LUSINGA s.f.

0.1 llosenche, llusinghe, loçenghe, loseng, losenga, losenge, losenghe, losengue, losinga, losinge, losinghe, losingi, loxenge, loxenghe, lunsenga, lusenga, lusenge, lusenghe, lusengue, lusinga, lusinge, lusingha, lusinghe, lusinghi, luxenge, luxengue, luzinghe.

0.2 Etimo incerto: prov. lausenja o franc. *lausinga (Nocentini s.v. lusinga).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Jacopo Mostacci (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Albertano volg., 1275 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.).

In testi sett.: Mayfredo di Belmonte, 1225 (vercell.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Pamphilusvolg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Giudizio universale, XIV in. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/27 (mess.).

0.5 Anche s.m. (lusinghi).

Locuz. e fras. tenere a lusinga 2.

0.7 1 Atteggiamento, parola o gesto ingannevole, che simula affetto o stima per qno allo scopo di carpirne la fiducia o conseguire un obiettivo. 2 Lode falsa e servile, lo stesso che adulazione. 3 Atteggiamento, parola o gesto tenero e affettuoso. 4 Supplica o esortazione particolarmente insistente (frequentemente in binomio con pr(i)eghi).

0.8 Laura Ingallinella 22.07.2015.

1 Atteggiamento, parola o gesto ingannevole, che simula affetto o stima per qno allo scopo di carpirne la fiducia o conseguire un obiettivo.

[1] Gl Mayfredo di Belmonte, 1225 (vercell.), pag. 16.10: Ilecebre .i. losenge.

[2] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 451, pag. 542: Molti vici à la femena qe li omini confonde, / sença rasor e forfese con qual' li rad e tonde, / con soi loseng[h]e e planti e con soi male gronde, / ke volçe l<o> cor a li omini con' fai lo mar le onde.

[3] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 364, pag. 574: Quel non è bon amigo qe parla con doi lengue / e va menand sofismi e briga con loseng[h]e.

[4] Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.), pag. 158.12: E crede a mi qe alguante fiade torna a pro a molti omini le bausie e le lusenge, et ala fiada sì nuose a dir de tute le cause veritade.

[5] Jacopo Mostacci (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 1.26, pag. 146: Madonna, s'io son dato in voi laudare / non vi paia losinga / c'amor tanto mi stringa - ch'io ci falli...

[6] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1509, pag. 228: ma già non ublïare, / se tu puoi megliorare / lo dono in altro loco, / non ti vinca per gioco / lusinga di buffone: / guarda loco e stagione.

[7] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 25, pag. 166.15: «Chi gastiga l'uomo troverà più gratia i(n) lui ke chi p(er) losinghe lo 'nganna».

[8] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 296, pag. 222: Li peregrin ke zevano per la crox adorar, / K'eran conseg in nave, tug i á fag seg peccar, / Con soe loseng li volze, tug i á fag adoltrar.

[9] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 23, pag. 67.30: La quinta cosa che conviene ai prenzi, si è, ch'ellino non abbiano cura de le losinghe del mondo, né de la vanagloria...

[10] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 17.78, pag. 127: Alma, lo corpo è quello / che t' ha iurata morte: / guàrdate ben da ello, / ched ha losenghe molte / ed è malvaso e fello / ed ètte tradetore.

[11] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 226, pag. 63: Ke igi no servì al Segnor beneeto, / lo qual per lor su la crox fo meso, / expetando quella vox divina, / ke no temerà nè losenga nè bolpina / nè dito nè parola nè menaça / d' emperaor...

[12] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2, cap. 11, pag. 163.13: Colui, che le parole lusinghevoli da una mano usava e da l' altra producea il signore sopra noi, spiando chi era nella città, lasciò le lusinghe e usò le minacce.

[13] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 446.26: ora cogli occhi, ora colli belli e lusinghevoli sermoni, ora con tocamento di mani, ora con segni, onde gli animi delle femmine di legieri movendosi per le cieche lusinghe e per abondanzia d' inganni consentono.

[14] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 18, pag. 85.16: Et se per questo tu no 'l vol amar e no te basta le soe loxenghe né sì belle donne né chusì gran dota né le çoie del paraixo, el te menaçça de dar-te gran miserie e morte sençça fine, tormenti sençça requie e fogo infernal, se tu no 'l vol amar e la soa vraxa ymagin.

2 Lode falsa e servile, lo stesso che adulazione.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 17: che così è da ripre(n)d(er)e lo tr[opp]o lodare come lo troppo biasmare, che lodare troppo è da sospecto di luzi(n)ghe (et) lo biasmare troppo è da sospecto di malignità.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 7, pag. 100.12: e dicemi parole di lusinghe, cioè ragiona dinanzi alli occhi del mio intelligibile affetto per meglio inducermi, promettendomi che la vista delli occhi suoi è sua salute.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 518, vol. 1, pag. 324.15: denuntiare se alcuno de la sua corte con lengua, o vero scrittura, o vero lusenga d'alcuna certa persona elegere ad officio pregarà essi o vero alcuno di loro.

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 136.86, pag. 546: Omo de doja lengua fui, / chi lusenga dà primer, / ti presente, e poi te fer: / no te fiai tropo in atrui.

[5] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 15, pag. 18.6: IJ. extremitade viciose: la una è losenga, l' altra è vilania.

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 18.125, vol. 1, pag. 310: Ed elli allor, battendosi la zucca: / «Qua giù m'hanno sommerso le lusinghe / ond' io non ebbi mai la lingua stucca».

[7] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 18.18: non è bisogno d'usare ora di molte lusinghe; mandate fuori tutte le vostre forze; così si conviene fare.

[8] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 11, pag. 633.7: Conviensi avere in odio le laude umane, lusinghe; piacevolezze umane, carnali e sensuali non le fare, non le ricevere, né voler vivere secondo la faccia delle genti, ma secondo la verità delle virtudi...

[9] Stat. pis., 1334, cap. 25, pag. 1038.19: quello disciepulo, garsone, o vero fante nollo incarrerò, nè farò incarare, per alcuno conforto, o vero lusinghe, o vero per datione d' alcuna pecunia, o vero d' avere, o vero per promissione, o vero per alcuno modo; ad pena e bando per ciascuna volta di soldi XL di denari pisani.

[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 3, vol. 2, pag. 76.8: Ma li Attenisi condanpnaru a pena capitali Trigonara, lu quali in lu officiu di la salutaciuni avia lusengatu a Dariu salutandulu segundu la custuma di quilla genti, ca ad issi paria multu forti que per humili lusinghi di unu citadinu fussi suttamisu lu hunuri di la citati tucta a la signuria di li Persiani.

[11] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 7, pag. 17: Quel chi non sa lo vero sì l'imprenda, / ch'io parlarò de cosa chi è certa, / che de bosia zà non havrà menda, / nì de losenghe non sera coperta...

[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 112.16: Delectaose de manyare sempre ben per tiempo, le losenghe de li homini forole sempre desplacibili, fo accostumato sempre indello suo parlare dicere verdate, ammao assay la iusticia...

- Masch.

[13] f Cicerone volg., XIV: Che coloro allettino gli animi della moltitudine alla benivolenzia... e i soldati aumilino chiamandogli e con loro parlando con lusinghi. || TB s.v. lusingo.

- Fras. Tenere a lusinga: adulare.

[14] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 14, Epifania, vol. 1, pag. 180.15: E tutta Gerusalem si turbò con lui per tre cagioni: l'una, perché i rei uomini non si possono rallegrare de la venuta del giusto; la seconda, per tenere a lusinga lo re turbato acciò che si mostrassero altressì turbati con esso lui...

3 Atteggiamento, parola o gesto tenero e affettuoso.

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ermione, pag. 78.9: O madre mia, da te non ricevetti io tenere lusinghe nelli miei primi anni...

[2] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV t.d. (fior.), ch. 7, pag. 815.25: Fiero è Amore in colpire indiscretamente gli animi de' mortali morbidi e però che vuole lusinghe e cose puerili a guisa di fanciullo...

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 78, Ss. Quirico e Giulitta, vol. 2, pag. 682.13: E 'l preside, ponendosi il fanciullo ne le braccia e in su le ginocchia, sì 'l trastullava con basci e con altre lusinghe...

4 Supplica o esortazione particolarmente insistente (frequentemente in binomio con pr(i)eghi).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 2, pag. 75.7: e questo profeta amaiestra e amonesce costoro, e menali collo mostro e collo miraculo e co· llosenche a lo suo entendimento...

[2] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 18, pag. 143.3: Essendo el Re giovene in età de X anni, uno dente sovra l' altro avea, el quale per alcuna proferta né losinga del padre né de la madre non s' avea lasciato far trare.

[3] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 114, pag. 66.18: elli non si maravigliavano che ciò fosse loro comandato dal loro duca racordandosi delle materne lusinghe, le quali gl'amonivano, quando andavano alla bataglia, ch'elli con l'armi tornassero vivi nel loro aspecto o morti fossero recati ne l'armi.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 6, vol. 3, pag. 46.16: e giunti a Bologna con molta fatica, e lusinghe e prieghi faccendo al popolo di Bologna per parte del Comune di Firenze, trassono del castello il legato e sua gente e suoi arnesi...

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 9, pag. 489.33: Sciocco se' se tu 'l credi: abbi di certo, se le lusinghe e' prieghi non bastassono, che che ne dovesse a te parere, e' vi si adoperrebbe la forza.

[6] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 286.10, pag. 360: Ir dritto, alto, m'insegna; et io, che 'ntendo / le sue caste lusinghe e i giusti preghi / col dolce mormorar pietoso et basso...

[7] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 12, pag. 465.32: E così conciossiacosachè la destra di Massinissa abbracciando, in questo ch' ella non fosse data a' Romani la fede addomandasse, e già l' orazione più presso alle lusinghe, che a' prieghi, fosse...

[u.r. 26.07.2022; doc. parzialm. aggiorn.]