IMPULCRARE v.

0.1 f: impulcro, inpulcro.

0.2 Da pulcro.

0.3 F Nadal, Leandreride, a. 1382-1383 (tosc.-ven.): 1.1. || Ma cfr. 0.6 N.

0.4 Non att. nel corpus.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

L'att. è una cit. dantesca da Inf. VII, 60, con una lez. diversa da quella dell'ed. inclusa nel corpus, che riporta «appulcro». La variante risale all'antica vulgata: cfr. Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 7.60, vol. 1, pag. 116.

0.7 1 [Ret.] Aggiungere per abbellimento; adornare. 1.1 [Ret.] Pron. Abbellire la propria opera.

0.8 Luca Morlino 10.05.2016.

1 [Ret.] Aggiungere per abbellimento; adornare.

[1] Gl F Anonimo fiorentino, XIV ex. (fior.): Quale ella sia parole non c'inpulcro: Inpulcro è verbo innovato, et declinasi pulcro pulcras, per addornare per imbellire. Qual sia, vuol dire, questa zuffa, io non ci addorno parole, cioè non ci spendo. || Fanfani, Anonimo fiorentino, vol. I, p. 190.

1.1 [Ret.] Pron. Abbellire la propria opera.

[1] F Nadal, Leandreride, a. 1382-1383 (tosc.-ven.), L. IV, c. 7, v. 75: e Drudo da Ravenna co 'l dir pulcro, / Antonio Fabio Fastulo cum Guido / de Roncofreddo, de' quai dir me impulcro... || Lippi, Leandreride, p. 130.