0.1 hostinaciom, obstination, obstinatione, obstinazione, ostinassione, ostinatione, ostinationi, ostinazion, ostinazione, ostinazioni.
0.2 Lat. obstinatio, obstinationem (DELI 2 s.v. ostinarsi).
0.3 f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.): 1; Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>; Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.); Simone da Cascina, XIV ex. (pis.).
In testi sett.: <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>; Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).
In testi sic.: Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).
0.7 1 Caratteristica o atteggiamento di chi è ostinato. 1.1 [Con rif. al protrarsi di una condotta peccaminosa]. 1.2 Ferma opposizione a qsa o a qno.
0.8 Giuseppe Zarra 16.02.2019.
1Caratteristica o atteggiamento di chi è ostinato.
[1] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. II, cap. 5, pag. 28v.11: che così si stecte fermo nela sua ostinatione del suo inganno, che no· gli fu potuto far credare per la prova dela sua morte, che ciò fusse essuto per inganno del dimonio. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[2] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 15, 55-78, pag. 406, col. 2.10: Qui vol toccare como 'l povolo de Fiorenza per soa ingratitudine e sconoscenza lo chaçaranno de Fiorenza [[...]] e sozunge la casone da chi vene tale ostinazione, zoè della natura e complessione di soi antecessuri, li quai fono antigamente da Fiesole ribelli di Romani e sempremai malvoluntera suditi ad altry...
[3] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 5, pag. 217.32: Onde la ignoranza non fa l' uomo essere eretico, ma la superbia, per la quale l' uomo sta pertinace nella ostinazione e nello errore, e difendelo.
[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 9, pag. 489.14: Per che io ti priego che ti piaccia di consolarla del suo disiderio; e dove tu pure in su la tua obstinazione stessi duro, là dove io per molto savio t'aveva, io t'avrò per uno scioccone.
[5] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 82, pag. 336.8: Ma voi non vedete quanto male e quanti inconvenienti ne vengono per la vostra ostinatione, e per lo stare fermo nel vostro proponimento.
- Ostinazione d'animo, di cuore.
[6] f Pistole di Seneca (red. II), XIV s.q. (fior.), L. XI, ep. 76, pag. 41, col. 3.5: Quello che può fare una piccola ostinazioned'animo, mossa e accesa per alcuno pugnimento, quanto più forte il farà la virtù, la quale non prende forza subitana, anz'è senpre igualmente possente, la quale ha forza perpetuale? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[7] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 24.13, pag. 31: Megera viene a dir mal cogitare, / Electo seguitando male a dire, / Thesifone per male adoperare, / Medusa naturata in mal finire / obstinationdi cuor da non mutare, / Fregias motore ad esse gire...
1.1 [Con rif. al protrarsi di una condotta peccaminosa].
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 76, pag. 370.2: Cioè: per la gravezza del peccato, per lo modo del peccare, per la perseveranzia, per la perversità e ostinazione, ché non vuole tornare.
[2] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 34, proemio, pag. 577.11: della qual parte, sì come procede di caritade, elli sono del tutto privati, perchè sempre sono ostinati in male; la quale ostinazione venne loro del peccato, ov'elli caddero per lo suo libero arbitrio.
[3] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 25, pag. 118.11: dicie infino a qui non trovò in alchuno luogo o cierchulo d' inferno spirito di tanta obstinatione contra a Dio, quanto questo pistolese.
[4] Gl Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la invidia, vol. 1, pag. 91.32: la terço si è hostinaciom, zoè dureza de cor: zo sum qua(n)do l'omo è sì adurao in lo peccao, che nisum no lo xa p(re)gare nì no se vo amendar...
[5] Gl Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 40, pag. 34.17: Lu terçu est ostinationi zo est duriza di cori, et zo est quandu lu homu est sì duru in la malicia et in lu mali ki lu homu non lu po chigari et non si po emendari.
[6] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 3, 1-9, pag. 60.6: E così diventa l'omo servo del dimonio, perchè in luogo de la coscienzia è venuta l'ostinazione...
[7] Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 8, pag. 63.22: Lo vigezimo-nono è la ostinassione: è tanto abituato in del male l'ostinato, che lo peccare gli è quazi connaturale, e menalo a lo 'nfernale abisso.
[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 18, pag. 729.29: ma pure fermo nella ostinazione contraria a' miei voleri si rimase.