SCHERNO s.m.

0.1 ischerni, ischernio, ischerno, scerni, scherni, schernio, scherno, screngnu, skerni.

0.2 Da schernire.

0.3 Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.): 1 [10].

0.4 In testi tosc.: Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.);Conti morali(ed. Zambrini), XIII ex. (sen.); Poes. an. pis., XIV in. (?) (2).

In testi sett.: Vang. venez., XIV pm.

In testi mediani e merid.: Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.).

In testi sic.: Poes. an. sic., 1354 (?).

0.5 Locuz. e fras. avere a scherno 1; di scherni 1; fare scherni 1; fare scherno 1.

0.7 1 Atto di deridere, dileggiare o beffare qno. Estens. Ciò che si dice o si fa per deridere qno. 1.1 Estens. Condizione di chi è o appare ridicolo. 1.2 Estens. Cosa ridicola e degna di irrisione.

0.8 Marco Maggiore 14.11.2018.

1 Atto di deridere, dileggiare o beffare qno. Estens. Ciò che si dice o si fa per deridere qno.

[1] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 10, pag. 99.3: e tutti v' andavano per adorarlo e per chiedarli mercede delli scherni ch' elli n' avevano fatto di lui per lo tempo passato.

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 27.9: Ch'intendesse o sapesse queste cose elli si terrebbe, e ritrarrebbe delle beffe, e delle scherne e delle menzogne, che elli truova al verace umile che Dio teme...

[3] Poes. an. pis., XIV in. (?) (2), 338, pag. 84: Missenvi lo busto sens'asetallo, / [e] dandoli la pinta con ischerno: / e 'l Giudice superno / permisse 'l capo suo esser lassato.

[4] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 21, pag. 96.3: a lui ischernire e crocifiggere furono uomini vilissimi e sceleratissimi [[...]], i quali per piacere al signore, e come uomini disperati facevano a Cristo molti scherni, e molte cose crudeli e vili.

[5] Poes. an. sic., 1354 (?), 114, pag. 27: Consulamentu prindanu - pur li primi Troyani, / gran screngnu sì si faczanu - Iudei, Zicki et Cumani...

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 21, vol. 2, pag. 477.6: anzi scrisse al legato parole di scherno, volendo mostrare che quello che fatto avea tornerebbe tosto in sua confusione.

[7] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 187 rubr., pag. 462.16: A messer Dolcibene si dà mangiare una gatta per scherno: dopo certo tempo elli dà a mangiare sorgi a chi gli diè la gatta.

- Locuz. verb. Avere a scherno (qsa): avere scarsa considerazione, non tener conto (di qsa); Avere a scherno (qno): prendersi gioco (di qno).

[8] f Bart. da San Concordio, Giugurtino, a. 1313 (tosc.), Cap. 26, pag. 176.20: pure vinse lo sfacciamento di Bebio, [34.2] sicché 'l popolo avuto ad ischerno si partì... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[9] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 189.6, pag. 245: A ciascun remo un penser pronto et rio / che la tempesta e 'l fin par ch'abbi a scherno; / la vela rompe un vento humido eterno / di sospir', di speranze et di desio.

- Locuz. agg. Di scherni: ridicolo, da strapazzo.

[10] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 82, pag. 105.5: Ma se alcuna cosa udiremo o vedremo che sia dignitosa o soza o onesta o non usitata o grande o da non credere, o cosa di scherni, quella cosa per lungo tempo ci saràe a mente.

- Locuz. verb. Fare scherni, scherno (di qno): prendersi gioco (di qno), lo stesso che schernire.

[11] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 42, pag. 43.5: quanto più sarà stato acconcio e guardato dinanzi, cotanto sarà fatto di lui maggior beffe e scherni.

[12] f Prima catilinaria volg. (red. A), a. 1294 (fior.): Quanto lungamente farà scherno di noi questo tuo furore? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Cic., 1 Catil., 1: «quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet?».

[13] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 9.33, pag. 514: a la colunna fo al martorio miso, / e ppoi se nne faceno skerni e rriso, / et ordenaro como fos[s]e ucciso / plu vilmente.

[14] Vang. venez., XIV pm., Luc., cap. 23, pag. 297.10: [35] Et lo puovolo che era là faxeva scherni e beffe de lui...

- Locuz. verb. Fare scherno (a qno): trattare come uno zimbello (in presenza di altri)?

[15] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 55.19: e se al postutto mi troverrai non degno, fa schernie di me e fammi ischernio a chi tu vuogli!

1.1 Estens. Condizione di chi è o appare ridicolo.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 18, vol. 3, pag. 284.2: e chi parla anzi che l'imprenda, cade in ischerno; chè Iesù Sirach dice e comanda, che tu non imprendi giustizia innanzi che tu giudichi...

1.2 Estens. Cosa ridicola e degna di irrisione.

[1] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), Lc 24, vol. 9, pag. 452.9: [11] E dinanzi a loro apparevano come uno scherno questi parlari; e non gli credettero.