VENTRE s.m./s.f.

0.1 vente, ventr, ventre, ventri, ventro, vientre, vientri, vrente.

0.2 Lat. venter, ventrem (DELI 2 s.v. ventre).

0.3 Glossario di Monza, X: 1.2.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Albertano volg., 1275 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.); Lucidario lucch., XIII/XIV; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.); x Doc. pist., 1339 (2).

In testi sett.: Glossario di Monza, X; Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Disticha Catonis venez. (ed. Mascherpa), XIII t.q.; Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. ver., XIII sm.; Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.); <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Poes. an. savon., XIV; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. cass., XIII pm.; Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.); Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Manfredino, a. 1328 (perug.); Stat. perug., 1342; Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Stat. viterb., 1384; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. allasciare il ventre 1.2.4; ammollare il ventre 1.2.4; ammollire il ventre 1.2.4; ammorbidare il ventre 1.2.4; avere pieno il ventre 1.2.2; commuovere il ventre 1.2.4; con ventre pieno 1.2.2.1; costipare il ventre 1.2.5; discaricare il ventre 1.2.3; empire il ventre 1.2.1; indurare il ventre 1.2.5; lasciare il ventre 1.2.4; mollire il ventre 1.2.4; muovere il ventre 1.2.4; obbedire al ventre 2.1; portare in ventre 3.1.1; portare nel ventre 3.1.1; purgare il ventre 1.2.4; restringere il ventre 1.2.5; riempire il ventre 1.2.1; scaricare il ventre 1.2.3; sciogliere il ventre 1.2.3; stringere il ventre 1.2.5; uscire dal ventre 3.2; uscire del ventre 3.2; uscire dal ventre della madre 3.2; ventre della terra 4.

0.6 A Doc. sen., 1235: Piero Ve(n)tri da Starda.

0.7 1 Cavità dell'addome umano o della regione addominale di un animale contenente l'apparato digerente. 1.1 Estens. Regione esterna corrispondente alla cavità che contiene l'apparato digerente. 1.2 [Anat.] [In partic.:] interiora, apparato digerente. 1.3 [Con rif. all'episodio biblico di Giona inghiottito da una balena e intrappolato nel ventre]. 1.4 [Astr.] Parte di una costellazione zoomorfa che si immagina corrispondere alla regione addominale. 1.5 Cavità interna di un oggetto (in partic., di forma zoomorfa). 1.6 [Gastr.] Stomaco di un animale macellato, usato nell'alimentazione umana. 2 Fig. Soddisfacimento smodato di bisogni materiali. 2.1 Obbedire al ventre: farsi guidare dall'istintualità e perseguire in maniera smodata i piaceri. 3 Estens. Grembo materno. 3.1 [In partic., grembo della Vergine Maria (anche in espressioni come Benedetto il frutto del tuo ventre)]. 3.2 Uscire dal / del ventre (della madre): venire al mondo, nascere. 4 Parte interna; profondità (della terra, nell'espressione Ventre della terra). 5 [Rif. a una nave:] parte inferiore dello scafo; stiva destinata ad accoglierne il carico. 6 [Geom.] Regione concava di una figura geometrica.

0.8 Giuseppe Zarra 13.01.2019.

1 Cavità dell'addome umano o della regione addominale di un animale contenente l'apparato digerente.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 43.25: E sappiate che l'acqua nuoce al petto ed allo stomaco ed a' nervi, e fa dolori nel ventre, e fa istretto petto.

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 41, pag. 148.9: E quando egli [[scil. il leone]] ha molto mangiato, e che 'l suo ventre è bene satollo, e li cacciatori lo cacciano, egli gitta fuori tutto il suo pasto, per deliberarsi della gravezza del suo corpo.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 16, pag. 130.14: E prese una spada e ferissi nel ventre, e poi si lanciò sopra l'onda de l'acqua, sì che di ferro e d'acqua morì.

[4] Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.), pag. 96.7: quando la calchatrice lo trova, sì lo divora e inghiottelo tucto in terra, e quando quello serpente si sente in de lo suo ventre, sì dispessa le budella e sì d' escie fuori, e mena grande gioia de la sua vittoria.

[5] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 1, cap. 9], pag. 91.28: Le vene che sono nel ventre, quelle che sono di sopra al feghato, sì ne toglie l'uomo sangue per idropisia...

[6] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 213.5: Se tue comanderai ch'io fichi la mia ispada per mezo il ventre del mio fratelo e per la ghola del mio padre e e per me' le 'nteraglie dela mia moglie, tutto sia ella gravida d'infante, io 'l farò sanza niuno tardamento...

[7] Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.), 4, pag. 31.25: E en questa Piçol Pare levà 1 ru(n)chu(n) (e) çetà-l a lo dito Nicolò (e) de'-li en lo ve(n)tro (e) pasà ultra, e çe en aqua (e) com(en)çà-se menar de li remi l'un l'autro.

[8] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 31, 7-18, pag. 727, col. 1.9: Rolando aspetando da bere per lo rescaldamento del bellare, sonnò sí forte un so corno, ch'ello schioppò per lo ventre e murrío.

[9] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 286.17: hic venter, el ventre.

[10] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 21, pag. 197.23: feriolo sì gravemente a lo ventre che lo passao oltra, e sventraolo dall'una parte e ll'altra e abatteolo muorto da lo cavallo.

[11] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 7, pag. 137.19: El c. che à le cosse grosse et l'ampio ve(n)tre et el suo dossu pendente s(er)rà sofferente, cioè aptu ad sostener fatiga.

1.1 Estens. Regione esterna corrispondente alla cavità che contiene l'apparato digerente.

[1] Lucidario pis., XIII ex., L. 1, quaest. 86, pag. 51.33: lo serpente àe pió similitudine del diaule che altra bestia, che -l serpente vae torto et porta strasginando lo ventre per terra...

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1, cap. 10, pag. 138.25: I pedoni degli Aretini si metteano carpone sotto i ventri de' cavalli con le coltella in mano, e sbudellavalli...

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 6.17, vol. 1, pag. 96: Li occhi [[Cerbero]] ha vermigli, la barba unta e atra, / e 'l ventre largo, e unghiate le mani...

[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 3, pag. 52.7: li loru [[scil. delle Arpie]] fachi eranu a modu di virgini, lu ventri loru era multu grandi, lu collu et li mani avianu unflati et la gula loru per la multa fami era ialina.

[5] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 17, pag. 85.22: Bisaro è uno animale, che à el capo come faina e infino al collo e 'l meçço de le spalle e àe due piè sì come aquila e à ale come spiritello, e 'l ventre à pennuto come anatre, e dal terço in giù sì à coda di pesce...

[6] Anonimo Rom., Cronica, a. 1360, cap. 8, pag. 36.17: Fu un omo bruno, peloso, varvuto, con uno grannissimo ventre.

[7] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 44, pag. 376.2: e ha questo dimonio gli occhi rossi e la barba nera ed unta e il ventre largo e le mani unghiate e, oltre all'abbaiare, graffia e squarcia e morde i miseri dannati...

[8] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 25, 16-24, pag. 643.37: e questo dice, perché li Centauri dal ventre in su si dicono essere uomini, e dal ventre in giù cavalli, e così si mostra dell'uomo quando è cavallo dal ventre in su.

1.2 [Anat.] [In partic.:] interiora, apparato digerente.

[1] Gl Glossario di Monza, X, pag. 41.10: ventre: cilia...

[2] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 21.16, pag. 135: Aia 'l fecato rescaldato, / la milza grossa, el ventre enfiato, / lo polmone sia piagato / con gran tossa e parlasia.

[3] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 21, pag. 42.3: Onde credi tu che nascan tanti dolori di capo, tante torzion di ventre, tanti corrompimenti di tutti omori di corpo, se non del troppo mangiare?

[4] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 12, pag. 122.7: Sì li disse: frate, sappiate per fermo, che questa vita non vale niente, che 'l ventre ch' ène fredo e crudo non si muove legieramente a fare lussuria; ma quando elli ène satollo e grasso de' buoni morselli et abeverato di buoni vini, sì si muove legieramente a fare i diletti del corpo.

[5] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 36.23: Ancora capitol del dolor del ventr.

[6] Lucidario lucch., XIII/XIV, L. 1, quaest. 54-59, pag. 45.22: Altresì come lo mare tucte l'acque, così lo ventre riceve tucte pusse che di lui esceno.

[7] Manfredino, a. 1328 (perug.), 2.8.13, pag. 173: Di laido taglia, e torto e schiembo / colui che dice dil suo duol del ventre...

[8] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 24, pag. 276.19: E dico che inconvenevole cosa è a dicere che lo stomaco e 'l ventre non sieno luoghi del cibo e suoi riposi...

[9] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 6, vol. 2, pag. 56.14: Poi Terreo, sedente nella sedia de' suoi anticessori, mangiava, e mettea la sua carne nel suo ventre.

[10] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 3, cap. 5, pag. 165.18: E in quela ora incontenente l' arçidiacan caìte morto, como se per la boca de lo vesco lo venim fuse intrao in lo so ventre e ociselo.

[11] Miracoli di Caterina di Iacopo, c. 1374 (fior./sen.), cap. 28, pag. 23.25: era stata la Caterina nel torno di quattro anni sanza inghiottire il cibo e mandarlo giù nel ventre...

[12] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 9, pag. 42.6: E altressì come il mare riceve tutta l'acqua, così riceve l'uomo nel suo ventre tutto enpitume...

- [Prov.]

[13] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 453, pag. 311: Ventre s' adestra / a grande minestra.

- Femm.

[14] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 15, pag. 67.18: di tanta vintusitati sì si impli la ventri sua, chi non fa si non, palisimenti, per li posteriora orribilimenti gettari ventu et trulli...

1.2.1 Empire / empiersi, riempire il ventre: introdurre cibo o bevande nell'apparato digerente per soddisfare la fame o la gola, saziare o saziarsi (anche in contesto fig.).

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 248, pag. 37, col. 1: Lo corpo no vore de ço far niente, / Ma sempre vol implir lo ventre / De carne de bo' e bon capon...

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 36.17: «Inpossibile è ventre e mente inpiere, e di deletto seculare gire ad eterno».

[3] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 17, pag. 140.8: questo giovano desiderava d'empiersi lo ventre delle ghiande che li porci mangiavano, e nimo li ne dava.

[4] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 59, pag. 85.10: Alguni mette li dedhi entro lo brudo e par k' elli voja peschare o ensembre ad una volta lavarse le man et emplirse lo ventre.

[5] Sennuccio dal Bene, a. 1349 (fior.), 12.76, pag. 56: Oh ben dolcezza amara! / Colui, 'n cui cotal vizio ripara, / pecora si può dire, / ché più non sa se non d'empiersi 'l ventre, / e che per altro il viver sia non crede.

[6] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 175, Ss. Barlaam e Josafat, vol. 3, pag. 1535.1: Che ti gioverà, buono uomo, se tu m'uccidi? Tu non potrai riempiere di me il ventre tuo...

1.2.2 Avere pieno il ventre: essere sazio (anche in contesto fig.).

[1] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 6, pag. 50.22: perchè non fai, come tu di'? Delicato maestro è quegli, che, poichè ha ben pieno il ventre, predica il digiuno.

[2] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 89, pag. 257.18: Quanto assaggia il segnore di queste bestie salvatiche, che con tanto pericolo sono state prese, conciossiacosach'egli abbia pieno il ventre di tante diverse vivande?

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 258, pag. 600.5: Quando fu pieno quanto potea, cominciò a saltare verso la finestra dond' era entrato, e non vi giugnea a due braccia, però ch' egli avea pieno il ventre, e delle busecchie avea fatte salsicce d' asino...

1.2.2.1 Con ventre pieno.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 10, cap. 2, par. 3, pag. 195.2: Dilicato maestro è quegli, il quale con ventre pieno conforta a digiunare...

1.2.3 Discaricare, scaricare, sciogliere il ventre: defecare.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 44, pag. 153.7: E quando l'uomo o altra bestia lo caccia, egli scioglie lo suo ventre, e gittasi da dietro una feccia, grande pezza di lungi da lui, sì putente che arde come bragia ciò che tocca.

[2] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 627, pag. 581: la mane quando levite, prima sia la to cura: / lo ventretou descarcalo sença nulla demura, / e poi lo viso lavate con acqua necta e pura; /

[3] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 68, pag. 322.26: Et quando alcuno cacciatore lo caccia, overo altra bestia rapace, elli isciogle lo suo ventre et gitta uno fiato per ladia parte di dietro sì puççolente et sì malvagio che elli arde et bruscia ciò che elli trova mentre che quella puçça vi basta.

1.2.4 [Med.] Allasciare, ammollare, ammollire, ammorbidare, commuovere, lasciare, mollire, muovere, purgare il ventre: esercitare un'azione lassativa.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 23, pag. 348.12: perciò ke questi gravano lo stomacho, e turbano lo senno, e costringono lo 'ntelletto, e muovono lo ventre, e inducono le gotte...

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. IV, cap. 53, pag. 279.15: p(er)ciò ke questi gravano lo stomacho (e) turbano lo senno (e) costri(n)gono lo 'ntelletto (e) muovono lo ve(n)tre (e) i(n)ducono le gotte...

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 11, pag. 357.18: et con astenentia schiferai li soperchi mangiari et bere, et le soperchie et grande spese, et li dilicati mangiari, però che agravano lo stomaco, torbano lo senno, tolleno lo intellecto, conmuoveno lo ventre, gennerano le gocte...

[4] Zucchero, Santà, 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 5, pag. 158.23: E la radicie del moro chotta in aqua sì amolla il ventre e fa bene andare a chamera.

[5] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 5, pag. 159.1: Altre maniere di sosine, sì come avosine, dicono molti filosafi ch'elle alasciano il ventre...

[6] Framm. Milione, XIV pm. (emil.), 1, pag. 502.22: li fa venire grande fluso e purga molto lo ventre, ma possa li fa bene asai, ché ello fa ingrasare la persona.

[7] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 266, pag. 281.16: E retificasse mesceandoie draganto, el quale è meiore cha la goma arabica, perché el draganto ai a muovere el ventre, e la goma arabica sì è stiptica.

[8] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 3, pag. 410.34: Ma el bruo' del gallo vechio se aministra a lasare, çoè a molire el ventre.

[9] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 19, pag. 30.5: Item l'acqua dundi fussi cocta chervina, data a biviri, lassa multu lu ventri.

[10] F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.), L. 5, cap. 22: E le [pesche] secche sono di tarda digestione e di non buono nutrimento e le mature amorbidano il ventre e le non mature lo stringono. || Crescenzi, [p. 173].

1.2.5 [Med.] Costipare, indurare, restringere, stringere il ventre: provocare stitichezza.

[1] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 446, pag. 576: bene conforta stomaco, ma lo ventre constipa...

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 1, pag. 137.22: E sapiate che il pane ch'è fatto dell'orzo sì à conperazione a quello del grano, e sua conplexione sì è più freda, e dona meno nodrimento, [[...]] e ristringne il ventre...

[3] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 5, cap. 26, vol. 2, pag. 183.8: Le ghiande [[...]] non s'usano in uman cibo, ma per li porci, imperocchè sono alla digestion contrarie, e indurano il ventre... || Corpus OVI.

[4] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 43, pag. 302.26: Lo sterco del colombo, disoluto in acqua di silio, overo di salcio, a lavare li piedi d'essa confettione ristringe lo ventre.

[5] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 4, pag. 8.27: È anco da guardarsi da ogni acqua salsa, o in che regna alcuna nitrositade; perocchè riscalda, e disecca il corpo, e costipa accidentalmente il ventre.

[6] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 36.27: Item, la polvere del marmo, chonsolata chon un tuorlo d'uovo e vino, beuta o mangiata, ristringne fortemente lo ventre.

[7] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 3, pag. 5.8: E sì è bona al dolore de la spinça e a quili che urina a goço a goço e che no pò ben urinare, e strençe el ventre.

1.3 [Con rif. all'episodio biblico di Giona].

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 216, pag. 607: «Deo, qe guarì[s] Daniel del laco del lëon / e traìsi Ionàs del ventre del pesson, / en lo qual el sostene molto grand passïon...

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 1, cap. 12, pag. 33.12: Dio dice innel Guangnelo «Secondo ke Iona p(ro)ph(et)a stecte inel ventre del pescie ceto tre die e tre nocti...

[3] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 63.3: E questo è il pesce che recevette Giona nel ventre suo, secondo che le storie del vecchio Testamento ne contano, che li parea essere ito in inferno, per lo grande luogo ch'egli era.

[4] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 8, pag. 50.13: lu quale Xristu sì dixe allj Iudej ky illu era in darili signu de Iona propheta - ky fu in ventre de unu pischi trj iornj et trj nocti...

[5] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, osservazioni, pag. 303.9: Onde Giona profeta non credibole, nè ubbidiente a Dio non facieva le cose comandate, onde lo grande pescie lo trangugiò, e nel suo ventre tre dì dimorò.

[6] Vang. venez., XIV pm., Matt., cap. 12, pag. 50.23: Sì come Ionas fo en lo ventre de la bailena III die e III note, et en tal mainiera serà lo fiol de l'omo en lo cuor [de la terra] III dì e III note...

[7] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 16, par. 2, vol. 2, pag. 32.32: Comu Iona tri iorni stecti in lu ventri di la balena, cussì Iesu starrà tri iorni in sucta terra.

1.4 [Astr.] Parte di una costellazione zoomorfa che si immagina corrispondere alla regione addominale.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 7, pag. 12.10: adonqua pare che quello ariete abia corna e capo e ventre, e deppo' el ventre dea venire la groppa e la coda.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 119, vol. 2, pag. 672.28: E nota che sempre che la pianeta di Saturno saràe ne la fine del segno del Cancro e infino al ventre del Leone...

1.5 Cavità interna di un oggetto (in partic., di forma zoomorfa).

[1] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 26, pag. 448.25: una statua grandissima di cavallo fosse fabricata in onore della Dea Minerva, nel cui ventre certa quantità d'armati si nascondesse...

[2] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 27, pag. 459.1: Perillo aurifice [[...]] fabricòe un bue di rame, nel cui ventre era uno usciuolo, per lo quale si mettesse il malfattore degno di morte.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 35.21: E avendo presi per sorte corpi d'uomini eletti, inchiudonli furtivamente nel cieco lato di questo cavallo, e dentro le grandi caverne e 'l ventre del cavallo empiono di cavalieri armati.

1.6 [Gastr.] Stomaco di un animale macellato, usato nell'alimentazione umana.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 359, vol. 2, pag. 385.8: Et non debiano voitare li ventri d'alcuna bestia ne li predetti luoghi o vero alcuni d'essi, et non debiano gittare sangue, ventri, interame o vero altre sozure...

[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 8, cap. 1, pag. 542.4: colui, il quale preso da troppo amore d' uno suo fanciullo, pregato in villa da lui, ch' elli facesse fare da cena uno ventre di bue, non potendosi sì presto comperare carne di bue, uccise uno bue domato...

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 1, vol. 2, pag. 151.21: issu cummandassi que si facissi a cena una ventri di boy con zò sia cosa que non si truvassiru carni di boy ad acatari inpressu fici talyari unu boy dumesticu per acumplirli lu so disiyu...

[4] x Doc. pist., 1339 (2), pag. 138: per lavare e chuociere un ventre di vitella s. 1 d. 8...

[5] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 14, par. 4, vol. 2, pag. 354.5: né lavare alcune carne overo pescie overo ventre overo scrute overo entestine de bestie, né fuoco fare...

[6] Anonimo Rom., Cronica, a. 1360, cap. 9, pag. 47.22: Manicava la iente pera secche e tritate, misticate colla farina, capora e vientri, anche lo sangue delli animali.

[7] Doc. fior., 1360-63, pag. 33.2: a Baglone per un ventre di vitella pela sera della festa s. xiij...

[8] Stat. viterb., 1384, cap. 61, pag. 196.28: Anque volemo che nullo macellaio porti o portar faccia nel decto macello nulla bestia morta col ventre, se non fusse morta nella città di Viterbo.

2 Fig. Soddisfacimento smodato di bisogni materiali.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 7, pag. 304.18: quando la dannosa dilettanza de la lussuria ti terrà, non perdonare a la gola ch'è amica del ventre.

[2] Disticha Catonis venez. (ed. Mascherpa), XIII t.q., L. 4, dist. 10, pag. 27.8: Cunçoseacausaqé la danosa volontà Dela luxuria Deteigna ti, Tu no voler aver endulgencia dela gola, La qual è amiga del ventre.

[3] St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.), pag. 283.14: Ma pertanto facto fo inperadore e poi ke fo facto, deo asservire allo ventre a bevere molto vino e a lluxuria...

[4] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 317.39: Eva, la quale, avegna che dalla mano di Dio fosse plasmata sança fatto d'uomo, neente meno temette di mangiare lo cibo vietato, per la ghiottornìa del ventre sì fu degna d'essere cacciata del paradiso.

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.96, pag. 156: che de le ventre fan lor De' / o de avaritia etiamdé, / o de lo re' peccao calnal / chi sor szhuir tanti aotri mal...

[6] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 55, pag. 119.33: nascondendosi come bestia paurosa, e pigra, non vive a se, anzi vive al ventre, al sonno, e alla lussuria, la quale vita è sopra tutte l'altre, lorda, e vituperosa...

[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 2, pag. 40.17: Oltre a questo universalmente gulosi, bevitori, ebriachi e più al ventre serventi a guisa d'animali bruti, appresso alla lussuria, che a altro gli conobbe apertamente;

[8] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 6, 13-21, pag. 180.22: imperoché l'uomo è servo del suo goloso ventre...

2.1 Fras. Obbedire al ventre: farsi guidare dall'istintualità e perseguire in maniera smodata i piaceri.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 20, vol. 1, pag. 151.25: Onde e Tullio, e Seneca, ed altri molti filosofi dicono, che coloro, che obbediscono al ventre, e sono disposti alla gola, ed a lussuria, sono da computare non fra uomini, ma fra bestie.

[2] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 6, pag. 102.18: sforziamoci di essere simiglianti agli animali, a' quali la natura ha conceduto d'essere inchinevoli alla terra, e d'obbedire al ventre.

3 Estens. Grembo materno.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 585, pag. 548: Ma ço no fai le femene: anc abia fant en ventre, / de Dieu n' à ponto cura ni vergonça nïente...

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 2, pag. 5.12: «Damigiella, venuto ee lo tenpo dela diliveragione del mio ventre».

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.3, pag. 83: Mentre sì stetti en ventre a mia mate, / presi l'arrate - a deverme morire...

[4] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 28, pag. 448.9: «Ora» dice Marzia «che 'l mio ventre è lasso, e che io sono per li parti vòta, a te mi ritorno, non essendo più da dare ad altro sposo»...

[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 124.1: La bellissima ninfa partorio col pieno ventre uno fanciullo, lo quale insino allora potrebbe essere amato...

[6] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 13, pag. 97.16: Generata, la creatura si notrica nove mesi nel ventre della madre sua, solamente del sangue che cessa ala donna quando non è grossa, e di quello impone carne e grassezza.

[7] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 25, pag. 382.21: e questa è la parte dove lo infante nel vrente de la matre piglia lo nutrimento per un capo de intestino, lo qual convene che si taglie quando l'omo nasce.

[8] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 213, pag. 225.10: E dixe alguni che chi bate cu(m) la raìxe de questo arbore tre fiè el ventre de la dona gravida, o quando se fa unciom cum questa raìxe, la chaça fuora el feto.

[9] Poes. an. savon., XIV, 2.4, pag. 16: Iohane da De' mandao, / Christe per noi debi pregare, / chi fosti sanctificao / en lo ventre de toa maire.

- Femm.

[10] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 184.27: [[la Madonna]] fo nata del tribù de Iuda delli figlioli de Iacob, delli dì VIII del mese de sectembro, et fo sanctificata nella ventre della soa matre.

- [In contesto fig.].

[11] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 449, pag. 783.10: Chi non sa questa ystoria è più che non nato nel ventre de la ignoranzia...

3.1 [In partic., grembo della Vergine Maria (anche in espressioni come Benedetto il frutto del tuo ventre)].

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 7, pag. 38.11: E questo farai a· ssimiglanza dell'Angelo Gabriel [[...]], el quale [[...]] disse, grazia plena, cioè piena d'ogne grazia, Domenedio è con teco e benedetto 'l frutto del ventre tuo...

[2] %IT Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 417, pag. 41: Et intra l'angelo lá o' era la polçella, / La salutança le faxe molte bella / E dix: «[[...]] / Benedicto lo fructo del to ventre, / Filiol de Deo omnipoente!»...

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 6, pag. 213.30: piena sè di gratia, lo Signore sia teco, benedicta tu tra le fenmine et benedecto lo fructo del tuo ventre...

[4] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De peccatore cum Virgine, 87, pag. 51: Se 'l peccaor no fosse, De no havrav mandao / Lo so fïol in terra a fí crucificao, / Ni Crist serav metudho il to ventre beao, / E sí lo rex de gloria de ti no hav ess nao.

[5] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 72, pag. 353.20: Vedi dunque la Donna nostra che fue salutata in questa vita, anzi ch'avesse Idio in ventre, dal sommo angelo.

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 23.104, vol. 3, pag. 386: «Io sono amore angelico, che giro / l'alta letizia che spira del ventre / che fu albergo del nostro disiro...

[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 625.6: Il primo si è credere che Cristo sia conceputo per virtù di Spirito Santo nel ventre della Vergine Maria.

[8] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 54, pag. 622.9: Incarnato adunque costui, le leggi della presa carne seguendo, nove mesi nel ventre della Vergine fé dimora...

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 20, pag. 90.21: "Tu è' beneechia sovre tute le done e beneechio fruito è quello bon Yesu chi nasse del to' ventre vergin".

[10] Poes. an. savon., XIV, 2.4, pag. 16: Iohane da De' mandao, / Christe per noi debi pregare, / chi fosti sanctificao / en lo ventre de toa maire.

[11] Lucidario ver., XIV, L. 1, quaest. 181, pag. 95.5: quelo corpo che Deo ingenerò intel ventre dela beata virgine Maria, che fu posto sula cruce e che montò in celo...

[12] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 16.37, pag. 233: Ave, donna sì prudente, / vencisti Cristo omnipotente, / che se rinchiuse nel to ventre / che in cielo et in terra non chapia.

3.1.1 Portare in / nel ventre: portare il feto durante la gravidanza.

[1] Poes. an. cass., XIII pm., 1, pag. 412: [...] te portai nillu meu ventre...

[2] Poes. an. urbin., XIII, 10.23, pag. 557: Quella ke lo portò nel ventre / vedealo pendare altamente, / und'era trista e ddolente / sença alcun consolatore.

[3] Poes. an. ver., XIII sm., 112, pag. 19: Quel che portaxi en ventro / si fo lo sol resplandiente...

[4] Poes. an. abruzz.>march., XIII sm., 210, pag. 125: Io nove misi en ventre te portai...

[5] Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 4, pag. 114.19: Io credo i(n) del n(ost)ro Singnore Giezo (Cristo), lo quale questa do(n)na portó i(n) del suo p(re)sioso ventre e rimase v(er)gine dipo lo suo parto', che ella ti diliberi».

[6] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 16, pag. 20: vede quella Vergene che in ventre lu avea portatu / plangendo scì che occidere se volea, / ca llu volea aiutare e no potea.

[7] Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.), lamentatio, cap. 5.732, pag. 533: Io son quella Maria trista e dolentre / che te portà nove mexi nel ventre».

[8] Novelle Panciatich., XIV m. (fior.), 138, pag. 136.23: Et quella che ll' avea portato nel suo ventre, vedendo lo strazio che dovea essere fato del suo figliuolo, le crepava il chuore...

[9] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 1, ott. 54.8, pag. 396: Beata chi te portò 'n ventre!

3.2 Uscire dal / del ventre (della madre): venire al mondo, nascere.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 24, pag. 367.16: Questo seculo è come uno ponte, la montata del quale è quando lo homo esce dal ventre dela madre et la scesa è quando muore...

[2] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 53, pag. 121.30: nudo uscitti del ventre della mia madre e nudo ci debbo tornare.

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 5, pag. 22.8: Nuo son insio del ventre de mea mare e nuo me partirò a l'insia del mondo".

[4] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1672, pag. 82: k'eo de te, fillio, a quell'ore / non sentì nullo dolore, / ma tutto con grande dolçore / de lo meo ventre escisti fore...

[5] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 24, pag. 298.6: «Grave giogo è posto sopra i figliuoli d' Adam, dal giorno ch' escono del ventre della madre infino che ritornano al ventre della terra, madre di tutti.»

[6] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 63, S. Jacopo minore, vol. 2, pag. 574.6: Questi fue santo d'infino ch'elli uscìe del ventre de la madre, vino e cervigia non bevve, carne non mangiò mai...

4 Parte interna; profondità (della terra, nell'espressione Ventre della terra).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 6, pag. 170.24: Unde, volendo noi cercare la casione che fa tremare la terra, trovamo una ventosità che s'engenera e·llo ventrede la terra, com'ella s'engenera e·llo corpo de l'animale.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 59, pag. 98.9: E allor fue manifesto a le genti che 'l ninferno era nel ventredella terra per lo detto fuoco che allotta apparve, il quale è poscia sempre durato.

[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 15, pag. 108.7: e la magiore parte de' brutti animali che sono nel ventredela terra e nelle chaverne e spelunche de' monti muoiono per li gran fredi e per le grandi umiditadi...

[4] Dante, Rime, a. 1321, 43.54, pag. 154: Versan le vene le fummifere acque / per li vapor' che la terra ha nel ventre, / che d'abisso li tira suso in alto...

[5] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 3, cap. 1, ch., pag. 294.10: Il quale è fatto in tre modi, imperciò che o elli è semplice o è involto in vapore umido, e quello ch'è semplice è fatto in due modi, imperciò che o è sottile e sale in su e muove l'aiere, o è grosso e risiede nel ventre della terra.

[6] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 10, pag. 244.8: alcuni aconci a seminare, alcuni a corrompere la semente nel ventredella terra, alcuni a producere l'erba e li fiori, alcuni alla maturazione delle semente e delle piante:

[7] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 19, pag. 284.16: Et che nel verno si nascondono nel ventre dela terra là ove ène lo caldo, perciò digiunano.

[8] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (ii), par. 50, pag. 420.18: e, pertugiati i monti ed eviscerata la terra, del ventre suo l'oro, l' argento e gli altri metalli recarono suso in alto...

5 [Rif. a una nave:] parte inferiore dello scafo; stiva destinata ad accoglierne il carico.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 44, pag. 188.14: Ed ancora ne' ventri delle navi de' nemici si ficcano con balestri ardenti saette, appiccatovi olio d' incendio, stoppa, e zolfo...

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 2, pag. 16.25: Unde sì come corporalmente la galea che àe lo ventre sottile navica meglio et più tosto...

[3] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 10, pag. 626.31: E 'l grave Auleste alto batte il mare con cento alberi, nella cui nave nella fronte dinanzi porta uomo, e 'l ventre finisce in pristi...

[4] Anonimo Rom., Cronica, a. 1360, cap. 13, pag. 107.26: Ferivano soie galee dalla proda nello ventre delli legni de Turchi e affonnavanolli in mare.

6 [Geom.] Regione concava di una figura geometrica.

[1] Savasorra (ed. Feola), XIV pm. (pis.), pag. 81.14: E se travennisse che alcun canpo non avesse le latora diricte, ciò e(st) che avesse pecto uvero fianco, cusì com'àve q(ue)sto t(ri)angulo del quale l'un lato e(st) l'arco del abc, che si chiama pecto p(er)ché esce in fuore, e ll'altro si e(st) lo lato del aed, che si chiama ventre p(er)ché torna in entro...

[u.r. 30.05.2022; doc. parzialm. aggiorn.]