VAGHEGGIARE v.

0.1 guaghegiare, vachegiando, vageça, vageçando, vageçar, vageçare, vageçça, vageççi, vageçe, vageçi, vageggia, vageggiar, vagegiare, vageza, vagezando, vagezar, vagheçare, vagheçaser, vaghegge, vagheggi, vagheggia, vagheggiando, vagheggiandole, vagheggiano, vagheggiar, vagheggiare, vagheggiarmi, vagheggiarsi, vagheggiata, vagheggiate, vagheggiato, vagheggiava, vagheggiavano, vagheggio, vaghegi, vaghegia, vaghegiando, vaghegiandoli, vaghegiar, vaghegio, vaghezando, vaghezava, vaghiza, vagizando.

0.2 Da vago, sul prov. vaguejar.

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.); Poes. an. sen., 1321; Simintendi, a. 1333 (prat.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.).

In testi sett.: Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Cecco Nuccoli (ed. Bettarini), XIV m. (perug.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Osservare intensamente e con amore. 1.1 Corteggiare usando lo sguardo. 1.2 Lanciare sguardi? 2 Spostarsi da un luogo all'altro (senza una meta stabilita), lo stesso che vagare. 3 Diffondersi, estendersi.

0.8 Silvia Litterio 29.10.2016.

1Osservare intensamente e con amore.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 10.10, vol. 3, pag. 156: Leva dunque, lettore, a l'alte rote / meco la vista, dritto a quella parte / dove l'un moto e l'altro si percuote; / e lì comincia a vagheggiar ne l'arte / di quel maestro che dentro a sé l'ama, / tanto che mai da lei l'occhio non parte.

[2] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 32, pag. 55.26: In quello che Enea in questa forma, come è detto, parlava ad Evandro, Evandro lo mirava ora nel volto, ora negli occhi, ora ponea mente al suo parlare e ora alli suoi atti, ed ora gli mirava le mani, ora li piedi, e tutto per ordine lo vagheggiava.

- [In contesto fig.].

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 8.12, vol. 3, pag. 120:e da costei ond' io principio piglio / pigliavano il vocabol de la stella / che 'l sol vagheggia or da coppa or da ciglio.

[4] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 14, comp. 43.82, pag. 125: Indi mi volsi al colle più secreto / che con più alto decreto / vageggia la compagna in esso misa / dele tre dive nitide e novelle.

1.1Corteggiare usando lo sguardo.

[1] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 14, pag. 842.24: E vedi bene che 'l poeta non favella a' fabri, né a' calzolai, non ad artefici, però che non cadea nell'animo suo che il sartore, che il die tutto e le tre parte de la notte consuma per ricevere il pane la domenica, si vestisse la risparmiata roba e andasse a vagheggiare.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 154.2: o ch'ella dica della fanciulla che facea mutare tutt' i giovani che la vagheggiavano in pesci...

[3] ? Cecco Nuccoli (ed. Bettarini), XIV m. (perug.), 16, pag. 179: Molta malizia nel mio cor possede, / però non creder ch'io vagheg[g]e rede. || Cfr. Mancini, Poeti perugini, vol. I, p. 223, che chiosa vaghegge rede con «stia vagheggiando fanciulli»; ma Bettarini Bruni, Postille, p. 179 intende «cerchi un successore nell'amore della donna».

1.2Lanciare sguardi? || (Morino, Restoro 2, p. 45).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 18, pag. 28.2: e vegonse li suoi [[di Venere]] raggi quasi scintillare e guaghegiare, e è la più delettevele stella a vedere al viso umano che sia. || Per Morino, Restoro 2, p. 45 il contesto «suggerisce anche il significato di 'ammiccare', 'adescare'».

1.3 Sost.

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 68, pag. 249.20: Il vagheggiare si èe vanamente amare: e i cosìe fatti amanti vituperano loro ed altrui...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 5, pag. 209.23: La donna, la quale il lungo vagheggiare, l'armeggiare, le mattinate e l'altre cose simili a queste, per amor di lei fatte...

2Spostarsi da un luogo all'altro (senza una meta stabilita), lo stesso che vagare.

[1] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 62, pag. 90.2: Ancora se de' aver gran cura k' elle no vadha vagizando entorno, ka el destro à facto molti perir ke no serave cazudi en mal far.

[2] ? Poes. an. sen., 1321, 55, pag. 20: Tu mandasti ambasciaria / per esser capitan di taglia: / sanno la tua codardia, / non ti darieno una paglia; / Fiorentin, gente di vaglia. / Vagheggiare non lo' piacque; / anche ti bussarien le hanche / per meno d'una castagna...

[3] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 1, 9, pag. 21.22: illi ride e pensa cose cative et ociose, vagezando per lo monester e dormando como se illi fosse morti.

3 Diffondersi, estendersi.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 9, vol. 2, pag. 218.23: Lu erruri esti proximu a la temeritati; et commu issu esti eguali a dalmayari, cussì esti plù ligeri da perdunari, ca, non per sua volya ma per vani ymagini scumossu, se missita a la culpa. Lu quali, quantu largamenti vaghiza in curagi di li homini, si eu mi sforzu di comprendirilu, eu serò suyectu a quillu viciu de qui nuy parlamu. || Cfr. Val. Max., IX, 9, praef.: «uanis concitatus imaginibus culpae se inplicat. qui quam late in pectoribus hominum uagetur».