PAZIENTE agg./s.m./avv.

0.1 malpacienti, pacïente, paciente, paçiente, pacïenti, pacienti, paçienti, pasiente, patiennte, patïent, patïente, patiente, patienti, pazïente, paziente, pazïenti, pazienti, pazientissimi, pazientissimo.

0.2 Lat. patiens, patientem (DELI 2 s.v. paziente).

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Lett. sen., XIII u.v.; Simintendi, a. 1333 (prat.); f Rime an. Cron. Sercambi, XIV sm. (lucch.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); f Laude eugub., XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. mal paziente 1.

0.6 N Si include la forma malpacienti, univerbata nell'ed.

0.7 1 Che accetta e sopporta il dolore e le avversità, o anche i fastidi, dominando gli impulsi e contenendo le sue reazioni. Estens. Tollerante, resistente. 1.1 Sost. 1.2 [Con rif. astratto]. 1.3 Avv. Lo stesso che pazientemente. 1.4 Avv. Con calma, fiduciosamente. 2 [Detto di Dio o di Cristo:] misericordioso. 3 [Filos.] [Nella filosofia aristotelico-scolastica:] che subisce l'azione, passivo. 3.1 [Filos.] Sost. Elemento passivo dell'azione. 4 [Med.] Sost. Chi è malato ed è sottoposto a cure mediche.

0.8 Irene Falini 29.06.2018.

1 Che accetta e sopporta il dolore e le avversità, o anche i fastidi, dominando gli impulsi e contenendo le sue reazioni. Estens. Tollerante, resistente.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de passione sancti Iob, 229, pag. 285: In tut le soe angustie san Iob fo patïente: / Per tribulatïon no era el maldicente...

[2] Poes. an. urbin., XIII, 39.42, pag. 621: ad onne adversetate dé essar patïente.

[3] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 49, pag. 142.9: lo nostro Signor à proveduto al mundo de cului ke de pastor è facto aniu, de patre è facto figlole, de perdonatore è facto aspero, d'aspero è facto flectente, in flectença è fato rigido, in rigiditate è facto paciente, in paciencia è facto humano...

[4] Lett. sen., XIII u.v., pag. 50.1: ne' costumi semo gravi, ne' portamenti honesti, in conversatione mansueti, nell' animo humigli, ne le tribolationi patienti...

[5] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 3: si' tu patiente oditore di coloro che parlano, (et) sii tardo, (et) allegro, (et) no(n) aspro...

[6] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 2, pag. 22.23: tutti gli animali, e cose che germinano, sono più pazienti del freddo che del caldo...

[7] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 78, pag. 92.23: E è detto l'uomo forte per via di pazienza, quando è paziente de' pericoli e delle fatiche...

[8] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 22.29, pag. 76: Aio un figlio ordenato, - che Deo l'ha fabrecato: / con meco paziente, - la sua lengua è piacente.

[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 74.37, pag. 378: Ma quanto l'omo è tribulao / per so vorer de ogni lao / e sostém grande infirmitae, / de monte guisse aversitae / en le quae el è paciente, / come fijor obediente...

[10] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 40, pag. 53.23: colu' che è paciente è sì co lo pesce, ke receve bon norigamento d' acqua solsa, e sì co l' orso, ke de bocte s' engrassa, e sì co la salamandra, ch'en fogo se purga.

[11] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 1427, pag. 86: De tuto lo iera paçiente, / E viveva sempre humilmente.

[12] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 58.4: lo padre con santo medicamento toccoe la faccia del suo figliuolo, e fecela essere paziente della veloce fiamma...

[13] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 16, pag. 648.13: se l'anima non ama quello che dee amare quanto ella puote, e se non crede e se non spera, se non si aumilia, se non è paziente quanto ella puote...

[14] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 7, vol. 2, pag. 53.14: Ma tu, - diss' issu - patri meu, vivi et si tu serà' cussì pacienti que tu me suffri que eu preghi zò...

[15] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 28, vol. 1, pag. 245.8: Se l' uomo è giusto, allora guadagna più della tribolazione, cioè, che essendone paziente diventane santo, perciocchè la maggior virtù che sia, si è la pazienza...

[16] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 76.17: chi ama Cristo [[...]] serà mansueto legal e fidel vraxo, dolce e bon benigno paciente pacifico e allegro...

[17] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 36.14, pag. 752: Ma quello Iddio che ci notrìca e cria, / veggendom' inver' lui isconoscente / del lume che m' avea dato in balìa, / sì m' ha mandato mo' questo accidente, / per temperar la mia mala follia / e per provare se io son paziente.

[18] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 42.9, pag. 587: E nel contrar de l' ira, è pacïente / ciascun, cui tène Amore, inver quel ch' ama, / e grande offesa tèn parva o nïente.

[19] f Laude eugub., XIV, 4.32, pag. 163: Qualomqua homo te molesta / Sí te mostra patiente; / Te poni una corona em testa / De margarite relucente: / Adonqua li dî perdonare / Poi che per lui puoi guadagnare. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[20] f Rime an. Cron. Sercambi, XIV sm. (lucch.), Vergine Maria, 43, vol. 2, pag. 334: Egli è tanto patiente, / il mio figluol tanto piacente, / sempre guardia di voi fu. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[21] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 17.11, pag. 233: E chosì çudigato / fo a la croxe quelo segnore posente, / esendo paciente / alla scententia loro malvasia e ria.

- Locuz. agg. Mal paziente: intollerante.

[22] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 38, pag. 812.19: Laonde mesti e non usati a' danni, mal pazienti le sostenieno...

[23] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 20, vol. 1, pag. 143.21: Cunucxu ki ora eu non ti offendu; ma cunucxu ki eu su cussì malpacienti, ki alcuna volta mi curruchirò cum te.

1.1 Sost.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de passione sancti Iob, 301, pag. 288: Quand plu per via de tribuli lo patïent fi tridho, / Tant è 'l provao in Criste plu fort e mei condio...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 1, pag. 1.16: sempre li vincitori sono rimasi vinti, e li pazienti infine sono rimasi vincitori.

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 368.14, pag. 227: Cusì tra le vertù morali sede / che rende l'amante tucto perfecto: / Prudentia che da nobeltà procede, / Iustitia che punisse el vil deffetto, / Forteça ch'onni reprensione amorta, / Temperança che 'l paciente conforta.

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 10, vol. 2, pag. 215.8: Dio dà le sue grazie alli umili, e alli mansueti, ed alli pazienti, e alli misericordiosi...

[5] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 13, pag. 98.33: cresce e inforza la virtù del paziente per le aversitadi.

1.2 [Con rif. astratto].

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 39, vol. 2, pag. 28.31: la carità, come dice s. Paolo, è paziente e benigna, cioè, che rende bene per male.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (ii), par. 105, pag. 433.19: Né per tutte le racontate ingiurie, né per molte altre, leggiamo o veggiamo che essa alcuna volta ramaricata si sia o si ramarichi; tanta è la sua umiltà constante e paziente.

1.3 Avv. Lo stesso che pazientemente.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 32.34, pag. 119: Le doglie a l'omo face / pacïente portare, / né disperar no· lascia...

[2] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 10, pag. 41.5: Non si maravigli dunque alcuno se lunga è la digressione della mia scusa, ma, sì come necessaria, la sua lunghezza paziente sostenga.

[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 53, pag. 174.6: Et lu stricturo ta(n)to lontame(n)te lo tengna lu cavallu patie(n)te, sina adtanto ch(e) lu ochio cesse de lacrimare...

1.4 Avv. Con calma, fiduciosamente.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 35, pag. 799.27: elli me e' miei ammaestramenti seguita paziente.

[2] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 3.12, pag. 360: La immensa bontà del Padre pio, / [[...]] / turba, ma dolce e amorosa, / per riducerci a sé, ci va di torno, / e con diverse vocazion ci chiama, / e pazïente aspetta...

2 [Detto di Dio o di Cristo:] misericordioso.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 10.5, pag. 32: O dolcissimo Segnore, prego che si paziente...

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 23, cap. 4, par. 9, pag. 375.13: L' altissimo è paziente renditore; e coloro, i quali egli lungamente sostiene, acciocché si convertano, non convertendosi, più duramente danna.

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 24, vol. 1, pag. 194.34: Lodalo anco di giustizia, e di pazienza dicendo: Il Signore giusto, forte e paziente.

[4] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Gdt 8, vol. 4, pag. 576.1: [14] Ma perchè Iddio è paziente, in questo istesso pentiamoci, e dimandiamo perdonanza a lui con lacrime.

3 [Filos.] [Nella filosofia aristotelico-scolastica:] che subisce l'azione, passivo.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 14, pag. 235.14: come nelli agenti naturali vedemo manifestamente: ché, discendendo la loro virtù nelle pazienti cose...

[2] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 13, 67-78, pag. 397.35: Se fusse a punto la cera; cioè la materia paziente, che è come cera, atta a ricevere la impressione dei cieli, dedutta...

3.1 [Filos.] Sost. Elemento passivo dell'azione. || Contrapposto ad agente.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 9, pag. 110.3: l'atto dell'agente si prende nel disposto paziente, sì come dice lo Filosofo nel secondo dell'Anima.

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 5, pag. 65.15: la grazia di Dio, che è in proposito come cagione agente, non richiede paziente disposto, sì come nelle cose naturali...

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 11, 22-30, pag. 303.6: tal peccato conviene avere effetto per la forza dello agente e per la debilità del paziente...

- [Gramm.].

[4] Gl Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 86, pag. 345.19: Et imperciò che conviene essere proportione, ciò ène contemperança, tra l'agente e-l patiente, ciò ène tra quelli che aduopera et la cosa in che elli aduopera...

3.1.1 Chi ha subito un torto. || Att. solo nel testo cit.

[1] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 7, par. 1, vol. 2, pag. 42.1: la robaria mendare siano tenute e 'l danno al patiente.

[2] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 212, par. 7, vol. 2, pag. 287.5: Ma se da cinque solde en giù, mendese el danno al patiente per suo saramento dagli uomene del castello overo de la villa en le cuie pertenentie dato sirà, se sirà dato en le pertenentie de castello overo de villa.

4 [Med.] Sost. Chi è malato ed è sottoposto a cure mediche.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 1, pag. 138.33: E sì no ffae neente enffiare la forciella, e vi dimora poco, e perciò si puote usare al paziente di dare in febre e in tutte chalde malatie con zuchero, in questo modo che noi avemo di ssu detto.

[2] f Bindo Bonichi, Rime, a. 1338 (sen.), canz. XVIII.36: Chi cotal folle saggio / volesse ritornare, / legger el può curare / se 'l pazïente vuol la medicina, / tal tenendo vïaggio / che 'l faccia digiunare / e lo corpo affannare, / tanto che passi l'ardente ruina; / poi li dia un siroppo a ber cotale... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Gl a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 46, pag. 420.5: Anche vale contro la deboleza della infertà, se in quello si ponga pane arrostito, e di quello pane mollificato s'unga la bocca, li anari e lle labra del patiente, ciò è infermo...

[4] a Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 3, cap. 16], pag. 275.23: Dapoi si leghi come è detto di sopra, et se sarà fanciullo no(n) è bisogno se no(n) che -l medico metta il pugno sotto le ditella del patiente et tengha l'umero suo et coll'altra mano sollevi lui da ter(r)a; et così l'osso ritornerà alla p(ro)pria iuntura, et sanerassi.

[u.r. 31.07.2021]