SENSÌBILE agg./s.m./s.f.

0.1 essensiboli, sensibel, sensibele, sensibeli, sensibil, sensibile, sensibili, sensibilli, sensibole, sensiboli; f: sensibelle, sensibille, senssiber. cfr. (0.6 N) offensibili.

0.2 Lat. tardo sensibilis (DELI 2 s.v. senso).

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); f T. Alderotti (?), Etica di Aristotele volg., a. 1295 (fior.); <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Elucidario, XIV in. (mil.); <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>;Libro de conservar sanitate, XIV sq. (venez.); Lucidario ver., XIV; f De le questioim de Boecio, XIV sm. (gen.).

In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Nel commento di Francesco da Buti alla Commedia si legge «come sono le cose inanimate e li animali vegetabili offensibili e imaginabili», dove di offensibili si propone in apparato la var. «o sensibili»: cfr. Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 1, 109-123, pag. 31.36.

0.7 1 Percepibile mediante i sensi. 1.1 Sost. [Nel pensiero aristotelico:] oggetto percepibile mediante i sensi, materia della sensazione. 2 Dotato di sensi. 2.1 Che riguarda l'attività sensitiva e il movimento degli esseri animati (in partic. con rif. al concetto aristotelico di anima sensibilis). 2.2 S.f. Facoltà umana di percepire sensazioni. 3 [Rif. a un esempio:] che si comprende in modo evidente.

0.8 Aurelio Malandrino 26.10.2017.

1 Percepibile mediante i sensi.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 3, cap. 2a, pag. 69.12: sopra ongne cosa sensibile el fuoco ène più leve...

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 49, vol. 3, pag. 151.7: Lo cominciamento dell'amistà si è dilettazione sensibile avuta dinanzi...

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 80, pag. 384.17: l'uno si è per la pena corporale sensibile, l'altro per la pena mentale.

[4] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 3, pag. 75.6: lo nono [[cielo]] è quello che non è sensibile se non per questo movimento che è detto di sopra, lo quale chiamano molti Cristallino, cioè diafano o vero tutto trasparente.

[5] <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 23, 25-39, pag. 511, col. 2.4: qui dà exempio cum la substantia della umanità de Cristo, ch'era sovra tutti li preditti beati, lusiva sovra tutti, e tutti gli aluminava, simele a tutto questo sensibele sole...

[6] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 12, pag. 127.13: tanta era la resistenzia d'Antonio incontro alle demonia, che pareva quasi una battaglia visibile e sensibile...

[7] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, cap. 4, pag. 195.18: La immaginazione eziandío [[...]] nondimeno, sanza il senso, qualunque cose sensibili chiareggia...

[8] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 21, proemio, pag. 470.19: Sensibili dice, che si possono comprendere col senso corporale...

[9] Libro de conservar sanitate, XIV sq. (venez.), Del coito, pag. 26.10: avengna che in alquante cose besongni plu de obedire ale legi che alle medesine (e) alguna volta la delectation sensibile passa la rason...

[10] f Framm. Cons. filos., XIV m. (sett.), L. V, cap. 4, pag. 293.6: l'imaginacione, quamvisdeo ch'ela pigli dal sentire començamento de vedere e de formare le figure, niente meno, remosso lo sentire, ella cognose le co<s>se sensibelle non per çudixio sensibelle, ma per ymaginario. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[11] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 19, par. 9, pag. 342.12: questa scrittura veracie essere o guardare crederà di fede o d'alquno sengnio sensibole...

[12] Dom. da Monticchiello, Lett., a. 1367 (sen.), 11, pag. 41.31: o Timoteo amico carissimo, intorno alle mistiche visioni, perfette contrizioni, lassa li sensi tutti e tutte le operazioni intellettuali e ogni cosa sensibile e intelligibile...

[13] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 6, pag. 180.9: quanto la cosa è più perfetta, tanto più è sensibile, così del bene como del male.

[14] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 8, vol. 2, pag. 175.4: quandu cuntemplandu supra ymaginacioni et supra raxuni et supra intellectu, supra cogitacioni, meditacioni et cuntemplacioni, dissindendu da supra intellectu li superintellectuali cosi, lu suli di la divinitati eu mectu ad figura sensibili.

[15] f Etica di Aristotele volg., XIV t.q. (tosc.>sett.), L. II, cap. 46, pag. 230.9: Il diletto sensibille è secondo la forma del senno e della bontà sensibile... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[16] Gl f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. VIII, cap. 6, vol. 3, pag. 174.22: Le cose sensibili chiamiamo quelle che si possono sentire col viso e col tatto corporale... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[17] f De le questioim de Boecio, XIV sm. (gen.), L. V, cap. 4, pag. 97.2: la raxom quando ella goarda lo universsar, no ussa[nd]o inmaginaciom nì seno, comprende le cosse inmagineyver e senssiber... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.1 Sost. [Nel pensiero aristotelico:] oggetto percepibile mediante i sensi, materia della sensazione. || Att. solo in Dante e nei commentatori.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 12, pag. 227.3: Nullo sensibile in tutto lo mondo è più degno di farsi essemplo di Dio che 'l sole.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 32.15, vol. 2, pag. 550: poi ch'al poco il viso riformossi / (e dico 'al poco' per rispetto al molto / sensibile onde a forza mi rimossi)...

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 189.34: il Filosofo dice nella Metafisica: il sensibile sopra il senso, corrompe il senso...

[4] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 32, 10-27, pag. 780.28: unde; cioè dal quale sensibile; cioè dal quale splendore, a forza mi rimossi...

2 Dotato di sensi.

[1] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 10.51, pag. 68: non tormentava me di dogl[i]a fèra / come sensibil corpo in dar penare...

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), Prologo, pag. 19.33: Domenedio fece lo homo a la imagine et a la similitudine sua, e fece lo cielo e la terra e tutte le creature dell'aire e della terra e de l'acqua, e tutte le creature sensibile et insensibile...

[3] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. I, cap. 14, pag. 14v.13: or non è bene più non dico che paççia, ma che fuore d'ogni memoria, a dubitare pur un pochecto che quella pretiosa parte dell'uomo [[scil. l'anima]] [[...]] diventi insensibile [I.14'] (la quale, contenendo in sé ogne força di ragione, per la sua compagnia fa esser sensibile la mutola et insensibile materia dela carne)? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 3, pag. 165.5: ha l'uomo amore a certo cibo (non in quanto è sensibile, ma in quanto è notribile)...

[5] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), App. B, L. 2, capp. 22-23, pag. 326.14: secondo che sapemmo e udim[m]o dire a uomini degni di fede ch'avieno navicati que' mari tra Ingilterra e Irlanda infino a l'isola disabitata chiamata Ultima Tile, quello mare spira com'uno corpo sensibile...

[6] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 630.20: Considera bene, o anima, che ti vuogli salvare, che ti bisogna d'amare ogni creatura ragionevole e non ragionevole, sensibile e non sensibile...

[7] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 40, col. 1.20: La notte è la oscura corteccia della Scrittura, e anche ogni sensibile creatura...

[8] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 22.16, pag. 24: Quando la sera scaccia il chiaro giorno, / et le tenebre nostre altrui fanno alba, / miro pensoso le crudeli stelle, / che m'ànno facto di sensibil terra...

[9] Lucidario ver., XIV, L. 2, quaest. 27.1, pag. 133.11: Quando vene le grande malitìe e mortalitate ala gente e fame, questo sì è iuditio de Deo che avene per li peccati dela gente; e ali animali sensibeli vene anco in le staxone, però che se mostra la potentia de Deo.

- Sost.

[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), Dedica, vol. 1, pag. 7.25: commu dici Aristotili a lu libru di lu Sentimentu et di lu Sensibili...

2.1 Che riguarda l'attività sensitiva e il movimento degli esseri animati (in partic. con rif. al concetto aristotelico di anima sensibilis).

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 44.5: Segondo anima viçitabile participa l'omo a piante, e secondo sensibile, ad animale.

[2] f T. Alderotti (?), Etica di Aristotele volg., a. 1295 (fior.), L. I, cap. 6, pag. 18r.25: La seconda potença si chiama anima sensibile, nella quale comunica l'uomo con tucte le bestie, perciò che tucte le bestie ànno anima sensibile. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 4, vol. 3, pag. 20.7: La seconda potenza si chiama sensibile, nella quale partecipa l'uomo con le bestie, però che tutte bestie hanno anima sensibile.

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 89, pag. 423.10: Pongono i savi tre vite: vegetabile, sensibile e razionale.

[5] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 30.26: L'anima sensibel.

[6] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaest. 21, pag. 93.6: Quelle creature ke no àn anima sensibile, quanto a nuy ni senteno ni viveno...

[7] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 181.11: naturalmente non si truova alquno animale originale, ciò è quello ch'à nascimento, vegietibile, ciò è ch'àe vita sensibile, overo universale ciò è quello che sente...

[8] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 7, ch., pag. 229.32: il caldo in quel cotale corpo induce spirito vitale, al quale anche si congiugne anima sensibile per virtude delle stelle, e diventa animale.

[9] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 1, proemio, pag. 1.5: Dante pone sè in forma comune d'uomo, nel quale è l'anima ragionevole, la potenza sensibile, e la potenza vegitabile, e lo libero arbitrio...

[10] f Etica di Aristotele volg., XIV t.q. (tosc.>sett.), L. II, cap. 30, pag. 210.22: l'anima sensibele sae e schifa e segue ciò che lle piace sança nulla provedença di senno... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[11] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 9, pag. 66.18: Siamo composti di due nature, di intelletuale e di sensibile, però è convenevile d'offerire a Dio du' adorassione...

2.2 S.f. Facoltà umana di percepire sensazioni.

[1] Ser Gaudio, a. 1348 (fior.), 3.11, pag. 102: Bisognò 'l gusto a' suoi consorti, como / Cognoscer per lo dolce l'amarezza / Per far perfecta la sensibil d'omo.

3 [Rif. a un esempio:] che si comprende in modo evidente.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 7, pag. 189.4: E di ciò sensibile essemplo avere potemo dal sole...

[2] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 3, pag. 107.10: Iddio lo dimostra alcuna fiata per alcuni essempli sensibili, come la confessione toglie e scema la pena.

[3] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 2, pag. 64, col. 2.30: Il sollicito omo che desidera qualunque arte sia igualmente e volentiera sostiene tutte le fadighe e pericoli e danni che occorreno, la qual cosa con esempio sensibile si prova ne' lavoratori e mercadanti e nei soldati e cavalieri.

[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 5, S. Tommaso ap., vol. 1, pag. 74.26: Il primo fue che credessero in Dio, il quale è uno in essenzia e sono tre persone; e diedene loro tre essempri sensibili, come in una essenzia sono tre persone.