MAGGIORE agg./s.m./s.f.

0.1 macior, maçior, maçor, maçore, maçori, maggio·, maggior, maggior', maggiore, maggiori, maggiorj, maggiory, maggiur, maggiure, maggiuri, maggor, maggore, maggori, maghure, magior, magior', magiore, magiori, magiur, magiure, magiuri, magor, magore, magori, maio·, maió, maior, maiore, maiori, maioro, maiur, maiure, maiuri, maiurj, maiury, major, majore, majori, majoro, majure, majuri, mangiore, maò, maó, maô, maoi, maor, maora, maore, maori, maoro, maure, maxor, maxuri, mayor, mayore, mayur, mayure, mayuri, mayurj, mazior, mazor, mazor', mazore, mazori, mazur, mmaggiore, mmaiure, mor, viemaggior, viemaggiore.

0.2 Lat. maior, maiorem (DELI 2 s.v. maggiore).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. montier., 1219; Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. sen., 1263; Doc. pis., 1264 (2); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Lett. lucch., 1295; Doc. pist., 1296; Doc. pist., 1296-97; Doc. prat., 1296-1305; Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Doc. sang., 1316; Doc. volt., 1322; Stat. cort., a. 1345; f Doc. amiat., 1376 (2).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Serventese romagnolo, XIII tu.d.; Doc. venez., 1282; Insegnamenti a Guglielmo, XIII (ver.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Lett. rag., 1312 (4); Doc. moden., 1326; Stat. trent., c. 1340; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Stat. vicent., 1348; Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.); Doc. ver., 1356 (2); Doc. ravenn., 1357; Doc. imol., 1362; Doc. padov., c. 1370; Codice dei beccai, 1385 (ferr.); Poes. an. savon., XIV.

In testi mediani e merid.: Ritmo S. Alessio, XIII in. (march.); Doc. macer., 1287; Poes. an. urbin., XIII; Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Miracole de Roma, XIII u.q. (rom.); Stat. tod., 1305 (?); Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.); Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Stat. assis., 1329; Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Stat. castell., XIV pm.; Ugolino da Fano, XIV pm. (fan.); Doc. orviet., 1339-68, [1353]; Stat. viterb., 1355; Stat. Montecassino, XIV (luc.); Doc. fond., XIV u.v.; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Stat. catan., c. 1344; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Nota i tipi maggiure/maiure in testi tosc. or. (aret., cort., ssep.) e dell'Italia perimediana (perug., castell., orviet., viterb.).

Per libro maggiore > libro; maggior parte > parte; maggior sindaco > sindaco; mare maggiore > mare; pasqua maggiore > pasqua.

Locuz. e fras. di maggiore 1.5; fare maggiore 3.5.2; in maggiore in maggiore 1.3; maggiore della chiesa 4.3.1; più maggiore 1.5; prendere in maggiore 1.5; via maggiore 1.5.3; vie maggiore 1.5.3.

0.6 N L'agg. è spesso coinvolto nella formazione di topon. e antrop. (cfr. 1 [26-39], 3.2.1, 3.2.2).

Si considerano qui anche le forme univerbate graficamente viemaggior, viemaggiore, att. solo in Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.) e A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.). La voce viemaggiore, doc. in it. moderno (cfr. GDLI s.v.), non sembra lessicalizzata in it. ant., dove è ancora vitale il modificatore via, vie; non a caso le ed. più recenti privilegiano le grafie analitiche via maggiore, vie maggiore (v. 1.5.3).

0.7 1 [Come comparativo o superlativo relativo:] più grande per dimensioni, volume o estensione nello spazio (anche in contesti fig. e con valore metaf.); [rif. a esseri viventi:] di taglia o stazza più grossa. 1.1 [In partic.:] che misura di più. 1.2 [Rif. a una cifra:] più elevato. 1.3 Più cospicuo per quantità o numero; più copioso. [Rif. a una collettività:] più numeroso. 1.4 Che si manifesta più intensamente; più forte. 1.5 [Rif. a entità astratte o non quantificabili:] più rilevante, più ingente. Estens. Più efficace. 2 Più esteso nel tempo; più lungo, più durevole. 2.1 [Rif. a un termine prestabilito:] più avanzato o lontano nel tempo. 2.2 [Rif. all'età vissuta da un essere umano:] che è durato più tempo; più avanzato. 2.3 [Rif. a una persona:] che ha vissuto più a lungo (o più di un det. tempo); più anziano o più cresciuto. 2.4 [In partic. rif. a figli o fratelli:] nato prima. 2.5 Sost. Maggiorenne (?). 3 Più grande (per qualità). Estens. Più importante; principale. 3.1 Preminente e più autorevole per età, dignità sociale, potere politico o economico; gerarchicamente superiore. 3.2 Più autorevole e stimato (in una det. attività o in un campo del sapere). 3.3 Più degno di stima (per il comportamento); più valoroso. 3.4 Estens. Che si distingue particolarmente in una det. attività o in un comportamento (anche con valore neg.). 3.5 [Rif. a cose:] che vale di più; più ammirato e desiderabile. 4 Sost. Chi è gerarchicamente superiore (per anzianità o status socio-economico); chi ha più potere e autorità. 4.1 Individuo più anziano. 4.2 Chi detiene il comando (in un gruppo o in una comunità), capo; titolare (di una bottega). 4.3 [In partic.:] lo stesso che maggiorente. 4.4 [Nella società rurale sarda:] individuo che gode dei pieni diritti giuridici, lo stesso che maggiorale. 5 Plur. Antenati (in una famiglia); predecessori (in una comunità). 6 [Filos.] Sovraordinato in una gerarchia logica; che ha portata più generale (anche rif. a una proposizione del sillogismo). 6.1 S.f. Proposizione di portata più generale di un sillogismo. 7 [In funzione avv.:] lo stesso che maggiormente (?).

0.8 Marco Maggiore 15.01.2019.

1 [Come comparativo o superlativo relativo:] più grande per dimensioni, volume o estensione nello spazio (anche in contesti fig. e con valore metaf.); [rif. a esseri viventi:] di taglia o stazza più grossa. || Anche in opp. a minore.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 17, pag. 600: E [en] l'inferno è un albro maior, / q'è [m]aior de negun ch'omo vedhes ancor, / né çamai no portà nigun fruito ni flor...

[2] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 28, pag. 524: No se pò trovar tonsego qe morti susitase, / [ni] flore de tal fata qe leprosi mondase, / [m]ai cui trovar poësele, d'auro varìa tal massa, / [m]aior de le montagne de la tera de Rassa.

[3] Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.), pag. 192.8: «E li encendii si leva maiori per lo so movemento...

[4] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 23, pag. 40.23: e quanto andaremo sotto lo polo de settentrione, tanto ne cessamo più dal cancro, tanto de rascione trovaremo li òmini più bianchi e magiori per casione de la fredura.

[5] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 375.19: nella selva d' Arduenna erano fuggiti, la quale selva è maggiore che neuna de' Galli...

[6] Compasso de navegare (ed. Debanne), 1296 (it.sett./mediano), pag. 47.35: Po(n)ça è maiore de tucte l'altre isole e p(er) meço l'isola è lo porto...

[7] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 1.3, pag. 740: Ne le montangne di maiure altura / usatamente sì fa demorança...

[8] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 3, pag. 29.21: E sappiate che nella fine di Tracia, verso settentrione, corre il Danubio, ch'è il maggiore fiume di Lamagna.

[9] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 42, pag. 62.12: Lo leofante si è una grandissima bestia, la magiore che homo sappia...

[10] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 13, pag. 57.33: Quand'elli est venuto all'altra cammera, elli vide allora che la cammera era assai maggiore che l'autre, ma no era micca di sì bella opera né di sì conta...

[11] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 75, pag. 365.11: Chi ha insegnato al fanciullo che lla mano è maggiore che 'l dito, overo che più è tre che due...

[12] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 13.8, pag. 418: morselli ciascun bëa e manuchi; / le botti sien maggior' che San Galgano.

[13] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 49.19: Adimandava sancto Blandano come le pecore vi potesseno essere così grandi com'elle v'erano; che erano magiore che buoi.

[14] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 312.8: E de' pezuoli minuti di questo diamante si ne scolpiscono e talliansine gemme. E non si ne truova veruna che sia magiore d' una avellana.

[15] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 152.11, pag. 819: s'è de lo sol, che non rende splendore / per la luna che è fatta maggiore.

[16] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 31, pag. 51.15: ed era sì grande, che dalle spalle in su era maggiore che tutti gli altri uomini...

[17] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 122, vol. 1, pag. 589.29: E per loro dispetto i Lucchesi, preso il castello, nella maggiore torre feciono mettere più specchi, perché i Pisani vi si specchiassono.

[18] f Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 9, pag. 359.20: [12] Dove grassa è la natura della terra, magiori spazii intra lle viti lasceremo, ciò è di quatro piedi... || Corpus OVI.

[19] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 1, pag. 274.18: Ciò ène in tale maniera che minori pesciolini sono esca deli maggiori et così l'uno vive del'altro.

[20] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 31, pag. 124.4: E altri sono che le maggior mele serbano inviluppate nelle foglie del fico.

[21] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 76, pag. 196.26: Il nano non è maggiore, per essere posto in su 'n un alta montagna...

[22] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 2, pag. 10.7: E secondo che disse mastro Ceco d'Ascoli, Saturno è maggiore che la terra novanta volte quant'ella è...

[23] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 3, pag. 516.2: come appo loro gli smeraldi, de' quali v'ha maggior montagne che Monte Morello...

[24] f Simone Sigoli, Viaggio, 1390 (fior.), pag. 237.29: Dico che Gerusalem [[...]] è gran terra come Pistoia, ma bene è più calcata di case e havvi grande quantità di gente, e nel vero ella è innanzi maggiore che Pistoia che no. || Corpus OVI.

[25] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 109, pag. 230.1: La galla è unu tumor(e) molle ad m(od)o d(e) una vessica grande como nucella voi nuce, et alcuna fiata maiore et alcuna fiata minore, la q(u)ale se g(e)n(er)a a le iuntur(e) ap(re)sso a le ungne...

- [In designazioni geogr.].

[26] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 770, pag. 47, col. 1: Za no se fé longa demora / Ke molta çente se convertín inlora, / Quand'el passó per li deserti / E per li strigi e per li averti, / E mandó soi predicatore / De fin in India la maiore.

[27] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 23, pag. 181.8: e la maiore Media ebbe Atropato, e la minore ebbe il suocero di Perdicca.

[28] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 235.2, pag. 96: Pitonno v'è a moïsè 'ntagliato / sì come prenze di Siria maggiore, / sì come rre Alexandro ha dispensato, / e de la minor Sirïa rettore.

- [In partic. con rif. alla Magna Graecia].

[29] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 533.3: Medea sapea che in Grecia maggiore era uno re molto grande e possente, giovane, glorioso e disideroso sempre d'avere onore...

[30] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 8, cap. 7, pag. 560.12: Ancora in quella parte d' Italia, la quale allora era appellata la maggiore Grecia, andòe...

- [In denominazioni di luoghi].

[31] Doc. pis., 1264 (2), pag. 398.12: Lo quinto pesso e(ste) in quelle conffine medezmo, (e) tiene l'u· capo in te(r)ra di Tadeo q(ue) e(st) archiep(iscop)at(us) (e) l'atro capo a Fossa magiore (e) -· lato in te(r)ra di Bergogatto...

[32] Doc. bologn., 1295, pag. 193.23: Item una casa in plaça maiore a pe' di qui da Regio e a pe' de quigli de Jacomelo sarto.

[33] Stat. pis., 1330 (2), cap. 131, pag. 573.18: La Compagna della Roza vermiglia vecchia, in capo di Chiasso maggiore di Lungarno.

[34] Anonimo Rom., Cronica, a. 1360, cap. 3, pag. 15.12: fu mannato alla porta de Santo Ianni, quale se dice porta Maiure.

[35] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 264.30: Et simelmente sovra quelli lidi de Pigneda, et Lido Magior.

[36] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 5.8, pag. 196: e cercato per tutto su dal sommo / de lo Lago maggior, che fa 'l Tesino, / io dico da Margotto in fine a Sommo...

[37] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 9.15: ove era chiamata Via Maggiore, così fu chiamata Via Maggio.

[38] Doc. padov., c. 1370, pag. 27.13: e questo p(er) uno leto che se p(er)dé che avea abù ad aficto dal d(i)c(t)o Lunardo uno maistro Andrea dale coraçe dela (con)trà de Strà Maore...

[39] Doc. fond., XIV u.v., pag. 27.39: Item deve dare Luca de Petrone et Iani de Petrone pilialica anu per anum cafise de oleu trea per la cesa de Valle Maiure pro sanctu Noratu per la spera dicta.

- [In denominazioni astr.].

[40] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. II, 2, pag. 112.22: ed ancora è detto artico per quelle stelle che ssi chiamano Arthos cioè Orsa magiore, imperciò che 'l polo è allato a questa Orsa magiore...

[41] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 19.4, vol. 2, pag. 313: quando i geomanti lor Maggior Fortuna / veggiono in orïente, innanzi a l'alba, / surger per via che poco le sta bruna...

[42] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 14.15: E dipo questo diremo d' un' altra figura, la qual si dice in latino equs maior, e in castellano il cavallo maggior, e in fiorentino il cavallo maggiore, e in arabico alfaraz alaadam.

1.1 [In partic.:] che misura di più.

[1] Doc. macer., 1287, pag. 84.9: Primo X lingnarum pro tictu palatij, qua sit grand[e] et longe et basstevele, quali siat ampli et grose quomo ke quelle da sancto Iuliano, mesuranno tuctore 'na maiore tessta.

[2] Jacopo da Firenze, Tract. algorismi, 1307 (fior.), cap. VI, pag. 28.6: [7] Uno terreno lo quale è per le due facce maggiori sì ccome vedi disegnato, braccia 60 et per l'altre due facce sì è per ciascuna faccia 17 braccia...

[3] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 57.34: E lo mill(ie)r de l'oio de Candia è maçor de quello de Puia mero J.

[4] f Tariffa pesi e misure, p. 1345 (venez.), pag. 43.10: fazase raxon che la livra de Veniexia è maor de quela de Constantinopoli per C.o. || Corpus OVI.

[5] Doc. perug., 1346, pag. 23.17: Ancho, ch'ei dicte tre archora magiure aggiano quello sesto che avere possono...

[6] Savasorra (ed. Feola), XIV pm. (pis.), pag. 63.18: e ponemo lo lato del ac maggiore di q(ue)llo del ab...

1.2 [Rif. a una cifra:] più elevato.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 3, cap. 3, pag. 104.19: E de questi doi numeri perfetti, come sei e dece, lo magiure è dece.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 14, pag. 132.8: ché in nome, cioè questo 'mille', è lo maggiore numero, e più crescere non si può se non questo multiplicando.

[3] Paolo dell'Abbaco, Regoluzze, a. 1374 (fior.), 46, pag. 34.7: - Se vuoli trarre u' numero d' un altro, alluogha il minore sotto il maggiore e poi trai ciaschuna fighura di sotto di ciaschuna di sopra, chominciando dalla parte diritta...

1.3 Più cospicuo per quantità o numero; più copioso. [Rif. a una collettività:] più numeroso.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 190.10: La conversazione di molti nonn è buona e quanto maggiore è il popolo a cui ci mescoliamo, tanto è più di pericolo.

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 34, pag. 198.10: No(n) dimorare i(n) cittade di re la cui spesa sia maggiore ke la rendita.

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 9, pag. 88.6: Appresso venne maggiore gente, ma di combattere non così volenterosa...

[4] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 27, pag. 441.6: lo suo popolo ristorato li fu maggiore che prima.

[5] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 7, pag. 175.1: e questi sono i migliori pesci, e che magiore e migliore sangue fano sopra tutt'altre maniere di pesci.

[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 107.4, pag. 470: Se per dir asai parole / e preicar a gente fole, / se devese conseguir / maô offerta in me bacil / o dinar in borsa mea, / assai me par che preicherea.

[7] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 229.1: MCCCXXXIIJ In quisto m[i]lessemo, giuovedì da notte, dì IIIJ de novembre, fo en Fiorenza uno magiure deluvo che maie fosse da Noè en qua...

[8] Libro dell'Asse sesto, 1335-46 (fior.), [1340], pag. 126.32: I detti danari sono per resta di magior somma ch'ebbe da Iachopo di Filippo de' Peruzi...

[9] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 335.5: Se per adrieto n'avea avuto grande gente, allora vi fu tale e maggiore.

[10] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 160, vol. 2, pag. 357.27: essendo la forza di messer Marco maggiore che quella di messer Ramondo, il quale non avea che XIIc di cavalieri...

[11] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 3, pag. 397.12: «Maggior biade crescono ne' campi altrui, e le pecore de' vicini hanno più latte che le mie».

- [In combinazione con parte, per indicare la maggioranza numerica].

[12] Doc. montier., 1219, pag. 49.38: It. li co(n)suli u cama(r)lengo no· possano donare di quello del comune sup(r)a xx s. p(er) a(n)no se nol facessero p(er) co(n)sillio del suoi co(n)sillieri u di tutti u dela maior parte.

[13] Doc. prat., 1296-1305, pag. 258.8: Questi sono li nuovi co(n)sillieri, chiamati p(er) li nuovi ministri cola magiore parte dela Reghola...

[14] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 4, pag. 16.9: La maggiore parte delli uomini vivono secondo senso e non secondo ragione, a guisa di pargoli...

[15] Lett. rag., 1312 (4), pag. 85.29: La qual cosa a lluy Deu p(er)don, ch'ello m'à fato spender quisti dinery che vuy savý ben ch'eu ò pagado infyna mo la maçor parte...

[16] Stat. palerm., 1343, cap. 16, pag. 26.10: ki li ricturi cum li cambirlingy e cunsigleri insemblamenti, oy cu la maiuri parti di loru, aianu plenaria e libera putistati...

[17] Stat. venez., 1344, cap. 42, pag. 376.18: E quello che serà eleto gastoldo per la maçor parte, si sia fermo.

[18] Stat. viterb., 1355, cap. 2, pag. 38.20: in presentia di tucti quelli dela compagnia overo dela maiur parte d'essi...

[19] Doc. ver., 1356 (2), pag. 319.23: sença lice(n)cia de quelle sovrass(crip)te p(ar)te tute o dela maor p(ar)to de quelle p(ar)te.

[20] Codice dei beccai, 1385 (ferr.), Statuti, pag. 243.2: como i consiliari de la dicta scola, i quali di' esere quatro, overe como la maiore parte de loro, da qui vechi masari dibia scodere le rasone...

- In maggiore in maggiore: per la maggior parte (?).

[21] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 2, pag. 15.19: Ma le buone navi, le quali sono megliori, come sono le cocche, in maggiore in maggiore sono agute dall'una parte et dall'altra, et sono ampie in del meçço... || Se non è un errore (tipografico o del copista).

1.4 Che si manifesta più intensamente; più forte.

[1] Ritmo S. Alessio, XIII in. (march.), 77, pag. 20: et tutta Roma era assai gaudente: / maiore letitia ne avea la gente.

[2] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 3.59, pag. 905: Questo disse el Creatore: / quando Gli ritorna un pekatore, / Ei ne fa mag[g]ior baldore / ke di cento giusti a tutte l'ore.

[3] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 17c, pag. 107.8: (et) de state rendono le cose magiure odore ke di verno a casgione ke 'l caldo più trae.

[4] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 166, pag. 294.23: E ttanto quant'egli piue conbatte, tanto dae maggiori colpi...

[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 32, pag. 210.15: Unde in quelle parti là ove lo sole più cessa, sì come in oltramonte dei tedeschi, è maggiore freddo.

[6] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 14, pag. 244.4: spesse volte aviene agli uomini che sono con ardori di febbri gravati, se con fredde acque saporano loro ardenti appetiti, pare loro sentire alcuno allevamento; ma poi sentono maggiore affrizione...

[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 36, pag. 594.13: Or quali cose sono con maggiore appetito disiderate che quelle che sono molto vietate?

[8] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 78, pag. 203.2: La doglia de' denti, degli occhi, e degli orecchi è maggiore, perch'ella nasce in luogo stretto, e la doglia del capo simigliantemente.

1.5 [Rif. a entità astratte o non quantificabili:] più rilevante, più ingente. Estens. Più efficace.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 217, pag. 569: Un mat se tien plui savio e de maior valer / qe no fai sete savi con tuto 'l so saver.

[2] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 1, pag. 232.35: Quanto abo maiore reverentia i(n) la vestra bontà, qua(n)to eo so maiore savere essere i(n) voi, qua(n)to d(e) maiori meriti resplende la vostra p(er)sona, ta(n)to dubito plu d(e) favelare d(e)nanço d(e)la vostra signoria...

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 46, pag. 56: Quant plu tu havré fadhiga e tu vinz per rason, / Intant aquistaré maior possessïon.

[4] Doc. venez., 1282, pag. 12.6: li qual drapi sia dai lò que dirà le a[batisse] [de]li diti logi qu' el abia maor mester.

[5] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 11, pag. 357.13: non è thezauro maggiore che -l thezauro dela sanità del corpo, et non è thezauro maggiore né dilecto maggiore che l'allegressa del cuore.

[6] Lett. lucch., 1295, pag. 12.13: né molto più povero di lui (e) no(n) àe magiore biçongno di noi...

[7] Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), III, 8.6, pag. 333: Contase che lo tenere (et) lo obs(er)var(e) / si' de maior(e) mastria che lo acquistar(e).

[8] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 36, pag. 161.35: tucti richipinu una beatitudinj, pugnamu ki l'unu, sicundu maiuri meritu ki avi, aia maiuri premiu de l'autru.

[9] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 33.94, vol. 3, pag. 552: Un punto solo m'è maggior letargo / che venticinque secoli a la 'mpresa / che fé Nettuno ammirar l'ombra d'Argo.

[10] Doc. moden., 1326, pag. 13.33: Eio Nichollò [[...]] questa carta e scriptura scripsse cum la mia man de soa voluntae e commandamento [[scil. de Petro]] per ch'ello no sae leçere nè scrivere e per maiore fermeça sì l'oe sagiellae cum lo meo sagiello.

[11] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 3, cap. 1, pag. 129.13: Quando avviene che io oda quello che non posso seguitare, ho maggior volontà di piangere che di parlare.

[12] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 7, pag. 15v.12: El premio della meritoria virtù in salute in via e in patria è grande, maggiore e maximo secondo la perfectione della virtù.

[13] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 30, pag. 139.25: Ma oggi noi sì poco pensiamo a questo, che molti hanno maggior cura delli lor cani, ed uccelli, e cavalli, che de' lor fanti e prossimi...

[14] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 1, cap. 8, pag. 134.24: E fu allora la maggiore uccisione di Barbari che mai fosse in quello paese...

[15] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 610.20: Ma molto maggiore è la viltà la quale avemo ne' peccati ed inverso le virtudi.

[16] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 7, pag. 33.16: [8] Et in questa cosa è anchor maior miseria e cativogna, ché quanto pù hi vultan in queste soççure marce e puççolente, tanto de çò prendan maior deleto...

[17] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 252, vol. 2, pag. 202.2: Li Greci portano maggiore odio a noi Latini che alli Saracini...

[18] Stat. vicent., 1348, pag. 13.13: Io Gastaldo zuro a li sancti evangelii de Idio con bona fede e senza inganno fare, trattar e ordenare quello, che cognoscerò esser a mazor utilità del comun de Vicenza...

[19] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 8, cap. 1, pag. 285.16: Silano, quanto potè colle maggiori giornate, n'andò.

[20] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 22, pag. 102.18: et urdinausi chi fussiru fatti maiur guardii di notti et di iornu chi in nisuna altra terra di Sichilia.

[21] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 6, pag. 615.27: Al corpo di Dio, io ho avuto con lei il maggior diletto che mai uomo avesse con femina...

[22] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. II, pag. 513.9: Fa' che ella se use cum ti; niente è maçor dela usança, la qual, infin che tu la prendi, non fuçir alguni ensorimenti.

[23] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. [35.3], pag. 44.32: La uva dolce dita, che è carnosa, è de maore nutrimento cha la stiptica dita.

- Locuz. agg. Di maggiore. || In opp. a di meno.

[24] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 91, pag. 178.26: Adunque vedi che non è di meno el frutto della lagrima del fuoco che di quella dell' acqua: anco spesse volte è di maggiore, secondo la misura dell'amore.

- [Per pleonasmo:] più maggiore.

[25] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 24.8: chè non è dubbio, che molto più è maggiore il peccato nel Fedele, che nell'Infedele...

[26] <Doc. ven., 1375 (3)>, pag. 146.6: Messer lo ban, vui savì claramente et havì veçudo per effetto ca lo comun de Ragusa de troppo plui maçori servisii et plaseri vi ha fatto ca questo vignir nostro cum vui alla marina.

- Fras. Prendere (qsa) in maggiore: figurarsi (qsa) più rilevante di quel che è, esagerare.

[27] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 9, cap. 3, pag. 384.9: nè quante navi vedute s' avessero, nè quante genti i campi guastassero assai sapevano: ogni cosa in maggiore, accrescentele la paura, prendevano. || Cfr. Liv., XXIX, 3, 9: «omnia in maius metu augente accipiebant».

- [In senso neg.:] più grave; più serio o più severo.

[28] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 691, pag. 552: quel om qe plu ne prende, quelo 'nd' à maçor dano, / e qi da ese vardase, scampa de grand afano.

[29] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 46, pag. 148.16: secondo che Marziale dicie: che ognie peccato tanto è maggiore in sè quanto cului che pecca è tenuto migliore o magiore...

[30] Disciplina Clericalis, XIII ex. (fior.), pag. 75.10: Non avere paura, ké di magior fatto t' aterei, non ke di chotesto...

[31] f Giordano da Pisa, Avventuale fior., 1304-1305 (pis.>fior.), 20, pag. 297.23: Or quale è più crudele cosa che volermi tòrre la vita? Non può essere maggiore. || Corpus OVI.

[32] Stat. tod., 1305 (?), pag. 286.7: che el pregiore poçça toglere maiore pena quanto a lluy piacerà...

[33] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 5.121, vol. 1, pag. 92: Nessun maggior dolore / che ricordarsi del tempo felice / ne la miseria...

[34] Ugolino da Fano, XIV pm. (fan.), 22n.7, pag. 686: L'antica lupa, che mai non remase / bever lo sangue de l'umane polpe [[...]], / non tanto mai sua orràgene spase, / prendendo forma de bramosa golpe, / quanto che mo', per dare magiur colpe...

[35] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 21, vol. 2, pag. 619.2: volendo amendare il vecchio errore, comissono il nuovo maggiore...

- Sost.

[36] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 199, pag. 36: Da lo maiore guardase ki è ccoctu de lo pocu.

1.5.1 Più clamoroso; più incredibile.

[1] f Giordano da Pisa, Avventuale fior., 1304-1305 (pis.>fior.), 30, pag. 421.10: Questa fu la maggiore cosa che mai s'udisse: regnare monarca tanto tempo... || Corpus OVI.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 111.10: e sparge in terra i denti del serpente, mortali semi. Quindi uscìo maggiore cosa che da credere.

[3] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 22, pag. 639.13: e ch'egli fu ancora maggior fatto quando Iddio aperse il mare Rosso, quando Moisè passò col popolo di Dio...

1.5.2 Più difficile; tale da richiedere più impegno.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 1, vol. 1, pag. 8.1: Lo cominciamento è la maggior parte della cosa.

[2] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 24, pag. 53.15: Maggior cosa fu vincere la morte, che Cartagine.

1.5.3 Locuz. agg. Via / vie maggiore: molto più grande.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 50, pag. 86.1: La Fede Pagana [[...]] dividea tra' suoi baroni i reami e le provincie ch'avea conquistati, e ammonivali e confortavali di ben fare e che fossero prodi e valenti, promettendo loro vie maggiori cose per innanzi...

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 55.40, pag. 189: perciò ag[g]'io via mag[g]iore pavento / che qual più ama teme per usato: / dunqu'è temenza de l'amor crescente.

[3] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 35, pag. 57.25: Ed egli disse: «Io n'òe vie maggiore volontade di conosciello ch'io non dico».

[4] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 38, pag. 91.28: e s'elli avea fatto grande meraviglia indella prima batalia, che tutti n'erano ismemorati quelli che 'l fatto aveano udito e veduto, elli la fé allora indella segonda via maggiore.

2 Più esteso nel tempo; più lungo, più durevole.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 20, pag. 33.25: ché entra lo più piccolo animale e lo magiure animale che sia so' degradati tutti li animali, e entra lo più grosso e lo più suttile, e entra la magiure vita e la menore vita.

[2] Gl f Giordano da Pisa, Avventuale fior., 1304-1305 (pis.>fior.), 18, pag. 286.3: Ella fu de le maggiori prediche, cioè più lunga che facesse mai. || Corpus OVI.

[3] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. III, 15, pag. 144.3: El mezzo del quarto climate è quivi ove il maggior dì che possa essere è 14 ore e ½...

[4] Stat. pis., 1330 (2), cap. 55, pag. 492.18: cioè che àno commessi minori excessi, et che sono stati per minori condennagioni carcerati, et che vi sono stati per maggior tempo dell'anno.

[5] Stat. fior., 1335, cap. 18, pag. 28.25: Et non possa allogare per maggiore tempo di tre anni le case et le possesioni che sono ne la città...

[6] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 78, pag. 206.29: un dì è maggiore a' savj uomini, che a' folli una grande età.

2.1 [Rif. a un termine prestabilito:] più avanzato o lontano nel tempo.

[1] Stat. pis., 1304, cap. 21, pag. 668.20: et paghi al comuno dell'arte della Lana lo cittadino soldi XL [[...]] infra uno mense poi ch' è richiesto per lo messo della soprascripta corte [[...]]: e li consuli non possano ad alcuno dare maggiore termine...

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 111, vol. 2, pag. 281.11: infra tre dì, contiando dal dì de lo sbandimento inanzi, et che non possa magiore termine avere se non per giusta et evidente cagione...

[3] Doc. sang., 1316, pag. 147.5: E la promessione de' dinari fa che sia col magior termine che puoti.

2.2 [Rif. all'età vissuta da un essere umano:] durato più tempo; più avanzato.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 5, pag. 286.6: Se noi consideriamo poi lei [[scil. Roma]] per la maggiore adolescenza sua, poi che dalla reale tutoria fu emancipata...

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 112, vol. 2, pag. 456.5: e generale infermità di vaiuolo fu nella state di fanciulli e ne' garzoni, ed eziandio nelli uomini e femine di maggiori etadi...

- Meton. [Per indicare gli anziani rispetto ai giovani].

[3] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 21, pag. 262.11: secondo che Seneca dice: e colà ove pecca l'età magior, male impare lo minore.

2.3 [Rif. a una persona:] che ha vissuto più a lungo (o più di un det. tempo); più anziano o più cresciuto.

[1] Sommetta (ed. Hijmans-Tromp), 1284-87 (fior.>tosc. occ.), pag. 204.25: Anco si può dir così: 'Al suo fratello peramando' vel 'diligendo', vel 'Dilectissimo frate', vel 'karissimo'; e se fusse maggior di tempo, si può dire: 'honorando' vel 'molto da temere', vel 'molto da amare frate'...

[2] Insegnamenti a Guglielmo, XIII (ver.), 66, pag. 518: S'el t'è dato a mag[i]ar con al[tra] [çento], / ke sia maor de ti o menor de t[empo], / tosto te costuma de tag[i]ar.

[3] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 27, pag. 79.27: Quel re sì ebbe due figliuoli troppo prodommi e troppo buoni cavalieri; lo maggiore di tempo, che dovea essere re, sì ebbe nome Febus...

[4] Stat. pis., 1304, cap. 1, pag. 654.25: Salvo che chi consulo fi' chiamato, sia maggiore di XXX anni...

[5] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 85, vol. 1, pag. 100.2: Et che neuno possa essere eletto o vero sia castellano in alcuno cassaro o vero rocca del comune di Siena, el quale sia minore di XXV anni, o vero magiore di LX.

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 3, pag. 285.10: il quale [[mercatante]] d'una sua donna avea più figliuoli, de' quali tre n'erano femine e eran di tempo maggiori che gli altri che maschi erano.

[7] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 219, pag. 570.28: la più giovane cognata che era stata volontorosa a pigliare la medicina, dice alla maggiore cognata: - E' par che mi cresca el corpo, e parmi sentir guizzare il fanciullo...

- [Rif. a un animale].

[8] Doc. sang., 1325, pag. 92.25: Item per ciaschuno porcho e troia maggiore d[e] IIJ me(n)s(ibus) denari novem.

2.4 [In partic. rif. a figli o fratelli:] nato prima.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de passione sancti Iob, 130, pag. 282: Pur mo li toi fïoi con tut le soe seror / Mangiavan tug insema a ca del fio maior.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 35, vol. 1, pag. 95.14: E quando il re Silvius morì, Enea, suo maggiore figliuolo, tenne la terra.

[3] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 25, pag. 75.33: elli non volse ricevere la corona: e dovea essere sua, perch'elli era maggiore che frate ch'elli avesse...

[4] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 24, pag. 196.29: Questo figliuolo maggiore però che perseguitava lo minore fue cacciato...

[5] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 84, pag. 129.11: e questo è Temur, figliuolo di Cinghi, ch'era lo magiore figliuolo del Grande Kane.

[6] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 956, pag. 74: De fame cridava quelly fantiny, / Che era intranby si piçeniny, / Che tre anny avea lo maçor / E llo menor lattava ancor.

[7] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 9, pag. 154.29: Ella succedette come maggiore al padre nelli primi onori nel regno.

[8] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 1, vol. 2, pag. 197.13: Di la malvastati di lu quali que cosa è plù malvasa? Una sua sori, mayuri di natu ca issu, et maritata ad unu frati d'ambiduy, issu la constrinsi a pilyarlu per maritu. || Per calco sul lat. maior natu.

[9] Miracoli di Caterina di Iacopo, c. 1374 (fior./sen.), cap. 2, pag. 2.12: la madre la chiamò dicendo: «Caterina, va alla tua sirocchia maritata, e mena teco fratelto», il quale era poco maggiore di lei; e dielle certa ambasciata.

2.5 Sost. Maggiorenne (?).

[1] f Lionardo Frescobaldi, Viaggio, p. 1385 (fior.), pag. 181.20: Il soldano fu cristiano di Grecia e fu venduto per schiavo quando era fanciullo a uno ammiraglio [[...]]. E quando e' fu maggiore, e' gli diè cavagli appo a sé, e così venne facendosi grande tanto che fu uno degli ammiragli del Cairo. || Corpus OVI.

3 Più grande (per qualità). Estens. Più importante; principale.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 50.13: Ma Vittorino [[...]] dice che rettorica è la maggiore parte della civile scienzia; e dice «maggiore» per lo grande effetto di lei, ché certo per rettorica potemo noi muovere tutto 'l popolo...

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 15, pag. 182.9: Questi tali veramente sono simili a lLucifero magiore dimonio...

[3] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 50, pag. 147.16: Pensative de Milano, ke fo la maior terra de Lombardia, de molte altre terra de quella contrata, k'ènno quasi a niente...

[4] Miracole de Roma, XIII u.q. (rom.), 52, pag. 584.6: Celio monte, là dove era lo macello de Claudio et lo maiure vordello de Roma...

[5] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 2, cap. 11, pag. 57.26: Mercurio era lo maggiore loro Dio; colui credevano duca de la vita e di tut'i lavori.

[6] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 75, par. 1, vol. 2, pag. 429.10: da la porta de' Pastene enfina la via maiure per la quale se va a sancta Giuliana...

[7] Stat. castell., XIV pm., pag. 211.37: Ma quando essi non andaranno a la chieça per matutino dicano quelli salmi li quali dicono li chierci overo la maiure ghieça.

[8] Doc. imol., 1362, pag. 333.24: Item II tornadure de tera lavoradura in lo fondo de Becharnogli ape de Piero di Chovanari ape de le raxune de la ple(ve) da San Prospiero e la strada maore.

- [Rif. a una solennità o una festa liturgica].

[9] Doc. pist., 1296-97, pag. 163.4: (e) livre cento bon. ne paghamo p(er) lui a Nieri Cremonesi p(er) pasqua magiore...

[10] Stat. sen., 1305, cap. 32, pag. 47.14: che ciascuno frate del Spedale [[...]] sia tenuto di venire ciascuna dimenica, la mattina, al detto Spedale, quando se canterà la magiore messa e dirà nel detto Spedale...

[11] Stat. pist., 1313, cap. 30, pag. 193.12: e l'altra messa si dica ad alta voce, dipo la messa di santo Çenone, e alla ditta messa magiore si[a]no tenuti d'essere li altri preti, overo cappellani, a rispondere, e -l cherico.

[12] Stat. sen., c. 1318, cap. 92, pag. 86.12: sieno tenuti de levarse per tutta la quaresima magiore e per lo advento e nelli dì di dominica ad ora di maitino...

[13] Stat. trent., c. 1340, cap. 6, pag. 16.27: che ceschaun de la nostra fradaya sì deba recever el corpo de Christo II fià l'ano, digo in la festa de la Natività del nostro segnor Jesu Christo et in la Resurection soa, çoè de Pasqua maor.

- [Per identificare un semplice].

[14] f Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 34, pag. 17.28: [I.] Diacurcoma magiore secondo Avicenna al'oppilatione del fegato e dela milça maraviglosamente medica. || Corpus OVI.

[15] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 6, pag. 174.1: Vale ancora a chiarifichare il viso la radicie dela centaura magiore mescolata col'aqua rosata, e poi ne sieno unti gli ochi.

[16] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 26, pag. 592.29: Pigla la consolida maiuri, zò è lu nagalicu maiuri, ebolu armenicu, galbanu, armoniacu [[ed.: galbanu armoniacu]], pichi greca, mastica, inchensu...

[17] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 290, pag. 315.12: E tuto questo intendi de la cillidonia maore.

- [Per identificare un'istituzione dotata di più ampio potere e rappresentanza].

[18] Doc. venez., 1281/84, pag. 54.14: E mo' sì à desprexiao q(ue)lo d(e) la Corte Maior. O' seravi eo se li mei (con)seli fose revocai qua(n)do elo no(n) obedise la Co(r)ta Maior?

[19] Doc. fior., 1286-90, [1287], pag. 132.18: It. avemmo la Domenica di Passione ke ci fuoro la Compangnia Magiore, s. xxiiij.

[20] Stat. pis., 1304, cap. 1, pag. 652.20: e ciascuno dei ditti VI conseglieri del minore consiglio, e li conseglieri del magiore consillio, e 'l messo, abbiano, et avere possano et debbiano...

[21] Stat. fior., c. 1324, cap. 90, pag. 114.16: aprovato nel consiglio speziale di messere lo Capitano e delle Capitudine delle dodici magiori Arti della cittade di Firenze, nel mille trecento sette...

- [Rif. a ruoli istituzionali o a cariche ecclesiastiche].

[22] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 298, vol. 2, pag. 138.12: Et le sopradette cose far fare sia tenuto el magiore sindaco del comune di Siena, sotto pena di L libre di perdimento di suo salario.

[23] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 23, pag. 113.24: Questo crocifisso fu Chaifas, el quale, quando Christo fu morto, era Ponteficie maggiore...

[24] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 73, par. 1, vol. 1, pag. 477.28: e fatto devenga e devenire degga agl maiure gabelliere del comuno de Peroscia per esso comuno e agl masare del ditto comuno...

[25] Stat. sen., 1341/48, cap. 3, pag. 141.3: Et due infermieri, e' quali col sagrestano et col camarlengho maggiore abbiano a provedere inverso gl' infermi, come si contiene negli 'nfrascritti capitogli.

3.1 Preminente e più autorevole per età, dignità sociale, potere politico o economico; gerarchicamente superiore.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 46, pag. 148.18: così l'uomo che sta in guerra, quanto egli è maggiore tanto gli son recheste maggiore spese...

[2] Guinizzelli (ed. Baudi di V.), a. 1276 (tosc.), Conoscier sé, 4, pag. 37: e mal diritto sale / colui che crede sé magior che sia.

[3] ? Serventese romagnolo, XIII tu.d., 23, pag. 880: Èn sino asalidore - e d'ordene de frate / [...]se de serore - et ultramare crosate / [...]e sono li maiore, - de multi sequetate / e creduti.

[4] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 17, pag. 35.15: La credenza della Confermagione, cioè del cresimare, che fanno i maggiori prelati, si è che lo Spirito Santo dato nel battesmo si confermi a colui che si cresma.

[5] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 21, pag. 109.30: E eziandio de la sapienzia s'intende questo altressì: quanto più ne prendi, maggiore diventi e più nobile.

[6] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 75.4: Et tu dici indel tuo cuore che non se' degno di portare habito monacile, et tu se' magiore che monaco...

[7] Stat. cort., a. 1345, cap. 6, pag. 131.6: quelgli de la compagnia se debiano onorare insieme [[...]], secondo la gratia e la grandeça che Dio à data a ciascuno, a ciò che l'uguagiança de lo stato, no desuguagli l'onore e 'l servitio, ançi chi magiure et migliore ene, sia a le decte virtude.

[8] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 371, pag. 39: De lu' si conta ch'el sia 'l maiore / lombardo chi ma' fosse in Lombardia, / nì chi havesse tanto stà d'onore.

[9] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 2, cap. 19, pag. 132.17: Ma dapoi monti agni, vegando che tuti li gieresi so' maor [eram] pasai de questa vita e vegandose intrà' avanti in li ordem sagri quelli chi soleam esser so' menoi...

[10] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 131.14: Imperciò che solo conte, e maggiore di lui, si truova degno di tanto amore.

[11] f Doc. amiat., 1376 (2), pag. 119.32: Magnifichi e potenti signiori difensori del popolo e chomune di Siena padri e ma(g)giori suoi singniori singularisimi. || Corpus OVI.

[12] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 111, pag. 97.4: e usa sempre con più ricco di te e con maggiore di te e con uomo di buoni costumi.

- [Rif. a Dio o a Gesù].

[13] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 29, pag. 601: Domenedeu propicio, qe de tuti es maior, / del mondo salvatore, a cui preg et ador, / Tu me defende de le pene 'nfernor...

[14] Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.), oratio.8, pag. 482: per dar intender ad Otavian paço / che al mundo era nato un maçor d'eso / e de çaschuno era paçe e solaço...

3.1.1 [In partic.:] più abbiente.

[1] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 17, pag. 114: poi magiur di terre, e de Castelli, / possessioni, e luochi a lor divoti / lasciano...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 69, vol. 1, pag. 364.8: e le donne fiorentine co' calzari sanza ornamenti, e passavansi le maggiori d'una gonnella assai stretta di grosso scarlatto d'Ipro, o di Camo...

3.1.2 Più influente sul piano politico.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.), pag. 306.32: Et Cassum fece occidere, uno maiure tirando de Roma. || Cfr. St. de Troia e de Roma Laur., XIII u.q. (rom.), pag. 306.34: «et fece occidere Cassio, uno granne Tyrampno de Roma».

[2] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 23, pag. 403.3: Il frate Loderigo cercava di fare i Ghibellini maggiori...

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 33, vol. 1, pag. 521.21: essendo [[Gentile da Mogliano]] tirannello opressato da messer Malatesta da Rimino maggiore tiranno...

3.2 Più autorevole e stimato (in una det. attività o in un campo del sapere).

[1] f Giordano da Pisa, Avventuale fior., 1304-1305 (pis.>fior.), 31, pag. 445.22: L'altro testimone sì tti do il più savio homo e il maggiore filosofo mondano che in questo mondo mai venisse: Aristotile. || Corpus OVI.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 26, pag. 430.2: E così infrenato mostra Virgilio, lo maggiore nostro poeta, che fosse Enea, nella parte dello Eneida ove questa etade si figura...

[3] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 586, pag. 382, col. 1: Lu majure licterato / allora abe parlatu: / 'Or venga mo costei, / che sia denanti a mei...

[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 136, pag. 301.1: Qual fu il maggior maestro di dipignere, che altro, che sia stato da Giotto in fuori?

3.2.1 [Come epiteto distintivo di una personalità preminente rispetto agli omonimi per valore o per antichità di nascita].

[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), Prol., pag. 4.16: Appressu, cui truvirai tu plui saviu di Catuni lu mayuri?

[2] Gl Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 63, S. Jacopo minore, vol. 2, pag. 573.20: onde ancora s'osserva questa usanza in molte contrade che colui che prima entra, maggiore è chiamato, e colui che entra poscia è chiamato minore...

3.2.2 [Rif. ai santi o alla Vergine]. || Anche in denominazioni di luoghi di culto.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 17, pag. 36.11: E andonne in cielo e siede da la diritta parte del suo Padre, come disse santo Iacopo maggiore.

[2] Doc. pist., 1296, pag. 8.23: Quest'è la 'ntrata ch'è venuta a mano di Maestro Chianto medico e di Vanni Bonaccorsi notaio e di Pulliese franchi Operai de l'opera di Messer Sampiero magiore.

[3] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 42.2, vol. 1, pag. 294: Faciamo laude a tutt'i sancti / colla Vergene maggiure, / de buon core cum dolçe canti, / per amor del Creatore.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 2.24, vol. 1, pag. 23: la quale e 'l quale, a voler dir lo vero, / fu stabilita per lo loco santo / u' siede il successor del maggior Piero.

[5] Doc. orviet., 1339-68, [1353], pag. 129.16: scindichu e pruchuratore del chapitulu e di preti del'ecresia di s(an)c(t)a Maria maure d'Orvietu...

[6] Doc. ravenn., 1357, 20, pag. 446.34: Anchora àe lo spedale una chaxa posta in la guaita de S(an)c(t)a Ma(r)ia Maore, ap(re)so la via...

[7] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 55, pag. 107.17: del maggior Piero, cioè di san Piero apostolo, il quale chiama «maggiore» per la dignità papale e a differenza di più altri santi uomini nominati Piero.

3.3 Più degno di stima (per il comportamento); più valoroso.

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 3, cap. 8, pag. 246.22: però che se tu lo stimerai, intra sè medesimo partita la laude, tu lo troverai maggiore quand' ebbe punita Capova, che quando l'ebbe presa.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 92, pag. 669.38: E similemente ne' grandi uomini fortezza d'animo si richiede, imperò che quanto maggiori sono gli uomini, tanto maggiori sogliono e possono le avversità avvenire...

3.4 Estens. Che si distingue particolarmente in una det. attività o in un comportamento (anche con valore neg.).

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 69, pag. 305.11: e grande mangiatore fu d'ogni vivanda, maggiore che bevitore...

[2] f Giordano da Pisa, Avventuale fior., 1304-1305 (pis.>fior.), 29, pag. 400.19: e però i savi homini, che veggiono più i difetti loro, sono ancora maggiori tacenti che gli altri... || Corpus OVI.

[3] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 11, pag. 266.22: Molti sono li modi del rubare: quelli sono maggiori rubatori, che con più forte braccio rubano...

[4] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 32.29: Multi animali sono che son più valentri che l'uomo, e molto più leggieri, e maggior mangiatori, e fanno più figluoli, e ànno meno infermitadi, e vivono più.

[5] Ingiurie lucch., 1330-84, 166 [1358], pag. 51.15: - Furo ladro traditore [...] Tu se' lo maggior furo da Luc(a), sosso traditore marcio.

[6] Stat. venez., 1366, cap. 10, pag. 20.2: segondo che se porrà fare per maçor salvation del dicto ponte.

[7] Lett. tosc., 1392, pag. 96.19: E di due cose vogliamo essere li maggiori: a la fatica e a la spesa...

3.5 [Rif. a cose:] che vale di più; più ammirato e desiderabile.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 28, pag. 100.9: non adomandar cose che siano magior di te, et domanda quelle cose che si possano sapere.

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 37, pag. 211.18: che i(n) altra guisa, se -l tuo stato ti dispiacerà, se(m)pre desidera(n)do maggior cose, serai semp(re) i(n) malo stato...

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 92.34, pag. 393: Passato 'l tempo del temporegiare, / venuto è un altro tempo ch'è magiore: / facciamo regemento per regnare / nel primo e nel secondo e nel megliore...

[4] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 164.28: Ma que maior colse né colse meior pò savir ye princep cum' avir granda cuyteza de le colse creade da De?

[5] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 6, pag. 186.24: o che per fantasia tali cose dette avesse; ovvero per sua malizia, per essere tenuto di maggior vita; ovvero per semplicità.

[6] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 6, pag. 49.16: Ma dell' arte dell' insegnare, e curar l' anime, la quale è la maggior che sia, ogni vecchierella, e idiota si fa maestro.

[7] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 65, pag. 145.22: I' sono di maggiore affare, e nato a maggiori cose, ch'a essere servo del mi' corpo, il quale io guato siccome un legame...

- [Rif. a una donna].

[8] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 10, pag. 142.33: Donde tanto maggiormente, quanto ai re ed ai prenzi si conviene d'avere belli figliuoli, di tanto se lor conviene avere maggior femmine per moglie, acciò ch'elli abbiano belli figliuoli, più che gli altri.

3.5.1 [Come epiteto per distinguere l'opera principale di un autore classico]. || Rif. in partic. alle Metamorfosi di Ovidio.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2359, pag. 257: Poi mi tornai da canto, / e in un ricco manto / vidi Ovidio maggiore, / che gli atti dell'amore, / che son così diversi, / rasembra 'n motti e versi.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 32, pag. 164.12: Or dice e recita un favola, overo parabola, ne l'Ovidio maggiore, di quegli che sapea così l'arte de la musica.

[3] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 3, pag. 164.8: Onde si legge nelle storie d'Ercule e nell'Ovidio Maggiore e in Lucano e in altri poeti...

[4] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 15, 100-120, pag. 413, col. 2.4: l'uno è ditto «Prissiano mazore», nel qual se contene le parti de l'orazione distinte...

[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), incipit, vol. 1, pag. 3.1: Qui cumincia l'Ovidio maggiore translatato di latino in volgare per ser Arrigo Simintendi da Prato.

3.5.2 Fras. Fare maggiore (qno): esaltare.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 56, terz. 2, vol. 3, pag. 122: Era nel tempo dinanzi contato, / mille trecenventuno del Signore, / quando in Constantinopoli indegnato / era il figliuol, col padre Imperadore, / perch'egli amava viepiù, che 'l figliuolo, / un suo nipote, e faceval maggiore.

4 Sost. Chi è gerarchicamente superiore (per anzianità o status socio-economico); chi ha più potere e autorità.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 30, pag. 561: No fi tegnudo savio qi parla sovra man / da piçol ni da grande, da par ni da sovran: / se 'l piçol no se 'n vença, lo par fors se 'n laimenta, / e 'l maior per ventura ie 'n dis per una trenta...

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 155.17: Et a' maggiori non dee uomo mandare salute, ma altre parole che significhino reverenzia e devozione...

[3] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 42, pag. 140.3: Unde si truova scripto, che contendere e litigare col maggiore è furioso o pericoloso; e contendere col pari è dubitoso; e col minore è vergognia.

[4] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 143.3: de' suoi maggiori hae invidia, de' suoi minori hae disdegno, a' suo' iguali non leggiermente s'acorda.

[5] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 15, pag. 344.12: unde l'Apostulo i· nela pistula Ali Ebrei disse che Dominedio, non avendo magiore per cui elli giurasse, giuró per sé medesmo dicendo: "se non benedicerai" etcetera...

[6] Poes. an. urbin., XIII, 39.69, pag. 622: e rrecessar da sene odio, ira e rrancore, / e ttucti i soi maiuri portare in grande honore / et a li soi prelati essare obedïente.

[7] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 57.15: Intra noi xxiiii voce non si ci sente, se non per sengno di dito u d'occhi per maestero dei magiori.

[8] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 33.26, vol. 2, pag. 571: Come a color che troppo reverenti / dinanzi a suo maggior parlando sono, / che non traggon la voce viva ai denti, / avvenne a me...

[9] Doc. volt., 1322, 4, pag. 15.12: Dio vi dia ora et sempre sì a consigliare et a stançiare che sia suo hunore et laude, e stato et mantenimento del presente popolo, lo quale è facto per torre et levare via le forçe et le 'niurie che sono facte per li maggiori a' picciogli.

[10] Stat. assis., 1329, cap. 8, pag. 171.41: come esso fe', Signore e Maestro, così nui, con disciplina e en carità del servo e en humilità, l'uno a l'altro faciamo, cioè i maiure lavando i piede ai menure; e cominçe el priore, el sopriore e gl'offitiagle a tucte i menure e più povere...

[11] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 7, ott. 54.2, pag. 200: Se 'l servidore in caso alcun potesse / del suo maggior dolersi, forse ch'io / avrei ragion se di te mi dolesse...

[12] Stat. pis., a. 1340, pag. 704.41: debbiano tenere lo chamarlingo della dicta fraternita per loro maggiore, et lui debbiano obbedire...

[13] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 26.22: li minori debbono credere ai maggiori e dottori, da Dio di ciò illuminati...

[14] Stat. lucch., XIV pm., pag. 87.8: Nessuno lo quale non à baiulia de dare alcuna cosa sença licentia del maggiore.

[15] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 5, vol. 1, pag. 478.15: la prima, che divenisse cristiano colla sua gente; la seconda, che llo riconoscesse per suo maggiore; la terza, in segno d'omaggio ch'ogni anno li desse certo trebuto...

[16] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 10, pag. 430.16: Alle quali cose ricogliere io sono dal mio maggiore, cioè da messer l'abate, stato mandato...

4.1 Individuo più anziano.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 119, pag. 188.23: Questa gente no ànno idoli né chiese, ma 'dorano lo magior de la casa, e dicono: «Di costui siamo».

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2, cap. 24, pag. 174.1: dovendo avere degli onori della città, come giovane che 'l meritava, ne era privato, però che i maggiori di casa sua prendevano gli onori e l' utile per loro e non li accomunavano.

[3] Stat. bergam., XIV pm. (lomb.), cap. 29, pag. 266.12: Ancora hano statuito e ordinato che li femine possa essere recevute a questa regula, ma cum licentia de li lor mariti se eli ne haverano, overo di soy mazori se eli ne haverano alcuni.

[4] Dicerie volgari, XIV pm. (bologn.), cap. 11, pag. 331.12: Lo so desiderio si era a corezere li zoveni (et) a consiare li maori in caxi bexognoxi.

[5] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 89.24: S(et) alli garczoni de mancha etate no(n) sia data quilla quantitate quante alli maiori, s(er)vata i(n) tutti li cose temperancia.

4.1.1 S.f. Donna più anziana.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 1, cap. 2.6, pag. 26: La sua usanza incontanente sia / Colla sua madre, e coll'altre maggiori / Che ssono nella magione...

4.2 Chi detiene il comando (in un gruppo o in una comunità), capo; titolare (di una bottega).

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 50, pag. 54.21: [[Lenon]] venne a Roma, e essendo tribuno fu fatto consolo, e divenne il maggiore della terra.

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 17.9, pag. 152: «Tu ten girai al magior dell'ostello; / Non dir di me, com'ài cara la vita, / Ma di': La donna che tradito avete / Questa ghirlanda vi manda ch'io porto».

[3] Stat. pis., 1321, cap. 4, pag. 177.29: Et che i consuli siano tenuti d'avere inscripti [[ed.: in scripti]] per nomi et prenomi, e le cappelle in delle quale dimorino, tucti li magiori delle boteche soctoposti a la soprascripta corte...

[4] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 56, pag. 241.2: E di ciò sì si stea al saramento corporalemente fatto per li maggiori, e chiavari, e iscrivani delle compagnie.

[5] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 27, pag. 131.26: Lamone e Santerno signoreggiano egli Ubaldini, e in quello tempo n' era maggiore Daghinardo in Certança...

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 77, vol. 1, pag. 374.3: spiacea loro la signoria di messer Provenzano Salvani, ch'era il maggiore del popolo di Siena...

[7] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 52, pag. 106.25: Li quali, cresciuti, ed avendo reale animo, ed essendo pastori e capitani e maggiori di ladroni e d'uomini violenti ed avendo da Faustulo sentito cui figliuoli erano...

- S.f.

[8] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 7, pag. 138.23: e domandata dalla maggiore di quelle donne, la quale esse appellan badessa, se in Cipri tornare me ne volessi...

4.2.1 [Come prestito puntuale dal fr. ant. maire:] primo cittadino (in un comune francese).

[1] Doc. sen., 1263, pag. 341.4: Guilarelo di Dolachorto, deta, (e) Raulo Pulia miselo di Giachorto [[...]] dieno dare xvii li. di p(ro)ve. nela fiera di Treseto in sesagiesimo, (e)d avene letera del diano (e) del maiore di Bari.

4.3 [In partic.:] lo stesso che maggiorente.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 3.76, pag. 54: Se l'onor vi parlasse, / signor, ch'andate / e cavalcate / a guiza di maggiori, / non srìa chi l'aspettasse, / se ben guardate / quel ch'operate / ver' lui nei vostri cori.

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 601, pag. 44, col. 1: El congregó tuti li maiori, / Li sacerdoti e li doctori, / Ked el da lor saver voleva / Lá o' Christo nascer deveva.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 11, pag. 40.4: la gente di una città o d'uno reame sono ordinati ad alcuno o più maggiori, i quali o 'l quale regge, o reggono la città e 'l reame.

[4] St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.), pag. 101.27: e li senatori e tucti li maiuri de Roma se teneano con Tullio, k'avea facto molto bene a la repiblica...

[5] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 186.25: In quel dì cavalcò a Pistoia, e parlò co' maggiori e reggenti della terra...

[6] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 554.17: Degli altri due reami che rimasono sanza re, di volontà di Agamenon e degli altri maggiori Tellamaco ne fu guardatore...

[7] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 103.13: e tutti e' magiori di Siena gli andoro rincontra per fargli onore sì chome a uno sì fatto signore...

[8] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 33, pag. 285.11: E cqui, tanto li maiury quanto lo populo de la citate, per la maiore parte vennero a videre Helena...

4.3.1 [Rif. ai santi:] figura autorevole sul piano spirituale. Maggiore della Chiesa.

[1] Lucidario pis., XIII ex., L. 3, quaest. 11, pag. 103.10: Due de li maggiori de l'Ecclesia ne parlano, ciò fue Santo Agustino et Santo Grigorio...

[2] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 1, 11, pag. 24.15: e nomali nostra dona tre de li maçor de la glesia, a li qual la vedova dir devesse che elli fasesse procession e predicasse penitentia a çò ke Deo se umiliasse e ke questa maledicione cessasse.

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 157, pag. 377.16: Abbiamo il nostro Signore Jesu Cristo, la sua Madre, gli Apostoli e gli altri maggiori del Paradiso, e andremo dietro a san Barduccio.

4.4 [Nella società rurale sarda:] individuo che gode dei pieni diritti giuridici, lo stesso che maggiorale. || Da libero maggiore (cfr. Tangheroni, Carta de Logu, p. 224).

[1] Stat. pis./sard., 1355 (?), cap. 99, pag. 231.19: E ciascheduno magiore sia tenuto cusì denuntiare si contrafaciente, a pena di libre v. || Cfr. ivi, cap. 31, pag. 228.27: «se alcuno servo fottesse alcuna moglie d'alcuno livero maiore e fusseli provato per lo magiore e tre iurati...».

5 Plur. Antenati (in una famiglia); predecessori (in una comunità).

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 7 (25), pag. 236.2: Multe cose ènno quelle che te denno avero i(n)ducto ad sci(enti)a i(n)prendere: li n(ost)ro maiore che fonno d(e) grandi meriti, le nostre richeçe ch'èno venute meno...

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 14, pag. 393.14: Quella fiamma [[...]] quattrocento migliaia di libri arse, laove erano scritti tutti i fatti e l'opere de' nostri maggiori, i quali gl'ingegni di molti savi uomini aviano fatti.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 12, pag. 16.19: E spesse volte li nostri maggiori ànno avuto misericordia de' cittadini di Roma, e sovenuto a' loro bisogni...

[4] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 212.29: conzò fosse chossa che lu avesse messo un pè in la fonte, l'altro ello retrasse, domandando doe plu fosse deli suoi mazore, in l'inferno o in paradiso...

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 10.42, vol. 1, pag. 163: guardommi un poco, e poi, quasi sdegnoso, / mi dimandò: «Chi fuor li maggior tui?».

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 8, pag. 680.29: e i luoghi publici di Roma son pieni d'antiche imagini de' miei maggiori...

6 [Filos.] Sovraordinato in una gerarchia logica; che ha portata più generale (anche rif. a una proposizione del sillogismo).

[1] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 47.2, pag. 557: Da più a uno face un sollegismo: / in maggiore e in minor mezzo si pone, / che pruova necessario sanza rismo...

[2] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 2, pag. 21.10: 88. Temer si dee ec. Questa è la maggiore proposizione; poi seguita la minore quivi: 91. Io son fatta ec.

[3] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 14, pag. 157.27: E nota che ogni cosa che è nominata e ha sopranome, il sopranome è maggiore che la cosa nominata. Verbigrazia: io nominerò Piero da Firenze; maggiore è la comunità di Firenze che non è Piero. Nominerò Piero di Giovanni; magiore è Giovanni, che è padre, che Piero, che è figliuolo; e così d'ogni sopranome.

6.1 S.f. Proposizione di portata più generale di un sillogismo.

[1] f Nadal, Leandreride, a. 1382-1383 (tosc.-ven.), L. 3, c. 6.53, pag. 101: Qual löico a prosuntïon probanda, / assunta la magiore e la minore, / ergo et cetera dice che più no anda... || Corpus OVI.

7 [In funzione avv.:] lo stesso che maggiormente (?).

[1] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 27.5, pag. 116: E quella iniuria fa maçor languire, / Qual da più prosimano çunçe busto.

[u.r. 26.07.2022; doc. parzialm. aggiorn.]