0.1 bello, vegli, veglio, vella, velli, vellio, vello, villi.
0.2 Lat. vellus connesso con vellere (DELI 2 s.v. vello).
0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 2.
0.4 In testi tosc.:Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.).
In testi sett.: <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>; Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.).
In testi mediani e merid.: f Sinibaldo da Perugia, Fedra, XIV sm. (perug.).
0.5 Nota il tipo veglio, per influsso del lat. tardo velleus.
Locuz. e fras. vello d'oro 1.1.
0.7 1 Mantello degli animali da lana. 1.1 Locuz. nom. Vello d'oro: nella mitologia greca, il mantello dell'ariete alato Crisomallo poi conquistato da Giasone con gli Argonauti. 1.2 Meton. Veste (di lana). 1.3 Estens. Mantello degli animali da pelliccia (anche in contesti fig. e rif. ad animali favolosi). 1.4 Estens. Peluria che ricopre il corpo umano. 2 Fiocco di lana, bioccolo. 2.1 Estens. Pelo; ciuffo di pelo. 3 [Rif. agli esseri umani:] insieme dei capelli, chioma (anche in contesti fig.).
0.8 Irene Falini 19.12.2019.
1 Mantello degli animali da lana.
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 6, pag. 326.19: Ed esso Enea una pecora di nero vello fiere colla spada alla madre delle Eumenidi ed alla grande sua suoro...
[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 9, cap. 8, pag. 227.25: il vello della pecora in questo modo posto...
[3] Legg. sacre Mgl.II.IV.56, 1373 (fior.), Legg. di S. Iacopo, pag. 70.23: quando i pastori incominciano a tosolare le pecore, non tosolano lo lato diritto, e lasciano il manco, anzi ne levano tutto il bello [sic] da ogni parte...
[4] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 532.20: Li esopi, che ole elli, quamvis che elli fia mandadi de Athenes, çoè sugo tolto dal non mondo vello dela piegora?
1.1 Locuz. nom. Vello d'oro: nella mitologia greca, il mantello dell'ariete alato Crisomallo poi conquistato da Giasone con gli Argonauti.
[1] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 241, 4, pag. 99: Ed èvi tutto come 'l buon Giassone / di Grecia, figlio di Pennolopesse, / come mandato fue per lo tosone / a vello d'oro e co· llui Erculesse.
[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 4, pag. 84.8: In quello tempo, secondo che le storie ne racontiano, avea nell'isola di Colchoz uno montone, lo quale avea lo vellod'oro.
[3] Chiose a Eroidi volg. (Gadd.), c. 1315/25 (fior.), ep. 5 [Ipsipile a Giasone], ch. A, pag. 433.4: andando Gianson e sua compagnia per conquistare il tosone del vellodell'oro...
[4] <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 2, 1-18, pag. 33, col. 2.10: e sí come la ditta gente avea so intento del montone [del vello] dell'oro, cussí li studenti intelligenti avrano intendimento della scientia.
[5] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 520.27: Questo montone col vellodell'oro, secundo che la istoria conta...
[6] Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 2, 1-18, pag. 45.26: Quei gloriosi; cioè quelli Greci, che per amore di gloria si miseno ad andare per compagni di Iasone ad acquistare lo veglio dell'oro...
- [Con rif. al vello d'oro].
[7] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 536.7: e li ditti de Varon, çoè li belli villi cum rossi villi da fir alamentadi ala toa soror, o Phrixo. || Cfr. [8].
[8] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. III, [vv. 335-36], pag. 101r.27: Ancora açonçe Ovidio et dise: o ti, fante, ancora te digo che tu leçi li dicti de Varon, el qual fo un poeta che scrisse la fiaba del'«aurum vellus», de Iason et de Medea; et dise Ovidio: li dicti de Varon, çò è li velli belli e preclari per li fulvi villi, çò è peli de lana d'oro, li quali fo da fir lamentadi dala toa sorella, o Phrixo. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[1] Comm. Arte Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 65, pag. 958.1: Edimione fu uno pastore, il quale portava uno vello di bianchissima lana.
- [Rif. alle vesti dell'Aurora, in contesto fig.].
[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 315.7: quello altro colore pare di gruogo quando la dea rossa insieme giugne li cavalli che portano la luce del die, sì si vela d'uno velo di colore di gruogo; questo altro colore risomiglia le mortine di Fasis, questo li ametisti porporini e le biancheg[g]ianti rose e le grue di Traccia. O Amarille, né 'l colore de le tue ghiandi, né quello de le tue mandorle mancano quie, e la cera diede nomi a li suoi velli. || Cfr. Ov., Ars am., III, 177-185: «Nec glandes, Amarylli, tuae, nec amygdala desunt; / Et sua velleribus nomina cera dedit».
[3] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 112.10: O Amarilli, a te non mancano ghiande né amandule e la cura diede ai vegli li nomi suoi. || Per il testo lat. cfr. [2].
1.3 Estens. Mantello degli animali da pelliccia (anche in contesti fig. e rif. ad animali favolosi).
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 10, pag. 436.25: quel porco cacciato dalli alti monti [[...]] poi che intra le reti è venuto, arresta e fremisce feroce, e rizza il vello suo...
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 6, 108, vol. 3, pag. 96: e non l'abbatta esto Carlo novello / coi Guelfi suoi, ma tema de li artigli / ch'a più alto leon trasser lo vello.
[3] Tommaso di Giunta, Rime di corrispondenza, XIV pm. (tosc.), 1, 87, pag. 135: la gatta è còlta / sì che lo suo abracciar caro le costa, / et del monte la costa / iscende, et truova già la rena dura, / per mia croce, che dura / col giglio insieme nel paterno coro. / Et tutti sono un coro / col mio lëonil vello, / et tu puo' dicer «ve'·llo», / come diritto ben per me si cura, / per farmi star sicura / et dargli peso più che marco o dramma.
[4] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, XIV sm. (perug.), XXI, 137, pag. 230: Cerber, veduto quell'aspetto lieto, / radoppia l'abaiare e 'l vello ariccia... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
1.4 Estens. Peluria che ricopre il corpo umano.
[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 158.8: E avendo coperto tutto il corpo di biondo vello...
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 3, pag. 80.16: e perché ariete fo segno de Mars, fo armato de corona e de vella...
[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 7, pag. 48.1: Ed anche se tu vi metti uno vello di lana...
[3] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 22, pag. 425.19: non aveano ancora cognosciuto le bacche essere confortate col mele; nè lli bianchi velli della lana aveano conosciuti essere tinti col tossico di Tiria.
[4] Stat. sen., 1308-67, cap. 31, pag. 178.11: Item fermato è, che neuno possa comprare in Radicondoli alcuna lana maggiese a vella...
2.1 Estens. Pelo; ciuffo di pelo.
[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 41, pag. 146.8: E sappiate che' leoni sono di tre maniere. L'una maniera son corti, e li velli crespi, e quelli non sono molto fieri. E li altri sono lunghi e grandi, e li velli isdutti, e quelli sono di maravigliosa fierezza.
[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 5, pag. 305.4: Poi che ebbe così parlato, dà a Salio uno dosso grande di leone getulo, grave di velli e coll'onghie auree.
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 34, 74, vol. 1, pag. 591: di vello in vello giù discese poscia / tra 'l folto pelo e le gelate croste.
[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 77.14: Quella preghevole distendea le 'nchinevoli braccia: le braccia cuminciaro a inasprire per neri velli...
[5] Boccaccio, Argomenti, 1353/72 (?), Inf. .221, pag. 241: pe' velli del fiero animale / discendendo, e salendo...
[6] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 34, pag. 491.16: Di velo in vello, idest da cierro in cierro, giù discese Tra 'l folto pelo e le gelate croste de Luciffero.
3 [Rif. agli esseri umani:] insieme dei capelli, chioma (anche in contesti fig.).
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 25, 7, vol. 3, pag. 410: con altra voce omai, con altro vello / ritornerò poeta...
[2] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 25, pag. 543.2: Con altra voce ec.. Ritornerò poeta ec., cioè con altra fama, o vuoli voce d'uomo di più tempo, - e con altro vello, cioè capello d'altro colore, ch'io non ne trassi...
[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 26, pag. 185.25: Avendo Minos assediato il re Niso, di cui favoleggiano i poeti ch'egli aveva un vello di capegli d'oro...
[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 219, 8, pag. 281: pettinando al suo vecchio i bianchi velli.
[5] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 245.9, pag. 285: I' vidi già nel tu<o> onorato ostello / tanti padri conscripti e senatori, / ornando con virtù l'antico vello, / ch'avrien curato ciaschedun malori / che potesson venire e da qual parte.
- [Per interpretazione alternativa del testo dantesco].
[6] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 25, 1-12, pag. 671.37: cioè con altra fama, omai; cioè da quinci innanzi, con altro vello; cioè con altro ornamento, che non ò avuto infine a qui, Ritornerò poeta...
- [Prov.].
[7] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 436, pag. 311: Tignoso fa cappello / poi che perde il vello.
[u.r. 19.01.2023]