IMPRESSO (1) agg.

0.1 impresa, impressa, impresse, impressi, impresso, inpresa.

0.2 Lat. impressus.

0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.); Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.); Dante, Commedia, a. 1321; Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Elucidario, XIV in. (mil.); Lett. ven., 1380 (2).

0.7 1 [In senso concreto:] stampato, inciso o segnato su una superficie o un materiale. 1.1 Estens. [Con rif. a un oggetto:] segnato per impressione. 1.2 Fig. Fissato fortemente; segnato in modo indelebile. 1.3 Estens. Inflitto (detto di un colpo, una ferita). 2 Fig. Trasmesso o comunicato; infuso (in qsa). 3 Estens. Effigiato, rappresentato. 4 Che reca i segni (di qsa). Estens. Caratterizzato (da qsa).

0.8 Marco Maggiore 23.09.2019.

1 [In senso concreto:] stampato, inciso o segnato su una superficie o un materiale.

[1] f Cassiano volg. (A, ed. Bini), XIII ex. (tosc.), Collaz. II, cap. 9, pag. 22.29: pensiamo comprendere la immagine del verace re impressa nella moneta... || DiVo; non att. nel corpus da altra ed.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 33.80, vol. 2, pag. 578: E io: «Sì come cera da suggello, / che la figura impressa non trasmuta, / segnato è or da voi lo mio cervello.

[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Malco, cap. 1, pag. 192.34: non ci potevamo bene nascondere per le vestigie nostre, ch'erano impresse nella rena, dopo le quali quelli correvano seguitandoci.

[4] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 20, 43-60, pag. 472.3: quelli de la casa di Carlo Magno, li quali, come si dice, tutti aveano una croce impressa ne la carne in su la spalla ritta, funno morti tutti...

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 135, S. Matteo, vol. 3, pag. 1189.21: Ogne tuo comandamento terrabbo come ferro impresso in me...

[6] Considerazioni stimmate, XIV ex. (tosc.), 3, pag. 250.25: E bene ch'assai ei s'ingegnasse di nascondere e celare quelle Stimmate gloriose, così chiaramente impresse nella carne sua...

1.1 Estens. [Con rif. a un oggetto:] segnato per impressione.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 5, pag. 309.17: Tu averai questo dono d'esso vecchio padre Anchise: uno vaso con figure impresso...

[2] Lett. ven., 1380 (2), pag. 354.28: E queste letere sigilade (e) i(m)presse cu(m) lo n(ost)ro sigilo usado avemo fate registrar in lo registro dela n(ost)ra cancela(r)ia...

1.2 Fig. Fissato fortemente; segnato in modo indelebile.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 33.59, vol. 3, pag. 549: Qual è colüi che sognando vede, / che dopo 'l sogno la passione impressa / rimane, e l'altro a la mente non riede, / cotal son io...

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 20, vol. 2, pag. 325.30: Questo nome il devotissimo s. Ignazio [[...]] ebbe sì fortemente impresso in cuore con sì dolce amore, che fra li tormenti acerbissimi, li quali gli erano fatti, non cessava di ricordarlo.

1.3 Estens. Inflitto (detto di un colpo, una ferita).

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (ii), par. 12, pag. 266.27: E, oltre a ciò, come quello per noi non fu commesso, ma [[...]] per li primi nostri parenti, punito non è in quegli, ne' quali la sua infezione persevera, per alcuna pena impressa in loro per alcuno esteriore ministro della giustizia di Dio.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 73.85, pag. 104: ma le ferite impresse / volgon per forza il cor piagato altrove, / ond'io divento smorto...

2 Fig. Trasmesso o comunicato; infuso (in qsa).

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 11, pag. 175.3: è gravissimo per la similitudine in lei inpresa, che Dio à ffatto l'uomo alla sua inmagine e similitudine, e di ciò dicie Davit profeta «Singnatum est super nos lumen vultus tui, domine»...

[2] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaest. 54, pag. 100.23: «Sì com lo sigel informa la cira de la soa ymagine, in tal maynera la forma de Deo è impresa in la natura de li angeli»...

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 19.43, vol. 3, pag. 313: non potè suo valor sì fare impresso / in tutto l'universo, che 'l suo verbo / non rimanesse in infinito eccesso.

3 Estens. Effigiato, rappresentato.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 8.649, pag. 165: Di fronde vista però vidi impressa / Nel duro marmo, che, quando e' si strinse, / Nel mezzo delle parti stette oppressa.

4 Che reca i segni (di qsa). Estens. Caratterizzato (da qsa).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 8.45, vol. 3, pag. 125: «Deh, chi siete?» fue / la voce mia di grande affetto impressa.

[2] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 12, pag. 132.13: i quali [[centauri]] significano i correnti pensieri bestiali e voglie di loro che in ciò far si conservano, approvandosi per exempro i molti che di tale qualità anticamente piú furono impressi.