SCHERNIMENTO s.m.

0.1 ischernimenti, ischernimento, scernimento, schergnemento, schernimenti, schernimento.

0.2 Da schernire.

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.1 [2].

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.); Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.).

0.5 Locuz. e fras. fare schernimenti 1; fare schernimento 1, 1.1; mettere a schernimento 1.

0.7 1 Lo stesso che scherno. 1.1 Estens. Condizione di chi è o appare ridicolo. 1.2 Estens. Ciò che vilipende e arreca offesa; oltraggio. 1.3 Estens. Inganno, raggiro.

0.8 Marco Maggiore 15.11.2018.

1 Lo stesso che scherno.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 224, pag. 245: Ma saplan ben per certo i avar descognoscenti / Ke pur a Iesú Criste sí dex li bei presenti, / E quii ke 'l volen pasce de vii avanzamenti / Meten De per negota, usan de schernimenti.

[2] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 11.132, pag. 103: Loco fice el fondamento / a vergogne e schergnemento: / le vergogne so' co' vento / de vessica de garzone.

[3] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 28, cap. 2, par. 8, pag. 429.19: Sozza cosa è di sé predicare, e spezialmente il falso, e con ischernimento degli uditori volersi fare cavaliere glorioso.

[4] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 19, pag. 85.20: Nel sesto luogo dobbiamo considerare e pensare le derisioni e schernimenti che furono fatti a Cristo.

[5] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 9, cap. 15, pag. 673.5: Il quale schernimento per fortuna avvenuto, sì come ereditario trapassoe a Pompeo. || Cfr. Val. Max., IX, 14, 2: «fortuitum ludibrium».

[6] Esopo tosc., p. 1388, cap. 22, pag. 131.8: Alle preghiere de le quali [[scil. ranocchie]] rispose Jupiter con scernimento e risa...

- Fare schernimenti / schernimento (di qno): dileggiare, prendersi gioco (di qno).

[7] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De falsis excusationibus, 164, pag. 182: El g'av ess za deviso ke i mur e li elementi / Tug ge crïassen dré e 'g fessen schernimenti.

[8] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Is 57, vol. 6, pag. 596.15: [4] Sopra cui avete fatto schernimento, e sopra cui sì ampiaste la bocca e metteste fuori la lingua? or non siete voi figliuoli dello scellerato, e siete seme bugiardo?

- Mettere a schernimento (qno): sottoporre a pubbliche umiliazioni.

[9] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De falsis excusationibus, 187, pag. 183: Alchun sí trova scusa del so tribulamento / E dis k'el no pò star in bon adovramento / Perk'el fi tribulao, metudho a schernimento, / E ancora i soi medhesmi no 'l lassa haver bon tempo.

1.1 Estens. Condizione di chi è o appare ridicolo.

[1] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Ecli 11, vol. 6, pag. 208.14: [35] Guàrdati dal pestilenzioso, però ch' elli fabbrica il male; guàrdati da lui, acciò ch' elli non induca sopra te ischernimento in perpetuo.

- Fare schernimento: essere oggetto di scherno.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 1, pag. 176.2: Et Salamon disse: chi inprima parla ch' elli inpari affrettasi di fare schernimento e tenersi ad vile.

1.2 Estens. Ciò che vilipende e arreca offesa; oltraggio.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 45.8: tanto loro più instantemente perseguitando, quanto in più manifesto schernimento de la fede cristiana presso la chiesa Romana [[...]] sono conosciuti adoperare più ampiamente le malvagità de la sua soprastitione.

[2] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Sap 12, vol. 6, pag. 128.8: [25] Per questo dèsti loro giudicio in loro ischernimento, sì come ad insensati fanciulli.

1.3 Estens. Inganno, raggiro.

[1] Esopo tosc., p. 1388, cap. 34, pag. 165.14: Vedendosi la cicogna sì malamente essere schernita che quasi digiuna tornava a casa sua (e il dì dinanzi aveva digiunato credendo ristorarsi al convito della volpe) fu stretta da tanta malizia e schernimento.

[2] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. X, cap. 12, vol. 4, pag. 108.23: quelle cose, che paiono essere predette o fatte da Dio, e non si referiscono però al culto d'uno Iddio, [[...]] prudentemente s'intendano schernimenti di demoni, e seduttorii impedimenti... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] ? Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Sap 17, vol. 6, pag. 147.17: [7] E li schernimenti dell' arte magica vi erano apposti; e lo castigamento della gloriosa sapienza era contumelia.