0.1 envasca, envisca, imbiscati, imvischa, invesca, invescan, invescandosi, invescano, invescarsi, invescata, invescate, invescati, invescato, invescava, invescavano, inveschi, inveschia, inveschiamo, inveschiar, inveschiate, inveschiati, inveschiato, inveschiava, invescò, invisca, inviscano, inviscate, inviscati, inviscato, inviscatu, inviscava, invischa, invischi, invischia, invischiai, invischiare, 'nvescare, 'nvescato, 'nviscava.
0.2 Da vischio.
0.3 Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.); Dante, Commedia, a. 1321; Teologia Mistica, 1356/67 (sen.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: Rime Mem. bologn., 1301-24, [1301]; Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.).
In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
0.7 1 Catturare gli uccelli con la pania. 1.1 Fig. Attrarre e irretire. 1.2 Pron. Fig. Trattenere come per effetto del vischio. 2 Ricoprire o cospargere di una sostanza vischiosa. 3 Aderire saldamente, essere o rimanere attaccato o avvolto a qsa (anche pron. e fig.).
0.8 Cosimo Burgassi 15.06.2016.
1Catturare gli uccelli con la pania.
[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 50.3, pag. 572: Amor fa come 'l fino uc[c]ellatore, / che gl[i] auselli sguarderi / si mostra più ingegneri - di 'nvescare. / Ben ò veduto giocando da fo[r]e / li selvagi sparveri / prendere, e far maneri - diventare, / e quel che più si rende più rinfresca, / qual più involve più invesca...
[1] Rime Mem. bologn., 1301-24, [1301] 44.3, pag. 76: Chusì di gl'ocli soi foss' ella mancha / quella crudelle e nova baxillisca, / che çaschum homo volge e invischa, / qual vol se passi ' sedendo s'imbamcha.
[2] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 81, col. 1.22: Nè anche si de' andare cercando il beatissimo Iddio in quanto egli è dolce, e bello o vero soave, nè per questo desiderarlo, acciocchè essa anima [[...]] non vada cercando senza vergogna la sua refezione, se non per la ragione sopra detta, cioè quando l'anima è invescata, e lusingata per alcuno cognoscimento di dolcezza o vero di suavità...
[3] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis III.129, pag. 219: Poi, quand'è 'l verno e l'aer si rinfresca, / Tepidi soli, e giuochi, e cibi, ed otio / Lento, che i semplicetti cori invesca.
[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 21, 1-18, pag. 546.6: sono inveschiati in quanto sono imbruttiti d'uno peccato medesimo di fraude, con che l'uno inveschia l'altro et inganna...
[5] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 132.34: chiudete gli ochi a l'amo inzucarato, / ch'à già tanti pigliato / et ancor più che mai piglia et invesca!
[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, 2.28, pag. 50: Chi di paura di perder s'invesca, / E povero gemendo esser si crede, / Più ogni volta l'inopia rinfresca, / Nè ricco in alcun tempo mai si vede.
[2] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 772, pag. 384, col. 1: Però no ne responda, / ca par che ce confonda; / con sou sancto signaculo / par che mustre miraculo, / che a Deo ce convertisca; / chi altro dice se invisca.
[3] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 22 [ser Ciano del Borgo a San Sepolcro].42, pag. 48: ché prense perde tanto di victoria / quanto s'invesca ne la falsa pegola...
[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 37, pag. 61.32: dico che, dalla nostra puerizia, noi il più diriziamo i piedi, cioè le nostre affezioni, in questi lacci, e, quasi non accorgendocene, per ciò che più i sensi che la ragione abbiamo allora per guida, sì c'inveschiamo che poi o non ci sciogliamo da quegli o non senza grande difficultà, volendo, ce ne sviluppiamo.
1.2 pron. Fig. Trattenere come per effetto del vischio.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 13.57, vol. 1, pag. 213: Sì col dolce dir m'adeschi, / ch'i' non posso tacere; e voi non gravi / perch'ïo un poco a ragionar m'inveschi.
2Ricoprire o cospargere di una sostanza vischiosa.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 21.18, vol. 1, pag. 347: tal, non per foco ma per divin' arte, / bollia là giuso una pegola spessa, / che 'nviscava la ripa d'ogne parte.
[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 22, 133-144, pag. 548, col. 1.2: ma illi aveano sí inviscate le aile zà della pegola che per loro instissi no aveano possanza de levarsi.
[3] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 311-20, pag. 94.30: Delle quali confezioni essa ugnendosi e dipignendosi, come se a vendersi dovesse andare, spesse volte avvenne che non guardandomene io e basciandola, tutte le labbra m'invischiai...
[4] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 707, pag. 146: De lo insedire de le vite / Sette modi son ch'io viti, / Che tutti se volon invischiare / E sença vischio mai non fare, / Che 'l vento e l'aqua gli entrareve...
3 Aderire saldamente, essere o rimanere attaccato o avvolto a qsa (anche pron. e fig.).
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 116, pag. 503.23: mai Biancifiore tanto vegghiato non avea, quanto quella sera, invescata alle parole di Glorizia, vegghiava.
[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 211.11, pag. 272: Vertute, Honor, Bellezza, atto gentile, / dolci parole ai be' rami m'àn giunto / ove soavemente il cor s'invesca.
[3] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 2, cap. 12, vol. 1, pag. 157.31: e quell'aere che viene nella costituzione e formazion della pianta, s'invischi all'umor del seme e della corruzione, e all'umor del cibo della pianta, secondo eziandio che negli animali addiviene.
[4] ? Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.), 51.5, pag. 28: Poy che non z'è ligam che cum più amore, / più fede e unità servar se dia / del vero coniugio, chum mente sobria / considera il fruto ch'ài e 'l so sapore, / e pensa chon s'envasca ongni bel fiore / e con s'infronda amor qual più disia.
[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 80, pag. 200.15: et advene p(er) opp(re)ssion(e) della sella voi de sup(er)chio i(n)carco, cha allora la carne si admancha et lu coro co la carne se invisca voi se aduna...