INFAMIA s.f.

0.1 enfamia, infama, infamïa, infamia, infamie, 'mfamia, 'nfamia, 'nfamie.

0.2 Lat. infamia (DELI 2 s.v. infame).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Stat. ver., 1371; Doc. padov., 1379 (3).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Stat. assis., 1329; Stat. perug., 1342; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. dare infamia 1.2.

0.7 1 Cattiva fama che segue a un'azione o a una condotta disonorevole o turpe; discredito o disprezzo pubblico, ignominia. Anche l'azione o la condotta disonorevole. 1.1 [Con rif. a un sogg. animato]. 1.2 Locuz. verb. Dare infamia (a qno): lo stesso che infamare (qno). 2 Atto di diffondere fama cattiva (e gen. falsa) sul conto di qno; accusa.

0.8 Cosimo Burgassi 15.06.2016.

1 Cattiva fama che segue a un'azione o a una condotta disonorevole o turpe; discredito o disprezzo pubblico, ignominia. Anche l'azione o la condotta disonorevole.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 40, pag. 135.10: Allora rispuose Mellibeo e disse: cotal vendetta mi dispiacie; perciò ch'eglino de la infamia e del perdimento de la pecunia poco curebbeno, ma io, sufferendo la 'ngiuria ch'è fatta a me e ad la figliuola mia, non potrei mai vivere sanza disinore e vituperio.

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 130.6: La 'ngiuria sanza ragione fatta è disinore e infamia di colui che la fa.

[3] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 12, pag. 29.17: A questo considerando, un savio disse: «Chi d'infamia d'alcuna macula si sozza, molta acqua vi vuole a potersi lavare».

[4] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 224.8: Questo, driedo la deposicion de Zuan papa per caxon dela infamia, siando creado papa Lyo dela chieresia de Roma...

[5] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 2, pag. 12.4: Movemi timore d'infamia, e movemi disiderio di dottrina dare, la quale altri veramente dare non può. Temo la infamia di tanta passione avere seguita, quanta concepe chi legge le sopra nominate canzoni in me avere segnoreggiata...

[6] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 6, pag. 74.14: Or, sì come sono quattro vite, così sono quattro morti: unde elli è morte di colpa, morte d'infamia, morte di natura, et morte di gehenna. Morte di colpa è la morte della prima vita. [[...]] La seconda morte è quella della infamia, la quale tolle la vita della fama.

[7] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 46.22: Noi danniamo con perpetua infamia, disfidiamo et sbandimo li gazari, pattarini, speronisti, leonisti, arnaldisti...

[8] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.570, pag. 173: L'omo menteô e boxar / sor grande fale e monto far; / e perzò che son tante / specificar se pò d'alquante: / che rea fame in atrui mete, / la qual la le' De' <de> no demete / se 'lo no remé e no refà / quela infamia che elo dà.

[9] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 18, pag. 198.31: Infine, per infamia data in Corte al Cardinale, fu rimosso dalla legazione...

[10] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 33.8, vol. 1, pag. 562: Ma se le mie parole esser dien seme / che frutti infamia al traditor ch'i' rodo, / parlare e lagrimar vedrai insieme.

[11] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 33, 1-9, pag. 768, col. 1.11: la voluntate che llo se sapia me move, con tutto che me sia pena a rasonarlo, azò che infamia crescha al vescovo Rogeri ch'eo rodij'.

[12] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 14.20: La infamia delli uomeni del mondo era pervenuta a' nostri orecchi; la quale disiderante io di trovare falsa, discendo dal cielo, e io idio attorneo le terre sotto imagine d'uomo.

[13] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 3, pag. 427.8: Orazio [[..]] conciofossecosa che [[...]] vedesse una sua sorella vergine sposa di Curiazio piangere la morte di colui [[...]] l'uccise: [[...]] Il quale accusato per questa infamia appo il popolo, il suo padre a ciò il difese.

[14] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 3, vol. 1, pag. 161.25: Ca intra quilli homini uvi passaru quisti pestilentij certissimi di lu humanu linagi signurìa la iniuria, la infamia scurri per li lingui.

[15] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 62, par. 1, vol. 2, pag. 102.30: E en tucte glie dicta case, cotale condannato sia infame d'enfamia de ragione e de facto e de ragione e de facto.

[16] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 32, vol. 1, pag. 652.1: per suo comandamento fece ritenere Franceschino e Lotto ch'avea in casa, e al legato mandò per li altri ch'erano là fuggiti udendo i· romore sotto le sue braccia, e ffu di tanta vile condizione, che di presente liele mandò, in grande disinore e infamia del suo cappello e della libertà di santa Chiesa...

[17] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 21.18: Ma, per ciò che assai manifesta cosa è loro essere d'alcune che qui ne sono innamorati, temo che infamia e riprensione, senza nostra colpa o di loro, non ce ne segua se gli meniamo.

[18] Stat. ver., 1371, pag. 335.21: Ma se (con)sapievoleme(n)te luy (com)prasso o reçevesso la dita lana (e) stamo, oltra la dita pena fio eciande' privà dal dito mestero de draperi, e e(n) q(ue)llo mestero fia reputà en enfamia, e dele p(re)dite (con)se zascauno en possa esro acusaoro e abia la mità del bando p(re)d(i)c(t)o.

[19] Doc. padov., 1379 (3), pag. 62.10: scampando da el dito Nicolò di Becari andò i(n) staço(n) e botege e case d(e) tuti o molti Lombardi d(e) Praga (e) (etiam)dio di Boemii d(e)la dita terra digando in detestacion, abominacion et infamia del dito Nicolò di Becari ch'el era vignudo a stare cu(m) l'Imperadore p(er) (con)durlo zoso in Italia...

[20] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 19, pag. 186.28: O quanto nde si' tenuto mo' vergognato intre quilli chi te soleano cossì grandemente honorare! yammay non credo che tanta infamia te se leve de duosso, tanto sì allordato de chesta vergogna che a la toa vechyeze, homo de tanta sapientia, si' chyamato traditore.

- [Per trad. di lat. nota 'nota di biasimo'].

[21] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. II, cap. 4, pag. 177.11: Conciofossecosa che Geta fosse rimosso dal senato da Lucio Metello e da Gneo Domizio censori, fue fatto poi elli censore. E Marco Valerio Messala stretto d'infamia da' censori, poi in quello medesimo officio fue. || Cfr. Val. Max., II, 9, 9: «M. Valerius Messala censoria nota perstrictus censoriam postmodum potestatem impetrauit».

1.1 [Con rif. a un sogg. animato].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 12.12, vol. 1, pag. 192: e 'n su la punta de la rotta lacca / l'infamïa di Creti era distesa / che fu concetta ne la falsa vacca...

[2] Gl Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 12, pag. 56.14: E cioè, questa infamia si è el Minotauro...

[3] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 86, pag. 175.14: E, perchè questo minotauro fu generato di adulterio e poi divorava li fanticini d'Atene, però Dante lo chiama infamia di Creti...

[4] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis IIa.180, pag. 297: Vidi 'l pianto d'Egeria; invece d'osse / Scilla indurarse in petra aspra ed alpestra, / Che del mar ciciliano infamia fosse...

1.2Locuz. verb. Dare infamia (a qno): lo stesso che infamare (qno.).

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 9.61, pag. 94: Non iacerà a dormire quella che hai ferita: / tal te darà percossa, che non ne sirai lieta: / d'alcun te darà enfamia, che ne sirai schernita...

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 2, cap. 2.19, pag. 50: Costoro ànno d'intorno / Molti che per diversi modi danno / Fama ed infamia molto legiermente.

2 Atto di diffondere fama cattiva (e gen. falsa) sul conto di qno; accusa.

[1] Stat. assis., 1329, cap. 7, pag. 168.38: Ordenamo e dicemo che qualunqua della fraterneta nostra per istigatione del diavolo mortalmente peccarà [[...]] de questo appagano dui testemonii, digne de fede, de viso, overo del facto, overo de violenta suspectione [[...]] conciosiacosaché la precedente enfamia sia reputata sufficiente prova, da lì enante della nostra fraterneta al postucto sia extolto.

[2] Cavalca, Specchio de' peccati, 1333 (pis.), cap. 3, pag. 27.2: E da questo odio del cuore procedono, e si commettono molti peccati colla lingua, come sono detrazioni, e infamie, ed imposture molte, e falsi giudicj.

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 49.5: non potendola piegare al suo animo con lusinghe, nè con minacce di morte, finalmente con minacce d'infamia la vinse...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 363.22: Allora il vecchio Drances, sempre infesto al giovano Turno e con odii e con infamie, così risponde...

[5] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 4, pag. 141.21: se ha peccato nella gola [[...]] se in parole, che parole; di minacce, di rimprovero, d'infamia...

[6] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 50, pag. 154.2: E così neuno iscandalo, neuna infamia e neuna cosa vi possa partire da Cristo diletto vostro...

[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 7, pag. 309.4: Ma molto più felice l'anima della Simona innanzi tratto [[..]] la cui innocenzia non patì la fortuna che sotto la testimonianza cadesse dello Stramba e dell'Atticiato e del Malagevole, forse scardassieri o più vili uomini, più onesta via trovandole con pari sorte di morte al suo amante a svilupparsi dalla loro infamia e a seguitar l'anima tanto da lei amata del suo Pasquino.