INDÌGETE agg.

0.1 indigete, indigeti.

0.2 Lat. indiges, indigetem.

0.3 Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.); Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

0.5 Accento incerto.

0.6 N Doc: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Con rif. a Giove, al quale è associato il culto di Enea:] nazionale, patrio.

0.8 Cosimo Burgassi 15.06.2016.

1 [Con rif. a Giove, al quale è associato il culto di Enea:] nazionale, patrio.

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 2, vol. 1, pag. 9.7: I Latini vinsero la battaglia, [ma] questa fu l'ultima opera che Enea fece, però che finì allora la sua vita; e fu seppellito, [comunque si debba egli dire], sopra una riviera che è chiamata Numicio; e chiamasi Giove Indigete.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 182.10: Come Enea morì, e diventò iddio Indigete.

[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 183.19: Poi ch'egli [[scil. Enea]] fu così lavato, la madre gli unse lo corpo di divino olore; e toccògli la bocca coll'erba ambrosia, mescolata con dolce stelladia; e fecelo iddio: lo quale la turba di Romolo chiama Indigete...

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 184, pag. 217.8: Ma, come che egli [[scil. Enea]] morisse, fu da quelli della contrada deificato e chiamato Giove Indigete.

[5] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 6, 34-42, pag. 168.28: in questa moritte Enea passando per lo fiume Numicio; e perchè mai non si trovò lo corpo suo, finseno che fusse fatto iddio e chiamoronlo Iove Indigete.