LÀMINA s.f.

1 Sottile lastra metallica.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 3, vol. 1, pag. 120.22: issu ruppi li virghi con qui lu batiannu, alargau li cordi, solsi la talya, astutau li lamini ardenti ananti que issu putissi fari que Thodaru manifestassi li partifici di la coniuraciuni di la morti di lu tyrannu.

[2] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 78, col. 1.11: R(ecipe) mele biancho, vino bianco an. on. I, verderame arso su lamina di ferro d. II, coperoso arso d. III...

[3] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 212.4: nel primo anno del sou regiminto nella cità de Costantinopoli fo retrovata una lamina de auro in una sepultura de uno homo morto; et erano scripte nella lamina queste parole...

2 [Astr.] [Per trad. del cast. lámina universal:] locuz. nom. Lamina generale, universale: lo stesso che astrolabio.

[1] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Prologo, pag. 3.27: La VJ [[scil. parte dell'opera]] è della lamina universale, come si dee fare e come si dee operare con essa. [[...]]. La VIIIJ è delle lamine di ciascuna delle VIJ pianete, come si debbono fare, e come si fae una lamina generale che basta tanto come le sette sopradette, e come si dee operare con essa.

2.1 [Astr.] Ciascuna delle parti che compone un astrolabio.

[1] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Prologo, pag. 3.33: La VIIIJ [[scil. parte dell'opera]] è delle lamine di ciascuna delle VIJ pianete, come si debbono fare, e come si fae una lamina generale che basta tanto come le sette sopradette, e come si dee operare con essa.