NIDIACE agg.

0.1 nidace, nidaci, nidacie; a: nidiace.

0.2 Lat. volg. *nidax, nidacem (DELI 2 s.v. nido); la forma in -iace è rifatta su nidio.

0.3 Tesoro volg., XIII ex. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Tesoro volg., XIII ex. (fior.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Detto di un piccolo di uccello:] che è stato tolto dal nido.

0.8 Aurelio Malandrino 07.10.2017.

1 [Detto di un piccolo di uccello:] che è stato tolto dal nido.

[1] Gl Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 11, pag. 100.15: tutti gli uccelli feditori sono di tre maniere, cioè, nidacie, ramacie e grifagni. Il nidacie è quello che l'uomo cava di nido, e che si nutrica e piglia sicurtade delle genti che l'hanno.

[2] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 10.8, pag. 414: sianvi mudati girfalchi ed astieri / nidaci e di tutt' altri ucce' volanti...

[3] Malattie de' falconi, XIV (tosc.>lomb.), cap. 10, pag. 27.11: Quando vuoi nutricare uno falcone piçolino çoè çovençello e nidace senza vicio...

[4] Gl <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 10, cap. 3, vol. 3, pag. 213.15: quello [[sparviero]] ch'è tratto del nidio, è migliore e quasi mai dal Signor non fugge: e questo si chiama nidiace: ovvero che di nidio uscito...