OVILE s.m.

0.1 ovil, ovile, ovili.

0.2 Lat. ovile (DELI 2 s.v. ovile).

0.3 Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.): 2.

0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Dante, Commedia, a. 1321; Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.).

In testi sett.: Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Poes. an. perug., c. 1350.

N L'att. in Jacopo della Lana è una cit. dantesca.

0.5 Locuz. e fras. materno ovile 3; ovile della santa Chiesa 2; ovile di san Giovanni 4; santo ovile 2.1.

0.6 T Doc. sen., 1277-82: Iachomino d' Ovile; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi): li frati Minori da Ovile.

N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 Luogo chiuso adibito alla custodia delle pecore. 1.1 Estens. Branco di animali da allevamento; gregge. 2 [In contesto fig.:] comunità dei fedeli della religione cristiana. 2.1 Fig. Santo ovile. Luogo di culto per i fedeli della religione cristiana. 2.2 Fig. [Per designare il paradiso]. 3 [Fig. o in contesto fig.:] luogo d'origine o di riparo; casa, rifugio. 3.1 Fig. [Per designare l'interiorità]. 4 Fig. Territorio posto sotto la tutela di qno; dominio. 4.1 Fig. [Per designare il mondo terreno].

0.8 Luca Morlino 10.04.2016.

1 Luogo chiuso adibito alla custodia delle pecore.

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 3, cap. 22, pag. 177.2: e fu sepolto dinanzi alla chiesa in uno luogo per lo quale conveniva passare a chi voleva andare all'ovile delle pecore, lo quale era accostato al muro della chiesa.

[2] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 3, cap. 22, pag. 193.3: in un logo per lo qua se convenia de pasar a chi volea andar e intrà' in lo ovile de le pegore, lo qua era acostao a lo mur de la çexa.

[3] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 16, 10-27, pag. 470.3: si dice ovile la casa ne la quale lo pastore guarda le pecore sue la notte...

- [In contesto fig.].

[4] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 29, pag. 767.6: Io stetti in quella alquanto non altrimenti che la timida pecora dintorno a' chiusi ovili sentente i frementi lupi...

1.1 Estens. Branco di animali da allevamento; gregge.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 2, pag. 134.8: le bestie selvagge con tutto l'ovile ne menava.

[2] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 5, par. 40, comp. 52.8, pag. 138: E lo saggio Amphyòn / cantando tutto il dì - l'ovil duceva, / cantando tutto il dì.

2 [In contesto fig.:] comunità dei fedeli della religione cristiana.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 14.1, pag. 112: Lo pastor per mio peccato - posto m' ha for de l' ovile: / non me iova alto belato - che m' armetta per l' ostile.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 11.129, vol. 3, pag. 187: e quanto le sue pecore remote / e vagabunde più da esso vanno, / più tornano a l'ovil di latte vòte.

[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Malco, cap. 1, pag. 188.31: 'Veggioti, figliuolo mio, nelle mani di Setanasso, e nulla buona cagione né legittima scusa hai di partirti. La pecora, che fugge dell'ovile, spesse volte viene a mano del lupo'.

[4] Poes. an. perug., c. 1350, 43, pag. 16: Mira la bella sposa di Francesco, / com'è rimasta sola vedovella, / trista piangiendo nel diserto tresco. / Cacciata è d'ongne ovil co' pecorella / che giace enferma onde l'altre coronpe / però sola sen va per l'aier isnella.

[5] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 11, 118-132, pag. 350.24: Più tornan a l'ovil; cioè a la santa Teologia et al debito studio, nel quale debbono fare pro, di latte vote...

- [In contesto fig.:] ovile della Santa Chiesa.

[6] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 64, pag. 270.21: O santissimo babbo mio dolce, io non ci veggo altro modo né altro remedio a riavere le vostre pecorelle, le quali come ribelle sono partite dall' ovile della santa Chiesa, non obedienti né subiette a voi, padre.

2.1 Fig. Santo ovile. Luogo di culto per i fedeli della religione cristiana.

[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 25.238, pag. 176: Innel vespro del templo et sancto ovile, / de la terra anco et da tutti se parte / Iexù...

2.2 Fig. [Per designare il paradiso].

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 39, pag. 178.20: [[Cristo]] portò il peso e la gravezza delle nostre iniquità in su la croce, e poi ce ne mena in cielo nel suo ovile a stare con gli Angeli santi.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 28.24, pag. 415: e, quanto posso, divoto e umile / Lo prego che m'aiuti nel cammino / e ch'io mi truovi, al fin, del suo ovile.

3 [Fig. o in contesto fig.] luogo d'origine o di riparo; casa, rifugio.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 25.5, vol. 3, pag. 409: Se mai continga che 'l poema sacro / al quale ha posto mano e cielo e terra, / sì che m'ha fatto per molti anni macro, / vinca la crudeltà che fuor mi serra / del bello ovile ov' io dormi' agnello, / nimico ai lupi che li danno guerra...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 5, cap. 10, vol. 1, pag. 179.11: E prima quegli della porta del Duomo, che fu il primo ovile e stazzo della rifatta Firenze...

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 79, terz. 65, vol. 4, pag. 51: Appresso i Fiorentin, per la venuta / del detto Maliscalco signorile, / guastarono ogni piccola tenuta, / Borgo a Buggiano, e la Costa, e 'l Cozzile; / e questo fecer siccome discreti, / perchè non fosser de' nemici ovile.

- Fig. Materno ovile.

[4] F Nadal, Leandreride, a. 1382-1383 (tosc.-ven.), L. IV, c. 3, v. 66: E benché fusse vile / tra tanta turba il mio parlar tenuto, / che non si parte del materno ovile, / per cui vulgar poeta connosciuto / i' son tra loro... || Lippi, Leandreride, p. 118.

3.1 Fig. [Per designare l'interiorità].

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 56.7, pag. 78: Qual ombra è sì crudel che 'l seme adugge / ch'al disiato frutto era sì presso? / et dentro dal mio ovil qual fera rugge?

4 Fig. Territorio posto sotto la tutela di qno; dominio.

[1] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 23.11, pag. 176: Di che mi doglio a te, signor gentile, / e tu doler ti doveresti ancora, / che fortuna mi cacci dal tuo ovile.

[2] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 10, 30.3, pag. 131: per tutto el reame fe' cercare / là dunque avesse donzella gentile, / e sei ne scelse le più alte e belle, / ched e' poté trovar nel suo ovile.

- [In contesto fig.:] ovile di san Giovanni: la città di Firenze.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 16.25, vol. 3, pag. 260: ditemi de l'ovil di San Giovanni / quanto era allora, e chi eran le genti / tra esso degne di più alti scanni».

[4] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 16, 10-27, pag. 359, col. 2.7: Ditemi dell'ovil. Qui fa la terça, çoè com'è san Çoanne, quasi a dire: 'san Çoanne è pastore e padrone de quella terra'.

[5] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 16, pag. 366.25: e come era grande l' oviledi san Giovanni, cioè Firenze, ch' ha per suo pastore il Batista, chi erano le genti degne di più onore.

[6] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 16, 10-27, pag. 469.38: Ditemi de l'ovildi san Ioanni Quant'era allora; ecco lo terzo dimando, cioè: Ditemi quanto era allora Fiorenza quando voi eravate garsone...

4.1 Fig. [Per designare il mondo terreno].

[1] f Antonio da Ferrara (ed. Bellucci), XIV s. e t.q. (tosc.-pad.), 2.153, pag. 23: E spezialmente, Donna mia zentile, / manda soccorso a color che governa / in questo nostro pizzoletto ovile, / per quel valor che 'n Dio te sempiterna. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Braccio Bracci (ed. Sarteschi), 1375-78 (tosc.), 6.13, pag. 42: Se viene a 'mperar poi quel che langue / mette a periglìo tutto l' ovile: / però che l' onta scrisse in pietre vive.