esprime tenerezza, desiderio o tormento amoroso.

[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 23, pag. 207.9: e multo stava amaricato e corrozuso e canoscea bene ca per lo amore de Polissena illo stava cossì languido et affannuso.

4 Che seduce con lusinghe.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 10, pag. 574.20: che allora usò volto chinato, voce languida, e soluta generazione di diceria, et igualmente discoprìe il vizio del dicitore...

[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 13, pag. 121.15: O languido fratello della dura morte, il quale le false cose alle vere rimescoli, entra negli occhi tristi!

[3] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 12, pag. 83.28: Sapiensia increata, raguarda a la languida e famelica anima, piacciati di non lassarla venir meno e morire...