PARTO (1) s.m.

0.1 parti, parto, partore, partu, párturi.

0.2 Lat. partus (DELI 2 s.v. parto 2).

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.); Doc. prat., 1296-1305; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Stat. lucch., 1362.

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Scritti spirituali ven., XIII; Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Preghiera a s. Marco, XIV in. (venez.); Amore di Gesù, XIV in. (ver.); Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.5 Locuz. e fras. di parto 1; giacere in parto 1; mettere al parto 1; morire di parto 1; morire in parto 1; stare in parto 1.

0.7 1 Processo di espulsione del feto dal corpo materno al termine della gestazione. 2 Meton. Creatura che è stata o che deve essere partorita. Estens. Figlio. 2.1 Fig. Frutto di un processo espulsivo avvenuto in un organismo animato o inanimato.

0.8 Sara Natale 31.07.2019.

1 Processo di espulsione del feto dal corpo materno al termine della gestazione.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 605, pag. 196: e· lado ingenerare / e lo grave portare / e 'l parto doloroso / e 'l nudrir faticoso...

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 661, pag. 45, col. 2: Quando la vergene se levó de partore, / Sí cum se trova intro le carte, / E quando in la eglesia ela intróe, / La sancta mesa se ge cantóe...

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 210, pag. 244: S'el sent in soa contradha l'infermo besonioso / On povera de párturi, sempre sïa curoso / De far quel ben k'el pò a l'hom necessitoso...

[4] Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 4, pag. 114.20: 'Io credo i(n) del n(ost)ro Singnore Giezo (Cristo), lo quale questa do(n)na portó i(n) del suo p(re)sioso ventre e rimase v(er)gine dipo lo suo parto', che ella ti diliberi».

[5] Scritti spirituali ven., XIII, pag. 153.29: ke vergene fu avanti lo parto e vergene in parte [SIC], e vergene da poi k' eo l' avi partorido.

[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 2.42, pag. 7: O parto enaudito, - lo figliol parturito, / entro del ventre escito - de mate segellata!

[7] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 200.25: per accidente trova VII puti apresso una piscina, li quali <da> una meretrice in uno parto avea parturido...

[8] Amore di Gesù, XIV in. (ver.), 29, pag. 47: ke êl so parto e de dreo e denanço / casta pulcella e vergena permanso...

[9] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 259, vol. 2, pag. 342.34: Et se alcuna femina a sè el parto d'una altra s'opponesse, sia punita et condannata in CC libre di denari al comune di Siena.

[10] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 542.11: Racontase che mai costei in suo parto ne fece meno de dui ad una volta...

[11] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 1, pag. 608.33: chi muore al parto, chi nasce morto, e altri divisati modi.

[12] Stat. lucch., 1362, cap. 36. Rubrica, pag. 103.12: del modo che si de' tenere ne' bactismi e rivestimenti e in de' parti de le donne.

[13] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 1.99, pag. 6: Deo lassò la madre intel parto pura...

[14] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 76, pag. 83.26: E provoca la urina e li menstrui e la late, e aida el parto.

[15] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 9, pag. 229.26: Eo ve prego, madona sancta Maria [[...]] verçene inanci el parto, verçene in lo parto, verçene dré 'l parto...

- [Associato a donna e a femmina:] locuz. agg. Di parto: puerpera.

[16] Doc. prat., 1296-1305, pag. 245.17: a poveri vergho(n)gnosi (e) a infermi (e) femine di pa(r)to che fossero i(n) istrema necessità.

[17] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 225.14: Apollo judicato sapientissimo, nato da lato di madre Fanarete, che guardava le donne di parto e di padre Sofronisco lavoratore di marmo...

- Fras. Giacere in parto: avere appena partorito.

[18] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 52, vol. 4, pag. 176.4: Questa femina giace in parto, dunque giacque ella con l'uomo.

[19] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 90.15: Anche in tempo che la femmina è incinta, o presso del partorire, o ch'ella giace in parto sì la dee l'uomo riguardare per onestade, e per lo pericolo che ne puote avvenire.

[20] Chiose Eroidi volg. (Gadd.), c. 1315/25 (fior.), ep. 3 [Briseide ad Achille], ch. L, pag. 390.3: [141] Altea sua madre, che giacea in parto, udì le prieghiere delle ninfe...

[21] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 539.14: e sì lo portarono a una loro madre, la quale in parto giacea.

[22] Stat. sen., c. 1331, cap. 35, pag. 40.9: Anco, che si dia limosina a le donne giacenti in parto et a le riscappate pòvare...

- Fras. Mettere al parto: (far) mettere incinta, ingravidare.

[23] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 25, pag. 168.25: Le cavalle generose e nobili, che ben nutricano e' figliuoli, non si vogliono ogne anno mettere al parto, ma interporre, acciocchè 'l figliuolo per più latte nutricato adventi più vigoroso.

- Morire di/in parto.

[24] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 13, pag. 147.8: le giovane femmine ànno troppo gran dolore e gran pena a più dell'altre e muoiono più spesso di parto che non fanno l'altre.

[25] Preghiera a s. Marco, XIV in. (venez.), pag. 75.14: alguna femena graveda che l'à cu(n) si no porà morir de p(ar)to...

- Fras. Stare in parto: partorire.

[26] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 19, pag. 118.30: E vi ghuardate ch'ella sia istata in parto a diritto termine, ciò è a dire ch'ella non abia suo filiuolo perduto dinazi...

2 Meton. Creatura che è stata o che deve essere partorita. Estens. Figlio.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 2, pag. 200.6: e uccidendo i parti nel ventre delle madri, neuna creatura nascea.

[2] St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.), pag. 83.17: Questa era la significatione de lo sacrificio ka sacrificavano pro Romulo e Remo pro lo parto de Ylia soa matre.

[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 4, cap. 6, pag. 305.14: Et il parto ch' ella avea nel suo ventre, per subito sbattimento d' animo e grave doglia di corpo, fu constretta di gittarlo fuori del suo ventre, e così morie...

[4] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 4, pag. 377.15: in fin che 'l ventre grosso, e lo vagire, e 'l piangere del loro misero parto non le reca in aperto, vanno baldanzose...

[5] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 8, cap. 27, pag. 334.22: Piovere le pietre, e le folgori essere gittate dal cielo, e che gli animali fecero disusati parti, credete essere miracoli...

[6] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 5, pag. 218.22: come si dice che 'l parto è parto mostruoso quando non è secondo sua natura, come se una donna partorisse un toro...

[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 6, pag. 95.17: E tu, regina Ecuba, in che costillatione fuste nata, che dige vedere tutti li parti tuoy essereno dati a morte?

[8] Contemptu mundi (I), XIV sm. (tosc.), cap. 29, pag. 104.33: «Questo è il mio parto, el mio figliuolo, el mio fatto...

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 106.33: vederriteve trayre da li vuostri vientre con grande abominatione li parti vuostri e demembrare senza nulla pietate!

- [Con rif. al piccolo di un animale].

[10] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 12, cap. 4, vol. 3, pag. 307.20: Di questo mese nei luoghi caldi si tondon le pecore, e i parti serotini si segnano, e s'ammettono i montoni, e i cavalli e gli asini. || Corpus OVI.

[11] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 12, pag. 143.13: Perciò che è usança la cavalla portare lu partu xij misi...

2.1 Fig. Frutto di un processo espulsivo avvenuto in un organismo animato o inanimato.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 6, vol. 2, pag. 25.21: e mostra come la terra percossa dalla sua lancia mandò fuori lo parto co' frutti della verzicante uliva...

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 2, cap. 24, pag. 76.17: Il parto delle galline è di questo mese fecondità. E cominciansi l'uova a porre sotto la gallina per covare, e nascere poi polli.

[u.r. 05.05.2022]