0.1 lebeza, leveçça, leveza, levezza, lievezza; f: livezzi.
0.2 Da lieve.
0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.): 1.
0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.); Dante, Convivio, 1304-7.
In testi sett.: Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.
Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Scarsità o mancanza di peso. 1.1 Disinvoltura nel movimento; agilità. 2 Mancanza di fermezza; volubilità. Lievezza d'animo, di cuore.
0.8 Luca Morlino 23.05.2016.
1 Scarsità o mancanza di peso.
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 3, cap. 3b, pag. 74.17: anco vedemo inel focho che lla natura e lla leveza il muove secondo s(u)b(stanti)a, essa posante...
[2] Esopo ven., XIV, cap. 30, pag. 29.19: Questa, cioè la pegreza e lo dubio che nui avemo in la mente, ne dà caxon de fugire, e quella, cioè la leveza dello corpo, si ne presta e si ne aministra la fuga...
- [Con rif. a una sostanza aeriforme].
[3] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), De l'aere, pag. 20.24: Ma lo vapor secco alguna volta se resolve dala terra, lo qual alguna fiada s'enclude in le interiore dela terra e per passam(en)to de te(n)po settiglase dal calore e per la soa leveçça sì vol montar, e s'el non à do(n)de ch'ello escia, lèvase e comove la terra e così se fa terremoto.
[4] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 80, col. 2.9: Et se alcuno nel sonno gli pare volare, significa seccheçça et lievezza d'umori con grande effetto.
1.1 Disinvoltura nel movimento; agilità.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 89.108, pag. 364: A lo ramo de più alteza / sì fui tratto con lebeza, / o' om languisce en allegreza, / sentenno amor con odorato.
2 Mancanza di fermezza; volubilità. Lievezza d'animo, di cuore.
[1] f Arrigo Testa (ed. Calenda), XIII (tosc.), canz. 1.16, pag. 237: ben passa costumanza / ed è quasi fuor d'uso / l'afar vostro noioso / per livezzidi core. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[2] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 1, pag. 153.2: Dico che pensai che da molti, di retro da me, forse sarei stato ripreso di levezza d'animo, udendo me essere dal primo amore mutato...
[3] De amicitia volg. (red. A), a. 1330 (tosc.), pag. 153.3: Ma questi due falli, cioè levezzad' animo ed incostanza, abbattono molti amici; o che, per levezza, nelle buone cose abbondano o che, per incostanza, ne' mali abbandonano. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Cic., De amicitia, 64: «tamen haec duo levitatis et infirmitatis plerosque convincunt, aut si in bonis rebus contemnunt aut in malis deserunt».
[u.r. 25.05.2020]