SONETTO s.m.

0.1 soneti, soneto, sonett', sonette, sonetti, sonetto, soniti, sonitti, sonitto, sunitti.

0.2 Prov. sonet 'melodia' e 'canzone' (composizione poetica musicale) (DELI 2 s.v. sonetto).

0.3 F Rinaldo d'Aquino (ed. Comes), XIII pm. (tosc.): 1. || Ed. nel corpus: Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.).

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: F Rinaldo d'Aquino (ed. Comes), XIII pm. (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); F Guglielmo Beroardi (ed. Berisso), a. 1282 (fior.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi).

In testi sett.: <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

0.5 Locuz. e fras. sonetto asticciato 2.2.1; sonetto bilingue 2.2.2; sonetto bisticciato 2.2.3; sonetto caudato 2.2.4; sonetto comune 2.2.5; sonetto continuo 2.2.6; sonetto duodenario 2.2.7; sonetto duplice 2.2.8; sonetto equivoco 2.2.9; sonetto incatenato 2.2.10; sonetto metrico 2.2.11; sonetto muto 2.2.12; sonetto retrogrado 2.2.13; sonetto ripetuto 2.2.14; sonetto ritornellato 2.2.15; sonetto semiletterato 2.2.16; sonetto semplice 2.2.17; sonetto settenario 2.2.18.

0.6 N Quello in 1 [1] è l'«unico esempio in rima tra i Siciliani» (Comes, in PSs II, p. 196), e sarà prob. da intendere, «'composizione poetica' in generale» (Comes). La forma metrica è sic., ma il nome, mai att. nei Siciliani (sebbene non si possa eliminare del tutto un'incertezza residua su Rinaldo d'Aquino) è prob. tosc.

Le rubriche del ms. Laur. Redi 9 (canzoniere L) hanno «Sonetti d'amor di Guittone d'Arezzo» (CLPIO, rubrica di L 125) e «Sonetti di frate Guittone d'Arezzo» (CLPIO, rubrica di L 211): nel secondo caso si tratta anche di sonetti rinterzati e d'altra forma.

Delle 620 occ. del Corpus TLIO, 370 provengono dal trattato di Gidino da Sommacampagna e 67 dalla Vita nuova.

La terminologia di Gidino, dalla quale si estraggono solo i nomi del sonetto (2.2.1-2.2.18), ha fondamento in quella lat. della Summa Artis Rithimici Vulgaris Dictaminis di Antonio da Tempo (1332).

0.7 1 Composizione poetica musicale. 1.1 Composizione poetica in genere (o forse anche in prosa rimata)? 1.2 [In un'espressione sentenziosa, col valore di 'parole' in opposizione ai fatti]. 2 [Metr.] Forma metrica di 14 endecasillabi, divisa in una prima parte (fronte) di 8 (nel tempo divisa a sua volta in due quartine), e in una seconda (sirma) di 6, divisa fin dalle origini in due terzine. 2.1 [Metr.] [Designa, senza distinzione terminologica, un sonetto doppio]. 2.2 [Metr.] [Descrizioni e terminologia della forma metrica].

0.8 Pietro G. Beltrami 26.08.2018.

1 Composizione poetica musicale. || Il rif. al canto, che per [1] si può supporre (v. anche 0.6 N), in [2] può dipendere dall'uso topico di 'cantare' in rif. alla poesia anche senza musica. In [5] si allude al canto, a prescindere dalla precisa forma metrica.

[1] F Rinaldo d'Aquino (ed. Comes), XIII pm. (tosc.), canz. 6.59: Però ti priego, dolcetto, / tu che ssai la pena mia, / che me ne face un sonetto / e mandilo in Soria... || LirIO; si preferisce a Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 5.57, pag. 109, che emenda al v. 57 dolcetto in Duccetto.

[2] F Guglielmo Beroardi (ed. Berisso), a. 1282 (fior.), canz. 1.47: Dunqua, sonetto fino, / cantando in tuo latino, - và in Florenza / a chi m'àve 'n dimino: / dì ch'ëo tutto 'nchino - sua valenza. || LirIO; si preferisce a Guglielmo Beroardi, Rime, a. 1282 (fior.), 1.47, pag. 87. Il testo è una canzone.

[3] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 49, pag. 180.18: e poi ch'ebbono mangiato, le tavole furono levate, e Isotta e Lancialotto cantarono uno sonetto che Lancialotto fatto avea per la reina Ginevra.

[4] Tristano Veneto, XIV, cap. 559, pag. 525.15: Et per li gran dolori che io aveva io fisi uno soneto molto bello, et questo io vogio oramai a vui arpar; et sapié che cià mai questo soneto non fo arpado se non de mi».

[5] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 100.13: O aer, o cieli, o terra maladetti, / qual mio destino in un punto produsse / fratel mio et io ne la caretta stretti, / feriti a morte più ch'uom che si fusse, / ambo cantando in voce da sonetti, / con molta pioggia e tempestose busse?

1.1 Composizione poetica in genere (o forse anche in prosa rimata)? || Se rimatetto significa rimato, sembrerebbe una precisazione superflua per un sonetto nel senso 2. È anche incerto lo statuto del testo di Cavalcanti (v. mottetto, 0.6 N).

[1] ? Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 43.3, pag. 551: Gianni, quel Guido salute / ne la tua bella e dolce salute. / Significàstimi, in un sonetto / rimatetto, / il voler de la giovane donna...

1.2 [In un'espressione sentenziosa, col valore di 'parole' in opposizione ai fatti]. || L'autore ha prob. in mente la precisa forma del sonetto (2), ma l'espressione (rif. alla tenzone di cui il testo fa parte, tutta in sonetti) è più generica, o generalizzante.

[1] Ser Beroardo, XIII sm. (fior.), 12, pag. 249: Le batalglie non son come sonetti, / ché pungnono li ferri più che spine...

2 [Metr.] Forma metrica di 14 endecasillabi, divisa in una prima parte (fronte) di 8 (nel tempo divisa a sua volta in due quartine), e in una seconda (sirma) di 6, divisa fin dalle origini in due terzine. || La descrizione antica della fronte è in quattro distici, cfr. 2.2 [1].

[1] F Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.), son. 15.3: Con sicurtà diró, po' ch'i' son vosso, / ciò ch'adivene di vossi dettati: / ch'i' 'nd'ho sonetti in quantità trovati / che di malvagi spiriti hanno adosso... || LirIO; si preferisce a Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), son. 10.3, vol. 1, pag. 277.

[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 3 parr. 1-9, pag. 15.2: E cominciai allora questo sonetto, lo quale comincia: A ciascun'alma presa.

[3] Meo Abbracc., Lett. in prosa, a. 1294 (pist.>pis.), 32, pag. 375.18: Ora, sperando sanare la mente in verità, mo' vo' dimando risposta di fina sentensia di ciò ch'io dubbio, mandandolovi dichiarando per lo sonetto di sotto scritto.

[4] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 22.1, pag. 239: Va', mio sonetto, e ssai con cui ragiona? / co l'amorosa c'ha 'l nome di fiore...

[5] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 3.1, pag. 121: Sonetto, da poi ch'i' non trovo messo, / che vad'a quella che 'l me' cor disia, / merzé, per Dio! or mi vi va tu stesso...

[6] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 14.1, pag. 419: Sonet[t]o mio, a Nicolò di Nisi, / colui ch' è pien de tut[t]a gentilezza, / di' da mia parte con molt' alegrezza / che eo so' [a]concio a tut[t]i soi servisi...

[7] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 267, vol. 2, pag. 345.19: Et se alcuno farà o vero componarà alcuna canzone, sonetto o vero dittato ad ingiuria o vero vitopèro d'alcuno cittadino di Siena o vero contumèlia, sia punito et condannato al comune di Siena in C libre di denari...

[8] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 3.2, pag. 548: S' el te deletta saver dir per rima / ballatelle, canzone o ver sonette...

[9] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 9.16, pag. 702: Dinanzie a sua figura tu sie messo, / sonetto mio, vicario di me stesso.

[10] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 3, 38.5, pag. 339.3: [versi misurati]: sonetti e canzoni.

- [Con distinzione fra soni e sonetti].

[11] <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 8, 31-45, pag. 185, col. 1.9: qui è da savere che l'A. fe', sença questa Commedia, molte altre cose in rema, e suni e sunitti, ballate, cançoni e cançone destese...

- [Con allusione agli scambi in tenzone].

[12] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 24, 13-27, pag. 491, col. 2.16: Questi che Forese mostrò a dito, fo un Bonaçunta Orbiçani da Luca, disidore in rima e corrotto molto in lo vizio della gola; e çà ave alcuna dommestegheça cum l'A., e visitonse inseme con sonetti.

2.1 [Metr.] [Designa, senza distinzione terminologica, un sonetto doppio]. || V. anche 0.6 N.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 7 parr. 1-2, pag. 23.11:E allora dissi questo sonetto, che comincia: O voi che per la via. || (O voi che per la via d'Amor passate).

[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 8 parr. 1-3, pag. 26.8: E dissi allora questi due sonetti, li quali comincia lo primo: Piangete, amanti, e lo secondo: Morte villana. || (Morte villana, di pietà nemica).

[3] Dante, Rime, a. 1321, 5.10, pag. 22: io che m'appello umile sonetto, / davanti al tuo cospetto / vegno, perché al non caler non feggi.

2.1.1 [Designa, senza distinzione terminologica, un sonetto con sirma rinterzata].

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 26, pag. 324.18: E sovra d'este parole intendete el sonetto di sotto posto... || Si tratta del son. 129, O grandi secular, voi che pugnate, cfr. Margueron, Guittone. Lettere, p. 277 e p. 279.

2.1.2 [Designa, senza distinzione terminologica, un sonetto ritornellato].

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 431, pag. 99: Uno dì fici uno sonitto lo quale vi dirragio. || Io à le rechie mee tanto amarrate (p. 100), sonetto ritornellato (con distico finale).

[2] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 28.15, pag. 65: Ricolier pôi a chui il sonetto mando, / Ogni capo di verso combinando. || Ben che grave me sia che ti, che mio, sonetto ritornellato con acrostico: Benedito mio charo.

2.2 [Metr.] [Descrizioni e terminologia della forma metrica].

[1] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 1.1, pag. 717: Qualunque vòl saper far un sonetto / e non fusse di ciò bene avvisato, / s' e' vuol esser di questo ammaestrato, / apra gli orecchi suoi e lo 'ntelletto. / Aver vuol quattro piè, l' esser diretto / e con dua mute, ed essere ordinato, / ed in parte quartodici appuntato / e di buona rettorica corretto. / Undici silbe ciascun vuole punto, / e le rime perfette vuole avere, / e con gentil vocabuli congiunto; / dir bene a la proposta il suo dovere: / e se chi dice sarà d' Amor punto, / dirà più efficace il suo parere.

[2] A. Pucci, Arte del dire, a. 1388 (fior.), 2.1, pag. 295: Fammi di piè quattordici il sonetto, / che 'l primo rime d'una condizione, / el secondo e 'l terzo [a] una ragione, / e 'l quarto sì risponda al primo detto. / El quinto dir col quarto sie corretto; / dal sesto al sette non sia jurgione, / a' duo secondi faccian responsione; / l'ottavo dir col quarto sia perfetto. / Il nono rimi d'altra mainera, / decimo d'altra che svarî da quella, / l'undici serva la nona matera; / Duodecimo col decimo novella, / il tredici coll'undici sia spera, / quattordici con dodici suggella. / Undici sillabe esser vuol la rima: / qual fusse più o men, rendi con lima. || Descrizione del sonetto di 14 versi in forma di sonetto ritornellato.

2.2.1 Sonetto asticciato: fondato sulla figura dell'asticcio (v.).

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 11, parr. 7-24, pag. 164.23: Le quale tutte sopradicte dictione sono poste nelo infrascripto exemplo, lo quale fi appellato soneto astiçato simplice.

2.2.2 Sonetto bilingue.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 130-131, pag. 91.6: in questa parte èe da vedere deli soneti bilingui, çoè li quali sono de due lengue in rime consonante, videlicet in lengua volgara osia toscana et in lengua francescha osia oltramontana.

2.2.3 Sonetto bisticciato: fondato sulla figura del bisticcio (v.).

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 10, parr. 2-6, pag. 159.3: li soneti bestiçati sono de due maynere, videlicet soneto bestiçato simplice e soneto bestiçato composito.

2.2.4 Sonetto caudato.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 59-62, pag. 77.26: sono appellati soneticaudati imperquelloché, nela fine d'ogni copula deli piedi delo soneto, èe una coda de simile consonancia; e nele volte, nela fine de çaschaduna dele volte, èe una coda de simile consonancia ma diversificada dale consonancie dele code deli piedi.

2.2.5 Sonetto comune.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 156-161, pag. 96.15: lo sonetocomune se può compilare de versi undenarii, duodenarii, senarii, septenarii et octonarii. E perché lo ditto soneto èe participevele de tutte le rime de undexe sillabe, e dodexe, de sey, de septe e de octo sillabe, imperciò ello èe appellato soneto comune.

2.2.6 Sonetto continuo.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 67-69, pag. 79.22: li ditti soneti sono appellati continuy a differencia deli precedenti soneti, impercioché [[...]] lo sonetocontinuo se continua le rime e le consonancie dele volte con le rime e con le consonancie deli piedi...

2.2.7 Sonetto duodenario: in endecasillabi sdruccioli.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 80-82, pag. 81.18: nota che li sonetiduodenarii sono de due maynere; ché alguni soneti sono tutti duodenarii, çoè che çaschaduno verso delo soneto èe de dodexe sillabe; alguni soneti sono mescolati, çoè che l'uno verso èe de dodexe sillabe, e l'altro verso èe de undexe sillabe.

2.2.8 Sonetto duplice.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 37-46, pag. 74.4: çiaschaduno deli ditti sonetiduplici àe cossi duy piedi e due volte, come ànno li soneti simplici [[...]]. E li sey primi fanno lo primo piede delo soneto duplice, deli quali sey versi li quatro sono de undexe sillabe e li duy sono de septe sillabe per çaschaduno. E sono chiamati soneti duplici per respetto deli soneti simplici, perché in ogna tri versi, èe una consonancia dopia, la quala consonancia dopia non èe neli soneti simplici...

2.2.9 Sonetto equivoco: fondato sulla figura dell'equivocazione (v.).

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 9, par. 5, pag. 155.11: Quivi se pone la forma delo sonetoequivoco simplice.

2.2.10 Sonetto incatenato.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 73-77, pag. 80.19: nota che la compilacione deli soneti incatenati è molto difficille. E posse formare lo soneto incatenato simplice e duplice, et incroxato e dimidiato. Et èe appellato sonetoincatenato, impercioché le rime e le consonancie deli versi sono mescholate et incatenate nelo principio e nela fine deli versi.

2.2.11 Sonetto metrico.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 125-127, pag. 90.17: nota che lo soneto metrico se può compillare per tutti li sopraditti modi che se possonno compillare li soneti semilitterati. Ma èe differencia da l'uno soneto a l'altro, ché lo soneto semilitterato fi componudo solamente dele rime de coluy che fase lo soneto; e lo soneto metrico fi componudo, çoè li septe versi dele rime delo compositore e li altri septe versi dele rime de alguno autore osia poeta...

2.2.12 Sonetto muto: in versi tronchi.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 134-140, pag. 92.3: èe da trattare deli sonetimuti, osia moççi. E' sono appellati soneti muti perché tutte le consonancie dele rime sono termenade in vocale mute, osia moççe...

2.2.13 Sonetto retrogrado.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 98-106, pag. 84.20: Et èe da savere che çaschaduno verso delo soneto retrogrado dée avere una sentencia perfetta, perché per altro modo lo verso may non se porave retrogradare. Item nota che nelo soneto retrogrado li versi se possonno legiere diretti e retrogradi; li piedi delo soneto se possonno legiere diretti e le volte retrograde, vel e converso, e per molti altri modi.

2.2.14 Sonetto ripetuto.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 91-95, pag. 83.19: fi appellado sonetorepetito imperçochè la prima dictione delo seguente verso sempre cominccia come fenisse la dictione delo precedente verso, siché sempre la dictione ultima delo precedente verso fi reperita nelo principio delo seguente verso...

2.2.15 Sonetto ritornellato.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 164-171, pag. 97.15: li sonetiretornellati sono de due maynere. La prima èe che lo soneto fi compillato de quatordexe versi, secondo che èe ditto denançi, e poscia, de sotto dalo ditto soneto, sono posti duy versi de una consonancia differenciada dale consonancie delo soneto. [[...]] La seconda maynera èe che lo soneto fi compillado de quatordexe versi e poscia, de sotto dalo dicto soneto, èe posto uno verso lo quale dée essere consonante con la consonancia delo quartodecimo verso delo dicto soneto.

2.2.16 Sonetto semiletterato.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 117-122, pag. 89.12: in questa parte èe da trattare deli sonetisemilitterati, çoè deli soneti li quali sono compilladi mezi per lettera e mezzi per volgare. [[...] E può essere lo primo verso delo soneto litterale vel vulgare. E similemente li duy primi versi possono essere litterali vel vulgari e li seguenti sianno vulgari vel litterali, a ben piaxere de l'omo, purché li septe versi delo soneto sianno litterali e gli altri septe versi sianno vulgari...

2.2.17 Sonetto semplice.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 1, pag. 67.1: Nota che uno sonetosimplice, osia usevolo, dée essere de quatordexe versi, çaschaduno deli quali versi dée essere mesurado de undexe sillabe, sì che lo detto soneto simplice pòe fir appellado soneto undenario...

[2] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 14-21, pag. 69.18: Item nota che li sonetisimplici e consueti sono encroxati et ànno duy piedi e due volte.

[3] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 53-55, pag. 77.2: E sono appellati soneti simplici dimidiati a differencia deli soneti simplici incroxati, li quali sono consonanti in croxe; ma li soneti dimidiati sono consonanti nel mezo e nela fine, segondo che appare nelo infrascripto soneto.

2.2.18 Sonetto settenario.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 145-151, pag. 94.14: in questa parte èe da trattare deli soneti septenarii e dela forma loro. Dove nota che lo sonetoseptenario se dée compillare de versi li quali sianno de septe sillabe per çaschaduno verso.

[u.r. 28.04.2023]