TORMENTARE v.

0.1 tomentay, torment', tormenta, tormentà , tormentà', tormentaa, tormentada, tormentadha, tormentadi, tormentado, tormentady, tormentagli, tormentai, tormental, tormentala, tormentale, tormentà-li, tormentalli, tormentalo, tormentam, tormentami, tormentando, tormentandogli, tormentandola, tormentandoli, tormentandosi, tormentanno, tormentano, tormentante, tormentanti, tormentao, tormentar, tormentarà , tormentarci, tormentare, tormentarla, tormentarli, tormentarlo, tormentarmi, tormentaro, tormentarolli, tormentarono, tormentarsi, tormentase, tormentasi, tormentasse, tormentassero, tormentassono, tormentasti, tormentata, tormentate, tormentati, torméntati, tormentato, tormentatu, tormentau, tormentaulu, tormentava, tormentavali, tormentavalo, tormentavam, tormentavangli, tormentavano, tormentavansi, tormentavelo, tormentaven, tormentavono, tormentay, tormenterà , tormenterae, tormenterai, tormenteranno, tormenterannoli, tormenterannoti, tormenterebbeno, tormenterebbono, tormenteremo, tormenterò, tormenti, tormentiamo, tormentiate, tormentino, tormentinsi, tormentis, tormento, tormentò, tormentó, tormentoe, tormentòe, tormentollo, tormentommi, tormenton, tormentorono, tormetà , tramenta, trementada, trementono, tromentai, tromentato, ttormentando, ttormentare, ttormentato, turmentandulu, turmentari, turmentaru, turmentassero, turmentassi, turmentassiru, turmentata, turmentati, turmentatu, turmentau, turmentava, turmentenu, turmintandu, turmintassi, turmintassiru, turmintatu.

0.2 Da tormento.

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Albertano volg., 1275 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Caducità , XIII (ver.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.). Auliver, XIV c. s.d. (trevis.); Rime Mem. bologn., 1301-24 [1320]; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 Infliggere tormenti, lo stesso che torturare. Estens. Straziare con tormenti. 1.1 [Rif. alle pene dell'inferno]. 1.2 [Specif.:] mortificare il corpo con la pratica della penitenza. 1.3 [Con valore attenuato:] non dare pace, procurare pena; infastidire. 1.4 [Con rif. a un territorio:] danneggiare gravemente, devastare. 2 Fig. Affliggere lo spirito. 2.1 Fig. Darsi pena, affliggersi (spesso a causa del sentimento amoroso). Anche pron. 2.2 Sost. Fig. Afflizione dello spirito.

0.8 Irene Falini 31.07.2017.

1 Infliggere tormenti, lo stesso che torturare. Estens. Straziare con tormenti.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 24, pag. 278.19: Et al servo malivolo tormentalo e legalo e mettilo in opera, che non stea indarno; però che riposo insegna molta malizia.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 7, pag. 19.2: Pensa de' profeti e delli apostoli e de' martiri, come furono straziati e tormentati.

[3] Caducità , XIII (ver.), 46, pag. 656: lo fragel corpo là o' tu albergasi, / o' oto misi e plu tu tormentasi, / per un vil porto poi tu trapasasi, / e povro e nuo al mundo declinasi.

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 19, pag. 22.21: Sillano, uno nobile senatore, diede la prima sentenzia, e disse che fussero tormentati et iudicati...

[5] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 9.19: lo 'nperadore [[...]] fecie venire i suoi sergienti che tormentavano gienti e inpiccavano.

[6] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 199.19: VII dormiente fradelli, sotto Decio tormentadi...

[7] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaest. 180, pag. 131.4: lo corpo de Criste fi congregado da multi iusti e fu tormentado su lo torgio de la croxe.

[8] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 220, pag. 27: Ianni, amico meo vògliote recontare / dall' ora che me servisti, no te pozo blasemare, / quando annammo ensemmora figliolomo a visitare, / là dove lu vedemmo tanto tormentare: / pendendo «dolce matre» me chiamòne, / et jà per li Iudei lo no lo lassòne.

[9] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1308, pag. 390, col. 2: Massentio, vedendo / quisto remore facendo, / fo troppu conturbatu, / scì che abe commandatu / che foxe tormentata / la vergene beata.

[10] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 31, pag. 68.21: Zalla, pir una sua grande avaricia, prise unu villanu e tormentaulu multu, a zo ki li puctissi levare tucte le soy cosi.

[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 116.20: La quali citella essendu firuta et turmentata nunca volsi diri di qui condiciuni issa fussi.

[12] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 12, pag. 56.10: Multi indi foru tormentati et manifestaru lu tradimentu.

[13] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 38.31, pag. 83: Tuta la nocte lo trementono, / nel so viso li prepuntono / e la barba li pelonno, / façandoli gram desenore.

[14] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 5, pag. 9.14: Avenne che Decio emperadore andò en la cità de Cesaria e crudelissimamente perseguia i cristiani e tormentavali, açò ch' i negassen la fè de Cristo.

- Sost. Lo stesso che tortura.

[15] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 100 rubr., vol. 2, pag. 277.13: Che la podestà et li giudici in tormentare abiano temperanza.

[16] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 583, pag. 208.24: Messer Simone da Norcia, iudice delle ragioni, il quale molti cittadini avea condannati per suo uficio, e nel tormentare pare che fusse crudele più non si richiedeva...

[17] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 138, Ss. Cosma e Damiano, vol. 3, pag. 1207.7: Furono dunque fatti mettere al tormento, ma guardandoli l'angelo, affaticati molti i servigiali nel tormentare, furono posti giù i santi sanza verun male dinanzi al preside.

1.1 [Rif. alle pene dell'inferno].

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 280, pag. 65: Lo corp ha fag capitulo, le membre el ha avocao, / Tut zo ke g'ha dig l'anima el g'ha arregordao, / Comanda k'el se guardano ni fazan mai peccao, / Sí k'el al fog dr'inferno no fiza tormentao.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 6, pag. 17.28: dopo la vostra morte io il vi darò vie peggiore, perché vi metterò in podestà del Nimico, il qual vi metterà nello inferno e vi tormenterà mai sempre di molte pene eternali».

[3] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 200, pag. 646: Né 'l meior né 'l peçor eo no ve 'l so decerno, / ké tuti sun dïavoli e ministri d'inferno: / altresì ben l'istà com' igi fa l'inverno / igi tormenta l'omo en quel fogo eterno.

[4] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 11, pag. 508.32: Ché Domenedio per lo giudicamento li mettarà a dannamento d'inferno, due hane una rota cosie fatta, secondo che divisa santo Gregorio, che molto ène grave e pericolosa a coloro che dentro vi sono tormentati e che per dritto l'hanno diservito.

[5] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 44, pag. 59.17: li pecadi serà en logo de lengne ad imbraxar quel fogo, [nè no starà quel fogo] da consumar la persona, se no azò k' ello mejo la possa tormentare.

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 11.38, vol. 1, pag. 180: Morte per forza e ferute dogliose / nel prossimo si danno, e nel suo avere / ruine, incendi e tollette dannose; / onde omicide e ciascun che mal fiere, / guastatori e predon, tutti tormenta / lo giron primo per diverse schiere.

[7] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 4, cap. 39, pag. 290.8: Uno è lo fuoco dello inferno, ma non tormenta tutti li peccatori in uno modo; chè ciascuno secondo la qualità della sua colpa in uno fuoco medesimo sentirà pena chi più e chi meno.

[8] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 15, pag. 81.22: E in questo presente capitolo tormenta la gente d' habito honesto.

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 23, pag. 113.20: Veçando quella luxe gli ministri d'inferno, veçando lo so' principo prexo e ligao in cainna e metuo in l'abisso, se van a asconde', desmetèn quî mester de tormentar le annime.

[10] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 20.1, pag. 29: Questo tormento i tradictor tormenta / giù nell' abysso d' inferno serrati, / innudi tucti piangendo ghiacciati / in quella ghiaccia d' ogne bene spenta.

[11] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 4, cap. 27, pag. 252.12: E' non dubio che lo fogo de l' inferno sea corporà, in lo qua li corpi sum tormentai.

[12] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 50, pag. 292.24: Per ch'io dissi: maestro, chi son quelle Genti che l'aura nera sì gastiga?, cioè tormenta, impetuosamente portandole.

1.1.1 Subire pene infernali.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 11.54, pag. 561: O donna gratïosa, / ora m'aiuta, k'io non sia dannato / né vada nello inferno a ttormentare...

1.2 [Specif.:] mortificare il corpo con la pratica della penitenza.

[1] Stat. palerm., 1343, Esordio, pag. 5.4: Divimu adunca sicutari a Christu per la via di la pinitencia, affligendu e turmintandu lu corpu nostru sicundu lu dictu di miser sanctu Petru apostulu e papa...

1.3 [Con valore attenuato:] non dare pace, procurare pena; infastidire.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 55.9: 'l cielo ee menato con ispesso volgimento, e trae l'alte stelle, e tormentale per lo veloce volgimento.

[2] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 186, par. 1, vol. 2, pag. 264.15: se 'l castello overo villa del contado overo destrecto de Peroscia fecesse overo ordenasse, con scriptura overo sença scriptura, tacitamente overo expressamente, alcuno ordenamento overo presumesse alcuno tormentare overo sbandire per alcuno debito...

[3] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 11, pag. 246.11: Produce la state, oltre a questo, mosche, zenzare, pulci e altre cose simili a queste, le quali tutte ne tormentano e noiano e sono alla nostra quiete contrarie e spiacevoli.

1.4 [Con rif. a un territorio:] danneggiare gravemente, devastare.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 49, vol. 1, pag. 769.12: uno conistabole tedesco, ch'avea nome Currado Codispillo, si rubellò a· rre essendo al suo soldo, e con ottanta barbute e cento masinadieri era entrato nella città di Venafri, e tormentava le strade e ' camini e tutto il paese d'intorno, cavalcando in prede e i· ruberie infino a Aversa...

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 2, terz. 14, vol. 1, pag. 16: E poi per la Maremma ringirando, / finì sua vita, e altri poi in sua vece / il seguitò, Toscana tormentando: / ciò fu negli anni cinquecento diece; / il qual chiamato fu Teodorigo, / che a suo senno di Toscana fece.

2 Fig. Affliggere lo spirito.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 486, pag. 617: L'anema se laimenta q'è molto tormentaa...

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 37, pag. 215.6: la pecunia l'avaro torm(en)ta...

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 2: la mala coscientia se(m)pre torme(n)ta li ho(min)i...

[4] Fiore, XIII u.q. (fior.), 35.12, pag. 72: E di Fortuna che tt'à tormentato...

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 64.6, pag. 358: Che llo peccao è quelo chi menna / l'omo esser tormentao, / e se peccao no fosse stao / mai non seguirea penna.

[6] Auliver, XIV c. s.d. (trevis.), 37, pag. 510: quella per cui el [[Amor]] me torment'e frusta...

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 10.78, vol. 1, pag. 167: S' elli han quell' arte», disse, «male appresa, / ciò mi tormenta più che questo letto.

[8] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 611.9: L'avarizia ti tormenta e fatti faticare...

2.1 Fig. Darsi pena, affliggersi (spesso a causa del sentimento amoroso). Anche pron.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 15.8, pag. 191: se di me no le prende pïetanza, / ben morrò certamente. / Per nente - mi cangiao lo suo talento, / und'eo tormento - e vivo in gran dottanza, / e son di molte pene sofferente.

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), ball. 2.21, pag. 74: S'eo languisco e tormento / tutto in gio' lo mi conto, / aspettando quel ponto - ch'eo disio / di ciò ch'io - credo in voi, gentil criatura.

[3] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 18, pag. 336.15: li uomini invidiosi sono degni d'avere occhi et urecchi in tutte le cittadi, kè si tormentino de li beni di tutti li uomini.

[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 32, pag. 483.8: quinci coloro che doverebbero ridere piangono; quinci coloro che vivono muoiono; quinci si tormentano coloro, a cui non è offeso.

[5] Monte Andrea (ed. Contini), XIII sm. (fior.), tenz. 1, canz. 1.27, pag. 450: di cotai gioie Amor tutto mi fascia, / sì che mi fa parer la vita morte; / ed ancor peggio: sì tormento forte, / creder mi fa non aver fine mai.

[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 68.37, pag. 282: La morte dura me va consumanno: / né vivo né mogo cusì tormentanno...

[7] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 12, pag. 335.6: Però che in nullo tempo si compie né si sazia la sete della cupiditate; né solamente per desiderio d'acrescere quelle cose che hanno si tormentano, ma eziandio tormento hanno nella paura di perdere quelle».

[8] Rime Mem. bologn., 1301-24, [1320] 79.22, pag. 107: A vuy, done, d'amore / mia ballata ve mando, / diróvello in chantando / tuto lo meo penare. / Die et note tuta ora / per vuy vo tormentando, / per lo mondo inpaçando / logo no posso trovare.

[9] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 47.11, pag. 592: L' alma demora de là sì contenta / ed amorosa denance da voi, / che non rasona del cor che tormenta; / onde ve piaccia, donna, che da poi / questo meo sonettello el ver ve conta, / pietà denanze a voi sia per lui pronta.

2.2 Sost. Fig. Afflizione dello spirito.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 44.54, pag. 117: lo tormentare / dura mai sempre, ché fallir non osa...

[2] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 1.6, pag. 75: Da lei neente vogliomi celare: / lo meo tormentar [cresce], / como pien è, dicresce / e vivo in foco como salamandra.

[3] Dante, Rime, a. 1321, 21.36, pag. 70: Pensando a quel che d'Amore ho provato, / l'anima mia non chiede altro diletto, / né il penar non cura il quale attende; / ché, poi che 'l corpo sarà consumato, / se n'anderà l'amor che m'ha sí stretto / con lei a Quel ch'ogni ragione intende; / e se del suo peccar pace no i rende, / partirassi col tormentar ch'è degna...

[4] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4, ott. 70.6, pag. 128: Così piangendo, in amorosa erranza / dimoro, lasso, e non so che mi fare, / perocché il valor se pure avanza / forte d'amor, il mio sento mancare, / e d'ogni parte fugge la speranza, / e crescon le cagion del tormentare.