0.1 lisce, lischati, lisci, liscia, lisciando, lisciandolo, lisciandosi, lisciano, lisciar, lisciare, lisciarsi, lisciarti, lisciasse, lisciasti, lisciata, lisciate, lisciati, lisciato, lisciava, lisciavano, liscierai, lisciossi, lissar, lissata, liziare, llisciare, llisciarsi, llisciata; f: liscile.
0.2 Lat. volg. *lixare (Nocentini s.v. lisciare).
0.3 Jacopo da Leona, a. 1277 (tosc.): 3.
0.4 In testi tosc.: Jacopo da Leona, a. 1277 (tosc.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Fiore, XIII u.q. (fior.); Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.).
In testi mediani e merid.: Doc. perug., 1346.
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.
0.7 1 Rendere liscio; levigare.2 Toccare leggermente con la mano; accarezzare (anche pron.). 2.1 Pron. [Rif. ad animali:] pulirsi con la lingua, leccarsi. 3 Ornare con cura; rendere elegante (anche pron.). 3.1 Sost. 4 Estens. Portare a un più alto grado di costruzione retorica (con rif. alle parole di un discorso). 4.1 Fig. Lodare in modo esagerato; esaltare (anche pron.).
0.8 Luca Morlino 27.06.2016.
[1] Doc. perug., 1346, pag. 24.24: mantenere tucto el legniame e ferramenta del dicto ponte del legname duo mo sta el dicto canellato a ciò ch'el dicto ponte nè legname non possa nè degga tocchare, nè liziare, nè levare enfine che non si sonno fornite e spacciate ei dicte archora e lavorìo...
[2] Filippo di ser Albizzo, Rime, a. 1365 (fior.), 71a.8, pag. 71: e per asempro ch'a questo s'affiè / buon mastro fu que' che rincalcinò / il fallo che sua mestola gli diè / nel muro che lisciando rafinò.
2 Toccare leggermente con la mano; accarezzare (anche pron.).
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 22, pag. 198.3: Poco dormi, poco dormirai, poco ti liscierai il tuo petto...
[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 279.21: Tu solevi lisciare il vitello, il quale, ora ch'è fatto toro, tu temi...
[3] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 178.25: Ma quella lisciava lo discorrevole collo del crestuto serpente...
[4] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 61, pag. 143.7: ora gli grattava la fronte ora lo pigliava per le corna ora lo lisciava tutto quanto; ed ello [[scil. Giove]] sì si lasciava toccare, come a lei piaceva.
[5] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 406.8, pag. 330: a scherzare / cominciava con lui, e fargli festa, / e con le man gli lisciava la testa.
[6] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 72.6: Né signor troppo a suo servo compiaccia, / ché coda leva per lissar la gatta, / di che la setta angelica fo sfatta / e Lucibel ne porta lorda faccia.
2.1 Pron. [Rif. ad animali:] pulirsi con la lingua, leccarsi.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 8.102, vol. 2, pag. 132: volgendo ad ora ad or la testa, e 'l dosso / leccando come bestia che si liscia.
[2] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 8, 97-108, pag. 185.1: Leccando; cioè lo dosso suo, come bestia che si liscia; cioè come fa la bestia, quando si pulisce il dosso co la lingua.
3 Ornare con cura; rendere elegante (anche pron.).
[1] Jacopo da Leona, a. 1277 (tosc.), 1.11, pag. 208: Ché non pensi di queste tue fanciulle, / se non che sopra ti pur miri e lisce?
[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 18, pag. 153.16: Conciossiacosaché le femmine pecchino molto nel troppo vestire, e nel troppo adrapparsi e in lisciarsi, acciò ch'elle paiano belle, noi insegneremo com'elle si debbono adornare...
[3] Fiore, XIII u.q. (fior.), 165.5, pag. 332: Che per sua falta non fosse lasciata / Sì ch'ella fosse sanza adornamento. / In ben lisciarsi sia su' 'ntendimento...
[4] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, 4.13, vol. 3, pag. 72: guardati da colei / ch'è troppo gran parliera / et a balli leggera, / pur a lisciar intende, / gran gente in lei s'intende...
[5] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 5, par. 1.3, pag. 352: Donna che fama vuole ed onore ama, / Com vertù valer brama, / Non con lisciar o con vesta pomposa...
[6] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 331-40, pag. 99.3: La quale venuta, tutta in ordine si rimetteva; e dopo tutto questo, le dita colla lingua bagnatesi a guisa che fa la gatta, or qua or là si lisciava, or questo capello e or quello nel suo luogo tornando...
- [Facendo uso di sostanze cosmetiche:] truccarsi.
[7] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 10, pag. 17.22: Lo savio dee aquistare tale amore che sia savio e ben costumato, non quello che si porti e lisci come femina, però che non s'aviene a uomo lisciarsi come femina...
[8] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 40, pag. 75.28: Però che qual cosa è piú vana che pettinare e capegli, appianare la zazera, lisciare le gote, pelarsi le ciglia...
[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 53.6: Assai ci ha d'altre vanitadi intorno questi capi e nel lavare, e nel lisciare, e in velare, e inn ispecchiare e mirare, onde Dio si cruccia molte fiate.
[2] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 21.13: femmina che si fida solo nel lisciare del corpo, non suole essere di costumi molto caricata.
4 Estens. Portare a un più alto grado di costruzione retorica (con rif. alle parole di un discorso).
[1] F Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305 (pis.>fior.): Orni altressì le parole e liscile; forse che credi piegare, come si piegano talotta l'altre persone per belle parole lisciate? || Manni, p. 120.
4.1 Fig. Lodare in modo esagerato; esaltare (anche pron.).
[1] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 7.20, pag. 65: Ne la seconda pon lo duro affanno / ch'e' lusinghier sostengon a lisciarsi / col sozo liscio ond'elli àn lo malanno; / et se ben guati, già non sono scarsi / questi tormenti, lectore, a costoro / che nel mondo lisciando altrui andarsi.
[2] <Cavalca, Trenta stolt., a. 1342 (pis.)>, cap. 27, pag. 256.6: Più sono oggi quelli, che palpano, e lisciano li vizj, che non sono quelli, che li riprendono.