SCHERNA s.f.

0.1 eschernie, ischerne, ischernie, ischierne, iscrenna, isschierne, scerne, schergne, schergnie, scherna, scherne, schernia, schernie, schiergne, schierna, schierne, scregna, skerne, skergni, squergne, squerne.

0.2 Da schernire.

0.3 Proverbia que dicuntur, XII u.q. (venez.): 1 [14].

0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Albertano volg., 1275 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XII u.q. (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.5 Si riuniscono per ragioni semantiche i tipi scherna e schernia.

Nota schernie sing. in Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 10, pag. 48.11: «egli è una schernie».

La forma iscrenna è per necessità di rima.

Locuz. e fras. a scherna 1; avere in scherne 1; di scherne 1; fare grande scherna 1; fare grandi scherne 1; fare scherna 1; fare scherne 1; farsi scherne 1; per scherna 1; per scherne 1; tenere a scherne 1.

0.7 1 Atto di deridere, dileggiare o beffare qno. Estens. Ciò che si dice o si fa per deridere qno. 1.1 Estens. Inganno, raggiro. 1.2 Estens. Motivo di derisione; infamia. 1.3 Estens. Cosa ridicola e degna di irrisione. 2 Inganno (?).

0.8 Marco Maggiore 13.11.2018.

1 Atto di deridere, dileggiare o beffare qno. Estens. Ciò che si dice o si fa per deridere qno.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 180.4: Più leggier è al povero fugire le schernie che al ricco la 'nvidia.

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 11, pag. 92.15: [6] Et altrove: «No(n) ripre(n)dere colui ke sta in beffe (e) in ischernie, acciò ke no(n) ti i(n)nodi, ma ripre(n)di lo savio (e) ameratti».

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura rubra, 99, pag. 136: Zo fevan i per schernie, tant eran i crudé, / Perzò ke Crist diseva: «Eo sont rex dri Zudé».

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 5, pag. 212.22: Sono da dire le paraule liete, honeste, et lucide, et preghevile composte et piane, con volto cheto, faccia composta, et sensa ischierne et grido...

[5] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 21, pag. 42.9: quivi si dicono bugie e parole di scherne; quivi ha canti e stormenti; quivi sono le femine di sozze cose richeste...

[6] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 26, pag. 32.5: L'altra si è çugolaria, per la qual l'omo çeta en riso et befe ogna chosa, [[...]] così per questo vicio l'omo vol trar ogna chosa, benk' ela sia dicta saviamente o per alguna utilitade, a çogo et a schernie.

[7] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 22, pag. 110.19: [36] Le beffe, le gran schergne, lo rier e ghignar forte de quî malvaxi prevei e scribi d'i Çue'.

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 86, vol. 1, pag. 393.17: e intra gli altri v'avea uno chiamato il Caca da Reggio, e ancora per ischerne del nome di lui si fa menzione in motti.

[9] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 258v, pag. 119.16: Sannacio onis vel Subsannacio subsannacionis, idest irrisio, que dicitur scregna...

- A scherna (di qno): con intento di derisione.

[11] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. X, cap. 2, pag. 418.29: La mente degli uomini stolti [[...]] sostiene impazientemente le parole della Veritade [[...]], e ogni quella cosa la quale è detta dirittamente, essa si pensa che sia detta a sua scherna. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- Locuz. verb. Avere in scherne / Tenere a scherne (qno): lo stesso che schernire.

[12] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 38, pag. 252.23: Cassiodoro dice: lo comandamento u la singnoria, se in del picculo è avuto in isschierne, in ogna parte si corrompe.

[13] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 30.24, pag. 110: Levite en alto e faime gran sermone, / che ho l'occhio turbato; / temme a schierne, ché non vide el travone / che hai nel tuo ficcato.

- Locuz. agg. Di scherne: ridicolo, da strapazzo.

[14] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, cap. 3, pag. 186.26: O vero, in che è questo differente da quello indovinare di scherne di Tiresia: ciò ch' io dirò, o sarà o no?

- Locuz. verb. Fare / farsi (grande) scherna / (grandi) scherne (di qno): prendersi gioco (di qno), lo stesso che schernire.

[15] Proverbia que dicuntur, XII u.q. (venez.), 237, pag. 533: Le done fai gran sc[h]erne de quili qe le ama, / e queli qe le serve, quili sc[h]irnir abrama...

[16] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 2.153, pag. 897: Cui de Lui [[scil. Dio]] fa beff' o scherna / com' a puttana di taverna, / siali amorta la lucerna / de l[o] vedere!

[17] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura rubra, 204, pag. 140: Illó no era homo, scrivant ni farisé, / Ke schernie no se 'n fesse denanz e anc de dré.

[18] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 140.263, pag. 583: No te far squergne d'alcun, / ni te fiar tropo in nixun...

[19] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 12, pag. 213.2: Quanto lungamente farà scherne di noi questo tuo furore?

[20] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 74, vol. 1, pag. 369.16: E tornati in Siena con sì piccolo aiuto, grande scherna ne fu fatta da' Sanesi, e grande isbigottimento n'ebbono gli usciti di Firenze...

[21] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 55.19: e se al postutto mi troverrai non degno, fa schernie di me e fammi ischernio a chi tu vuogli!

- Locuz. avv. Per scherna, scherne: a mo' di beffa.

[22] Pianto della Vergine, XIV pm. (tosc.), cap. 1, pag. 10.10: altri gli fasciano il viso e gli occhi; altri l'adorano per ischerne; altri gli danno de le canne nel capo; altri gli danno dure guanciate...

[23] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 44, terz. 99, vol. 2, pag. 231: E 'l Papa cominciò a comandare / a cui si conveniva, ch'a Vienna / ivi a tre anni dovessono andare / al suo Concilio, e un dì per iscrenna / si fu partito, e gitone a Vignone, / dove curava il Re men d' una penna.

[24] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 63, pag. 137.19: Che vuol dir questo? serebbemi stato mandato costui per ischerne?

1.1 Estens. Inganno, raggiro.

[1] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. IX, cap. 6, pag. 151r.2: Sì che ala fine quel sancto padre volse la via per andare ala cella di quel frate mosso da sì crudele scherna del domonio... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.2 Estens. Motivo di derisione; infamia.

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 11, pag. 93.4: la sua co(n)pa(n)gnia sia tuo lacciuolo (e) lo parlare co· llui ti sia tua schernia (e) dispregio.

1.3 Estens. Cosa ridicola e degna di irrisione.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1465, pag. 227: E tegno grande scherna / chi dispende in taverna...

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 163.4: L'avarizia del vecchio quello ch'ella voglia io non l'entendo, ché schernia è da che la via viene meno, amassare vivanda per camminare.

[3] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 82, pag. 106.12: La qual cosa abbiamo per certe ragioni riprovata, in prima perch'è una schernia, per l'abbondanza delle molte parole, trovare imagini.

2 Inganno (?).

[1] f Cassiano volg. (B), XIV m. (tosc.), Collaz. XII, cap. 6, pag. 151.4: io sono stato misero e sono infermato fino alla morte, tutto dì andava come tristo, però che i lombi miei sono pieni di schernie, e non è sanità nella carne mia... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[u.r. 30.03.2021]