SUFETO s.m.

0.1 sufeti, suffeti.

0.2 Lat. sufes, sufetem (Nocentini s.v. suffeta).

0.3 f Deca quarta, a. 1346 (fior.): 1; Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.): 1.

0.4 Att. nel corpus solo in Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Nel regno di Cartagine, i due magistrati eponimi che presiedevano l'assemblea popolare ed esercitavano il potere esecutivo e, in origine, il potere giudiziario.

0.8 Giuseppe Zarra 10.03.2019.

1 Nel regno di Cartagine, i due magistrati eponimi che presiedevano l'assemblea popolare ed esercitavano il potere esecutivo e, in origine, il potere giudiziario.

[1] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [IV.61], vol. 5, pag. 326.27: Il dì seguente conciofossecosaché gli Sufeti a tenere ragione venissero alle sedie de' maestrati a sedere, furono vedute le lettere, e prese e lette. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Liv., XXXIV, 61, 15: «cum sufetes ad ius dicendum consedissent».

[2] Gl Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 8, cap. 37, pag. 350.1: Magone fece tanto che i Suffeti, il quale è appo i Peni sommo maestrato, insieme col questore a parlare seco fuori ne tirò... || Cfr. Liv., XXVIII, 37, 2: «sufetes eorum, qui summus Poenis est magistratus».

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 10, cap. 7, pag. 455.31: Gli sufeti, il quale è appo i Cartaginesi come lo 'mperio consolare, chiamarono in senato. || Cfr. Liv., XXX, 7, 5: «senatum itaque sufetes, quod uelut consulare imperium apud eos erat, uocauerunt».