0.1 enservizïato, inservigiato.
0.2 Da servizio.
0.3 Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.): 1.
0.4 In testi tosc.: Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Assoggettato alla volontà d'altri o disposto ad essere alle dipendenze altrui.
0.8 Cosimo Burgassi 13.09.2017.
1Assoggettato alla volontà d'altri o disposto ad essere alle dipendenze altrui.
[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 1.23, pag. 68: L' omo enservizïato / da molta gente è amato: / vedutolo enfermato, / onn' omo sì l' alama.
[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 56.30: Se li suoi vestiri, lassati, giacciano troppo in terra, coglieli, e tu, inservigiato, li leva di su la non netta terra. || Cfr. Ov., Ars am., I, 154: «inmunda sedulus effer humo».
[3] f Cassiano volg. (B), XIV m. (tosc.), Collaz. XVIII, cap. 17: aveangli invidia i fratelli suoi, però che 'l padre l' amava, e non li potevano dire nulla in pace, in sino a tanto che la invidia loro, la quale non sostenne verune lusinghe del fratello inservigiato e suggetto, disiderando la sua morte... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.