0.1 insagna, insania, 'nsania.
0.2 Lat. insania (DELI 2 s.v. insano).
0.3 Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Condizione di chi è privo di senno o di criterio; in partic. stato di furore (anche fig.). 1.1 [Con valore pos.:] grande gioia, euforia. 2 [Med.] Prurigine.
0.8 Cosimo Burgassi 15.06.2016.
1Condizione di chi è privo di senno o di criterio; in partic. stato di furore (anche fig.).
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 2, pag. 5.16: Dico dunque che questo vizio [[scil. l'avarizia]] primieramente è di somma stultìa vel insania. A ccui uopo raguna l'avaro?
[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 10, pag. 630.21: La vergogna era in cuore e la 'nsania nel mescolato pianto, e l'amore è percosso dalle furie e la consapevole virtù. || Cfr. Verg., Aen., X, 871: «mixtoque insania luctu».
[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 17, cap. 2, par. 2, pag. 408.16: più giova al fanciullo colui che 'l correggie, che colui che fa il suo volere; e al frenetico over non sano colui che 'l lega, che colui che la sua insania non refrena.
[4] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 75.13, pag. 143: e se pur pur t'agrada a cotanta ira / subiecto star, pascendo d'amara herba / il tuo disio, che in amor si conserba, / per le presente mie rimate verba / qual fu ad Oreste ne l'insania dira / Pilade, me offro a te fino a la pira.
[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 131.28: Che dico io? o dove so io? quale insania muta la mente mia? O Dido piena d'ogni miseria, isventurata e privata d'ogni consolazione! || Cfr. Verg., Aen., IV, 595: «quae mentem insania mutat».
[6] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 74.19: publichissima cosa è in Romagna lui ogni feminella, ogni piccol fanciullo ragionante di parte e dannante la ghibellina, l'avrebbe a tanta insania mosso che a gittare le pietre l'avrebbe condotto, non avendo taciuto.
[7] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 366.117, pag. 458: Vergine, tu di sante / lagrime et pie adempi 'l meo cor lasso, / ch'almen l'ultimo pianto sia devoto, / senza terrestro limo, / come fu 'l primo - non d'insania vòto.
[8] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 30, pag. 761.13: perché una della casa reale di Tebe, chiamata Semele era stata concubina del marito suo Giove, venne tanta insania e furore sopra li regi tebani che spesse volte feciono grandissimi mali...
[9] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 14, pag. 95.2: Se prolungherai in vigilie, in orassione, in salmi, e levra'ti di notte a cose spirituale e allo Officio, per la indigistione t'infermerà il cervello e, voltandosi, diverrai in insania e in passia.
[10] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Os 9, vol. 8, pag. 146.20: [lo] profeta èssi fatto lacciuolo di rovina sopra tutte le vie sue, insania nella casa di Dio.
1.1 [Con valore pos.:] grande gioia, euforia.
[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1388] 158.7.5: Ar[i]mino son io per la Romagna, / che conparisco enanti a tuo corona, / zettandote in le braccia ogni persona, / qual per letitia de sudor si bagna; / de tuo venir non à minor insagna, / qui per la Marca, el buon Fermo e Ancona...
[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 68, pag. 75.10: Dixe li autore ch(e) inpetigene è spetia de volèga, la quale ven p(er) humore melancolico sovra la cóega, cum gram prorito, çoè insagna, e cum asperità.