SPAURIRE (1) v.

0.1 aspagurir, espaurie, ispaurì, ispaurillo, ispaurire, ispaurisca, ispaurisce, ispauriscono, ispaurite, ispauriti, ispaurito, spaguriti, spagurixi, spaurendo, spaurendola, spaurendolo, spaurì, spauria, spaurìa, spaurie, spauríe, spaurio, spaurire, spaurirei, spaurirlo, spauriro, spaurirono, spaurisca, spaurisce, spaurischi, spaurisci, spauriscono, spaurisse, spaurisseno, spaurita, spaurite, spauriti, spaurito, spaurivano.

0.2 Da paura.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 2.

0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>; Stat. ver., 1380.

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.7 1 Provocare un senso di timore, spaventare. 1.1 Intimorire qno perché non faccia qsa, intimidire. 2 Essere preso da un sentimento di timore e turbamento (anche pron.).

0.8 Cosimo Burgassi 14.09.2017.

1Provocare un senso di timore, spaventare.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 223.24: Chirone amaestrò ottimamente sonare Achille e con piacevole arte gastigò il suo fiero animo, e credesi che Achille, il quale tante volte spaurie i compagni e tante volte spaurie i nimici, temesse il vec[c]hissimo maestro.

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 2, pag. 184.22: in ogni luogo è ispavento, e il tacere altresì ispaurisce li animi...

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 1, 49-54, pag. 35.20: Et aggiugne che questo vizio li diede tanto di gravezza spaurendolo: imperò che l'avaro sta in continova paura che li manchino le sue necessità...

1.1Intimorire qno perché non faccia qsa, intimidire.

[1] Stat. ver., 1380, pag. 406.41: maximame(n)tre che no habia indicii de poer firo extimà esro stà fata o comessa sciente, maliciosa e dolosamentre né de alguna altra consa che igi havesso fata p(er) far bon officio e p(er) farse obedire e p(er) spauriro i subditi soy che i no s'aldege falaro...

2 Essere preso da un sentimento di timore e turbamento (anche pron.).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 476, pag. 117: Eo vez ke l'om de nogie, s'el è sol entra via, / S'el g'è devis k'el veza fantasia o altra arlia, / E fors será un legno o frasca o altra ombria, / El s'ha sí aspagurir k'el n'á prend malatia.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 50, pag. 278.17: Quando Cesare vedeva spaventati suoi uomini per paura de' nimici [[...]] anco affermava che era vero, e che era più che non si diceva: che se elli avesse detto loro di meno, e loro trovassero più, allora si potrebbero al bisogno spaurire.

[3] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 305.36: Qui tutto il campo stremisce per lo mormorío; spaurisce Enea e inchiede la cagione e l'essere di queste genti al padre.

[4] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 2, 43-57, pag. 60, col. 2.7: dà exempio che sí come li animali se spaurisseno per alcuna ombra...

[5] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 3, pag. 22.2: Temere' io la mia accusa, e quasi nuova cosa avvenuta, spaurirei? || Cfr. Boezio, Consol. Phil., I, 3, 5: «Meam scilicet criminationem vererer et, quasi novum aliquid accideret, perhorrescerem?»

- Fig.

[6] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 10, pag. 171.16: Hora richipiti efficachimenti in li vostri animi kisti mey paroli: poy ki non esti licita cosa a li Latini coniungirisi per pactu a li Truyani, cussì non po piglari fini la vostra discordia; ma kisti facti truvirannu firma via; et per propria voluntati tuctu lu chelu si spagurixi.