LUSINGAMENTO s.m.

0.1 losingamento, lusingamenti, lusingamento, lusinghamento.

0.2 Da lusingare.

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.).

0.7 1 Atteggiamento o comportamento che simula affetto o stima per qno, in partic. allo scopo di carpirne la fiducia e conseguire un obiettivo, lo stesso che lusinga. 2 Atteggiamento, parola o gesto tenero e gradito all'animo o ai sensi. 2.1 [Rif. a una condizione climatica].

0.8 Laura Ingallinella 23.07.2015.

1 Atteggiamento o comportamento che simula affetto o stima per qno, in partic. allo scopo di carpirne la fiducia e conseguire un obiettivo, lo stesso che lusinga.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 23, pag. 274.7: altresì è di riprendere il troppo lodare, come 'l troppo vituperare, perciò che l'uno è segnio di troppo losingamento, e l'altro di malignità.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 21, pag. 257.7: Ma questa varietade degli scrittori è inganno: e la cagione dello inganno si è per uno lusingamento, chè vogliendo le lode del vincitore crescere, istudiano la virtù del loro paiese o a' presenti, o a quelli di poscia, maiore fare...

[3] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 21, pag. 195.1: Detto delli schernitori seghuita de' falsi lusingatori e de' lusingamenti, el quale vizio è pericholoso per tre ragioni...

[4] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 47.16, pag. 566: da poi che fino amore / mi va mostrando per confortamento / lo suo chiaro visagio / piagente per sembianti / com'[omo fa a] l'infanti, / che l'om l'inganna per losingamento.

[5] Libro fiesolano, XIV pm. (fior.), pag. 95.18: E Giulio Cesare, veggendo la sua trasmisurata francheza, sì dubitò di lui; e sotto spetie di lusinghamento sì llo preghò e comandò, ch'elli se ne venisse a Firenze ad abitare...

[6] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 65.15: e ancora pare che sieno lusingamenti malvagi le lode fatte in cospetto della persona lodata.

2Atteggiamento, parola o gesto tenero e gradito all'animo o ai sensi.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 2, pag. 152.15: Tu, Postumio dittatore, Aulo Postumio, il quale tu avevi generato per distendere la successione del tuo sangue e la successione delle cose sacre; i lusingamenti de la cui infanzia con grembo e con baci nutricato avevi; il qual prima fanciullo con lettere, poi giovane con arme amaestrato, forte, santo, amatore igualmente di te e della nostra patria...

2.1 [Rif. a una condizione climatica].

[1] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 18, pag. 385.21: E se alcuno ve ne avesse magagnato, se ne traga, né nollo vi lasciamo rimaner alchuno ancora che per acerbità e [contra i] lusingamenti dello estivo calore sia indurato.