0.1 infama.
0.2 Da fama.
0.3 Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.): 1.1.
0.4 Att. unica nel corpus.
0.8 Cosimo Burgassi 15.06.2016.
1 Divulgare la fama di qno, celebrare.
[1] f Zenone da Pistoia, Pietosa fonte, p. 1374 (tosc.), Cap. 13, terz. 15, pag. 89: Così veder ti puoi nobilitare / Appresso di quel monte, ch'à più fama / Tra gli altri nel poetico volgare. / Già il gran dir di poesia ti chiama / Del Fiorentin Messer Giovan Boccacci, / Che onor di Bacco, e d'Apollo t'infama. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
1.1 Pron. Ottenere buona fama, diventare celebre.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 1.3365, pag. 325: «Perché sì ardente è lo paterno amore, / Che più che sé li propri figli ama, / E sopra tutti perché più il minore?» / Che il nato la memoria tien del patre, / Accorso scrive che di ciò s'infama: / Voglio che mia ragion suo detto squatre.
[2] f Zenone da Pistoia, Pietosa fonte, p. 1374 (tosc.), Cap. 7, terz. 14, pag. 51: Costui ch'è specchio della poesia; / Costui non solo in costei s'infama, / Siccome i più nell'arte di be' versi, / Ma in bello stile tiene doppia rama... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.