GRAVARE v.

0.1 grava, gravacine, gravada, gravadi, gravado, gravae, gravagli, gravai, gravalo, gravam, gravame, gravami, gravammo, gravan, gravando, gravandoci, gravandola, gravandoli, gravandomi, gravandose, gravandosi, gravanlo, gravano, gravansi, gravante, gravanti, gravao, gravar, gravar', gravara, gravarà , gravare, gravargli, gravari, gravaria, gravariti, gravarli, gravarlo, gravaro, gravarono, gravarsi, gravarvi, gravase, gravasi, gravasse, gravassero, gravassi, gravassono, gravaste, gravasti, gravat', gravata, gravate, gravati, gravato, gravatu, gravau, gravava, gravavali, gravavano, gravavanu, gravavono, gravay, grave, graverà , graverá, graverae, graverai, graveranno, graverebb', graverebbe, graverei, graverete, graverrà , graverrebono, gravi, graviamo, gravin, gravino, gràvinti, gravo, gravò, gravoe, gravol, gravollo; a: gravassoro; f: gravassete, gràvate.

0.2 Lat. gravare (DELI 2 s.v. grave).

0.3 Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.): 1.3.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Doc. pist., 1296-97; Stat. sen., 1298; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Doc. volt., 1322; Simintendi, a. 1333 (prat.); Doc. lucch., 1336; Stat. collig., 1345.

In testi sett.: Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.); Guido Faba, Gemma, 1239/48 (bologn.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); f Bagni di Pozzuoli, c. 1340 (napol.); Stat. perug., 1342; Doc. ancon., 1345; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 Essere pesante; esercitare una pressione su qno o qsa col proprio peso (anche in contesti fig. e con valore metaf.). 1.1 Rendere qsa più pesante; impedire con l'aggiunta di un peso (anche fig.). 1.2 Estens. Spingere verso il basso (anche fig.). 1.3 Pron. Appesantirsi o sovraccaricarsi (di qsa). 1.4 [Con rif. a una parte del corpo:] procurare un senso di oppressione (anche in contesti fig. e con valore metaf.). 2 Arrecare disagio o afflizioni, opprimere; essere molesto nei confronti di qno. 2.1 [Con rif. a sofferenze fisiche o malattie:] togliere le forze, indebolire, ottundere, rendere torpido. Estens. Infliggere danni fisici, menomare (una funzione vitale o una facoltà del corpo). 2.2 [Con rif. a uno scontro fisico o a un duello:] ferire, infliggere danni (alla vittima o all'avversario). 2.3 Pron. Provare sentimenti di afflizione, angoscia, preoccupazione; dolersi, rammaricarsi (di qsa). 3 Infliggere un fastidio o un'incombenza (a qno). 3.1 Comminare una pena o una sanzione a scopo punitivo; perseguire legalmente. 3.2 Ridurre o porre in una condizione sfavorevole, penalizzare, danneggiare. 4 [Dir.] Sottoporre a imposte o prestazioni. 4.1 Estens. Costringere (a versare tributi). 5 Riuscire fastidioso o spiacevole, rincrescere. 5.1 [Con rif. a un discorso o a chi lo enuncia:] risultare noioso. 5.2 Essere arduo o difficile da fare. 5.3 Essere di peso. 6 Rendere peggiore o più dannoso, lo stesso che aggravare. 6.1 Enfatizzare il carattere neg. di qsa. 6.2 Peggiorare la posizione di qno mettendolo in cattiva luce. 6.3 [Con rif. a una malattia:] divenire peggiore, aggravarsi. 7 Spingere o indurre qno a fare qsa. 7.1 Spingere o condurre qno in una direzione (anche fig.).

0.8 Marco Maggiore 16.01.2017.

1 Essere pesante; esercitare una pressione su qno o qsa col proprio peso (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 7, pag. 125.15: e l'acqua, ch'è amolata, la quale tene le tre parti de la terra, è più alta de la terra: grava la parte de sopra quella de sotto e empreme enverso la terra...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 3, cap. 8, pag. 102.33: un gran peso non grava tanto quando molti uomini gli aitano a portare...

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 15, pag. 79.21: sarebbe meglio ad avere questa [[scil. il carbunculo]] ch'avere tutte l'altre [[pietre]], però che portarne tante ti graverrebono, e romperebberti la borsa.

[4] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 10.4500, pag. 388: Qui di pensieri ti vo' fare scarco, / Che non ti gravin più sopra la schina.

[5] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 13, vol. 3, pag. 133.9: e non vi si sente il verno: sonvi i pomi che gravano i rami...

[6] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 88, pag. 179.12: Spesse fiate si gittano questi spiriti addosso altrui dormendo, e gravano sì, ch'el pare che l'uomo affuochi.

[7] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 12, pag. 97.16: e questi [[tralci]] che sono troppo in sommo lasciati gravano la vite di troppi figliuoli che mettono, e menalla a lunga stendendo.

[8] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 26, pag. 188.25: questi [[scil. fauni]] son quelli spirti che alcuna volta giacciono colle femine e alcuna volta si pongono in sul petto dell'uomo addormentato e gravanlo sì che pare a lui affogare d'asima.

1.1 Rendere qsa più pesante; impedire con l'aggiunta di un peso (anche fig.).

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Canace, pag. 103.30: Già gonfiava il peso del mio viziato ventre, e le mie debili membra erano gravate della futura gravidezza.

[2] Via della salute, a. 1375 (fior.), pag. 257.20: e imperò se 'l vuogli bene seguitare, lascia ogni carico che ti grava a correre e lui giugnere.

- Fig. [Con rif. alla coscienza].

[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 7.35, pag. 32: Io portai mia feruta lungiamente / celata, ch'io non volli adimostrare / per non gravar - la sua ferma conscienza...

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 1, pag. 31.35: Figliuol mio, questi peccati sono naturali e sono assai leggieri, e per ciò io non voglio che tu ne gravi più la coscienza tua che bisogni.

- Fig.

[5] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 475, pag. 192: Di questo greve pondo / son gli uomini gravati / e venuti em peccati...

[6] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 8, pag. 164.1: 'la inniquità siede sopra il danaio di pionbo', che lla graverrà nello inferno...

[7] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 73, pag. 86.7: ciascuno homo dee volere essere isnello e legieri, cioè non lassandosi gravare ad alcuno soverchievole vitio.

[8] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 9, proemio, pag. 150.25: Le ricchezze mondane non fanno l'uomo esser liberale, ma tenace; e queste ricchezze gravano, e tirano l'anima al centro della terra...

1.1.1 [Con rif. all'aria:] rendere più denso.

[1] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 3, cap. 4, ch., pag. 302.32: E allora per la piova ristae il vento, imperciò che l'umore della piova grava l'omore secco ch'è nell'aiere...

1.2 Estens. Spingere verso il basso (anche fig.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 6.86, vol. 1, pag. 105: Ei son tra l'anime più nere; / diverse colpe giù li grava al fondo: / se tanto scendi, là i potrai vedere.

[2] Poes. an. perug., c. 1350, 552, pag. 30: Mostrato ci àe 'l simel e i diversi / e la ragion che più cie grava al fondo / tant'è l'amor che sopra de noi versi.

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 4.81, pag. 266: Ma poi ch'io fui al sommo del gran monte, / dove posar credea e prender lena, / io mi sentio gravar gli occhi e la fronte, / e 'l sangue spaventar per ogni vena...

- [Con rif. agli occhi:] rendere pesante, costringere a chiudersi.

[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 158.20: Pirramo, udiendo lo nome di Tisbe, aperse gli occhi già gravati della morte; e veduta, gli richiuse.

1.2.1 Pron. Piegarsi, flettersi (verso il basso).

[1] Libro de conservar sanitate, XIV sq. (venez.), Del bevere, pag. 14.4: unde per la oppilation no pò liberam(en)te correre, sì che gravandose lo pè o la man inver la parte de socto, lo spirito che i e mandado no po sustentar lo m(en)bro in ta(n)ta q(uan)titade co(n)' besogna...

1.3 Pron. Appesantirsi o sovraccaricarsi (di qsa).

[1] Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.), 2.70, pag. 591: nave qe per freça trop se grava.

[2] Cavalca, Rime (ed. Simoneschi), a. 1342 (pis.), 1.9, pag. 23: Gravansi alquanti di troppo grav'arme / prendendo asprezze sì fuor di misura, / che l'alma intiepidisce e 'l corpo inferma.

[3] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 8, pag. 117.18: Studinsi adunque i corrieri, quando i vicari del reame gli mandano, di non gravarsi troppo la mattina di cibo, né riempiersi la sera di vino...

[4] Lancia, Pistola, a. 1368 (fior.), pag. 106.3: Dicoti che non mi pare che s' appartenga a savio, non che gravarsi di vino, ma ancora di prenderne non sobbriamente...

[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 91, pag. 208.18: Alcuna fiata adve' ch(e) lu pectu de lu c. se g(ra)va tanto ch(e) [[...]] pare impedem(en)tato de l'andar(e)...

1.4 [Con rif. a una parte del corpo:] procurare un senso di oppressione (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 1.60, pag. 14: Che s'eo no li gittasse / parria che soffondasse, / e bene soffondara, / lo cor tanto gravara - in suo disio...

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 16, pag. 212.6: unde m'adobra danno, ché di quanto io più veggiol sottilmente, più mi grava la piagha.

[3] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 2.47, pag. 43: Ché 'l cor mi grava: / quando pensava / aver gioia intera, / sono in dispera / e fòri di solaccio!

[4] f Bagni di Pozzuoli, c. 1340 (napol.), XXVII De Pugillo, 482, pag. 61: Se lo tuo capo gràvate, o schena senterai, / o freve calda, o fregeda, lu tuo corpo averrai, / ad chisto bagno picçulo, devuoto, venerrai, / a ccàsata sanissimo tu te 'nde tornerrai. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

2 Arrecare disagio o afflizioni, opprimere; essere molesto nei confronti di qno.

[1] Guido Faba, Gemma, 1239/48 (bologn.), pag. 7.21: sperando ch' eo no podrave essere offeso u gravado da alcuno omo u persona...

[2] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 1.41, pag. 96: i' l'amo tanto finemente, / c'al mio parvente / i[o] non por[r]ia d'affanno es[s]er gravato / poi di bon cor tal donna serveria.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 585, pag. 23: Lo zer, ke grava i poveri, sí dá amaistramento / Ke grand sen è a guardasse da l'infernal tormento.

[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 37, pag. 499.27: ne' tempi e imperadori cristiani di tante pistolenzie fue la repubblica gravata, che guaste fuoro le provincie...

[5] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 27.39, pag. 102: Gravame forte lo balestrire, / lo qual vol ferire - a l'alma polita...

[6] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 36, vol. 3, pag. 360.11: Elle sono più le cose di che noi ispaventiamo, che quelle che ci gravano, e che noi siamo più spesso in paura per pensieri che per fatti.

[7] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 134.400, pag. 536: che, e per mi e per to pro', / l'un dì zazuno e l'atro no. / E parme, se omo fa così, / no graverá ni mi ni ti.

[8] Doc. volt., 1322, 8, pag. 18.27: io Giuvanni d'Ingherramo da Volterre dela contrada dela Piacça sono isforçato et iniuriato et gravato delo presente anno et mese di ferraio da ser Guasscho di ser Macçeo Danelli...

[9] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VI [Phars., VI, 314-332], pag. 106.15: O Roma, terroe io a te la pace essendo vincitore, che t'òe fuggito perché le battallie non ti gravassoro?

[10] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 78.11, pag. 623: Sì che, languendo, appressar me vegg' io / la crudel morte, quale in pura fede / sol per doi modi grava el martir mio...

2.1 [Con rif. a sofferenze fisiche o malattie:] togliere le forze, indebolire, ottundere, rendere torpido. Estens. Infliggere danni fisici, menomare (una funzione vitale o una facoltà del corpo).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 23, pag. 348.11: schiferai comessationi e satollamento et ebbrezza e troppi spessi dilicati mangiari; perciò ke questi gravano lo stomacho, e turbano lo senno, e costringono lo 'ntelletto...

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 23: se tu sè gravato di malitìa, dela qual leggierme(n)te puoi guarire, no(n) ti indugiare, che se tu indugi crede(n)done pió leggierme(n)te guarire pió aggraverà.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 3, pag. 192.18: che nell'estate l'uomo non vi sia gravato di troppo grande calore.

[4] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 49.14: e se bono sete, tenpo è da parere, megliorando, emendando, e, dove grava più doglia, più confortare.

[5] Fiore, XIII u.q. (fior.), 224.13, pag. 450: E fosse mal di capo, o ver di coste, / Od altra malatia, che mi gravasse, / A tutte m'avria fatto donar soste.

[6] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, cap. 2, pag. 126.6: e l'usare con femina grava sopra tutte cose lo vedere.

[7] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 13, pag. 138.13: vinendu kistu piscupu a morti, una gravusa jnfirmitati lu gravau.

[8] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 17.52, vol. 2, pag. 285: Ma come al sol che nostra vista grava / e per soverchio sua figura vela, / così la mia virtù quivi mancava.

[9] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, 5.4, pag. 65: Costei, quando la fame la gravava, / Soleva contentare 'l suo digiuno / Di ghiande, che la quercia verde dava.

[10] f Bagni di Pozzuoli, c. 1340 (napol.), XXXIII De Braccula, 581, pag. 67: et s'avesse lo còctavo, o la fronte, ruina, / che de dulur gravassete, cura da multo fina... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[11] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 340.5, pag. 312: perché la notte non avea dormito, / sí gli occhi lagrimosi la gravaro, / ch' ogni spirito fu da lei partito, / e addormentossi...

[12] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 98.34: Ciascun vino gli grava, perciocchè i loro capi e stomachi son deboli...

[13] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 146.13: lo prefato Hercules essendo gravato da un'infirmità per lo cui immenso dolore nelle fiamme dello foco lui stesso se gectò.

2.2 [Con rif. a uno scontro fisico o a un duello:] ferire, infliggere danni (alla vittima o all'avversario).

[1] x Ceffi, St. guerra di Troia, 1324 (fior.), L. 17, pag. 199: Allora Hettore assalio Achille, e maravigliosamente il gravoe...

[2] f Chiose a Eroidi volg. (Gadd.), a. 1325 (fior.), chiosa l, pag. 311.38: li Greci [[...]] cominciarono a gridare e a ccorrere sopra lo porco e ccomunemente si sforzarono di gravarlo, e tutti si portarono fieramente, ma ssopra tutti n'ebbe il pregio Meleager, il quale tanto fecie che ddi sua mano uccise il porco. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 26, pag. 227.21: e faceano aspra vattaglya insembla, ma lo re Menon plu duramente gravava Achilles...

2.3 Pron. Provare sentimenti di afflizione, angoscia, preoccupazione; dolersi, rammaricarsi (di qsa).

[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), Explicit, pag. 101.6: Che è questo, disse lo 'nperadore, di che voi vi gravate? ditemi quello di che voi siete cruciata e il vostro pensiero.

[2] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 25.2, pag. 384: Umilità dolcemente il riceve / e dice: - Punto non vo' che ti gravi, / ch'e' pur convèn ch'io ti rimondi e lavi...

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 403.8: Questo disse quando elli [[scil. Aristotile]] cor[res]se li libri di Plato; onde Plato si gravava come amico, che lli aveva donata l'opera sua.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 8, vol. 3, pag. 311.3: E questo fu gran male, e onde i cittadini più si gravaro, e ffu rompimento di fede al Comune...

[5] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1135.24: in quella medesima infamia incorse nella quale voi d'essere incorso ora vi gravate.

3 Infliggere un fastidio o un'incombenza (a qno).

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 49, vol. 3, pag. 410.17: Quando tu gravi alcuno a mal tuo grado, dettene scusare, e mostrare come tu non puoi altro fare...

[2] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 2, pag. 659.7: Non pregare, non gravare alcuna persona che dica per te; non gravare giammai veruno d'acquistare nimici per te...

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 9, pag. 249.12: La quale, sentendosi gravida, non volle più la gentil donna gravare di tal servigio...

3.1 Comminare una pena o una sanzione a scopo punitivo; perseguire legalmente.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 113.1: Ben puote alcuna fiata lo 'mperadore e 'l sanato avere provedenza in perdonare gravi misfatti, sì come poteano li anziani del popolo di Firenze ch' aveano podere di gravare e di disgravare secondo lo loro parimento.

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 59, pag. 166.6: se Petro e Martino ve cade in le mane, e Petro è peccatore e non Martino, Martino è gravato e Petro è absolvuto.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 3, vol. 2, pag. 229.20: Et missere la podestà di Siena sia tenuto et debia non gravare chi volesse portare l'arme difendevoli...

[4] Fiorio e Biancifiore, 1343 (ven.>tosc.), st. 36.2, pag. 88: E giudici e' notai sì comandarono / che Bia[n]cifiore non fosse gravata; / davanti a lo re s'apresentarono / e sì lli cominciarono questa ambasata...

[5] Stat. collig., 1345, cap. 10, pag. 11.33: per vigore del suo officio possa e a llui [[scil. a· rectore dela università]] sia licito condempnare, gravare, multare e punire tucti e ciascheuni a llui nel decto suo officio non obbedienti...

- [Prov.].

[6] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 425, pag. 310: Tal è gravato / che non fa peccato.

3.1.1 Rimproverare. || (Menichetti).

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 27.115, pag. 101: Ché sae guiderdonar l'omo di bene / l'amar, quando s'aprende / aprendersi di tale / ch'altri non ne riprende / ed amor no ne g[r]ava del parere.

3.2 Ridurre o porre in una condizione sfavorevole, penalizzare, danneggiare.

[1] Doc. pist., 1296-97, pag. 159.8: (E) questo dinonzano p(er) volere astimare chon tutto che molti aviamo mesi che ne deno dare che mai no credemo avere denaio, (e) del primo estimo fumo tropo gravati, ched a Pistoia non è stimato Sinibaldo (e) Boldo che lb. Clxxxxvj p(isani)...

[2] St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.>tosc.), pag. 331.34: e dopo la morte di Domitiano la chiesa di Dio fu molto gravata e poi per Totila fu riformata e fue molto savio di lectera e di battaglia.

4 [Dir.] Sottoporre a imposte o prestazioni.

[1] Stat. sen., 1298, dist. 2, cap. 23, pag. 216.9: ch'el detto capitolo [[...]] non abbia luogo contra alcuno sottoposto de la detta Arte che volesse dire o mostrare [[...]], sè essere gravato contra a forma di ragione, mostrando e provando el suo gravamento infra otto dì dal dì che mostrasse el gravamento predetto dinanzi a quella corte ove ricorrisse dicendo sè éssare gravato.

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 187.5: no volgiando de algun esser molesto, mazor mente alezé li vasi d' arzento e d'oro e lo ornamento dela molgier e molti altri ornamenti alienare, cha lo senado o ver le provincie gravare...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 124, vol. 1, pag. 120.31: et spetialmente de le condannagioni [[...]] sieno le dette comunanze intollerabilemente gravate, sì che magiormente si lassano cavalcare et predare et distrugere, che paghino...

[4] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 14, pag. 195.21: Quelli che eran all'assedio [[...]] i loro cittadini gravavano forte, e spogliavano i Ghibellini e' Bianchi di moneta, per modo che molti ne consumorono.

[5] Doc. lucch., 1336, lettera 2, pag. 306.22: voi preghiamo quanto possiamo che voi sollicitamente la sua signoria per nostra parte preghiate, che li piaccia che alla scita, che è soperchiata alla intrata infine a questo die, noi non siamo gravati...

[6] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 6, par. 1, vol. 1, pag. 36.7: dei contadine de la citade de Peroscia, che non siano gravate d'alcune dispendie per gle fameglare dei signore podestade e capetanio quando vonno per lo contado...

[7] Doc. ancon., 1345, pag. 236.10: si supplica che piaccia a la magnificentia del Dosie ac al comune de Venegia non gravare el comune d'Ancona...

[8] Stat. prat., 1347, cap. 17, pag. 19.29: E sia licito a' decti rectori, [[...]] per le decte cose fare, pegnorare e gravare ciaschuno de' compagni della decta arte...

[9] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 39, vol. 1, pag. 326.23: i Ghibellini che signoreggiavano la terra gravavano il popolo d'incomportabili gravezze, libbre e imposte...

[10] Stat. fior., Riforme 1352-61, (1352), pag. 255.2: I tessitori venuti da Lucca, i quali avessero fatto debito là, possano essere gravati in Firenze ecc.

4.1 Estens. Costringere (a versare tributi).

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 8, cap. 3, pag. 548.6: conciofossecosa che l' ordine de le donne fusse gravato di grave tributo pagare da' triumviri...

[2] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 22, pag. 193.23: non possa per alcuno modo essere gravato a pagare cotale condannagione, né fatto a llui alcuno de' predetti gravamenti.

5 Riuscire fastidioso o spiacevole, rincrescere.

[1] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 4.20, pag. 104: però, madonna, non vi 'ncresca e grave, / s'Amor vi sforza, ch'ogni cosa inserra.

[2] Meo Abbracc., Lett. in prosa, a. 1294 (pist.>pis.), 33, pag. 383.8: Unde pesa me vi' non poco non di tuo stato inteso per te alcuna cosa, e ponderoza via più mi grava odita quazi di pubrica voce non bene aconcia in tuo pregio.

[3] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 18.29, pag. 502: Fortemente a la gente anoio e gravo / per li scuri pensieri, / ch'è loro aviso ch'entro al mio cor porte...

[4] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 39.3, pag. 546: Se vedi Amore, assai ti priego, Dante, / in parte là 've Lapo sia presente, / che non ti gravi di por sì la mente / che mi riscrivi s'elli 'l chiama amante...

[5] Novellino, p. 1315 (fior.), Prologo, pag. 119.5: Non gravi a' leggitori che sono stati molti che sono vivuti grande lunghezza di tempo et in vita loro hanno appena tanto: un bel parlare, overo una cosa, da mettere in conto fra i buoni.

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 14, pag. 69.35: Ma çò gli gravava anchor pù e acresseva le lor penne...

[7] Morte di Tristano, a. 1375 (tosc.), st. 8.7, pag. 51: e disse: «Lasso, la mia vita grava! / io veggio ben che T[ristan] non m' amava».

5.1 [Con rif. a un discorso o a chi lo enuncia:] risultare noioso.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 6, pag. 26.19: Del terzo membro non dico per non gravare.

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 11, cap. 6, par. 22, pag. 225.11: Molto è più utile poche cose e buone dire, che di molte disutili gravare altrui.

[3] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 68, pag. 313.9: E per quelo ch'eo ò temma de gravare vue, sì faço fine al meo dire.

[4] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 35.7, pag. 83: Però ch'el studio mio s'è posto e dretto / ad aspro sòn d'una campana prava: / di sotto stan gramatici che grava: / sì ch'io tra du' fastidij so' constretto.

5.1.1 Annoiare (l'uditorio) con discorsi troppo lunghi.

[1] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 10, pag. 39.24: Se v'ò gravate di parole, perdonatemi; òllo fatto per mia consolazione.

[2] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1373/74] lett. 18, pag. 79.8: Perdonate alla mia ignorantia, se troppo vi gravasse di parole...

5.2 Essere arduo o difficile da fare.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 3, par. 3, pag. 77.19: i quali tanti e tali erano, che di quelli il numero, non che altro, graverebbe a ricordarsi.

5.3 Essere di peso.

[1] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 17, pag. 80.21: Lu iornu sequenti illi si mustraru inver la chitati et parlaru cum la genti, la quali era in terra, chi li havia campatu di la chitati, et fichiru ricattu di alcuni fimmini citelli chi li gravavanu. || Meno prob. 'rappresentare un sovrappeso'.

6 Rendere peggiore o più dannoso, lo stesso che aggravare.

[1] a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), III, 3.4, pag. 322: et poy, q(u)antuncha pòy, cela altrui falla(n)za / et no gravar(e) la offesa ma agi modera(n)za.

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 107.8, pag. 489: e 'l mormorar che sente tuttavia, / con cieca cura in sé par che disegni, / per quel talora sua tema alleggiando, / e ancora tal volta più gravando.

6.1 Enfatizzare il carattere neg. di qsa.

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 12, pag. 57.20: aggravare il peccato con ogni circostanza, dicendo il come, e quando, e quante volte, [[...]] e ogni altra circostanza per gravare il suo peccato.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 36, vol. 2, pag. 336.21: Il legato fatto ciò, e in lungo e bello sermone gravando in parole le 'ngiurie e lla pertinace della resia, e lle pene nelle quali era incorso il capitano, e privollo d'ogni dignità e onore...

6.2 Peggiorare la posizione di qno mettendolo in cattiva luce.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 5, vol. 2, pag. 84.16: promittenduli que issu li diria multi et gravusi peccati di so signuri, per li quali issu lu putia gravari a la accusa.

[2] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 3, pag. 399.3: parole di mormorio e dire male del prossimo corrompono la fama e gravano l'oppenione di quello...

6.3 [Con rif. a una malattia:] divenire peggiore, aggravarsi.

[1] a Doc. fior., 1359-63, pag. 247.32: per j paio di pollastre pel detto dom Symone per averle apparechiate però che gravava nela infermità, comperò Ruchino lb. j s. ij d. vj...

7 Spingere o indurre qno a fare qsa. || Anche in combinazione con pregare.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 18, vol. 2, pag. 612.26: lo pregarono e lo gravarono che a tanto bisogno non abandonasse il servigio per lui fedelmente cominciato...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 6, pag. 214.19: egli, quando io volessi, farebbe che io potrei essere segretamente a un bagno in questa terra; e di questo mi priega e grava...

7.1 Spingere o condurre qno in una direzione (anche fig.).

[1] A. Pucci, Gismirante, a. 1388 (fior.), I, ott. 20.6, pag. 176: Egli le disse: - Dama, a non fallire / i' vo' colá dove l'amor mi grava.