SPOLPARE v.

0.1 ispolpato, spolpa, spolpare, spolpe, spolpi, spolpo, spolpò.

0.2 Da polpa.

0.3 Rustico Filippi (ed. Marrani), XIII sm. (fior.): 1.2.2.

0.4 In testi tosc.: Rustico Filippi (ed. Marrani), XIII sm. (fior.); Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 Togliere la polpa, staccare la carne attaccata all'osso. 1.1 [Di un frutto:] togliere la parte molle e succosa. 1.2 Privare della forza fisica o morale; straziare (nel corpo o nell'anima). 1.3 Pron. Fig. Impoverirsi, spogliarsi (di una virtù).

0.8 Rossella Mosti 09.12.2019.

1 Togliere la polpa, staccare la carne attaccata all'osso.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 185, pag. 459.2: - Per certo bene è riuscita quest'oca bella e grassa, com'io credea; guarda, quant' ella è piena; - e recasela innanzi, e col coltello in mano la cominciò a spolpare e a mangiare.

f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 9, cap. 50, vol. 3, pag. 92.8: Appresso si prenda un serpente, e minutamente tagliato e gittato via la coda e 'l capo, si cuoca in un vasello pien d'olio comune, intanto che la carne del serpente nell'olio si liquefaccia e spolpi, e dall'ossa si parta... || Corpus OVI.

1.1 [Di un frutto:] togliere la parte molle e succosa.

[1] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 42, col. 2.19: R(ecipe) uno melgrano sano buono e quocilo inn aceto fine, e ssia tutto ispolpato, e fanne impiastro sulle palpebre.

1.2 Fig. Privare della forza fisica o morale; straziare (nel corpo o nell'anima).

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 401.14, pag. 244: Cusì m'afliçe quella che nel core / me mise l'umbra, che ley representa, / unde m'acresse pena al gran dolore; / però che sempre, quando mi ramenta / ch'io sia luntano e ch'io n'ebbi la colpa, / questa è l'angossa che tutto mi spolpa.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 21.69, pag. 62: Un poco apresso, Brenno mi percosse / là sopra d'Allia e tal fu la vittoria, / che mi spolpò la carne in fino a l'osse.

[3] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 41.147, pag. 226: Non consentire all'insidiose volpi / gli agguati doppi, ch'all'anima mia / han posti e pongon, ché foco la spolpi.

[4] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 69.7, pag. 422: Misericordia, Signor, ch'i' peccai: / c' or fuss' i', Signor mïo, 'mprima morto! - / Dolor mortal in corpo 'l cuor li spolpa...

1.2.1 Pron. Fig. Struggersi (d'amore).

[1] Matteo Frescobaldi, Rime, a. 1348 (fior.), D. 35.4, pag. 123: Solien dolce parer le fiamme e ' colpi / ch'i' sentivo d'amor: or son sì avversi / che per lochi oscuri, aspri e ddiversi / ambular mi conven fin ch'i' mi spolpi / con amari sospir, ben ch'io ne 'ncolpi / el maladetto dì ch'i' gli occhi apersi...

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 195.10, pag. 251: Non spero del mio affanno aver mai posa, / infin ch'i' mi disosso et snervo et spolpo, / o la nemica mia pietà n'avesse.

1.2.2 Pron. Fig. [Come imprecazione].

[1] Rustico Filippi (ed. Marrani), XIII sm. (fior.), son. 53.10, pag. 174: Ch'e' par che s'apran mille monimenta, / quand'apri il ceffo: perché non ti spolpe / o ti rinchiude, sì ch'om non ti senta?

1.3 Pron. Fig. Impoverirsi, spogliarsi (di una virtù). || Att. solo in Dante e cit. nei commentatori.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 24.80, vol. 2, pag. 415: ma già non fïa il tornar mio tantosto, / ch'io non sia col voler prima a la riva; / però che 'l loco u' fui a viver posto, / di giorno in giorno più di ben si spolpa, / e a trista ruina par disposto».

[2] Gl <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 24, 76-93, pag. 502, col. 2.1: Lo luoco, çoè Fiorença, si spolpa, çoè, se spoia, o vero disveste.

[3] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 24, 76-93, pag. 578.29: Di giorno in giorno più di ben si spolpa; cioè si priva: spolpare è levare la polpa, e però si pillia spolpare per privare...