0.1 remasugli, rimasugli, rimasullio, romosuglio, romoxugli.
0.2 Da rimaso.
0.3 Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Almansore volg., XIV po.q. (fior.).
In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.
In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Piccola quantità che rimane di qsa (detto specif. di un cibo, con rif. allo scarso valore). 1.1 Fig. 1.2 Strascico (di una malattia). 1.3 Ciò che rimane, o il poco che rimane (di un insieme).
0.8 Rossella Mosti 09.12.2019.
1 Piccola quantità che rimane di qsa (detto specif. di un cibo, con rif. allo scarso valore).
[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 33, cap. 1, par. 2, pag. 479.12: Adonibezec, essendogli tagliate le mani e i piedi, disse: settanta re, essendo loro tagliate le mani e i piedi, coglievano sotto la mensa mia li rimasugli delle vivande...
[2] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 34, pag. 157.34: Kistu Lazaru disiava de saturarisi de li mulliche e rimasugli ki cadianu da la tabula de killu richu...
[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 11, pag. 47.32: pur gli romoxugli e bochon avançai chi fian butai via no pòn vegnir a Laçaro chi perisse de fame e no ha pur chi ghe sporça una caza d'aqua...
[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 72.30: [6] Et par ben che 'l fogo de l'amor de Cristo si è morto in tuto, né la çenere è pù calda, né in questo romosuglio de cristianismo chi è anchor in 'sto mondo chomo in fogolar fregio se pò pù trovar a penna carbon chi sia vivo né falupola acexa de l'amor de Cristo.
1.2 Strascico (di una malattia).
[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. X, cap. 6, pag. 865.15: E quando la febbre si diparte le vene non si purificano del tucto in tucto dalla diversitade, né 'l corpo dall'ordura e neutralitade, ançi dimora alcuno rimasullio de la febre infino a tanto ke ll'altra adcessione sia venuta.
1.3 Ciò che rimane, o il poco che rimane (di un insieme).
[1] Bibbia (06a), XIV-XV (tosc.), Is 10, vol. 6, pag. 422.7: [18] E la gloria del suo bosco e di Carmelo (ciò è uno monte) dall'anima insino alla carne sarà consumata [[scil. dal fuoco]], e sarà fuggitivo per ispaventamento. [19] E li rimasugli de' legni dello bosco suo saranno numerati per la loro povertà, e uno fanciullo sì li scriverà.