LUSINGATO agg./s.m.

0.1 lusingata, lusingati, lusingato, lusinghato.

0.2 V. usingare.

0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.): 1 [2].

0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.); Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374.

0.7 1 Tratto in inganno con atteggiamenti, parole o gesti che simulano affetto o stima. 2 Vezzeggiato con atteggiamenti, parole o gesti affettuosi.

0.8 Laura Ingallinella 23.07.2015.

1 Tratto in inganno con atteggiamenti, parole o gesti che simulano affetto o stima.

[1] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 101.12, pag. 176: Quivi n'andremo forse lusingati / Di cotal vita, e qui per rimembranza / Piangeremo d'amor nostra ventura.

- Sost.

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 21, pag. 195.9: chonsiderato il lusinghato il quale è pieno di fe' e di speranza ed è innociente quanto in questa parte, il quale si chonducie quasi in desperatione trovandosi essere inghannato...

[3] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 21, pag. 196.1: Terzo, per lo pericholoso fine al quale conducie il lusingato, come fu manifesto in Sansone che fu ciecho per le lusinghe di Dalida...

2Vezzeggiato con atteggiamenti, parole o gesti affettuosi.

[1] Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. 1, pag. 416.2: ché allora tacerà lo sole di fare lo suo corso, che una giovane bene lusingata si terrà di fare lo tuo volere, e tale si mosterrà che non ti voglia vedere, ch' ella medesima volentieri ti vorrebbe avere al suo diletto...