0.1 scardapa, scardova.
0.2 Lat. mediev. scarda (DEI s.v. scardova).
0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.
Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 [Zool.] Pesce d'acqua dolce dalle squame molto grandi.
0.8 Luca Morlino 20.03.2016.
1 [Zool.] Pesce d'acqua dolce dalle squame molto grandi.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 29.83, vol. 1, pag. 498: e sė traevan gių l'unghie la scabbia, / come coltel di scardova le scaglie / o d'altro pesce che pių larghe l'abbia.
[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 29, pag. 503.3: Per pių propria comperazione pone l'Autore le scaglie, o vuole schiame d'uno pesce detto scardova, il quale pių di nullo altro l'ha ampie.
[3] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 144, pag. 24: E de la Marcha la mior, ch'č Padova, / per so' maiori chi fom sė divisi / apreciava per truta la scardova.
[5] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 29, pag. 433.15: E dice: como scame di quelo pesce chiamato scardapa, o de altro pesce che l'abia pių large.
[6] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 29, 67-84, pag. 748.24:fa similitudine che cosė l'unghie faceano cadere le croste della lebbra, come lo coltello, col quale si tolgono via le scaglie da' pesci, le fa cadere da quel pescie, che si chiama scardova che ā molto grandi scaglie e squame...
[u.r. 17.09.2021]