0.1 lença, lensa, lense, lenza, lenze.
0.2 Lat. tardo lentea (DEI s.v. lenza 1).
0.3 Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.): 1 [6].
0.4 In testi tosc.: Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Savasorra, XIV pm. (pis.).
In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).
In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).
0.5 Locuz. e fras. amorosa lenza 1; pescare a lenza 1.2; pigliare pesci a lenza 1.2; prendere alla lenza 1.1; prendere pesci alla lenza 1.2; tirare la lenza 1.1.
0.6 N Si tiene separata da lenza 1, nonostante l'identità dell'etimo, data la specializzazione semantica.
0.7 1 Filo a cui sono legati uno o più ami, usato per pescare (anche in contesti fig. e usi metaf.). 1.1 Fras. Tirare la lenza, prendere alla lenza: lo stesso che ingannare. 1.2 Pescare a lenza; pigliare, prendere pesci a / alla lenza. 2 Lo stesso che corda. 2.1 Filo adoperato in edilizia per determinare la direzione verticale (in contesto fig., per indicare un retto operato). 2.2 Cordicella di guida per tracciare una linea. 3 [Geom.] Lo stesso che linea (retta).
0.8 Elena Artale 30.08.2016.
1 Filo a cui sono legati uno o più ami, usato per pescare (anche in contesti fig. e usi metaf.).
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 8, pag. 141.13: Ottavio e li suoi tiraro lo 'ngegno; la nave se n'andò così a loro, come lo pesce tirato da la lenza.
[2] Guido Orlandi, 1290/1304 (fior.), 19b.6, pag. 193: e sai che l'arma à 'l corpo a defensione: / reggelo, tra'lo come 'l pesce lenza.
[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 1, 64-72, pag. 18, col. 1.7: El foe uno pescadore a lença, nome Glauco, lo qual per trar soa vitta, andava pescando su per li lidi del mare...
[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 137.7: lo mio padre non mi lasciò buoi che arassoro, nè bestie con lane, nè alcuni armenti; egli medesmo fue povero, e con areti e con ami e con lenze pigliava i pesci...
[5] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [PaoFir] Exc. 1.6, pag. 285: E quanto più mi sforzo, più m'aretra / da sé quel volto, che mi pres'a l'esca / di due begli ochi più duri che petra, / per che in vano la mie lenza pesca.
- [Nella poesia lirica, per indicare l'irretimento dell'innamorato:] amorosa lenza.
[6] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 29.6, pag. 247: a simiglianza poss'io dir d'amore, / ch'aprende i suoi con amorosa lenza / mostrando bei sembianti sovent'ore, / e poi li tiene i· llunga penitenza...
[7] Sonn. ann. Vat.Lat. 3793, XIII/XIV (tosc.), 2.5, pag. 30: Fin amor di fin cor ven di valenza / e discende in altro core similgliante / e fa di due voleri una volglienza, / la qual è forte più ca lo diamante, / legandoli con amorosa lenza, / che non si rompe, né scioglie l'amante...
1.1 Fras. Tirare la lenza, prendere alla lenza: lo stesso che ingannare.
[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 22, pag. 391.14: Se voi volete ec. Qui il barattiere, poi che vede che sua esca è presa, proseguita a tirare sua lenza; e nota che della propria bocca, o de' proprj segni conviene ch'esca, perchè il demonio sappia il segreto dell'uomo, cioè quello a che elli intende.
[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 198, pag. 509.3: «Per santa Lucia! che Juccio è stato più cieco di me». E ben dicea il vero, ch'elli avea preso l'alluminato alla lenza, aescando cento fiorini per riavere gli altri.
1.2 Pescare a lenza; pigliare, prendere pesci a / alla lenza.
[1] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 13.2, pag. 41: O lasso me, che son preso ad inganno / sì come il pesce ch'è preso a la lenza, / che 'l pescatore li proffera danno, / e quel lo piglia, e falla·i sua credenza...
[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 265.1: E già diletta la nuova opera e, posta giù la paura, Ycaro vola più forte con osa arte. Alcuno, pigliando pesci a lenza, vide costoro e la incominciata opera colla mano lascioe.
[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, 8.13, pag. 103: E voi, che conoscete la partenza / Dell' onde, quando 'l mar fosse turbato, / E in quali acque è buon pescare a lenza / Il tenace morone...
[4] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 136.17: Uno che pigliava pesci a lenza, o vero pastore, o vero aratore, vide costoro, e maravigliossi; e credea, perchè gli vide pigliare l'aria, che fossero iddei.
[1] a Savasorra (ed. Feola), XIV pm. (pis.), pag. 64.1: E se -l canpo fusse sì grande che tu no(n) potessi avere sì lunga fune u lensa, u se -l canpo fusse pieno d'arbori [[...]] u d'altre cose che inpedicasse la sup(er)ficie del canpo che no(n) potessi menare la lensa u la fune p(er) trovare lo caso del catheto p(re)dicto...
2.1 Filo adoperato in edilizia per determinare la direzione verticale (in contesto fig., per indicare un retto operato).
[1] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 127, pag. 174.7: Appressu illu stendi sua lença kì illu va ananti per dricta intentioni, non comu lu serpenti et comu la vulpi. Appressu illu fa tuttu a corda, kì illu fa tuttu lu muru equali, ki est la comuni vita di li boni. [[...]] Appressu illu prova spissu sua opera a lença et a plumbu et prendi guardia ki sua turri non penda nì inchini a destra nì a sinistra per prosperitati nì per adversitati...
2.2Cordicella di guida per tracciare una linea.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 51.12, pag. 301: Chi se vo' for rangurar, / e no s'afaita carta far, / no se trova drita lenza; / ma fa pu mester che venza, / negando, quelo chi dé dar... || Per il senso v. Nicolas, Anon. gen., p. 563, che inoltre annota: «il poeta pensa forse all'arte del muratore, oppure dell'ortolano» (p. 170). Diversamente Cocito, che fa derivare lenza dal lat. lintea (per cui v. lenza 1) e intende 'vela'.
3 [Geom.] Lo stesso che linea (retta).
[1] Savasorra, XIV pm. (pis.), pag. 85.11: angulo este lo 'nchinamento di 2 linee che fa l'una a l'altra e che si toccano insieme e che non giaceno in dritto l'una dell'altra, sì come tu vedi la linea del ab e quella del bc, che fanno un angulo al puncto del b, e viene altre tale a dicere angulo come cantone e linea come lença.