VOMICARE v.

0.1 bomica, bòmica, bomicando, bomicano, bomicare, vomacare, vomecando, vomecato, vomica, vomicando, vomicano, vomicante, vomicare, vomicarebe, vomicari, vomicati, vomicato, vomicau, vomicava, vomicha, vomichare, vomicherai, vomichi, vomicò, vommicassi, vumica, vumichato.

0.2 Lat. *vomicare (DEI s.v. vomicare).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.) Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.).

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Espellere dalla bocca con conati quanto contenuto nello stomaco, lo stesso che vomitare. 1.1 Estens. Emettere dalla bocca. 1.2 Fig. Espellere con violenza o disprezzo.

0.8 Speranza Cerullo 10.07.2016.

1Espellere dalla bocca con conati quanto contenuto nello stomaco, lo stesso che vomitare.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 38, pag. 129.10: trovasti mel? mangiane tanto chi ti basti, nè quando tu se' guarito tu nol butti cioè dinanzi, o vero vomichi.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 36: trovasti mele? mangiane che ti vasti, né p(er) ventura satiato tu lo vomichi...

[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 9, pag. 28.22: Lo cane [[...]] ave in sé una laidissima natura, che quando elli ave vomicato, sì se lo rimangia...

[4] f Pistole di Seneca (red. II), XIV s.q. (fior.), L. XX, ep. 108, pag. 72, col. 4.2: Cotale maestro non mi puote più valere che 'l nocchiere che ssi turba e vomica, quando il mare è tempestoso... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 77, pag. 333.6: [[il cane]] le sue piaghe guarisce cola sua lingua. Spesso bòmica suo pasto et poi lo rimangia.

[6] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 46, col. 2.13: Et la sua cura [[scil. della graveçça delle palpebre]] si è purgare, e falli vomichare...

[7] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 11, pag. 584.1: E cavalcalu un pocu, kí la bivanda li vada pir li interiuri e nun la poza vomicari...

[8] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 34, pag. 300.23: poy che eo appi vomecato multa acqua salza, la quale eo avea beppeta senza sete, in alcun muodo respiray...

[9] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 14, pag. 25.1: cui sputassi sangu oy lu vommicassi, biva lu sucu di la herba ki si chama centumi nudura...

- [In contesto fig.].

[10] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. IV, cap. 19, pag. 70v.19: sappiamo che dovremo essare vomicati dala bocca del Signore, secondo la sua sententia che dice così: or fossi tu caldo o freddo, ma tu sè ora tiepido et comincierocti a rigittare dela bocca mia. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[11] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 389.2: la crudele Caridde vomica l' aqua ch' ella bevette.

[12] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 94, pag. 186.6: do uno stimolo di coscienzia, perché si levino ad aprire la bocca bomicando el fracidume de' peccati per la santa confessione.

[13] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 15, pag. 136.5: parze che lle fontane dello abisso fussino operte per vomacare acqua.

- Sost.

[14] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 255, pag. 289.13: E [[le collere gialle]] s'abonacciano con erbe e con fiori e con vomicare.

1.1Estens. Emettere dalla bocca.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 57.23: Le frettolose iddie fanno i comandamenti, e menano i cavalli che vomicano fuoco...

1.2 Fig. Espellere con violenza o disprezzo.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 3, vol. 2, pag. 208.2: strazandusi lu pectu vomicau lu spiritu missitatu di sangui et di menazi.

[2] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. X [Phars., X, 194-254], pag. 195.25: lo Nilo, vomicante tutt'i fiumi, non gli mena per uno goraio.

[3] Comm. Rim. Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 393, pag. 996.17: E così tu, s'hai vomicato l'amore, no lo ribere.

[4] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XVIII, cap. 32, vol. 7, pag. 184.11: la fantasia è visione, la quale non tenne e non coprì, ma confessando la vomicò. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 52, Resurrez. G. Cristo, vol. 2, pag. 481.23: Unquemai cotale non lo ricevette il nostro inferno, unquemai in nostra tana none vomicò uno così fatto il mondo.