0.1 nereçça, neressa, nereza, nerezza, nireçça.
0.2 Da nero.
0.3 Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>; f Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV pm. (fior.); Boccaccio, Esposizioni, 1373-74; Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).
In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
0.7 1 Aspetto, qualità di ciò che è nero o tende al nero; colore nero o molto scuro. 1.1 Fig. Qualità di ciò è contrario al bene e alla moralità.
0.8 Annamaria Azzarone 26.10.2018.
1 Aspetto, qualità di ciò che è nero o tende al nero; colore nero o molto scuro.
[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 37, cap. 3, par. 7, pag. 527.24: Arrighetto. Non indolcia la ventura sanza 'l fiele suo, né imbianca sanza nerezza, siccome non è monte sanza valle.
[2] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 22, pag. 173.1: male può uno Etiopo mutare la nerezza della sua pelle, e il leopardo la varietà del suo colore.
[3] f Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 21, pag. 390.25: se il granello dell'uva già non sia verde, ma in quella nereza overo altro colore nel quale al[la] perfine essere dee... || Corpus OVI.
[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (ii), par. 135, pag. 440.23: la nereza del pantano, in quanto la terra di sua natura è nera...
[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 46, S. Gregorio, vol. 1, pag. 398.5: avea un vestimento disopra d'uno panno sottilissimo ed era sì candidissimo che per la sua chiarezza appariva la nerezza de la tonica disotto.
[6] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 13, 36.7, pag. 172: Giosafà di cui parli cosìe / si è più bianco che nieve che sia / e tu se' tanto oscuro e nero sìe, / che più che mora avanza tua nerezza, / e 'nganni, credo, chi teco s'avezza.
- [Detto di un corpo, di una sua parte o di liquidi organici:] l'essere o il divenire scuro (per uno stato patologico, l'assunzione di det. sostanze o il decesso).
[7] Legg. S. Elisab. d'Ungheria, XIV m. (tosc.), cap. 32, pag. 49.23: Le cui indizia di morte erano queste: istanzia di molto tempo, asprezza del corpo, orribele aspecto della faccia, la nerezza della cotenna...
[8] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 56.4: Veleni [[...]] si conoscono, ché fanno venire sudore freddo, deboleçça, nereçça ne la lingua et in tutto 'l corpo...
[9] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 83, col. 1.2: la nereçça [[dell'orina]] alcuna volta adiviene (adiviene) per cagione di manicare almuri o per cagione di bere vino nero...
[10] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 61, S. Pietro martire, vol. 2, pag. 559.9: una fanciulla [[...]] fu tratta morta de l'acqua. De la quale morte erano quattro segnali, cioè: il grande spazio del tempo e l'asprezza del corpo e la freddezza e la nerezza.
[11] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 137, pag. 269.4: La fico è una molle, co(n) roscieçça voi (con) nireçça, emflatione sença pili...
1.1 Fig. Qualità di ciò è contrario al bene e alla moralità.
[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 11, 22-36, pag. 255.28: Purgando la caligine del mondo; cioè la neressa del peccato de la superbia acquistata nel mondo.