GRAVOSO agg.

0.1 gravoça, gravos', gravosa, gravose, gravosi, gravosissimi, gravosissimo, gravoso, gravosso, gravoxi, gravoza, gravoze, gravozo, gravusa, gravuse, gravusi, gravusissima, gravusissimi, gravusissimu, gravusj, gravuso, gravussissimi, gravusu; f: gravoxa.

0.2 Da grave.

0.3 Tomaso di Sasso (ed. Contini): 3.1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Tomaso di Sasso (ed. Contini), XIII pm. (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Poes. an. sang., 1270-71 (2); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Lett. lucch., 1301 (3); Stat. sen., Addizioni 1298-1309; Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Memoriali bologn., 1279-1300, (1288); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Ceccolo, XIV pm. (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. catan., c. 1344.

0.7 1 Che ha un peso notevole; che si regge o si trasporta con fatica (anche in contesti fig. e con valore metaf.). 1.1 Spinto verso il basso dal suo stesso peso. 1.2 [Con rif. all'aria:] notevolmente denso. 1.3 [Con rif. a indumenti:] spesso e caldo. 2 Fiacco e appesantito nei movimenti. 2.1 Intorpidito, fiaccato dalla stanchezza o dall'eccessiva assunzione di cibi e bevande. 3 Difficile da sopportare. 3.1 Che causa grande sofferenza. 3.2 Carico di angoscia o dolore. 4 Che richiede sforzo o fatica; difficile, impegnativo. 5 Inflitto con violenza (detto di un colpo); pronunciato con livore (detto di un discorso o una parola). 6 Preoccupante per gli effetti neg. 6.1 Che rappresenta un pericolo per la salute e l'integrità fisica. 6.2 Deprecabile sul piano morale o religioso. 7 [Con rif. a persona:] oppresso da grande afflizione d'animo. 7.1 Molto sofferente; in precarie condizioni di salute. 8 Austero e morigerato (nel contegno e nell'agire). Estens. Autorevole. 8.1 Corrucciato in viso.

0.8 Marco Maggiore 23.01.2017.

1 Che ha un peso notevole; che si regge o si trasporta con fatica (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 5, reg. 44.1, vol. 2, pag. 140: Sovr'ogni peso è gravoso a portare / l'uom grave in collo e femina superba...

[2] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 41, pag. 170.22: e pugnamu ki lu plumbu si squallj plu de la rami, pir tantu illu gravusu è.

[3] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 114.14, pag. 184: E non t'accorgi, miser tapinello, / Come la serpe antica nel profondo / Sempre ti tira con gravoso pondo?

[4] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 10.6, pag. 29: et se altra possa fu may tanto acerba / a metter sopra altruy gravosa soma, / tute san già quant'ogno orgoglio doma / al fin Cholui che a sé vendeta serba.

[5] Accio Zucco, Esopo versif., XIV ex. (tosc.-ven.), 56a.11, pag. 437: Disse la volpe, a mi non par chi noxa, / La coda mia mi par curta e legiera, / Lamentomi che non è più gravoxa.

1.1 Spinto verso il basso dal suo stesso peso.

[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 120.17: Ma li corrupti, gravusi et terreni corpi et eciamdeu li terreni et murituri menbri fanu l'anima gravusa et pigra et di zo timinu li animi et però disiyanu alligrizi.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 10, pag. 76.29: E come tal volta sogliono i corpi morti gravosi cadere alla terra sanza essere urtati, cotale costui fittivamente cadendo davanti gli si gittò...

1.2 [Con rif. all'aria:] notevolmente denso.

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 231.7, pag. 293: Or quei belli occhi [[...]] / tal nebbia copre, sì gravosa et bruna, / che 'l sol de la mia vita à quasi spento.

1.3 [Con rif. a indumenti:] spesso e caldo.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 2, vol. 1, pag. 20.10: «La vestitura di l'auru la stati esti troppu gravusa, lu invernu esti troppu frida; quilla di la lana esti bona ad ogni tempu».

2 Fiacco e appesantito nei movimenti.

[1] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 198, pag. 15: Io chursi chomo quele che despiera, / benchè dal planto io fose gravosa, / perchè la pena me fazea leziera.

[2] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 10, pag. 582.44: lu cavallu [[...]] in lu so andamentu movi gravusamenti et è gravusu in lu so volgiri.

2.1 Intorpidito, fiaccato dalla stanchezza o dall'eccessiva assunzione di cibi e bevande.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 3, vol. 1, pag. 169.8: In una vigilia qui se facia ad Athenes una nobili et bella putana, qui avia nomu Phyrria, se culcava pressu d'issu, assendu ben gravusu di vinu.

[2] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), son. 25.1, pag. 82: Da che per gli occhi mie gravosi e stanchi / s'indusse il riginal de' mie sospiri...

3 Difficile da sopportare.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2417, pag. 259: E voi, caro segnore, / prego di tutto core / che non vi sia gravoso / s'i' alquanto mi poso...

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 25, pag. 165.13: «Molesta parola (e) gravosa è qua(n)do, kinato giù lo volto, alcun uomo dice: io ti priego».

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 19: Et però disse Seneca: tanto è pió gravosa la ingiulia qua(n)to q(ue)lli che la fa è pió co(n)giu(n)to a quelli che la riceve.

[4] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 8 parr. 8-11.3, pag. 30: Morte villana, di pietà nemica, / di dolor madre antica, / giudicio incontastabile gravoso...

[5] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 4.48, pag. 16: L'audito entra en scola a 'mprender sapienza, / lo viso ietta lacreme per la gravosa offenza, / lo gusto entra en regula 'n ordenata astinenza...

[6] Lett. lucch., 1301 (3), pag. 130.10: ma di sì gravoça meçave(n)tura come a (n)noi è avenuta, p(er) che no(n) possiamo fare la sua inte(n)sio(n)e, assai la vede chiara senssa inga(n)no.

[7] Stat. sen., Addizioni 1298-1309, dist. 8, 8, pag. 308.1: per cascione del poco oricello che s'à ne la città di Siena, emperciò che cie n' è poco, et àssi solo per mano d'una persona; la qual cosa è molto gravosa a li omini di chesta Arte...

[8] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 6, vol. 1, pag. 250.4: Quell'anno fu gravoso e noioso di pestilenzia e di mortalità d'uomini e di bestie...

[9] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 50.4, pag. 78: e passo e' monti per neve e per brina, / sentendo ad or ad or gravosi geli...

[10] Lett. volt., 1348-53, pag. 174.1: però che forte ci è gravoso nel'animo che per ricoprire e suoi difecti ci voglia dare carico contra verità.

[11] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 24, pag. 56.17: Alcuni sono, che tengono, e giudicano, ch'il vivere sia, non solamente cosa gravosa, ma soperchievole, e sanza utilità.

[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 6, pag. 87.25: E non consideraro li dammagi tanto gravusi e ponderosi quanto ne aveno facto e le iniurie cossì vergognose senza accaysune...

- [Con rif. al tempo atmosferico].

[13] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 33, pag. 71.8: 'Deu omnipotenti ti pirduni, soru: ki è zo ki ày factu?' - e zo dichìa pir killu gravusu tempu ki avia impetratu da Deu ki fussi -.

- [Con rif. a un discorso:] noioso, ostico.

[14] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 8.16: Tulio, vogliendo che rettorica fosse amata e tenuta cara, [[...]] mise davanti suo prolago in guisa di bene savi, nel quale purgò quelle cose che pareano a llui gravose.

- [Con rif. a un individuo:] odioso, insopportabile.

[15] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 39, cap. 3, par. 4, pag. 555.15: Lo disideroso dell' onore, sì tosto, com' è promosso, [[...]] sotto altrui non sostiene d' essere, di soprastare si briga, a' suoi sudditi è gravoso, a tutti è molesto.

[16] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 3, pag. 41.32: et in pirò ky allj malvasj persunj la vita de li bonj si esti gravusa, accommenzaru kyllj malvasj monachi a ctractari comu puctissino darj morti a sanctu Benedictu...

3.1 Che causa grande sofferenza. || In partic. con rif. alle pene amorose; spesso in combinazione con pena, affanno.

[1] Tomaso di Sasso (ed. Contini), XIII pm. (tosc.), canz..47, pag. 93: Cotal doglia mortale, / gravoso mal, - da meve stesso è nato, / ché no ag[g]io nullo lato - che non ami.

[2] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 1.1, pag. 97: La mia gran pena e lo gravoso afanno / c'ho lungiamente per amor patuto, / madonna lo m'ha 'n gioia ritornato.

[3] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 11.11, pag. 118: Considerando la vita amorosa / di l'oselet[t]o che cantar no fina, / la mia gravosa pena porto in pace...

[4] Memoriali bologn., 1279-1300, (1288) [Pilizaro da Bologna (?)] 31.11, pag. 59: Ma no l<o> dico perché valer me deza, / che 'l meo grave falir acomprovato / non porti pena asai gravosa e forte...

[5] Poes. an. lomb.-emil., a. 1289, 7, pag. 5: Nol pò la lengua dire, / dona, quanto dixia lo me core / lo gravoso langore - ch'aço sofirito...

[6] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 17.3148, pag. 314: Gli idropici ritorna quasi sani [[scil. la pietra gagate]], / Giova a la donna nel gravoso parto; / Sua polvere refrena ben li denti.

3.2 Carico di angoscia o dolore.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 61, vol. 3, pag. 444.3: Chi ha misericordia dei miseri, ha misericordia di sè; ma le cure delle altrui cose sono gravose.

[2] Bonagiunta monaco (ed. Pelaez), XIII ex. (fior.), 6, pag. 70: Per tal rimosso stato / meo viver è gravoso / e dubitoso - di dover morire...

[3] Rime Mem. bologn., 1301-24, [1310] 57.1, pag. 88: La vita e 'l chore in gravoxi penseri / m'àno sì messo a vuy, dona, servire, / und'eo patisco tormenti sì feri...

[4] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 48.1, pag. 536: Con gravosi sospir' traendo guai, / donna gentil, de la vostra rivera, / contro lo mio volere, m'alungai...

4 Che richiede sforzo o fatica; difficile, impegnativo.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 178.9: «Io sono cacciata et abandono il mio paese e lla casa del mio marito e vo fuggendo per gravosi cammini in caccia de' nemici».

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 1, cap. 13, pag. 22.33: La seconda ragione si è, che quanto più sono l'opere buone, e più sono gravose a fare, di tanto sono di maggior merito e più da lodare.

[3] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 13, pag. 30.10: però potrei errare sozzamente, e tornare adietro mi sarebbe gravoso.

[4] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 8, pag. 50.22: et tantu pluy gravusj battaglj substinnj poy, quantu lu demoniu manifestamenti et visibilimenti cum ipsu cunbactia.

5 Inflitto con violenza (detto di un colpo); pronunciato con livore (detto di un discorso o una parola).

[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 15, pag. 97.7: et in pir zo intraveni ki l'omu da parole ociuse vene a parole malvase, e de parole ligeri vene a parole gravuse.

[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 18, pag. 71.21: e per forza del gravoso colpo, l'Amoroldo cadde in terra disteso, e chiamava mercè a Tristano...

[3] Ceccolo, XIV pm. (perug.), 2.2.6, pag. 769: onde superbia alquanto s'inchina / per glie gravose colpe recevute...

6 Preoccupante per gli effetti neg.

[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 101.17: Tu si passatu per li grandi periculi di lu mari, ma plui gravusi ti sirranu mossi in terra...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 1, vol. 1, pag. 153.25: et la lur discordia incummenzau da emulaciuni di virtuti et prucessi ad inimistati gravusa.

[3] Stat. sen., 1343 (2), L. 4, pag. 260.27: Ancho a schifare et cessare la gravosa inconvenientia, la quale si può diciare a' senesi peggiore che el presto a usura...

6.1 Che rappresenta un pericolo per la salute e l'integrità fisica.

[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 40, pag. 167.33: et vulendu Deu mictiri fini a kisti soy vicij, sì li mandau una gravusa jnfirmitati.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 14, pag. 262.31: Similemente ti dico del pensiero che porti, non Biancifiore, per l'amore che ti porta, sostenga o gravosa infermità o morte, ciò è vano pensamento...

6.2 Deprecabile sul piano morale o religioso.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2552, pag. 264: Ahi lasso, che corrotto / feci quand'ebbi inteso / com'io era compreso / di smisurati mali / oltre che criminali! / ch'io pensava tal cosa / che non fosse gravosa, / ched è peccato forte / più quasi che di morte.

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 5, pag. 155.7: Terço, ène molto gravoso però ke per questo peccato de la luxuria se provoca più l'ira di Dio ke per veruno altro...

[3] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 52, pag. 178.31: Ma si le anime su trapassate cum gravusi peccati mortali, non li iuva essere sucterrati le corpura loru in li ecclesie...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 200.6: Ma i fati miei e la gravosa colpa d'Elena mi profondaro in questi mali...

[5] Stat. catan., c. 1344, cap. 10, pag. 43.2: si lu defectu fussi gravusu oy scandalusu, dica sua culpa in capitulu, e faça la penitencia sicundu esti urdinatu...

7 [Con rif. a persona:] oppresso da grande afflizione d'animo.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 1.27, vol. 1, pag. 261: Disvïo sì, che bene / sentor di me non aggio; / non saccio com'eo vivo sì gravoso.

[2] Poes. an. sang., 1270-71 (2), 9, pag. 69: Gravoso sono (e) doloroso vivo / p(er)ché l'amore como suol n(on) pare, / ançi potente acceso focho (e) vivo.

[3] Neri de' Visdomini (ed. Panvini), XIII sm. (fior.), 4.3, pag. 251: Oi lasso doloroso, / e cor pien d'amareza, / quanto sono gravoso / di sì crudel fereza!

7.1 Molto sofferente; in precarie condizioni di salute.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 1.54, pag. 463: Va, canzonetta fina, / al buono aventuroso, / ferilo a la corina / se 'l truovi disdegnoso; / no 'l ferir di rapina, / che sia troppo gravoso...

[2] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 40, pag. 167.4: Standu kistu cussì gravusu, congregarusi li frati, comu è custumanza de rigiliusi de prigari a Deu, et aiutari kistu frati in la fini sua.

8 Austero e morigerato (nel contegno e nell'agire).Estens. Autorevole.

[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 40, pag. 168.25: In kistu munasteriu, intra li autri, chi era unu monacu ki paria de multu grande penitencia et homu de belli e gravusi custumj...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 27.22: Ma de Tyberiu Graccu, citadinu gravusissimu di custumi, fu lu tristi sou fini denunciatu per signali, ma non skiffatu per consyllyu. || Cfr. Val. Max., I, 6, 8: «Minus miram in homine parum considerato temeritatem Ti. Gracchi grauissimi ciuis tristis exitus et prodigio denuntiatus nec euitatus consilio facit».

8.1 Corrucciato in viso.

[1] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 211.9: di che rapportato il detto ragionamento in Firenze, quanto che ne la prima faccia fosse dubbioso e gravoso, pure non di meno veggendo l'appoggio di Puglia essere debole, si prese di mandare al Papa...