SUBLIMARE v.

0.1 soblima, sobrima, solimato, subblimate, sublima, sublimada, sublimare, sublimarono, sublimata, sublimate, sublimati, sublimato, sublimò, sullimato; x: solimare.

0.2 Lat. tardo sublimare (DELI 2 s.v. sublime).

0.3 Gonella Antelminelli, XIII sm. (lucch.): 2.

0.4 In testi tosc.: Gonella Antelminelli, XIII sm. (lucch.); Dante, Commedia, a. 1321; Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.).

In testi sett.: <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>; Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.).

0.5 Nota le varianti sollimare e solimare, esiti per trafila popolare.

0.7 1 Porre in alta considerazione, esaltare e lodare. 2 Innalzare moralmente e spiritualmente; portare alla perfezione. 2.1 Destinare alla beatitudine celeste. 2.2 [Relig.] [Rif. alla Madonna:] innalzare a onori divini. 3 Innalzare a una carica importante. 4 Muovere verso l'alto; sollevare, rialzare. 4.1 Pron. [Rif. a un monte:] innalzarsi. 5 [Chim.] Sottoporre al processo di sublimazione.

0.8 Giuseppe Zarra 19.02.2019.

1 Porre in alta considerazione, esaltare e lodare.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 266.6, pag. 173: sì che però ver' me tanto èe soperba, / udendo le lode che la sublima, / che mi sotraçe quel guardo che en prima / mi fu soave, et hor mi spolpa e snerba?

[2] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 22.19, pag. 59: E di costei mal non fu chi dicesse. / Ma sempre l' ho udita sublimare / Meritamente, come chiave vera / D' ogni prefezïone da esaltare.

2 Innalzare moralmente e spiritualmente; portare alla perfezione.

[1] Gonella Antelminelli, XIII sm. (lucch.), XI.4.6, pag. 281: Pensavati non fare indivinero, / sì com' tu fa' me, che vòi che si sprima / per aventura, e non per maestero, / lo tuo risposo, e t'ange ch'io 'l riprima, / poi ch'eo sperava non esser fallero / tal senno che si dice che sublima.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 22.42, vol. 3, pag. 361: e quel son io che sù vi portai prima / lo nome di colui che 'n terra addusse / la verità che tanto ci soblima...

[3] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 2.13, pag. 573: grazi' e merzede a tal signor valente / che m' ha sì alteramente - sormontato / e sublimato - in su quel giro tondo, / che 'n esto mondo - non mi credo pare.

[4] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 100.12, pag. 645: Donqua, non abassate vostr' altezza / né giocate de par con lo soggetto, / ché familiarità 'nduce despetto. / Sublimate la mente e lo 'ntelletto, / com' se rechère a la gran gentilezza, / la quale tenete e che 'l contrar desprezza.

[5] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 22, 37-51, pag. 610.11: cioè della fede, che; cioè la quale verità, tanto ci soblima; cioè tanto c'innalza, che ci fa montare in cielo in vita eterna.

2.1 Destinare alla beatitudine celeste.

[1] F Giordano da Pisa, Prediche, 1303-1309 (pis.>fior.): Prova Iddio i suoi Santi quando li vuole esaltare e sublimare nella gloria. || Moreni, vol. I, p. 265.

[2] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 9, pag. 21r.17: Decimanona: Essendo tu mio signore ti facesti mio servo per me ad alta signoria sublimare.

[3] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 26, pag. 118.20: eziandio siamo in Cristo e per Cristo sublimati ed esaltati ad esser figliuoli ed amici di Dio, e suoi fratelli e coeredi, come dice s. Paolo.

2.2 [Relig.] [Rif. alla Madonna:] innalzare a onori divini.

[1] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 1, prol., pag. 4.16: [[la Madonna]] in celo levada sovra tute le conpagnie de li angeli, in celo sublimada, e de infiniti miraculi meraveiosamente dotada.

3 Innalzare a una carica importante.

[1] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 29, pag. 519.31: e però che fue sublimato alla dignitade imperiale di comune consentimento di tutti li Romani...

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 66, pag. 296.3: Il quale Belo, venendo a morte, Pigmalione, suo fratello, e lei, ancora fanciulla, lasciò nelle mani de' suoi subditi, li quali in loro re sublimarono Pigmalione...

[3] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 6.6, pag. 21: Se 'l veder torto del vostro Giovanni / mira la region terestre et yma, / la gente ricerchando in ogni clima, / ebrei, latini, greci et alemani, / regni, comuni et subditi a tiranni, / al mal son pronti, et per quel se sublima: / spenta è vertù, et fortuna opima / chol vicio sta su glorïosi scanni.

4 Muovere verso l'alto; sollevare, rialzare.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 26.87, vol. 3, pag. 434: Come la fronda che flette la cima / nel transito del vento, e poi si leva / per la propria virtù che la soblima, / fec' io in tanto in quant' ella diceva, / stupendo, e poi mi rifece sicuro / un disio di parlare ond' ïo ardeva.

[2] Gl <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 26, 79-90, pag. 584, col. 1.13: Sublima, çoè releva, o ver driça.

[3] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 26, 79-90, pag. 698.1: cioè per la sua virtù naturale, che; cioè la quale virtù, la sublima; cioè la leva in alto...

4.1 Pron. [Rif. a un monte:] innalzarsi.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 6.88, pag. 444: Quel caro padre mio, ch'ognor mi studa, / su per lo monte mi trasse a la cima, / ch'a levante Ierosolima scuda. / D'ulivi è pien, dove più si sublima; / dattari, cedri, vigne, fichi e gelsa / ed ogni frutto v'è buon che si stima.

5 [Chim.] Sottoporre al processo di sublimazione.

[1] x Arte del vetro, XIV ex. (fior.), cap. LVIII, pag. 44: e poi lo metti a solimare e abbi guardia di non dare tanto fuoco forte che scoppiasse la zucca.

[u.r. 08.05.2022]