SCHERNITO agg./s.m.

0.1 ischerniti, ischernito, schernida, schernidi, schernita, schernite, scherniti, schernito, schirnito, scregnio, screnio, scrinidhi; f: schirnida, schirnita, schirnite.

0.2 V. schernire.

0.3 Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.): 1.

0.4 In testi tosc.: Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.).

In testi mediani e merid.: x Glosse volg. cass., XIV pm.

0.7 1 Che ha subito offese, beffe o scorni; profondamente umiliato. 1.1 Che rimane o è rimasto vittima di un inganno (anche fig.). 1.2 Sost. Chi è stato ingannato o deluso (da qno). 1.3 Estens. Disonorato; abietto. 1.4 Perdente o sconfitto. 2 Fig. [Rif. a una persona:] invalido.

0.8 Marco Maggiore 09.11.2018.

1 Che ha subito offese, beffe o scorni; profondamente umiliato.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 139, pag. 35, col. 1: Quando illi l'aven mandegao, / Zascaun se ten per inganao, / E killi se videno scrinidhi, / Vergonçiá, grami et unidhi.

[2] Gl Gloss. prov.-it., XIV in. (it.sett./fior./eugub.), pag. 117.7: Escharitz .i. schirnito. || Castellani, p. 117: «A corriger en escharnitz».

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 129.7: Ecco, che fo io? Deh! provarò io derisa e schernita ancora quelli che mi domandaro prima per moglie?

[4] Boccaccio, Argomenti, 1353/72 (?), Inf., 141, pag. 239: De' quali i primi da dimòn son tratti / con grandi scoreggiate per lo fondo, / scherniti e lassi, vilmente disfatti...

[5] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. I, [vv. 337-40], pag. 31v.23: Morta la prima muier, ello se 'n tolse una altra, la qual se innamorò deli fiastri, li quali non voiando consentire ala maregna, ella li accusò al pare ch'elli la voleva afforçar, veçandose schirnida. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[6] Esopo tosc., p. 1388, cap. 34, pag. 167.9: E in tale maniera la volpe tornò al suo albergo digiuna e schernita, e la cicogna rimase allegra e vendicata.

1.1 Che rimane o è rimasto vittima di un inganno (anche fig.).

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 1, cap. 2, pag. 13.29: E così scherniti per questa cecitade dipartironsi del monasterio senza frutto.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 168.5: ed esercita la schernita gola col vano cibo... || Da intendere 'ingannato da un cibo inesistente': cfr. Ov., Met., VIII, 829: «delusum guttur».

[3] Gl x Glosse volg. cass., XIV pm., pag. 275: illusarum mentium [interl. delle schirnite menti].

[4] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 68.15: «De qual donçela diti vuj?» Quando elli vedeno ch'ela no lì era, elli se teno per schernidi...

1.2 Sost. Chi è stato ingannato o deluso (da qno).

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 60.59, pag. 203: per troppo tempo siete rimbambita, / credendo parer zita: / ma li scherniti dan testimonanza, / palesanza - di vostra falsa vita.

1.3 Estens. Disonorato; abietto.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 79.264, pag. 397: Sì che in pecae son invegio, / e me cognosco per scregnio.

[2] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 3015, pag. 128: Entro da si fe priego a Cristo / Con doloroxo cor e tristo, / Che a questo ponto o· l'ayda, / Se non, ch'ell'è morta e schernida.

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 65.4, pag. 274: Or che avreste voi fatto se avversi / vi fosser forse i Centauri usciti / o i Lapiti, popoli diversi, / turba dolente, o uomini scherniti? / Credo nel mar vi sareste sommersi, / poiché per donne vi sete fuggiti.

- [Con rif. all'onore coniugale leso dall'adulterio].

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 9, pag. 495.27: Così il misero marito schernito con lei insieme e col suo amante nel palagio se ne tornarono...

1.4 Perdente o sconfitto.

[1] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 182.12: Così come il giucatore ischernito il quale è preso dalla zara, che quanto più perde più s'aparecchia di perdere...

1.4.1 Fig. [Per trad. del lat. elusus:] che va a vuoto.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 12, vol. 3, pag. 58.22: sente gli vestiri della porpora e le schernite percosse. || Cfr. Ov., Met., XII, 104: «elusaque vulnera sentit».

2 Fig. [Rif. a una persona:] invalido.

[1] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 20, pag. 89.21: Et ancora venneno a lui cegi, sordi, indemoniati, manchi, guasti e scherniti e de molte altre enfermità, e tuti quanti li sanàe. || Cfr. Mt 15, 30: «Et accesserunt ad eum turbae multae habentes secum mutos, caecos, claudos, debiles, et alios multos». Diversamente Verlato, Le Vite di Santi, p. 737: «'persone gobbe (?)' [[...]] alla stregua e con lo stesso sign. di scrignuto, 'gobbo' (cf. GDLI, XVIII, s.v.)».